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Autore: Midnighter    26/08/2012    2 recensioni
Questa FF è frutto di un'idea nata proprio per caso mentre guardavo delle immagini su FB xD non so a cosa porterà, non so se la continuerò, non so se piacerà.. almeno è scritta col cuore xD
buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Expecto Patronum!"

Dalla punta della sua bacchetta affiorò la cerva d'argento: atterrò sul pavimento dell'ufficio, fece un balzo e si tuffò fuori dalla finestra. Silente la guardò volar via e quando il suo bagliore argenteo svanì si rivolse a Piton, con gli occhi pieni di lacrime.

"Dopo tutto questo tempo?"

"Sempre." rispose Piton.

E la scena cambiò..

 

"Sophia! Forza, è pronto a tavola!"

"Mamma, cavolo! Non sul più bello." rispose la ragazza con gli occhi lucidi per il passo del libro che aveva appena letto.

"A che parte sei arrivata?" disse la madre entrando nella camera sorridendo osservando la scena della figlia distesa sul letto, con gli occhi segnati dall'emozione. Le sembrava di essere tornata indietro nel tempo, quando era lei a piangere per le pagine di quel libro e si ritrovò anche lei ad avere gli occhi colmi di lacrime.

"Dopo tutto questo tempo?" disse Sophia.

"Sempre." rispose prontamente la madre "Così hai scoperto la vera natura del professor Piton."

"In realtà continua a starmi un po' antipatico. Insomma, l'amore non può giustificare tutto quello che ha fatto."

"Concordo con te. Ma ora devi venire a mangiare: tuo padre e tuo fratello sono affamati."

"Loro non riescono a capire, vero? Insomma.. vorrei tanto poter continuare a leggere."

"Una pausa non ti farà del male e no, non riusciranno mai a capire." disse la donna abbracciando Sophia.

"Giorgia, finalmente! Stavamo iniziando a preoccuparci." disse l'uomo seduto a capo-tavola nella sala da pranzo.

"Non farla tanto difficile, Alex. Stava solo leggendo."

"Harry Potter?" chiese il ragazzino seduto alla destra di Giorgia.

"Sì, Leo. Harry Potter." rispose Sophia.

"Non credi di essere ormai troppo cresciuta per queste cose? Insomma, hai 17 anni." continuò Leonardo.

"Ragazzino, ti ricordo che sei l'unico in famiglia che ancora scoppia a piangere per la morte di Mufasa nel Re Leone." intervenne Giorgia.

"È.. diverso."

"Hai 21 anni." disse Sophia.

"Dai, lascialo stare." intervenne Alex "È solo un cucciolo."

Tutti scoppiarono a ridere, tranne, ovviamente, Leonardo.

"Ah, mamma" disse cercando di deviare il discorso su un altro argomento "Ha chiamato Stefano oggi pomeriggio, vuole sapere come procede l'organizzazione per il viaggio a Londra."

"Siamo tutti in alto mare. Pensa che Ylenia ha confuso le date e ha prenotato un biglietto aereo per l'anno prossimo." rispose Giorgia sorridendo.

"Però, dato che io sono previdente" intervenne Alex "Ho già bloccato le camere nell'albergo per tutti."

"Bravo, papà! È da troppo tempo che non stiamo tutti insieme e io non vedo l'ora di parlare con gli altri dell'ultimo libro."

"Sarò l'unico a non inserirsi nel discorso Harry Potter, come al solito." disse Leo.

"Ma dai che tu in fondo hai letto tutti i libri." rispose Sophia.

"È diverso: non sono fan sfegatato. Esco a portar fuori il cane."

Leonardo uscì di casa e si ritrovò a respirare l'aria fresca di ottobre.

Nel Maryland incominciava già a far freddo e mancava davvero poco all'inizio di un altro anno di università.

Leonardo aveva deciso di studiare storia dell'arte, andando un po' contro la tradizione di famiglia che vedeva i più impegnati nell'ambito sanitario. Ma nessuno gli aveva mai fatto pressione riguardo il suo futuro.

"Salazar, avanti. Non tirare troppo."

Poco dopo Leo rientrò in casa e trovò la madre intenta a sfogliare un vecchio album di fotografie. Il ragazzo la raggiunse e si protese per ammirare le foto.

"È l'album del gruppo, vero?" chiese.

"Già. Raccogliamo le nostre foto dall'8 Dicembre del 2011. Guarda queste: risalgono al nostro primo viaggio a Londra insieme."

"Non siete cambiati affatto, nonostante l'età siete comunque dei pazzi."

"Tu come ti trovi col gruppo?"

"Abbastanza bene.." disse il ragazzo facendosi leggermente rosso.

"Credo che qualcuno ti interessi."

"No, mamma.."

"Se non vuoi dirmelo non fa niente, rispetterò i tuoi spazi."

Trascorse qualche minuto quando Giorgia si soffermò a guardare una foto ritraeva l'intero gruppo in posa di fronte alla barriera del binario 9 ¾.

"Siete un bel gruppo." disse Leo.

"Tra un mese rifaremo questa foto."

