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Autore: Vayn    26/08/2012    0 recensioni
Avevo aspettato quel giorno per mesi, quel giorno li avrei incontrati. Avrei incontrato i miei idoli, le ragioni del mio sorriso. Avrei incontrato i ONE DIRECTION.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Non posso amarti più di così.

Quella mattina a scuola ero come un fantasma, totalmente assente : una presenza completamente passiva. Non era da me, lo sapevo io, lo sapevano i miei compagni e lo sapevano i miei professori : di solito ero la ragazza sempre con la mano alzata, pronta a rispondere, ma quel giorno mi era impossibile anche solo tentare seguire il filo del discorso della professoressa di filosofia, sebbene ero sicura che il giorno della verifica me ne sarei amaramente pentita. Quel giorno avrei incontrato la mia band preferita, i One direction che sarebbero finalmente venuti in Italia, anche se solo per una signing. Non stavo davvero più nella pelle, era passato circa un mese da quando l’avevo saputo e l’agitazione era cresciuta di giorno in giorno : ero al settimo cielo perché avrei finalmente incontrato quei cinque fantastici ragazzi che mi facevano sorridere come nessun altro , ma allo stesso tempo ero preoccupata perché sapevo che nonostante i mille sogni ad occhi e aperte e le aspettative, sarei rimasta delusa in quanto per loro sarei stata solamente una tra milioni di fans. Tornata a casa da scuola in fretta e furia avevo mangiato e mi ero appostata davanti all’armadio verde in attesa di un’illuminazione divina sull’abbigliamento da scegliere. Ero perfettamente consapevole del fatto che ci sarebbero state centinaia di ragazze mille volte più carine di me e che non avrei avuto una singola chance di essere notata da uno di loro, soprattutto da Zayn. Penso che la cosa che mi abbia fatto innamorare di quel ragazzo sia ovviamente la voce, ma oltre a quella i suoi occhi grandi e profondi, la sua timidezza che seppure sia mascherata da strafottenza riesce sempre a uscire fuori e il sorriso, Dio quanto amo il suo sorriso, anzi i suoi sorrisi. Sì, perché Zayn Malik non ha un sorriso solo; c’è il sorriso stupido che fa nei video e dove contrae tutta la mascella; il sorriso da fotomodello turbato, da eterno misterioso che sfoggia in alcune foto e che è simile ad una smorfia e poi c’è il sorriso quello vero che ti fa scoppiare il cuore per quanto è bello, quando sorride in quel modo è diverso, speciale, sorride con tutto il viso, anche con gli occhi, ed è stupendo. Alla fine optai per un paio di Jeans a gamba abbastanza stretta e un maglione a righe bianche e blu, il tutto con le mie amate vans blu. Mi feci una doccia calda, visto che era fine novembre e quando uscii con i capelli gocciolanti e l’asciugamano stretto addosso pensai con una certa malinconia che tra poche ore sarei stata sì vicina alla realizzazione del mio sogno, ma anche a quella del mio incubo. Ecco che i miei soliti momenti di depressione tornavano a farsi sentire, inforcai gli occhiali dalla montatura grande e nera e mi osservai allo specchio con occhio critico: capelli mori, ricci e indomabili, occhi marroni e banali, lentiggini e tanti, troppi chili in più del dovuto. La voglia di piangere era veramente tanta, non avrebbero mai potuto guardarmi senza provare pietà o forse ribrezzo, ma ormai ci ero abituata e il mio orgoglio non avrebbe lasciato che le lacrime vincessero, non questa volta. Andai in camera mia, presi il pc e misi il loro cd, sebbene avrebbe dovuto essere nella borsa che avevo preparato per la signing. Da lì a un’ora sarebbe arrivata una delle mie migliori amiche, anche lei una grande fan dei ragazzi per andare finalmente a Milano; ne avevamo parlato tanto in quell’ultimo anno di come sarebbe stato una volta che fossero venuti in Italia e se avessimo avuto la possibilità di incontrarli ed entrambe eravamo combattute tra l’essere euforiche o spaventate da un’imminente delusione. Finii di asciugarmi i capelli, rigorosamente a testa in giù e quando mi guardai allo specchio vidi una massa informe di ricci stile anni settanta che cercai di domare con un po’ di schiuma per i ricci; mi truccai gli occhi con un velo