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Autore: sonsimo    10/03/2007    5 recensioni
Lily Potter, una madre costretta ad osservare impotente, dal cielo, le sofferenze del figlio. Questa one-shot esprime la mia visione di Harry attraverso gli occhi di Lily. Qua e là, versi tratti da "Una poesia anche per te" di Elisa (solo alcuni in realtà).
Genere: Malinconico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uno sguardo dal cielo

 

Nel luogo in cui mi trovo, il tempo non esiste. In verità è un errore anche definirlo un luogo. Ora che non ho più un corpo e sono solo spirito, i concetti di spazio e tempo non dovrebbero  avere alcuna importanza per me. Ho condotto una vita retta e assennata, l'ho conclusa con un atto d'amore, mi spetta la pace eterna. Questa è la sentenza per me. Questa, in realtà, la mia condanna. La pace eterna non mi ha impedito di rimanere indissolubilmente legata a ciò che di me ho lasciato sulla Terra. La parte più importante della mia anima è ancora laggiù, proprio quella che mi ha condotto al gesto disperato, all'estremo sacrificio. E tutto ciò non sarebbe un problema se non fosse che tale frammento della mia anima prova, ogni giorno che passa, molto più dolore di quanto io stessa abbia sperimentato durante la mia breve vita. Il tempo non ha perso consistenza per me, perché so esattamente quanti anni sono trascorsi dalla mia dipartita. Quindici. Quindici anni di pace. Quindici anni di profondo dolore per ciò che ancora mi lega alla Terra. Il mio bambino. Da questo luogo in cui mi trovo adesso, lo osservo continuamente, costantemente, e, mio malgrado, silenziosamente. Mio malgrado, perché sempre più spesso desidero avere ancora una gola per urlare. Vorrei gridargli che non è solo, quando le tenebre del suo stesso cuore lo avvolgono. Vorrei avere ancora delle braccia, per poterlo stringere a me. Nessuno ha abbracciato il mio Harry per tanti anni. Per tutta la sua infanzia. La vita è stata, ed è, profondamente ingiusta con lui. Ed io vorrei tanto avere ancora un cuore, per accostare il suo capo al mio petto e fargliene ascoltare il battito. Quand'era appena nato, questo semplice, piccolo gesto, aveva un fortissimo potere rassicurante su di lui. Io so bene com'è fatto il mio bambino, nonostante abbia potuto stare con lui per un tempo davvero limitato. Ma una madre non ha certo bisogno di tempo per conoscere suo figlio. Quei mesi sono stati per me più che sufficienti per sapere adesso, con estrema certezza, quello che il mio Harry vuole dalla vita. O meglio, quello che vorrebbe dalla vita, e che la vita non può concedergli. Harry vorrebbe essere normale . Un ragazzino comune, un mocciosetto di sedici anni con la fissa del Quidditch. Un po' com'era alla sua età suo padre, James. Ovviamente, senza quell'orribile arroganza e superbia che contraddistingueva il mio caro marito a quell'età. Mi piacerebbe parlare di lui con Harry. Ridere insieme al mio bambino e prendere in giro James con lui, sarebbe davvero divertente. Perché Harry è profondamente diverso da com'era James alla sua età. Non è un ragazzino viziato, anzi non sa nemmeno cosa voglia dire essere viziato. Quello che la vita gli sta offrendo non è un privilegio, ed Harry lo sa bene. Molti non comprendono quanto la posizione che occupa sia scomoda, sbagliata, per un ragazzo della sua età. L'eroe del mondo magico. Colui che, prima ancora di venire al mondo, è stato destinato a sconfiggere il più potente Mago Oscuro di tutti i tempi, a fronteggiare il male in persona. E c'è persino chi lo invidia per questo, chi lo accusa di approfittarsi della sua situazione, per stare sempre al centro dell'attenzione. Come possono essere così ciechi da non rendersi conto di tutte le volte che Harry ha desiderato di scomparire, di essere inghiottito dalla terra sotto i suoi piedi, quando decine di paia di occhi curiosi fissavano, con un'insistenza che lo feriva dritto al cuore, il segno indelebile che, suo malgrado, il mio bambino porta sulla fronte?

Io mi sono accorta di tutte le volte in cui hai cercato di nascondere la tua cicatrice sotto la frangia ribelle, eredità di tuo padre. Io ti vedo chiaramente, Harry. Ho seguito con attenzione tutti i tuoi movimenti, durante questi anni. Solo, mi dispiace che tu non lo sappia. Non ti consola, lo so, sentirti dire che i tuoi genitori vegliano su di te, che li porterai sempre nel tuo cuore e che in questo modo continueranno a vivere dentro di te. Non è abbastanza, e lo capisco, per un ragazzino non è sufficiente solo l'amore degli angeli. Un ragazzino ha bisogno di sentirlo su di sé, l'amore, di percepirlo, di toccarlo. Con il mio gesto, ho lasciato una barriera invisibile a proteggerti, una barriera che per molto tempo ti ha impedito di essere toccato dal tuo nemico. Ma ancora, non è abbastanza. Ora hai degli amici, delle persone care, ma non hai ricevuto affetto quando più ne avevi bisogno, quando più eri vulnerabile, e ne porterai i segni per sempre. Ed io, impotente e avvolta nella pace eterna , non ho potuto far niente per rimediare. E' vero, ti ho salvato la vita, donandoti la mia. Ma non credevo che le cose sarebbero andate in questo modo. Se io ho sacrificato la mia vita per permetterti di rimanere al mondo, per quale ragione allora la tua vita non può essere felice come lo è stata la mia? Perché un ragazzino di sedici anni deve affrontare tutto questo? Rinunciare alla mia vita non è stato sufficiente per donarti la felicità? Bene, rinuncio volentieri alla pace eterna, se è necessario. 

