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Autore: _HappyCloud_    26/08/2012    12 recensioni
< allora? com'è che ti chiami? > chiese il ragazzo, continuando a curarle la caviglia.
< è buona educazione presentarsi prima di domandare >
< sono un pirata. i pirati non sono le persone più educate del mondo, adesso forza dimmi il tuo nome senza fare storie >
< è Lucy H-...solo Lucy > iniziò, dimenticandosi del cognome che ormai non faceva più parte di lei.
< Lucy...che nome noioso! >
< sta zitto! >
< ahahah, io sono Natsu, Natsu Dragneel. questa è la mia nave, "Fairy Tail", io sono il capitano dei Pirati del Drago > si vantò, donandole un enorme sorriso orgoglioso. Fu abbastanza da far perdere un battito al suo cuore.
Se non si è capito è una NALU! traduzione della fanfiction inglese "The Princess and the Pirate" di LeeSUP. RAGAZZI SI TORNA IN PISTA!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Affare fatto

 

 

Lucy batteva le dita sul letto, si sentiva in ansia. Era persa nei suoi pensieri, erano passati circa quindici minuti da quando il dottore se n’era andato e lei non riusciva a scrollarsi di dosso quel presentimento. La sensazione che qualcosa non andava.

 

Perché Natsu aveva fiutato tanto sangue? Questo pensiero l’aveva oppressa tutto il tempo. Poi c’era la figlia…che era leggermente strana e depressa quando se n’era andata prima. La cura non aveva senso e Lucy era ancora molto confusa sul perché Natsu dovesse essere operato. Se le uova erano abbastanza piccole da poter circolare nelle vene allora come diavolo avrebbero potuto toglierle a mano come quei dottori le volevano far intendere?

 

Tutta la faccenda semplicemente non le tornava.

 

Un blu famigliare rientrò nella sua visuale, a quanto pare Wendy stava mostrando ai suoi amici la strada verso la stanza dove si trovava.

 

< sembri stare molto meglio > dichiarò Erza con un piccolo sorriso. Gajeel sembrava semplicemente ignorare tutti gli altri nella stanza mentre Gray annuì leggermente. Il gatto saltò sul letto accovacciandosele in braccio.

 

Per poco non lo spinse via. Non che non le piacesse ma…era ancora abbastanza raccapricciante per lei. Wendy si voltò per andarsene.

 

< hey aspetta! > gridò Lucy, Erza si posizionò di fronte a Wendy per fermarla non appena Lucy la richiamò. Era bello avere Erza intorno. La ragazzina si lasciò scappare un piccolo gemito di sorpresa ma lentamente si voltò per guardarla.

 

< c-cosa vuoi > chiese, gli occhi dei presenti tutti puntati su di lei.

 

< non molto, voglio solo chiederti una cosa visto che sei così intelligente > le sorrise.

 

< o-oh…beh, stavo per a-andarmene prima che… > gli occhi le si spalancarono e serrò la bocca come se avesse detto qualcosa di sbagliato.

 

< prima che cosa? > chiese Gajeel dal suo angolo, la voce bassa e intimidatoria. La fissava dall’altra parte della stanza.

 

< niente! Prima che niente! > Wendy stava tremando, le labbra le vibravano mentre parlava. Sembrava terrorizzata. Perché? Non dovrebbe esserci niente di cui preoccuparsi al momento. Tutto ciò non calmava affatto i nervi di Lucy.

 

Lucy posò Happy di fianco a lei, alzandosi dal letto per avvicinarsi a Wendy.

 

< Wendy, prima che cosa? > chiese, abbassandosi per stare sullo stesso livello della ragazzina. Cercò di mantenere la voce bassa e tranquilla.

 

< p-p…prima che scopriate tutto! > pianse Wendy, le lacrime che le scendevano sul viso.

 

 

 

Natsu non riusciva a distogliere gli occhi dalla scena che aveva di fronte. Dire che fosse scioccato era un eufemismo. Uno dei medici notò il suo sguardo mentre si posizionava vicino a lui.

 

< oh tesoro, non potevi pulire? > era il marito che parlava.

 

< perché? Ci sporcheremmo le mani di nuovo, tanto vale buttare i rifiuti tutti in una volta sola >

 

Rifiuti? Gli occhi di Natsu si contrassero.