di matita nera e mascara e dopo un attimo di indecisione optai per un velo di fondotinta, un po’ per cercare di coprire le lentiggini, un po’ per non sfoggiare una carnagione proprio bianco latte. Mi vestii e  mi misi a camminare avanti e indietro per la camera come in attesa del messia, o meglio della mia amica. A cinque minuti dall’”ora x” tolsi il cd dal computer e lo riposi nella custodia che infilai in borsa; mi spostai in salotto in modo da poter avere una perfetta visuale sul cancello; dopo qualche minuto vidi la mia amica in macchina parcheggiare davanti al cancello grigio : non le diedi nemmeno il tempo di suonare al campanello che già ero fuori casa con la borsa e il cappotto in mano. Salii in macchina, la salutai e ci guardammo negli occhi : sapevamo entrambe di star pensando la stessa identica cosa.  Quando arrivammo alla stazione del treno, ovviamente cinque minuti prima che il suddetto passasse, facemmo i biglietti di corsa e uscimmo sui binari per non rischiare di perderlo; una volta salite ci sedemmo su un vagone semivuoto e non parlammo per una buona metà del viaggio, fino a quando iniziammo a condividere quello che avevamo dentro : le paure e le aspettative, le ansie e la gioia sconfinata . Era più di un anno che attendavamo di vedere quei cinque ragazzi che non avevano la minima idea di quanto fossero importanti per noi, di quanto ci avessero dato, senza nemmeno saperlo. Quando il treno annunciò l’arrivo alla stazione di Milano Cadorna ci catapultammo giù dal vagone e ci dirigemmo verso la Mondadori in piazza Duomo, dove si sarebbe tenuto l’evento. Per strada ci fermammo a prendere un trancio di pizza siccome dovevamo andare a metterci in coda e non avremmo avuto tempo di mangiare e una volta arrivate a destinazione ci mettemmo in coda dietro a quasi un centinaio di ragazze. Le ore di attesa furono abbastanza sfiancanti : faceva molto caldo nella sala a causa delle tante persone e l’abbigliamento pesante adatto alla stagione di certo non aiutava.  Le ragazze in coda con noi cantavano e saltellavano qua e là dalla gioia e questo clima rese il tutto più sopportabile finché finalmente giunse il momento tanto aspettato. Ancora qualche minuto e avrei realizzato il mio sogno, li avrei visti. La mano della mia amica aveva arpionato la mia non appena la guardia di sicurezza aveva aperto le porte della sala eventi all’interno della quale ci sarebbero stati loro e l’agitazione si impossessò di me non appena la fila iniziò a scorrere in avanti. Mi dimenticai di tutto: i vari problemi a casa, le ansie per la scuola, le mie mille paturnie: nella mia mente si era creato una specie di vuoto, o meglio, quei cinque ragazzi erano l’unica cosa a cui riuscivo a pensare. Dalla sala uscivano le note delle loro canzoni e sebbene mi sembrasse di fare passi piccolissimi mi resi conto che eravamo vicinissime all’ingresso della sala. Una volta entrate mi alzai sulle punte e in quel momento ringraziai il cielo di essere alta: li vidi. Erano seduti a un tavolo, tutti e cinque bellissimi e impeccabili come al solito, sempre con il sorriso sulle labbra e disposti a ridere e scherzare con le fans. Inevitabilmente il mio sguardo si soffermò qualche secondo di più sul moro e mi sentii stringere il cuore, era veramente stupendo con i suoi capelli curati nel minimo dettaglio e i vestiti sapientemente abbinati; non riuscivo a vederlo bene in viso perché stava firmando un cd ma quando si alzò per restituire il disco alla proprietaria con un sorriso gentile mi sentii mancare: non era possibile che mi facesse quell’effetto. Molte volte mia madre e delle mie amiche mi avevano rimproverato dicendomi che a diciassette anni compiuti non era ammissibile innamorarsi di qualcuno che non esiste, o meglio con il quale è impossibile avere una possibilità e del quale non si conosce nulla. Ogni volta avevo risposto loro che avevano ragione, ero consapevole di non conoscere il vero Zayn ,quello che sapevo di lui l’avevo dedotto dai video, dalle foto, dalla musica ma allo stesso tempo ero convinta che quello che lui mi trasmetteva con la sua voce non poteva essere falso, lui era così e poi, in ogni caso, era il mio cuore ad avere già