Forse non sai quel che darei perché tu sia felice

Io e tuo padre siamo stati estremamente più fortunati di te. Siamo morti da giovani, ma abbiamo avuto davvero tanto dalla vita, prima di andarcene. Un'infanzia felice e serena, una giovinezza coronata dall'amore e da un matrimonio breve ma meraviglioso. E soprattutto, abbiamo avuto te. La nostra più grande gioia. Tu non puoi ricordarlo, piccolo mio, ma siamo stati davvero felici, noi tre. Abbiamo trascorso insieme poco più di un anno, ma soltanto prendendo in considerazione semplicemente quell'anno, posso affermare senza remore che la mia vita è stata degna di essere vissuta. Non ho davvero motivo di lamentarmi, soprattutto se paragono quello che è stato della mia vita con quello che stai passando tu. Ti ammiro moltissimo, piccolo mio. Né io né tuo padre saremmo stati in grado di affrontare tanto dolore come stai facendo tu, con lo stesso coraggio, la stessa caparbietà, la stessa resistenza. Troppa, forse, per un ragazzino. Ma il mio Harry non è un ragazzino come tutti gli altri, lo so bene. Ne sono fiera, ma al tempo stesso dispiaciuta. Perché anche se tu fai di tutto per nascondere agli altri quello che provi, per apparire tranquillo, almeno nella maggior parte dei casi, io vedo il tuo dolore. Vedo la tua sofferenza, vedo dritto dentro il tuo animo, dove rimangono immobili e sospese tutte le lacrime che ti impedisci di versare. Piangi poco, e raramente, solo quando davvero non puoi farne a meno. Di solito ti trattieni, o ti nascondi, come hai fatto quando anche Sirius ti ha lasciato. Ti ho visto, quel giorno in riva al lago, nascosto dietro i cespugli, lontano da sguardi indiscreti. Ma al mio sguardo non puoi sfuggire. Lo sguardo che ti arriva dal cielo, non puoi evitarlo. Io vedo tutte le tue lacrime, sia quelle versate che quelle trattenute.

Piangi lacrime di aria, lacrime invisibili che solamente gli angeli san portar via

A quindici anni hai sopportato un lungo periodo di crisi. Come avrei voluto starti vicino, allora! Dopo aver affrontato Voldemort in quel cimitero sei rimasto profondamente scosso, e per gran parte dell'anno successivo hai lottato per superare quel trauma. E' stato, probabilmente, l'anno in cui hai sofferto di più in assoluto. Ti sei sentito così solo, così incompreso, con la Gazzetta del Profeta che sparava cattiverie su di te da una parte e quella Umbridge dall'altra. Un angelo non dovrebbe provare rabbia, non è così? Ebbene, io non posso fare a meno di provare rabbia nei confronti di tutti coloro che contribuiscono con piacere a rendere la tua vita un inferno. So quanto ti ha fatto male quella donna, quanto profondamente ti ha ferito con le sue assurde punizioni. E non mi riferisco certo al dolore fisico, quello lo sopporti bene. Ma quelle parole incise sulla tua carne, quel non devo dire bugie di cui ancora porti i segni, ti ha fatto male, molto male. Dolore che è andato a sommarsi allo sconforto, al disgusto per quello che Voldemort ti aveva fatto, per quello a cui loro, pezzi grossi del Ministero, si ostinavano a non credere. Sciocchi, ciechi piccoli uomini, ecco che cosa sono. Il mio bambino, a quindici anni, era già più grande e maturo di loro. Ma la tua maturità non ti ha impedito di soffrire, di sentirti solo, abbandonato, pugnalato da coloro che, in quanto adulti, avrebbero dovuto offrirti conforto e protezione. Ed io, io che non desidero altro, io che non ho altri rimpianti se non questo, non posso offrirti il mio conforto, e la mia protezione! Vorrei scendere giù da questo cielo di pace immobile, e mettermi davanti a te, con le braccia spalancate, proprio come ho fatto quindici anni fa di fronte a Voldemort, e impedire che la malvagità, l'invidia, la noncuranza, l'abbandono e la crudeltà continuino a farti del male. Vorrei proteggerti e prendere su di me tutto il dolore che sei invece costretto a sorreggere sulle tue spalle, da solo. Se potessi, vorrei davvero raggiungerti.

