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Autore: Faraxdipanda    10/03/2007    2 recensioni
Questa è la storia del ragazzo che diverrà cavaliere del Panda, personaggio già citato in un'altra fanfic non mia; ovviamente riferita a me ^^ Vi sarei immensamente grato se receensiste dopo aver letto (se c'è qualcuno a leggermi ovviamente :D), non per il gusto di sapere quanti di voi mi hanno letto, ma per inserire consigli, critiche che possano migliorare e affinare le mie (scarse) abilità nella scrittura! Inoltre annuncio che cercherò di postare un capitolo alla settimana, per regolarizzare l'opera. Grazie mille a tutti!!! ^_^
Genere: Azione, Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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I due si guardavano, senza proferire parola, mentre la nebbia si diradava, grazie al cosmo di Farax e della luce della sua Armatura.

Solo adesso il ragazzo si era accorto di non sentire affatto la corazza su di se, come se fosse parte del suo corpo e della sua mente, nonché del suo cuore. Risplendeva di bagliori verdi, come se non ce la facesse più a contenere la sua forza e quella del ragazzo. In quel momento altri ricordi di Faxa entrarono nella testa di Farax, i momenti della scomparsa del Male alla fine della guerra. Era come se Farax fosse li sul posto, non ad osservare la scena da un punto esterno, ma era Faxa, e i suoi occhi guardavano con gli occhi dell’antico cavaliere. Il cosmo verde di Faxa era concentrato grazie alle due mani unite ai polsi e diretto verso la figura immateriale, il Male, segno del suo vicino sacrificio, pur di liberare la terra da questo nemico. Poi si accorse che non era da solo, e che altri due raggi, che partivano da poco vicino le sue spalle, si dirigevano verso il Male; si voltò prima a destra, seguendo la traccia di un raggio di cosmo bianco, e intravedendo una figura femminile che indossava un’Armatura bianca candida, con qualche leggera striatura più scura e dotata di artigli: la Tigre Artica. Alla sua sinistra, voltando lentamente la testa da quel lato, e non facendo caso alla grigia desolazione dei dintorni, seguendo invece la traccia del cosmo rosso mattone, notò un’altra figura di donna, con un’Armatura altrettanto bianca, ma con striature nere e più marcate dell’altra: la Zebra.

E capì.

Non solo lui era predestinato ad ottenere l’Armatura del Panda, ma lo stesso valeva per le sue sorelle, Hope e Faith, discendenti attraverso i secoli delle Sacerdotesse Guerriero della Tigre Artica e della Zebra.

°Ho capito! Noi siamo loro, e loro sono ora in noi! Ma questa battaglia la vincerò da solo, senza coinvolgere Hope e Faith, forte del mio e del cosmo di Faxa!°

-Male! Il tuo tempo qui e in qualsiasi altra dimensione è ormai terminato! Io ti sconfiggerò….!!!- disse Farax con una sfavillante luce negli occhi, di forza e sicurezza.

-Non credere, stupido ragazzino, di potermi battere solo perché hai qualche nuova immagine dentro quella testa vuota!-

-È qui che ti sbagli! Non è solo "qualche immagine" che ho ricevuto in eredità da Faxa…provare per credere!-

-Come vuoi tu!- detto questo allungò il braccio destro, teso verso sinistra, e richiamò a se la nebbia rimanente, plasmandola a suo piacimento, e creando un enorme falce a lama grossa, di color nero profondo, brillante di una luce maligna.

-Questa è la Falce del Male, e non avrò bisogno di nient’altro per sconfiggerti, perché questo è il tuo destino, e non fare l’eroe con qualche ricordo che nemmeno tu cmprendi! Ahahaha!-

°Mh…non c’è bisogno di chiederglielo…si vede da lontano che quella lama è più che affilata, devo fare attenzione!°

-Dai…che è successo, hai già cambiato idea? Anche se ti volessi tirare indietro non c’è più tempo, ragazzino. MUORI!-

La Falce prese un’altissima velocità nonostante fosse ferma fino ad un secondo prima. La capacità dell’entità di potersi muovere senza dover camminare sulla terra era un grande svantaggio per Farax, che per ora poteva solamente schivare continuamente i fendenti della falce, pensando nel frattempo ad una tattica da utilizzare per l’attacco. Il Male era molto più veloce del ragazzo, che aveva già riportato qualche ferita al volto e sulle gamba e sulle braccia, dove non protette dall’Armatura. Provò ad abbassarsi, colpendo il nemico con un calcio alle caviglie, ma successe ciò che non si sarebbe mai aspettato: la sua gamba passò attraverso la figura, senza toccarla ne tantomeno nuocerle; solo un’immensa sensazione di freddo e vuoto l’aveva pervaso, ma la cosa che spaventava maggiormente il ragazzo era il fatto che l’avversario fosse intangibile, almeno ai suoi attacchi materiali. La sua difesa era in stato ancora peggiore, e la sua unica speranza risiedeva nell’usare esclusivamente il cosmo per poter cercare di respingere e sconfiggere il Male.

-Che è successo Farax, hai perso mordente? Ahahah!-

-No…sto solo studiando le tue mosse…e adesso, dopo un arduo lavoro di osservazione, so come attaccarti. Viaa!- così dicendo lanciò un pugno pieno di cosmo verde brillante, appena caricato sul palmo della mano, verso il fianco della figura, che venne leggermente consumato.

-Bravo! Hai capito che puoi colpirli solamente usando il cosmo, ma non mi hai fatto assolutamente niente. Inoltre…sei già stanco. Non arriverai molto lontano. Ahahah!-

Farax dovette riconoscere che il suo nemico aveva dannatamente ragione: era ferito in più punti, stanco ed affaticato.

