Quella mattina fui svegliata da una mosca che si venne ad appoggiare su di me,Brutta figlia di sua madre. Tra gli insetti le mosche sono sempre state nella mia Top Ten delle cose che non dovrebbero esistere. Cercai un paio di volte di scacciarla con la mano ma questa mi illudeva di essersene andata quando poi ritornava. Quando poi si poso sul mio naso allora capii che era finita , non sarei riuscita più ad addormentarmi, mi diressi verso la cucina. Stranamente vuota, la stanza dove generalmente si riuniva tutta la mia famiglia era buia e silenziosa. Visto che erano le 4:00 del mattino era anche normale. Presi il mio notebook ,nuovo di Zecca, e andai su twitter per vedere se Lottie Tomlinson avesse risposto al mio tweet. Niente! Come al solito venivo sempre ignorata da tutti. Anche dai parenti dei miei idoli. Che sfiga! Dopo di che andai in bagno a fare una doccia. L’acqua era ghiacciata perfetta per la penultima settimana di Agosto. ‘La più calda degli ultimi 200 anni’ dicevano i telegiornali peccato che lo dicevano ogni anno e non si riusciva più a capire se fosse vero o se stessero cercando di far sembra un gommone per una nave da crociera. Una maglietta bianca ,per soffrire il caldo meno possibile, e un pantaloncino da surf che mi aveva regalato mia nonna che tanto mi ricordava Louis. Poi feci colazione con i Corn Flakes con scaglie di cioccolato i miei preferiti e salii in terrazza. Mentre attraversavo il corridoi vidi mia sorella che dormiva con il ventilatore addosso, come al solito. Le sentii dire nel sonno ‘’ Londra.. ‘’ qualcosa di incomprensibile e ‘’ … Michael’’. Si, Michael. Michael Jackson , il suo idolo. Mentre salivo cercavo di capire che collegamento potessero avere quelle parole. Mi sedetti sulla sedia di mia nonna e guardai fuori in strada. Ero agitata. Chissà se durante questo viaggio di studi in Inghilterra avrei vissuto una storia come quelle delle Fan Fiction che mi avevano fatto sognare. Mi sembrava di aver appena chiuso gli occhi quando mia sorella ,Fannie, mi sveglio con un urlo ‘’ Giorgia SVEGLIATI’’. Apri gli occhi le diedi una veloce occhiata e poi scattai in piedi. Non mi ero neanche accorta di essermi addormentata. ‘’ Non è tempo di sognare gli Una Direzione, o come si chiamano, e tempo di andare a Londra. MUOVITI’’. Insieme a lei corsi giù dove mia madre e mio padre si preparavano a darci mille raccomandazioni da ‘’Non allontanatevi dal gruppo’’ a ‘’ Se qualcuno cerca di rapirvi urlate forte, più forte che potete ‘’. Forse dimenticavano che io avevo 15 anni e mia sorella 18. Ma non importava Stavo andando nel paese dei miei sogni questo era l'importante.