 

< sembra conoscere il ragazzino però, è un peccato vedere qualcuno che conosci morto prima che muoia anche tu. Gli ultimi istanti di questo ragazzo non sono di certo felicissimi! > rise.

 

Il tipo di risata che di solito segue uno scherzo divertente. Natsu non trovava niente di tutto ciò divertente. I suoi occhi si staccarono da Conner per guardare i dottori.

 

Stava iniziando a capire, Natsu ridusse gli occhi a due fessure mentre fissava la donna che si stava infilando un paio di guanti alle mani.

 

< oh? Sei arrabbiato? > lo derise, dirigendo le mani al suo collo sfilandogli lentamente la sciarpa < vuoi sapere perché il piccolo Conner doveva morire? Vedi, ci sono persone che pagherebbero molto bene per avere una seconda possibilità di vivere. Un uomo con un figlio malato per esempio. Lui si dirige al mercato nero e ordina un organo preciso, noi diamo un occhiata alle richieste e facciamo quello che possiamo. Il piccolo Conner qui era diventato ormai abbastanza grande perché potessimo asportargli gli organi, per dire. Prima ci siamo accertati che non avesse niente che non andasse. Qualsiasi cosa asportiamo la congeliamo per poi spedirla direttamente. Così in cambio otteniamo soldi, molti soldi. Le persone sono ingenue, non capiscono i termini medici, qualche volta puoi anche pompare il prezzo solo grazie alla loro ignoranza > ora le stava togliendo la bandana, buttandola per terra insieme alla sciarpa.

 

< oh? Che insolito colore di capelli che hai. Che cosa hanno dichiarato di essere i suoi compagni? >  si voltò a chiedere a suo marito, gli occhi che già sapevano tutto.

 

< mercanti itineranti > rispose lui.

 

< mercanti? Ahahahh! Credo che stiamo per liberare il mondo di un pirata e veniamo anche ben ricompensati per questo! Chi l’avrebbe mai pensato che Natsu Dragneel sarebbe venuto nella nostra piccola clinica? Non mi sono mai piaciuti i pirati da principio, mi dispiace per te > ancora quella stupida risatina. Non era tutta seria e silenziosa prima? La sua personalità era cambiata drasticamente. Stronza sadica. Si rigirò un bisturi nella mano, portandone la punta sulla guancia di Natsu.

 

Natsu non poteva nemmeno muoversi mentre le faceva affondare. In effetti non riusciva a sentire molto il corpo intero al momento.

 

< che stai facendo! > le urlò contro il dottore, tirandole via la mano. Lei fece un espressione imbronciata ma non oppose resistenza.

 

< se dobbiamo fargli credere che l’operazione sia andata male non possiamo farglielo vedere pieno di tagli! > le ringhiò contro, lasciandole la mano per tornare su ciò che stava facendo.

 

Natsu sentì del sangue scorrergli lungo la guancia e giù per il collo. Iniziò a creare una pozza rossa sul cuscino sotto la sua testa.

 

Per fortuna gli aveva tolto la sciarpa o sarebbe stato molto seccato se si fosse macchiata di sangue…anche se il fatto che si trovasse per terra non è che fosse molto meglio.

 

< volevo solo tirargli fuori una qualche reazione; voglio davvero sapere come fa a conoscere Conner > disse lamentandosi, guardando Natsu < lo sapevi che era un orfano?  Già, i suoi genitori l’hanno mollato quando era un marmocchio; un’anziana signora lo ha preso con sé e lo ha allevato da allora, anche se è una poveraccia, ma vedi, questo è quello che lo ha reso un candidato perfetto per la raccolta di organi. Abbiamo detto alla vecchia che gli avremmo dato delle visite mediche gratuite, lei ha accettato di buon grado, ci prendiamo quello che ci serve e le diciamo che la sua appendice è esplosa o qualcosa del genere, dicendole che non c’è stato niente che potessimo fare. Il piccolo Conner non era nessuno e rimarrà per sempre tale. È esistito solo per permettere ad un altro bambino di vivere >

 

Natsu sentì il suo corpo scaldarsi; questi disgustosi “dottori” stavano giocando con la vita della gente. Guardò di nuovo Conner. Il povero bambino era morto, le mani che penzolavano inermi ai bordi del letto. Quando una persona muore non c’è modo di riportarla indietro, Natsu lo sapeva meglio di chiunque altro. Non esisteva magia abbastanza potente. Strinse gli occhi mentre la rabbia iniziava a sopraffarlo.