°Devo trovare un modo per potermi difendere usando il cosmo, è l’unico modo per poter recuperare almeno parte delle mie forze!°

Immediatamente dopo, come un sogno ad occhi aperti, come un miraggio per il sole troppo forte, vide il canneto, i suoi amici Panda, lo sfondo di stretta trama di canne di Bambù, di cui all’inizio egli stesso provava timore, avendo paura del rischio di rimanere chiuso per sempre nella piantagione. Capì che i Panda gli volevano suggerire qualcosa, un aiuto inaspettato, ma ancora incomprensibile. Allora cercò di riflettere sul "messaggio psichico" trasmessogli, e, mentre continuava a difendersi dai fendenti della falce, procurandosi ancora tagli qua e la, ripensò al giorno che arrivò alla sorgente del canneto per il suo addestramento speciale. L’oasi, i Panda, la grotta, il suo cosmo, l’alluvione…no, c’era qualcosa di più, ma non riusciva a riflettere più di così, come se ci fosse di fronte la sua mente un muro, o una barriera; ebbe un sussulto:

°Certo! La Barriera di Bambù!!°

Capito appieno il messaggio di aiuto dei Panda, li ringraziò col cuore e con la mente, schivò un altro fendente della falce, saltando poi indietro di un paio di metri. In una nuova posizione, gambe ben tese e leggermente divaricate, dispose le braccia tese davanti al torace, i polsi uniti, i palmi delle mani rivolte verso l’entità e la sua falce che si avvicinavano, incurante di un possibile attacco del ragazzo, e le dita rivolte di lato. La falce si stava per abbattere su Farax, e il ragazzo giocò il tutto per tutto, sbattè i polsi fra di loro, come per creare una sorta di energia implicita al suo gesto, e allargò le braccia, come in repulsione fra di loro, dirigendo le mani verso l’esterno:

"BAMBOO BARRIER!"

Dal terreno davanti a Farax fuoriuscirono, ad alta velocità, grandi canne di bambù composte da cosmo, che, alte, si disposero improvvisamente a difesa del Cavaliere, bloccando il potente fendente dell’ebanea falce del Male.

°Ma come ha fatto…credevo che non potesse usare appieno il suo cosmo per produrre simili attacchi!°

L’entità allora cercò di ritirare a se l’arma, con sforzo enorme la estrasse dal muro di cosmo, ma ciò provocò una conseguenza imprevista per il Male, e ideata da Farax: il muro di Bambù, fino ad ora arma difensiva, all’estrazione della falce dalla sua trama, si frantumò; ma non andò in pezzi cadendo a terra, bensì, come quando un vetro si rompe per la troppa pressione, diventò un arma offensiva, e i frammenti si scaraventarono addosso all’entità, che venne respinta indietro, fino al bordo del precipizio, perdendo il controllo sulla sua arma, che cadde al di sotto.

Ancora a terra, il Male disse:

-Ma come hai fatto….tu…TU…una così insulsa persona…tutta colpa dei ricordi di Faxa!-

-No, ti sbagli, questa è la forza datami dai miei amici Panda, e del loro credere in me, e gli sono grato per tutto ciò che hanno fatto per me. È per questo che ho deciso di dedicare il mio nuovo colpo a loro; che questa sia la tua fine Male; i miei amici saranno al sicuro, le mie sorelle saranno al sicuro, il mondo sarà al sicuro, e le anime di Faxa e delle due sacerdotesse della Tigre Artica e della Zebra saranno libere; addio per sempre: PANDA’S FURYYY!!!!-

Farax si posizionò con il braccio sinistro lungo il fianco, piegato e con il pugno rivolto verso l’alto, mentre il braccio destro teso di fronte al suo viso, il palmo della mano aperta, rivolta verso il Male. Al grido di Farax, dal canneto i Panda risposero con un verso acuto e prolungato; ciò provocò l’innalzamento di piccoli raggi di luce verde brillante, provenienti da ogni esemplare di Panda, che si diressero verso il luogo dove il Cavaliere stava combattendo, concentrandosi sul palmo del ragazzo. Dopodiché il colpo di Farax partì, composto da una miriade di Panda composti di cosmo che si dirigevano ad alta velocità verso il Male, che si stava appena rialzando, disgregandolo all’istante. Solo i due occhi rossi rimasero, ed una voce cupa e pesante:

-Mi hai battuto Farax, ma questo solo perché hai riavuto i ricordi della tua vita precedente, e il cosmo di Faxa ti ha aiutato e sostenuto. Nemmeno Faxa stesso era riuscito a fare ciò, con l’aiuto delle due sacerdotesse. Mi hai sconfitto, si, ma ricordati che il mondo è pieno di Male; e un giorno, quando mi sarò ricomposto, utilizzando questo abbondante sentimento, ritornerò, e cercherò di soggiogare di nuovo tutta la Terra sotto il mio potere. Pensi che il bene vinca sempre? Ok, ma ricordati che il Male non muore mai…Ahahahaha!-

Così dicendo anche gli enormi occhi rossi dell’entità sparirono, così senza lasciar traccia del Male. La nebbia intanto si era diradata completamente, e dietro di se Farax potè scorgere un grande altare, dove sicuro era posizionato lo Scrigno dell’Armatura d’Argento, proprio come l’aveva immaginato.

Si diresse verso l’enorme e antica pietra intagliata, lasciò un pensiero per il coraggioso Cavaliere Faxa, e guardando oltre scorse la fonte del fiume che arrivava all’oasi dei Panda. Notò che lungo il letto del fiume c’era un camminamento, un po’ ripido, ma non pericoloso, e percorrendolo sarebbe arrivato giù, fin dai suoi amici Panda, dal suo Maestro Milo, e dalla sua Lin.

  
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