scelto da tempo. Ecco, era arrivato il nostro turno e vidi la mia amica impaziente ma allo stesso tempo indecisa , così le diedi un buffetto sulla mano per convincerla ad andare e lei mi rispose con un sorriso che sapeva di ringraziamento al quale risposi a mia volta con un occhiolino. Quando giunse il mio momento appoggiai la mia copia del Cd sul tavolo e lo porsi a Niall che stava per primo e lo ringraziai per tutte le emozioni e i sorrisi, sperando che il mio inglese non mi tradisse proprio in quel momento. Lui mi rispose con un sorriso caldo e cortese che mi scaldò il cuore e mi fece un cenno di saluto vedendo che le ragazze in coda si facevano sempre più impazienti. Prima di avanzare lanciai un’ occhiata alla mia amica che stava scambiando due parole con Louis, il suo amore platonico, la felicità le sprizzava da tutti i pori e anche a me venne da sorridere; passai il cd prima a Liam, poi ad Harry e infine a Louis ringraziando anche loro per tutto quello che mi avevano dato in quei mesi anche se quelle poche parole non sarebbero mai riuscite a esprimerlo ; tutti quanti mi ringraziarono e mi sorrisero e mi sentii tutto ad un tratto più leggera, tutti gli insulti e le prese in giro che subivo non erano stati un supplizio inutile, guardandoli e avendo questa enorme possibilità mi rendevo conto che ci sarei sempre stata ,nonostante tutto, perché loro ne valevano la pena. Quando arrivai davanti a Zayn il mio cuore si fermò un attimo per poi iniziare a correre alla velocità di Usain Bolt,lui prese il cd e lo firmò con un movimento fluido del polso, ormai abituato, poi lo prese in mano e me lo porse con le dita lunghe e affusolate; ero senza parole in quel momento, o  meglio, avrei voluto dirgli tante di quelle cose da scriverci un libro, ma nessuna sembrava intenzionata ad uscire dalle mie labbra. Lui mi guardò con quei due pozzi castani e mi sorrise, mi fece quel sorriso che mi fa morire, quello vero, quello che mi aveva fatto innamorare di un perfetto sconosciuto. Appena recuperato il possesso delle mie facoltà mentali risposi con un sorriso timido e lo ringraziai, gli dissi solamente grazie, nient’altro, ma sperai che avesse colto tutto quello che era celato dietro a quella semplice parola. Afferrai il cd che ancora mi porgeva senza avere però il coraggio di sfiorargli le dita e lo salutai, girando le spalle ai miei sogni sebbene il mio cuore mi stesse pregando di tornare da loro. Raggiunsi la mia amica fuori dalla sala, aveva gli occhi lucidi e anche io sentivo che le lacrime lottavano per uscire, lacrime di gioia perché nonostante tutto e nonostante la consapevolezza di essere una tra tante, senza un valore particolare, nel momento in cui mi aveva guardato e mi aveva sorriso, mi ero sentita veramente felice, come non accadeva da tempo e avevo chiaramente percepito che quel sorriso era per me, per me e per nessun altro. Abbracciai la mia amica e andammo alla stazione per prendere il treno e tornare a casa continuando a parlare della serata e delle emozioni che avevamo provato. Una volta arrivata a casa mi lavai e mi misi il pigiama, presi il cd dalla borsa e lo osservai guardando le tracce d’inchiostro che avevano lasciato, poi lanciai un’occhiata ai poster appesi alla parete e quando incontrai gli occhi del moro che mi fissavano dalla carta stampata provai una forte malinconia, ma mi riscossi non appena mi resi conto della fortuna che avevo avuto nel realizzare il mio sogno . Mi addormentai con i ricordi dell’esperienza più bella della mia vita che mi scorrevano senza sosta nella mente e una viva e ferma consapevolezza: non posso amarti più di così.
 
 
- Living while I’m Young
Ciao a tutte! Questa è la mia prima storia sugli OneDirection e ho voluto fare una oneshot giusto per vedere come usciva. Ora l’ho postata, ma tocca a voi dire cosa ne pensate! Sapere il vostro parere sarebbe davvero importante per me. Sono una loro fan, come ovviamente avrete notato e in questa storia ho provato a immaginarmi quello che proverei e quello che accadrebbe se davvero avessi l’occasione di vederli! Grazie mille per avermi letto e “ascoltato”, un bacione
Vayn
  
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