"30 anni dopo." disse il ragazzo "Ci sarà anche Miety?"

Giorgia scoppiò a ridere. "Non devi chiamarla così."

"Ma se sei stata proprio tu ad affibbiarle questo soprannome."

"Chi te l'ha detto?"

"Michela. Ho scoperto un tuo lato molto Serpeverdesco."

La donna sorrise. "Non metterti mai contro di me, allora."

"Vado a dormire. Buona notte, mamma."

Giorgia rimase ancora un po' alzata ad ammirare le foto dei suoi amici. Ogni volta che pensava a quel gruppo le veniva in mente quanto fosse stato straordinario fin dal primo secondo il loro legame. Andava avanti da 30 anni e non sembrava minimamente volersi indebolire. Poco dopo il suo sguardo ricadde sulla bacchetta che era posizionata sul camino nel salone di casa. La targhetta recitava "Professor Severus Snape", la donna la sfiorò con le dita e un sorriso affiorò sulle sue labbra.

"Potere del Monociglio." sussurrò poco prima di recarsi in camera della figlia.

Notò che la ragazza era ancora sveglia, immersa nella lettura.

"Sophia, è tardi e domani c'è scuola."

"Sono alla stazione di King's Cross. È tutto bianco."

"Vuoi finire entro questa notte?"

"Posso?" chiese la ragazza alzando lo sguardo e puntando i suoi occhi in quelli della madre.

"Hai esattamente i miei stessi occhi." disse Giorgia.

"Non hai risposto alla mia domanda."

"Leggi pure, ma se domani non sei sveglia alle 6.30, ti sequestro tutto ciò che è in tuo possedimento."

La ragazza sorrise raggiante e si rituffò tra le pagine del libro.

Giorgia entrò nella camera matrimoniale e notò che il suo telefono si stava illuminando nell'oscurità, lo prese e rispose senza leggere il nome della persona che la stava chiamando.

"Ponto?" disse.

"Giò, sono Alice."

"Ali, ciao! Come va?"

"Bene.. ma è successa una cosa strana.."

"Dimmi tutto.."

"Sofia, mia figlia, ha appena finito di leggere I Doni della Morte.. e, poco dopo aver chiuso il libro, ho notato cinque gufi fuori alla finestra di casa nostra.. e qui a Roma è giorno."

"Gufi?!"

"Giò, non voglio farmi condizionare, però erano davvero gufi, anche Giovanni l'ha detto."

"Cosa ci fanno dei gufi di giorno a Roma?"

"È la domanda che volevo porti! La tua Sophia sta leggendo l'ultimo libro?"

"È quasi alla fine.."

"Tieni sotto controllo la situazione.. perché a Charlotte, la figlia di Stefano, è successa la stessa cosa."

"Non mettermi ansia, però.."

"Volevo solo avvertirti.. ora chiamerò anche gli altri e ti farò sapere."

"Va bene, ci sentiamo, ciao."

La donna si guardò intorno confusa, forse era davvero arrivato il momento di smetterla con Harry Potter: la gente stava dando i numeri.

"Problemi?" disse Alex abbracciandola da dietro.

"Alice si è spaventata per dei gufi."

"E ti ha chiamata a quest'ora per dirtelo?"

"Già." disse Giorgia sorridendo.

I due andarono a dormire, ma la donna non riuscì a chiudere occhio, era in attesa che succedesse qualcosa. Girò la testa e notò che ormai erano le 3 del mattino.

"Sophia avrà finito il libro, ormai." pensò.

Poco dopo che quel pensiero fu formulato nella sua testa, Giorgia sentì un fruscio particolare provenire dall'esterno. Scese dal letto e si diresse verso la finestra.

"Gufi.." sussurrò.

Quattro gufi erano appollaiati sull'albero che Alex aveva piantato quando la famiglia si era trasferita in quella casa.

"Sono solo coincidenze." si disse Giorgia, ma in quel momento il suo cellulare cominciò a vibrare. Lo prese dal comodino e si diresse nel salone per parlare comodamente senza il rischio di svegliare il marito.

Controllò il mittente della chiamata: Laura Zamarion.

"Zammy." disse Giorgia, dopo tanti anni quel soprannome non aveva smesso di esistere.

"Giggi, qui abbiamo un problema."

"Fammi indovinare: c'entrano i gufi, vero?"

"Non dirmi che è successo anche a te."

"Sophia ha da poco finito di leggere l'ultimo libro."

"Anche Cedric."

"Sta succedendo la stessa cosa un po' a tutti."

"E non mi piace per niente.."

"Credo che ci stiamo solo facendo suggestionare. Dal vivo ne parleremo con più calma. Ora torno a dormire, sperando che i gufi non ci siano più. Buona notte."

" 'Notte."

Giorgia tornò nella sua stanza e passò per la camera di Sophia. Gettò un'occhiata in direzione della figlia e notò che dormiva abbracciata al libro e al piccolo gufetto di peluche che la madre le aveva regalato all'età di 10 anni.

"È solo suggestione.." si disse, davvero poco convinta.

  
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