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Autore: BellatrixWolf    26/08/2012    2 recensioni
Due attrici legate ormai da una forte amicizia, conosciutesi sul set di "Xena: Warrior Princess".
Ma molti, qui su Internet, pensano che, come tra Xena e Gabrielle, tra Lucy e Renèe ci sia ben più di una semplice amicizia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ogni tanto anche io mi ricordo di pubblicare Friends Forever c: Oneesama sarà felice. Un po' meno dell'appuntamento, vero? UwU Well, enjoy. Vado a pubblicare Warlord (felice anche lì c:)



La lettura continuò ancora per qualche ora, con eventuali prove di piccole scene o pause occasionali.
Quando iniziò a scurirsi il cielo, verso sera, tutti si prepararono per tornare a casa. Il giorno dopo non sarebbe stato altrettanto leggero, dato che sarebbero iniziate le prove per l'episodio vero e proprio.
Renèe stava per entrare in macchina quando sentì una voce chiamarla.
«Ren! Aspetta!» La bionda si voltò per trovarsi davanti Lucy, sorridente.
«Dimmi.» rispose con lo stesso sorriso.
«Volevo chiederti... se potresti passare a casa mia stasera. Sai, per dopodomani...» la mora si guardò attorno, facendo ridacchiare Renèe.
«Volentieri. Ti seguo.» Lucy annuì e si diresse alla propria auto.
Qualche minuto dopo arrivarono a casa di Lucy. Durante la settimana era raro incontrare Daisy, che stava dai nonni o da amiche, ed anche quel giorno era assente.
Lucy entrò in casa ed attese che l'amica la raggiungesse, accendendo il caminetto del salotto. L'aria era glaciale. Renèe le si avvicinò, rabbrividendo e stringendosi nelle braccia.
«Eheh... ho scordato la finestra aperta questa mattina.» disse Lucy, lievemente in imbarazzo. Renèe sorrise divertita. «Sì, beh, capita.» cercò di difendersi la donna. La bionda annuì, sorridendo.
Si misero a sedere accanto al fuoco, chiacchierando e attendendo che la temperatura si alzasse un po'.
«Allora... Vi frequentate da un po'?» chiese Renèe sorridente. Lucy roteò gli occhi e scosse la testa.
«No, no. A dire il vero questa è la prima volta che mi chiede di uscire. Insomma, prima avevamo parlato, mi è sempre sembrato simpatico, poi ieri arriva da me e mi fa "Ti va di cenare con me uno di questi giorni?"» la mora scrollò le spalle. «Io gli ho risposto sì, ovviamente.»
«Ovviamente.» mormorò Renèe sotto voce con un tono strano, quasi senza pensare. Se Lucy la sentì, non lo diede a vedere ma continuò a parlare come se nulla fosse.
«Dopotutto è sempre così carino e gentile.» Sorrise. «Però sono stranamente nervosa. Insomma, è una cena, mica il mio matrimonio. Per quello ho già dato.»
Ci fu un attimo di silenzio, poi entrambe risero per qualche secondo. «Già...» Renèe inspirò ed emise un'ultima risatina, poi si calmò. «E per quello, ci sono io.» fece una piccola pausa, poi decise che la frase era ambigua e precisò «Per aiutarti a far passare il nervosismo.»
Lucy annuì sorridente. «Infatti. Grazie.»
La bionda scrollò una mano davanti al volto. «Di niente. A cosa servono le amiche, altrimenti?» Lei si limitò ad annuire.
Continuarono la conversazione per qualche altro minuto, Renèe chiese di Daisy per scoprire che la bimba era dai genitori di Lucy. Quando la temperatura dell'ambiente fu sufficientemente calda e la spalla di Renèe iniziò a scottare, le due si spostarono. Salirono le scale verso la camera di Lucy, dove la bionda avrebbe dovuto aiutare l'amica a scegliere cosa mettersi per l'appuntamento imminente.
Ren si lasciò cadere sul letto, molleggiandosi pigramente, mentre la mora si diresse verso il vasto armadio.
«Informale o elegante?» Guardò i propri abiti con una smorfia che si rifletté sullo specchio senza sfuggire allo sguardo di Renèe, che ridacchiò.
«Informale, decisamente.» rispose lei. Lucy allora iniziò a tirare fuori una serie di vestiti, principalmente pantaloni, jeans, maglie e camicie. Mugugnò, guardando dubbiosa una felpa nera, poi si sfilò la maglia. Renèe improvvisamente trovò molto interessanti le proprie scarpe; rialzò lo sguardo solo quando Lucy si fu infilata la felpa.
«Carina.» commentò, notando delle piccole perline che addobbavano la dolcevita.
«Prude.» rise Lucy, scuotendo la testa. Si tastò le tasche dei pantaloni come in cerca di qualcosa, poi si voltò nuovamente verso la pila di vestiti. Lanciò occhiate qui e lì, sotto l'occhio vigile di Renèe che esprimeva il suo occasionale dissenso con un "mh.." dubbioso.
Infine, scelti un paio di jeans scuri ed una maglia bianca con una giacchetta nera, fu il momento della prova vestito. Lucy si svestì e Renèe, nuovamente, distolse lo sguardo, quasi in automatico. Lucy non ci fece caso, ma Renèe arrossì appena, nonostante la vedesse mezza nuda praticamente ogni giorno. Roteando gli occhi, Ren tornò a guardare la mora che, infilati i jeans, stava cercando la maglia che intanto era finita chissà dove tra un mucchio di maglioni e felpe.
