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Autore: _wallflower13    26/08/2012    3 recensioni
Inutile dire che le somiglianze con il primo di Hunger Games sono moltissime, sia a volte per situazioni, dialoghi, ecc.
La protagonista è Eloise, distretto 12 , che si trova a dover partecipare alla quarta edizione della memoria, sono passati 100 anni dai primi giochi.
Possa la buona sorte essere sempre a vostro favore. O almeno si spera.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gale Hawthorne, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7

Il mattino arriva prima del previsto, faccio colazione in camera e dopo aver salutato tutti incontro Portia. Ha con se i vestiti che indosserò nell’arena, una semplice tuta e una giacca, che mi servirà a ripararmi dal freddo, poi mi porge la mia spilla, vuole che io la tenga con me nell’arena. Saluto anche Portia per l’ultima volta e poi mi portano in una stanza dove c’è un cilindro simile ad un ascensore, mi siedo su un lettino e aspetto che mi dicano di salire nell’arena. L’attesa è lunga.

-Un uccellino mi ha detto che ti sarebbe piaciuto vedermi.- parla una voce dietro di me, la riconosco subito, l’ho sentita una sola volta ma l’ho già memorizzata.

-Katniss!- le vado incontro e la abbraccio - Come hai fatto ad uscire?-

-Non mi ha visto nessuno, tranquilla, ho da dirti alcune cose riguardo l’arena, prima cosa trova l’acqua, è indispensabile, seconda, per le provviste e le armi, guarda sempre in alto!- sussurra lei

-Altro?- chiedo

-Si, ora che salirai nell’arena, alla fine dei sessanta secondi, corri a destra finchè non sei nella foresta, e cerca di restare vicino al ragazzo del tuo distretto e fatti degli alleati.- dice e io annuisco  

-E per l’altra regola dell’edizione della memoria? Ne manca ancora una..-

-Nessuno tranne il capo stratega e Snow sanno di cosa si tratti, sappiamo solo che a Snow questa eccezione non piace, ma deve sottostare alle condizioni dettate dalla busta. Ora devo andare, il countdown inizia fra poco e si chiederanno dove sono.-

-Promettimi che troverai il modo di tornare nel distretto 12, e uscire da qui.- le dico io, lei sussulta un po’

-Ti prometto che cercherò di farlo, e tu promettimi che non ti arrenderai.- io annuisco – Felici Hunger games Eloise.-

-E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore.- continuo io, ci abbracciamo un ultima volta, mi dice di entrare nel cilindro e poi scompare. Il cilindro sale come fosse un ascensore e dopo qualche secondo vedo la luce esterna. Sono nell’arena.

Sono l’ultima o la prima, a seconda da dove si guarda, il countdown dei sessanta secondi inizia, guardo gli altri tributi, cerco Louis, lui è dall’altra parte, mi fissa per tutto il tempo. Capisco di averlo ferito l’altra sera, ma non volevo ci facessimo illusioni prima di entrare nell’arena. Penso a casa, mio fratello, Emily e i miei genitori che mi guarderanno, chissà come staranno. Poi ripenso a quello che Katniss mi ha detto, mi ha chiesto di correre a destra finchè non sono nella foresta. Guardo davanti a me, sembra tutto tranquillo però.

3..2..1.

Corro a destra come mi è stato suggerito e a metà strada capisco il perché di quel consiglio. I boati sono enormi e per ripararmi mi butto a terra e striscio fino alla foresta. Si sentono diversi colpi di cannone e delle urla, mi addentro sempre di più nella foresta. Quando mi sento abbastanza al sicuro, salgo su un albero e guardo verso il centro, la zona in cui ci sono stati i boati, è vuota, e ci sono 7 ragazzi stesi per terra. I colpi di cannone servono ad annunciare quando è morto un tributo. Ora capisco. Delle mine antiuomo sono state piazzate a circa 50 metri da dove erano fermi tutti i tributi, formando quasi una struttura simile ad un occhio, la metà inferiore con i posti dei tributi e l’altra metà piena di mine, silenziosamente ringrazio Katniss, senza di lei non sarei qui adesso. Scendo dall’albero e inizio a guardarmi intorno per capire anche di che arena si tratta. Gli alberi sono altissimi, e volte collegati da delle liane, il terreno sottostante è umido e cosparso di felci, è una giungla. Avanzo ancora e guardando gli alberi noto che su uno di essi pende qualcosa di arancione. Mi arrampico e lo prendo, è uno zaino, ma in alto c’è qualcos’altro, così salgo ancora e in un nido di uccelli trovo un coltello e una freccia.