 

Denaro.

 

Avidità.

 

Era questo che portava le persone a fare certe cose.  Uccidere persone innocenti, solo per soldi.

 

La sua pelle iniziò a bruciare.

 

< ora è il tuo turno, avremmo bisogno di alcuni dei suoi organi ora, Natsu Dragneel. Esisti solo per permettere ad altre persone di vivere. Adesso addormentati > disse la donna, iniettando altri liquidi nel suo corpo.

 

Le sue dita si contrassero, gli occhi si spalancarono. Le cinghie intorno il suo corpo iniziarono a fumare.

 

<  ma che- >

 

 

 

< prima che scopriamo cosa? > fu Gray a parlare stavolta, guardano la ragazzina in lacrime.

 

Questa scrollò soltanto la testa in risposta. Lucy le prese una spalla, cercando di farsi guardare negli occhi.

 

< Wendy, dicci cosa c’è che non va, ti prego. Potremmo essere in grado di aiutarti > Lucy sorrise; era un sorriso falso a causa dello strano comportamento della ragazzina. Non le piaceva la sensazione che stava provando, cosa stava nascondendo?

 

< i-io…non posso! Mi dispiace tanto! Mi dispiace! > singhiozzò Wendy, voltandosi per scappare. Lucy riuscì a mantenere su di lei la presa, voltandola di nuovo.

 

Avvolse le braccia intorno alla figura più piccola della ragazza. Ogni volta che Lucy si era sentita triste sua madre l’abbracciava e tutto sembrava improvvisamente migliore. Non sapeva se avrebbe consolato Wendy ma tentare non costava niente. Lucy non disse niente, aspettò pazientemente. Eventualmente le spalle della più piccola s’abbassarono rassegnate.

 

< i-il..vostro amico…lei..è in pericolo! D-dovete andare a fermarli! Non sono dei veri d-dottori! Lo u-uccideranno! > singhiozzò Wendy tra una parola e l’altra ma il resto del gruppo capì abbastanza. < mi dispiace tanto! Io non ho mai voluto…è tutto sbagliato! Mi dispiace! >

 

Continuò a singhiozzare nell’abbraccio di Lucy, le sue parole che diventavano balbettii incoerenti.

 

< portaci da lui > ordinò Erza, l’atteggiamento scuro. Wendy la guardò in silenzio per qualche istante. Strofinandosi gli occhi il suo sguardo cambiò con uno determinato, annuì.

 

In un attimo stavano tutti correndo per il corridoio, dietro a Wendy. Lucy strinse le mani a pugno, perché Natsu era in pericolo? Erano solo dottori, giusto? Cosa avrebbero potuto fargli di così pericoloso? Avevano curato Lucy senza problemi. Era meglio per loro che Natsu stesse bene.

 

Era colpa sua se lui si trovava qui in primo luogo.

 

Wendy si fermò all’improvviso di fronte ad una grande porta d’acciaio.

 

< è qui > dichiarò, togliendosi dalla traiettoria di Erza. Wendy sembrava così piccola in quel momento, come se stesse cercando di non essere lì, di non essere vista. Cosa aveva dovuto passare?

 

Erza alzò la mano per spingere la porta quando esitò.

 

Lucy trattenne il respiro, asciugandosi il sudore dalla fronte. Era solo una sua impressione o la temperatura era aumentata all’improvviso? Era come se qualcuno avesse acceso i riscaldamenti al massimo.

 

< giù! > urlò Erza.

 

Prima che Lucy potesse muoversi il corpo di Gray le fu sbalzato addosso. Sentì una folata d’aria mentre la porta di metallo veniva sbalzata addosso alla parete opposta. Era difficile respirare con la temperatura che continuava ad aumentare, e di certo non l’aiutava il fatto che Gray le stesse ancora sdraiato sopra, proteggendola da qualsiasi cosa fosse successa. Guardò la porta che era stata scardinata dal suo muro. Era stata completamente bruciata.