«Come hai fatto a perderla? L'avevi in mano! Qui!» rise la bionda assistendo all'affannosa ricerca del capo perduto. Lei le rispose con una diplomatica linguaccia da dietro la spalla, continuando ad alzare felpe fino a poco prima perfettamente stirate.
«Eccola! Ora... Dove ho messo la giacca?» sospirò ed iniziò a cercare la giacchetta nera, ignorando le risate di Renèe, che si stava godendo le sue pene con un certo divertimento.
«Dai, ti aiuto.» disse dopo un po', alzandosi dal letto ed affiancandosi alla mora, piegata su una pila di jeans. Setacciarono l'armadio e trovarono la giacca, mimetizzata tra due maglioni neri.
Finalmente, Lucy si infilò maglia e giacca -con sommo sollievo di Renèe, che iniziava a sentirsi a disagio... per qualche ragione- e si squadrò davanti allo specchio.
«Come ti pare?» chiese, apparentemente soddisfatta dal proprio look.
«Stai bene così.» Ren annuì e le girò attorno, esaminandola con fare critico. «Prova a legarti i capelli, secondo me staresti ancora meglio.»
«Legarmeli?» La donna la guardò da dietro la spalla e la seguì con lo sguardo mentre girava, fermandola poi con un braccio quando iniziò a venirle il capogiro.
«Scusa. Sì, legarteli, magari con una treccia... O con un cerchietto, come in Sins Of The Past.»
Lucy inarcò un sopracciglio. «Un cerchietto.» ripeté, scettica.
«Beh, era una bella pettinatura.»
«La tua era migliore. Mh... la tua, quella era una bella pettinatura.» La mora s'illuminò. Poi realizzò di non essere minimamente capace di farsi una cosa del genere. «Però non so come farla.»
La bionda le lanciò un sorrisetto orgoglioso. «Io sì.» Lucy la guardò stupita, e lei si affrettò a spiegare. «Al Threadgill c'era una ragazza che lavorava con me, appassionata di pettinature. Mi ha insegnato qualche cosa.» scrollò le spalle e sorrise.
Lucy, allegra, l'abbracciò. «Sei la mia salvezza, Renèe!» Lei ridacchiò compiaciuta.
«Ahah tu esageri! Ma sono felice di aiutare.» sorrise. Rimasero abbracciate per un istante, poi si separarono.
Lucy sospirò e si buttò a sedere sul letto, lasciandosi poi cadere all'indietro sul materasso morbido e buttando le braccia oltre alla testa. Renèe la guardò e le si sedette accanto.
«Nervosa?»
«Molto.»
La bionda le posò amichevolmente una mano sulla gamba, sorridendo dolcemente. «Suvvia, l'hai detto tu, è solo una cena. Andrà bene.» trattenne una risatina e continuò «Deve, perché poi dovrai raccontarmi tutto. E con "tutto" voglio dire "tutto".»
Lucy parve sollevata. La guardò e sorrise, poi si tirò su e sedette composta, cingendole le spalle con un braccio. «Ah, Renèe, Renèe... Sei davvero la mia salvezza.»
Renèe si stiracchiò, notevolmente soddisfatta, e Lucy si alzò battendosi le mani sulle cosce. «Bene. Ne sono felice. Ora però dovrò andare a casa, o domani altro che sveglia alle cinque.»
La mora guardò l'orologio segnare le nove e mezza. Sei mesi l'anno, per minimo cinque giorni la settimana -se avevano fortuna-, le riprese cominciavano alle cinque e mezza, tra trucco, preparazioni varie, eccetera. Il lunedì, solitamente, era più leggero perché si trattava principalmente di lettura e prove, ma spesso capitava di iniziare sabato per finire la domenica successiva.
«Già... Magari con un po' di fortuna giovedì si inizia alle sette.»
Renèe guardò Lucy leggermente allibita, poi comprese e si mise a ridere, seguita dall'amica. «Vedo che ti è passata la paura!»
«Hai un certo potere calmante, ahahah!»
Dopo qualche secondo le due si rilassarono.
«Beh, grazie dell'ospitalità. La prossima volta che mi inviti a casa tua potrebbe anche essere l'ultima, prima di un mio trasferimento effettivo! Ahah!»
«Certo, quando vuoi! Hahah!»
Cinque minuti di battute e saluti più tardi, Renèe si congedò definitivamente e, salutata Lucy con un abbraccio, tornò a casa.
Una volta varcata la soglia, sbadigliò vistosamente. Effettivamente, la notte precedente non aveva dormito molto; oltre al fatto di essere andata a letto alle due dopo essersi letteralmente addormentata su Lucy, si era spesso svegliata durante la notte, per poi riaddormentarsi poco dopo, rilassata dal regolare respiro dell'amica addormentata.
Le venne in mente l'imbarazzo di poche ore prima. Perché si era fatta così tanti problemi se il vestiario quotidiano di Xena comprendeva un'armatura che di armatura aveva poco e se aveva aiutato più di una volta Lucy a vestirsi? Lei stessa girava per la Nuova Zelanda con un top ed una gonnellina rossi.
Pensandoci mentre si infilava il pigiama, decise che in fin dei conti non le importava affatto. "Dipende dalle situazioni" si disse, e andò a letto.
Le mancò il calore della mora accanto, nonostante le scarse ore di sonno aveva dormito veramente bene, nonostante i microsonni. Ma era stanca, e non se ne curò troppo. Chiuse gli occhi e, tempo dieci minuti, era già scivolata in un pacifico sonno ristoratore.
  
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