-Ma volete prendermi in giro?- sussurro, cosa me ne faccio di una freccia senza l’arco? Fanno anche i burloni questi strateghi. Continuo ad andare avanti, scorgo fiori, e tra un albero ed un altro ogni tanto vedo delle scimmie che saltellano, mi chiedo se siano normali oppure degli ibridi, sento gli uccelli cinguettare, non si direbbe di essere in una pericolosa arena, piuttosto in una giungla felice. Andando avanti la vegetazione diminuisce, lasciando spazio a delle strane rovine, sono certa che in una zona piena di pietre non troverò dell’acqua, quindi torno indietro. Incontro dei conigli e degli scoiattoli, vorrei sapere che razza di giungla è, con questi animali, sembra più una fusione tra un bosco e una giungla vera e propria. Naturalmente un coniglio ha bisogno di bere, per cui mi metto a seguirlo, ma senza alcun risultato, finisco solo per vederlo nascondersi nella sua tana.

-Guarda guarda, una donzella in pericolo.- ridacchia qualcuno alle mie spalle, mi volto.

-Per come sei conciato direi che la donzella in pericolo sei tu Nate.- rispondo ridendo ad un Nate appeso ad un albero per la giacca.

-Ridi ridi, mi tireresti giù?- chiede

-Con piacere signorina.- dico io, salgo sull’albero e sfilo la giacca e Nate cade a faccia in giù sull’erba.

-Puuaah! Che schifo!- sputacchia qualche ciuffo d’erba- Cos’hai trovato tu?-

-Una freccia e uno zaino..-

-Io una lancia e lo zaino..- replica lui. Ci fermiamo un po’ e guardiamo quello che abbiamo negli zaini. Troviamo della carne e della frutta secca, un coltellino,  due borracce  vuote, due sacchi a pelo, altre cianfrusaglie e infine uno yo-yo.

-Uno yo-yo? Cosa credevano che nell’arena ci saremmo annoiati?- sbotta Nate alla vista di quel bizzarro quanto inutile oggetto

-Credo che quello di farci annoiare sia il loro ultimo pensiero.- dico io, rimettendo il tutto nello zaino. Io e Nate facciamo un silenzioso patto di alleanza e andiamo alla ricerca dell’acqua.

-Tu hai capito cosa è successo prima?- mi chiede

-C’erano delle mine a terra,e quelli che ci sono saliti sopra correndo sono morti.- rispondo io, lui si limita ad annuire a continuiamo il cammino. Il sole inizia a tramontare e decidiamo di accamparci per la notte, Nate decide di dormire a terra, ha troppa paura di risalire su un albero, lo lascio a farsi l’accampamento e vado a caccia. Prendo in prestito la sua lancia e riesco a cacciare un coniglio e uno strano uccello e raccolgo anche qualche erbetta che conosco. Torno al nostro rifugio improvvisato e accendendo un piccolo fuoco cuociamo i due animali.

-Louis te lo sei persa per strada?- dice Nate

-Non so dove sia, credo dall’altra parte, sempre che non sia morto.- rispondo io rosicchiando una coscia del coniglio, penso subito a Louis, mi chiedo dove possa essere. Lui fa spallucce e mi dice che scopriremo chi è morto guardando le proiezioni in cielo. Finiamo la nostra cena e spegniamo il fuoco.

Salgo su un ramo abbastanza spesso e mi ficco nel sacco a pelo aspettando le proiezioni. All’improvviso appare il sigillo di Capitol City e le facce dei tributi morti, appare una ragazza con il numero tre, che indica il suo distretto, poi un ragazzo del 5, i due tributi del 7, la ragazza dell’8, i due del 9 e un ragazzo dell’11. Otto sono stati i morti di questo primo giorno. Louis è ancora sano e salvo e siamo rimasti in sedici. Tutti abbiamo ancora una speranza. Guardo verso il basso e Nate sta già dormendo, seguo il suo esempio e chiudo gli occhi anch’io.

 

 

Scialla belli:3

Che dire, amo Nate quanto Louis u.u 

Certo che quest'arena a me fa terrore, 

nonostante l'abbia immaginata io XD

Hope u like it:)

xx -g

   
 
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