Green Apple Tea. One Thing.

Stalking e occhi sensibili alla luce

 
Day One
 

Hayley Anderson era una ragazza insolita, sotto molti punti di vista poteva risultare persino strana.
Nonostante per una normale ragazza di sedici anni fosse una cosa normale, Hayley non amava molto la compagnia, sopportava a malapena quella del suo migliore amico, anche se spesso le risultava difficile reggere tutte le sue chiacchierate infruttuose e la sua risata incessante.
Anche fisicamente era piuttosto insolita: era di altezza media e magra, la sua pelle era chiarissima e d’estate le venivano spesso fuori delle lentiggini, aveva dei lunghi capelli rossi che le arrivavano quasi alla vita e che legava per lo più in una treccia laterale, ma la cosa più strana del suo aspetto erano gli occhi di due colori diversi: infatti il destro era azzurro e il sinistro verde, che quando si esponeva troppo al sole doveva coprire con degli occhiali da sole, dato quanto fossero delicati.
Lei e il suo migliore amico (Niall Horan) erano in macchina da circa cinque ore, in viaggio per farsi una vacanza di due settimane in un villaggio turistico dell’Inghilterra meridionale, dato che tutti e due vivevano in Irlanda.
Il carattere del ragazzo era completamente opposto a quello dell’amica: sempre aperto a nuove amicizie e socievole, rideva spesso anche per cose insensate ed era decisamente affettuoso, soprattutto con la sua Lii Chan.
Nonostante queste differenze, però, i due erano inseparabili, la rossa aiutava il biondo a contenersi un po’, mentre il ragazzo aiutava la sua migliore amica, che per lui era come una sorella minore, a lasciarsi andare un po’, il che riusciva benissimo a tutti e due.
“Fra quanto arriviamo?” chiese per l’ennesima volta la Anderson, chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare dai movimenti lenti della macchina e dalla musica a volume basso che aveva su di lei un effetto soporifero.

“Neanche dieci minuti e siamo arrivati” rise Niall, passandosi una mano tra i capelli biondi e sorridendo raggiante, dalla parte del guidatore.
Quei due minuti passarono decisamente lentamente per Hayley, che si stava annoiando come non mai, mentre Niall non perdeva mai il suo sorriso.
Da un secondo all’altro iniziarono ad inoltrarsi in una pineta, con i grossi rami dei pini e degli abeti che graffiavano quasi le auto parcheggiate davanti a loro, mentre la BMW nera del biondo si muoveva in modo leggermente irregolare, dato il terreno ciottolato che appariva davanti a loro, abbandonando il comodo cemento dell’autostrada statale.
Guardando davanti a se, la ragazza poteva intravedere una mezza dozzina di macchine che aspettavano di fare il check-in per quel villaggio, e un improvviso senso di nausea la persuase.
“Niall, non mi sento bene, faccio un giro qua fuori” gli disse, prendendo il suo iPhone che poco prima era appoggiato sul cruscotto della macchina ed aprendo il portone della macchina per sgranchirsi bisognosa le articolazioni.
“Ehi, Bignè, non hai preso gli occhiali!” la fermò premuroso l’amico, porgendole la custodia con gli occhiali da sole.
“Ma Niall, siamo in una pineta, non c’è il sole!” si lamentò, anche se gli occhi dolci dell’amico le fecero alzare gli occhi al cielo ed inforcare gli occhiali: non resisteva mai alla sua faccia da cucciolo bastonato.
Una volta interamente fuori dalla macchina nera per niente impolverata, la ragazza dalla treccia rossa alzò gli occhi al cielo, respirando a fondo e vedendo con immenso piacere le cime alte dei pini che lasciavano visibile solo un minimo squarcio di cielo, nel quale in quel momento stava passando tranquillo uno stormo di rondini.
Fu poi quando, muovendo un passo, sotto di lei gli aghi di pino scricchiolarono con un rumore rilassante, che si convinse che quella vacanza non potesse essere peggio di quanto avesse programmato.
Si mise le mani nelle tasche dei corti jeans sbiaditi ed iniziò a camminare, appiattendosi con una mano la canottiera nera che le avvolgeva il busto, evidenziando la sua pancia piatta con le forme “al posto giusto” come usavano dire le sue compagne di classe.

Si diresse verso la Reception, e constatò con suo immenso dispiacere che davanti a loro erano parcheggiate altre sette auto, e il guidatore di una di esse era uscito dall’auto per iniziare una discussione con il Capo Villaggio.
Fu proprio quando stava cercando di sentire che cosa mormorava infuriato l’uomo, che la sua attenzione fu catturata da un ragazzo appoggiato pigramente alla terza macchina: aveva la pelle ambrata e i capelli neri alzati in un ciuffo, all’orecchio sinistro spiccava un orecchino nero mentre i suoi occhi erano coperti da un paio di occhiali da sole ultimo modello.
Una canottiera bianca decisamente attillata gli evidenziava gli addominali e i pettorali, in un modo che avrebbe fatto svenire qualunque ragazza, Hayley ovviamente esclusa.
Le sue gambe dritte erano avvolte da un paio di jeans lunghi neri, e ai piedi indossava un paio di Blazer blu, esattamente identiche a quelle che aveva la ragazza dai capelli rossi, con la sola differenza che le sue erano grigie.
Nonostante la distanza, la Anderson capì che doveva avere almeno due anni in più di lei, e la sua supposizione era aiutata dall’altezza del ragazzo, che superava la sua di almeno quindici centimetri.
La rossa distolse subito lo sguardo quando si accorse del cellulare che le squillava nella tasca dei jeans, notando con disappunto che la chiamata apparteneva al suo migliore amico.
“Niall” sussurrò solo, guardandosi le unghie smaltate di nero.
“Hanno aperto un’altra Reception, se ti muovi riusciamo ad andarci per primi” esclamò eccitato, e Hayley non se lo fece ripetere due volte, assicurandogli che sarebbe tornata entro un minuto e iniziando a camminare a passo svelto verso la macchina.
Su speranza di Niall, riuscirono ad arrivare primi a fare il check-in ed ad arrivare nel loro bungalow prima che arrivasse la sera.
Disfarono con fretta i loro bagagli e depositarono il tutto nei loro armadi, non molto spaziosi, e quando entrambi si addormentarono dopo una piccola cena a base di tramezzini, Hayley sperò vivamente che quella vacanza si sarebbe dimostrata un periodo per rilassarsi, senza però sapere quanto fosse vana la sua speranza.
 

*Angolo del The alla Mela Verde*
Buongiorno Fandom dei cinque coglionazzi (?)
Ecco qui una delle mie tre Fic sui One Direction!
Probabilmente vi starete chiedendo cosa c’entri il nome della Fan Fiction con la trama, ma in realtà non c’entra niente, è solo che io adoro il The alla mela verde *-*
Non so che altro dire, concludo qui, dicendo che sono riuscita a scrivere un Primo Capitolo di 1000 parole precise, come mi ero prefissata per il mio Progetto :D
Tanti Saluti ^-^
Meme_Chan Boo Bear