 

Guardandosi velocemente in torno vide che Erza era riuscita ad evitare l’attacco da sola, il gatto e Wendy erano stati afferrati da Gajeel, a pochi passi da loro.

 

Lucy sentì il peso di Gray sollevarsi quando questo si rialzò.

 

< stai bene? > le chiese, allungando una mano per tirarla su. Ignorando il fatto che le sue guance fossero diventate di un intenso rossore annuì, ancora stordita mente prendeva la sua mano e l’aiutava ad alzarsi. Fu in quel momento che Lucy notò il fumo che usciva dalla stanza, fiamme che arrivavano fino al soffitto quando Natsu doveva trovarsi proprio lì dentro.

 

Lucy sentì una morsa al petto, cos’era successo?  Da dove proveniva quell’esplosione? C’era stata qualche fuga di gas per caso? Natsu stava bene?

 

I suoi pensieri vennero interrotti da un grido rabbioso.

 

< Natsu, idiota! Che diavolo pensi di fare combinando tutto questo casino? Vuoi essere arrestato? Vuoi per caso ammazzare qualcuno? > la voce di Gray rimbombò per il corridoio.

 

Arrestato? Perché dovrebbe essere arrestato? Era colpa sua quell’esplosione?

 

Erza aggrottò le ciglia mentre si preparava a correre nella stanza.

 

I suoi piani vennero interrotti quando Natsu comparve sull’uscio.

 

Lucy rimase scioccata alla sua vista, fisicamente sembrava a posto a parte il taglio sulla guancia, ma erano i suoi occhi a spaventarla. Erano socchiusi, non sembrava essere affatto cosciente, erano vitrei quasi stesse camminando nel sonno. I suoi movimenti erano lenti ma uscì dal fumo e Lucy si accorse che portava in braccio qualcuno.

 

Un bambino, era difficilmente riconoscibile tutto ricoperto di sangue a quel modo ma Lucy riusci ad ogni modo ad identificarlo nel ragazzino che avevano incontrato alle banchine. Conner. Il suo petto era completamente aperto e Lucy dovette resistere all’impulso di vomitare quando vide organi e ossa spuntare dal corpicino. Si portò la mano a coprire la bocca quando realizzò che era morto; non c’era più speranza per lui ormai. Che ci faceva lui lì con Natsu?

 

Anche Natsu sarebbe finito a quel modo se non fossero arrivati prima?

 

Il solo pensiero le tolse il respiro dai polmoni.

 

Galee fu il primo a muoversi; tolse il bambino dalle braccia di Natsu. All’inizio il ragazzo non volle lasciarlo, la sua presa stretta sul corpicino ma Gajeel riuscì facilmente a sopraffare Natsu che nel suo stato di dormiveglia era appena sensibile a quello che accadeva intorno a lui. Galee si voltò chiamando Wendy affinché desse un occhiata al bimbo che stava adagiando a terra. Lucy rimase immobile, guardando quello che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi. Erza e Gray corsero nella stanza che stava ancora bruciando. Con la coda dell’occhio vide Wendy scuotere la testa quando guardò il piccolo, certamente non c’era più niente da fare ormai. Conner era già morto.

 

Natsu stava ancora in piedi nel mezzo del corridoio, oscillando leggermente. Sbattè leggermente le palpebre. Lucy lo avvicinò lentamente, incerta su come avrebbe reagito. Su cosa avrebbe dovuto fare.

 

C’era ovviamente qualcosa che non andava in lui; era come se si muovesse in automatico. Era sveglio ma non era minimamente cosciente di ciò che stava facendo.

 

Lucy allungò un braccio e lo scosse leggermente per la spalla quando Natsu crollò. Reagendo puramente d’istinto lo afferrò. Riuscì a tenerlo per uno dei suoi bracci. Il peso inaspettato la spinse giù e lei cadde sulle ginocchia, il suo capitano inerte tra le sue braccia.

 

< a-ah! Wendy! > gridò Lucy in preda al panico. Natsu non dava nessun cenno di riprendersi ora, i suoi occhi erano ancora leggermente aperti.

 

Wendy fu al loro fianco in un batter d’occhio, sussurrando qualche ordine a Lucy per farsi aiutare. Lo sdraiarono in posizione supina e la ragazzina cominciò a controllare i punti vitali, la mano che andava a cercare il battito cardiaco. Dopo qualche secondo il corpo di Wendy sembrò rilassarsi, quello di Lucy fece altrettanto.

 

< sta bene, probabilmente è crollato per le droghe che gli hanno iniettato. Dovrebbe dormire per le prossime ore, sono sorpresa che sia riuscito a restare sveglio così a lungo. Dovrebbero eventualmente avergli dato una dose extra. Dovrebbe essere stato curato anche dall’infezione. Non avrebbero potuto prendere gli organi altrimenti… >  mormorò, l’espressione spaventata da quello che Lucy le avrebbe detto.

 

< ah…grazie Wendy > le sorrise. Sebbene Wendy avrebbe potuto aiutarla molto prima, Lucy le era grata. Era un sollievo che Natsu stesse bene.

 

Quante persone erano già morte qui? Da quanto tempo Wendy era costretta a sopportare tutto questo? Da quanto la torturava? Perché aveva lasciato succedere tutto questo per tutto questo tempo? Il modo in cui era contrariata dalla faccenda voleva dire che non acconsentiva a questa pratica.

 

Lucy si sentì tirare leggermente il vestito e guardò in basso. Happy. Si era quasi dimenticata del gatto.

 

La stava guardando, gli occhi che pregavano. Cosa voleva esattamente? Lucy non riusciva a capire. Happy non poteva parlare con Wendy presente.

 

Gray ed Erza erano finalmente riemersi dalla stanza fumante. Stavano trasportando i due dottori. I due camici bianchi erano neri e a brandelli. Lucy si chiese se fossero ancora vivi, l’odore di carne bruciata invase l’aria. Anche lo fossero erano seriamente ustionati ed avrebbero avuto bisogno di molte cure mediche. Lucy guardò Wendy, non aveva fatto una mossa per aiutarli.

 

Che cosa avevano fatto alla povera ragazza?

 

Si meritavano davvero di essere salvati? Sperò che presto avrebbero avuto quel che si meritavano, finire in cella sembrava proprio fare al caso loro.

 

< riporta Natsu sulla nave, Lucy. Happy, aiutala > dichiarò Erza afferrando un estintore dal muro, correndo di nuovo nella stanza.

 

Lucy sbattè gli occhi. Volevano che lei e il gatto lo riportassero a bordo? Avevano la benché minima idea di quanto quel ragazzo fosse pesante?

 

Come diavolo avrebbe fatto il gatto ad aiutarla? Era quasi ridicolo a dirsi, tranne per il fatto che…non era per niente divertente.

 

Il gatto poteva volare ma il paese non era deserto, la gente l’avrebbe visto. La magia era proibita per di più, si sarebbero solo cacciati nei guai.

 

Ignorando le ovvie pecche nel piano, Lucy annuì afferrando Natsu per un braccio, passandoselo dietro al collo per tirarlo su di peso. Il ragazzo restava inerme tra le sue braccia; non sarebbe stato facile per niente. Happy guidava la strada attraverso il corridoio e Lucy iniziò ad allontanarsi dalla scena alle sue spalle.

 

< aspetta! > era la voce di Gray; la raggiunse correndo. Per un momento si sentì sollevata, pensando che era venuto per aiutarla a trascinare il capitano fino alla nave.

 

No. Le posò la sciarpa di Natsu in una mano e spinse la bandana sulla testa rosa del ragazzo, nascondendo di nuovo i capelli.

 

Poi corse via di nuovo.

 

Lucy roteò gli occhi per la frustrazione.

 

Sebbene non potesse lamentarsi, era più facile trasportare il ragazzo ora che si sentiva bene. Anche se era completamente a peso morto ora che era totalmente incosciente.

 

Si fece strada tra la folla di infermiere isteriche e persone spaventate che erano presenti. Alcune le chiedevano se stava bene, altre che afferravano Natsu per controllare che non avesse nulla di grave.

 

Eventualmente dovette urlare a tutti quanti di levarsi dalle palle, una parola che non era assolutamente abituata ad usare, Happy aveva iniziato a graffiare le caviglie della gente quando queste non avevano intenzione di spostarsi. Lucy era grata di avere il suo aiuto dopo tutto. Finalmente riuscì ad uscire all’aria aperta.

 

Non c’erano molte persone nei dintorni così Happy poté finalmente parlare.

 

<  vado avanti io volando per vedere se c’è qualcuno sulla nave che può venirti in contro > e con questo il gatto corse verso il vicolo più vicino e spiccò il volo. In cielo sembrava soltanto essere un grosso uccello.

 

Doveva ricordarsi di ringraziarlo in seguito.

 

Lucy iniziò a trascinare Natsu per la strada. Onestamente, era passata da nessun contatto con i ragazzi ad una vicinanza costante ad essi nel giro di poche ore. La sua vita sarebbe stata sempre così? Non che si lamentasse molto in realtà…non aveva ancora incontrato un uomo poco attraente sulla nave di Natsu ancora.

 

Decidendo di non pensarci al momento, Lucy si concentrò nel mettere un piede dopo l’altro, facendo del suo meglio per ignorare tutti gli sguardi strani che riceveva dai passanti.

 

Probabilmente era veramente strana, una ragazza bionda vestita con una sottana piuttosto sporca e macchiata che se ne andava in giro con un ragazzo mezzo nudo svenuto.

 

Avrebbe guardato male anche lei al loro posto.

 

Lucy sentì urla e confusione provenire dalle sue spalle, voltando la testa senza rallentare il passo notò delle persone in uniforme correre verso la clinica; Lucy potè solo sospettare che fossero della polizia o dei pompieri. Qualche tipo di forza dell’ordine. Si chiese cosa ne sarebbe stato dei dottori, e Wendy?

 

Dove sarebbe andata? E Conner? Aveva una famiglia? Presuppose che la polizia si sarebbe occupata di tutto quanto.

 

Anche se Lucy si sentiva in colpa per la maggior parte. Che cosa aveva dovuto passare Natsu in quella stanza? Da dove era scaturita l’esplosione? Gray aveva gridato qualcosa a proposito di Natsu che rischiava di essere arrestato per quello.

 

Voleva dire che Natsu aveva usato la magia? Era per quello che la gente veniva arrestata, no? Oltre a quello cosa avrebbe potuto fare di illegale là dentro?

 

Lucy voleva sapere. Voleva sapere di più su di lui,  di tutti questi misteri che lo circondavano. Non solo lui, voleva sapere di più anche sulla ciurma e la magia. La rendeva felice il fatto che avrebbe potuto spendere più tempo con gli altri.

 

Eppure, con tutto così agitato in quel modo, ne avrebbe avuto la possibilità? Questi piccoli drammi avrebbero fatto parte della vita di tutti i giorni? Come quello di Conner? Si morse il labbro ripensandoci. Povero Conner. Come erano stati i suoi ultimi momenti? Com’era stata la sua vita?

 

Era troppo giovane per morire; Conner aveva davanti a sé una vita interessante. I suoi occhi erano vivaci e il suo sorriso contagioso. Era un bambino che amava l’avventura e quello era tutto ciò che Lucy era riuscita a conoscere di lui in quei pochi attimi in cui l’aveva visto. Aveva pensato che Conner fosse come una versione bambino di Natsu in un certo senso.

 

Quali avventure gli avevano sottratto quei dottori?

 

Semplicemente non era giusto.

 

Era talmente persa nei suoi pensieri che non si accorse che i soccorsi erano già arrivati finché non sentì il peso sulle sue spalle alleggerirsi. Sorpresa, guardò in alto incontrando lo sguardo di un altro membro dell’equipaggio.

 

Era uno dei ragazzi più belli dell’intera ciurma, con i suoi insoliti capelli verdi. Com’è che si chiamava? Freed?

 

< Freed? > il nome le scappò dalle labbra prima che potesse fermarlo.

 

< sono stato informato di quello che è successo da Happy, ero uno dei pochi che ancora si trovava a bordo quando è arrivato > il ragazzo indicò con un cenno del capo il gatto di fronte a lui e riprese a camminare.

 

Lucy annuì in risposta per mancanza di parole. Non c’era veramente niente da dire. Continuarono a camminare, condividendo il peso del loro capitano in silenzio.

 

< sono felice di sentire che voi due siete stati curati. Stava iniziando ad essere noioso sulla nave senza le buffonate di Natsu > disse Freed, guardando fisso la strada davanti a lui.

 

< già… > sorrise Lucy. Speriamo che sarebbe tutto tornato come prima una volta che si fosse svegliato. Ne aveva visto solo qualche istante della normale vita a bordo, ma se ne era goduta ogni secondo finché era durata.

 

Era quasi imbarazzante il silenzio che si era creato mentre tornavano al molo.

 

Lucy fu tentata di chiedergli della magia di Natsu, sebbene sapesse che non era appropriato considerando che c’erano così tante persone intorno a loro. Sarebbero solo finiti nei guai.

 

Così invece guardò davanti a lei mordendosi il labbro, guardando come anche il piccolo gatto ricevesse occhiate strane sebbene non se ne curasse minimamente.

 

Non potè fare a meno di sorridere.

 

Che strano gruppo che formavano. Le ragazze che civettavano al passaggio di Freed, uomini e donne che storcevano il naso per lei, Natsu riceveva occhiate preoccupate e confuse. Happy in generale riceveva occhiate strane; un misto tra il pensare che fosse bizzarro ma carino.

 

Lucy lo comprendeva benissimo,  e se avessero saputo che poteva volare e parlare?

 

I suoi piedi colpirono il legno. A quanto pare avevano raggiunto il porto. Freed continuò ad aiutarla finché non raggiunsero il quartiere del capitano, dopodiché si congedò educatamente. Lucy ovviamente lo ringraziò prima che se ne andasse, poi aprì la porta della cabina facendosi strada tra i vestiti sul pavimento.

 

Happy trotterellò dietro di lei, chiudendo silenziosamente la porta con la coda. Riuscì a raggiungere il letto dove si buttò letteralmente, rotolando in modo da adagiarvi sopra Natsu per poi sedersi di fianco a lui. Lucy era esausta, aveva il corpo a pezzi e aveva appena trasportato Natsu per tutto il tragitto, che non era poco.

 

Happy saltò sul letto, guardando Lucy. Per qualche istante lei ricambiò lo sguardo, poi alzò la mano, invitandolo ad andare in braccio. Il musetto del piccolo gatto si illuminò mentre le saltava in grembo raggomitolandosi.

 

< grazie per prima, Happy > sorrise Lucy al piccolo felino blu sulle sue gambe.

 

< si, grazie anche a te >

 

< per cosa? >

 

< per aver fatto tornare Natsu > dichiarò il gatto come se fosse ovvio.

 

< oh, beh doveva tornare sulla nave in qualche modo. Non poteva di certo farlo da solo nelle sue attuali condizioni > rispose Lucy.

 

< no, non in quel senso. Intendo per averlo fatto tornare quello di un tempo > ribatté Happy.

 

Rimase spiazzata < huh? >

 

< prima che arrivassi tu Natsu era sempre depresso. Penso che tu gli piaccia >

 

Lucy arrossì.

 

< g-gli piaccio? > balbettò.

 

< si, sembra che tu lo renda felice. Perciò non andartene ok? > gli spinse la mano col muso segnalandole di voler essere accarezzato.

 

Lei lo fece, ancora totalmente persa nel suo mondo. Piaceva a Natsu? Era impossibile; si erano incontrati solamente due giorni prima.

 

Scuotendo la testa realizzò che non si trattava di amore ma solo di affetto. Cavolo, anche a lei piaceva il ragazzo. Non c’era niente di strano; sentiva anche un certo legame con lui.

 

Natsu era il suo primo vero amico.

 

Abbassò lo sguardo verso il suo viso addormentato.

 

Il suo primo vero amico che guarda caso doveva essere un ragazzo straordinariamente bello. L’unico tipo di persona con la quale aveva meno esperienza a correlarsi, come si sarebbe dovuta comportare intorno a lui prima di tutto? Eppure le era venuto spontaneamente facile. Era facile parlare con lui, stargli vicino.

 

Sebbene la maggior parte del tempo che avevano passato insieme fosse in un letto, orrendamente ammalati. Che cosa avrebbe detto sua madre?

 

Eppure, non aveva mentito, era stato il momento migliore che avesse mai avuto. Vivere tutta sola a palazzo l’aveva portata al punto di prendere in considerazione il suicidio.

 

Era stato un vero e proprio inferno vivere là senza sua madre.

 

Natsu sobbalzò nel sonno ottenendo la completa attenzione di Lucy. Il suo viso era molto rilassato adesso, lei lo sfiorò, togliendo il sangue semi-asciutto sulla guancia. Come era successo? Era un taglio netto, come se fosse stato fatto da un bisturi, il che significava che si era netto, ma doveva essere anche molto profondo. Percorreva tutta la guancia, ma aveva già smesso di sanguinare. La sua mano rimase sulla guancia più a lungo di quanto avrebbe dovuto mentre percepiva il calore emanato normalmente dal ragazzo.

 

Era ancora piuttosto caldo ma stava meglio e Lucy poteva dirlo. Era davvero un sollievo.

 

< ti piaaaaaaaaace > un certo gatto sulle sue gambe marcò eccessivamente la frase.

 

Lei ritrasse velocemente la mano, sorpresa e imbarazzata dalle parole del gatto.

 

Per qualche minuto guardò verso il felino che ridacchiava di lei, poi lo scaraventò a terra.

 

< ow, Lucy! > si lamentò Happy rotolando sul pavimento tra i vestiti, eventualmente dimenticando i suoi problemi quando trovò un calzino da sbattere in giro.

 

Lucy sentì l’impulso di pulire ma decise di non farlo mentre sbadigliava stirandosi le braccia. Iniziava ad avere sonno.

 

Dov’erano Gray, Erza e Gajeel? Pensava che fossero rimasti là solo per estinguere l’incendio ma non erano ancora tornati. La polizia probabilmente li stava interrogando su quanto accaduto.

 

Che cosa avrebbero raccontato? Probabilmente di una fuga di gas, era la storia più credibile.

 

La sua mente vagò sul fatto che dovesse ancora procurarsi dei vestiti. Forse avrebbe dovuto andare in città a trovarne qualcuno, ma era troppo stanca. Guardò di nuovo il ragazzo che dormiva di fianco a lei.

 

Chiamatela pure iperprotettiva ma Lucy non se la sentiva di lasciarlo da solo al momento, qualsiasi cosa avesse vissuto dentro quella stanza non doveva essere stata piacevole. Era rimasto da solo per giunta, Lucy aveva sempre odiato essere sola. Non voleva che si svegliasse da solo inoltre. Prendendo una decisione, si tirò le ginocchia al petto, appoggiando la testa su di esse.

 

Sarebbe rimasta a dormire lì finché Natsu non si sarebbe svegliato. Gli doveva almeno quello.

 

 

 

 

 

Tremò di paura mentre si nascondeva nell’unico angolo buio che era riuscita a trovare sulla nave. Era terrorizzata ma non aveva altra scelta. L’imbarcazione inziò ad oscillare mentre salpava dalla riva. Abbracciandosi le ginocchi pianse silenziosamente, aspettando che la trovassero. Cosa le era saltato in testa?

 

Cosa le avrebbero fatto?

 

La ragazza dai capelli blu si asciugò gli occhi, era un passeggero clandestino dopotutto.

 

 

Nooooooteeee

 

Allura eccoci arrivati all’ultimo capitolo a mia disposizione…si lo so è triste ç.ç

Iniziamo tutti insieme una danza propizia affinchè LeeSUP aggiorni prestoooo!!! XD

Ok sto sclerando di brutto ù.ù

Che dire, finalmente i medici malefici hanno avuto quel che si meritavano!  Ma purtroppo per il piccolo Conner non c’era più nulla da fare T^T  adesso, che fine avranno fatto Gray, Erza e Gajeel? Perché non sono ancora tornati? Chi è la clandestina sulla nave? Perché Happy è l’unico che ha capito tutto? ( XD) E soprattutto…cosa succederà al risveglio del nostro capitano?

 

Questa volta non lo so nemmeno io ç.ç

È agghiacciante l’impotenza che mi opprime T^T

 

Ci vediamo al prossimo capitolo! Spero il più presto possibile!!! Cercate di essere forti ù.ù

  
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