Vorrei rinascere per te e ricominciare insieme come se non sentissi più dolore

Ma purtroppo non posso. Uno sguardo dal cielo, ecco tutto quello che mi è rimasto da condividere con te. Troppo poco, per una madre che ha ancora tanto amore da dare. Troppo poco, per un figlio che di amore ne ha avuto poco e niente. Ironia del destino, proprio l'amore è l'arma che ti permetterà di sconfiggere Voldemort. Ricordi le parole di Silente, figlio mio? Ti sembrava poca cosa, la tua arma, di fronte alla smisurata potenza del tuo avversario e aspirante assassino. Ma Silente ti ha spiegato che la capacità di amare ancora, dopo tutto quello che ti è successo nella vita, dopo tutto quello che hai dovuto sopportare, è una grande, immensa qualità. Tu non ti rendi minimamente conto della tua forza. E adesso che anche Silente ti ha lasciato, ti senti solo, ancora più di prima. So che cosa hai provato durante il suo funerale, l'ho visto. Un angelo non ha occhi? Forse è la verità, se per occhi si intendono gli organi reali e concreti di cui sono dotati i vivi. Perché lo sguardo di un angelo può andare molto più a fondo di quello di un essere umano in carne ed ossa. Dritto e diretto, scava nelle profondità dell'animo, e vede ciò che non è visibile, tocca ciò che non è palpabile. Io vedo i tuoi sentimenti, vedo il tuo assolutamente infondato senso di colpa nei confronti di tutti coloro che hai visto morire, della cui morte ti ritieni responsabile. Vedo la tua paura per ciò che ti attende, e allo stesso tempo il desiderio che tutto questo finisca presto. Troppi rimpianti, per un sedicenne, e un peso troppo gravoso sulle tue giovani spalle. Ti prego Harry, non essere avventato, non lanciarti a capofitto alla ricerca degli Horcrux e poi contro Voldemort senza essere pronto, solo perché vuoi mettere la parola fine a questa storia. Rifletti, prima di agire, non rischiare la tua vita. E' vero, essa non ti ha ancora dato molto, ma sei giovane, e non puoi, non devi perdere la speranza. Agisci solo quando sarai pronto, non guidato dalla disperazione. Non fare di te stesso una preda facile per l'assassino dei tuoi genitori.

Tu hai tessuto sogni di cristallo troppo coraggiosi e fragili, per morire adesso solo per un rimpianto

I tuoi sensi di colpa non hanno motivo di esistere, come vorrei avere la possibilità di fartelo capire. Sirius non è morto per colpa tua, e soprattutto io e tuo padre non siamo morti per colpa tua. E' stato Voldemort ad ucciderci, non tu. E il fatto che, quella notte, il suo bersaglio fossi tu, non cambia le cose. Che cosa sarebbe successo se Voldemort ti avesse ucciso allora? Il male non avrebbe più avuto un freno, avrebbe preso completamente il sopravvento, e quel mostro non avrebbe aspettato molto ad uccidere anche noi. Non lasciarti vincere dall'angoscia per quello che è successo e di cui non sei responsabile. Morire per tenerti in vita è stata la cosa più importante che io abbia fatto. Anche se mi dispiace di averti lasciato in un mondo che non ha saputo prendersi cura di te, come avrei fatto io. E lo stesso vale per tuo padre. Tieni i sentimenti che ti fanno star male lontani dalla tua mente, non ti portano a niente.

Perdona e dimenticherai

Non smarrire te stesso nel ricordo di quello che è stato, e va' avanti, con la tua vita. Le persone che ti hanno amato se ne sono andate, ma tu devi vivere, perché la loro morte non sia stata vana. E perché io possa continuare a guardarti da quassù. Non lasciar vincere il dolore, tu sei più forte di lui.

Per quanto possa fare male in fondo sai che sei ancora qui

So quanto sia dura portare il peso del compito che devi svolgere. Lo so, perché ho la totale percezione di quello che stai passando, come se lo vivessi io, in prima persona. Tutti si aspettano grandi cose da te, questo pensiero ti ha perseguitato fin dall'età di undici anni, soffocandoti, facendoti desiderare a volte di mollare tutto e fuggire lontano. Ma non lo hai fatto, e non lo farai. Perché tu sei davvero in grado di fare grandi cose. Io la vedo, la forza che brilla dentro di te, fulgida e splendente, e ne sono profondamente orgogliosa.

E dare tutto è dare tanto quanto il tempo in cui il tuo segno rimarrà

Spero che tu possa, in qualche modo, percepire la mia vicinanza, e che essa possa confortarti. Vorrei accarezzare le tue guance, e sussurrarti che tutto si aggiusterà. Per troppo poco tempo sono stata una madre, e non ho potuto darti tutto il conforto che avrei voluto, durante questi anni. Ma continuo a urlartelo, con la voce muta di un angelo, di non temere e avere fiducia. Tutto il dolore, prima o poi, sarà solo un ricordo.

Questo nodo lo sciolga il sole, come sa fare con la neve

Avrai la felicità che meriti. Probabilmente te la stai già costruendo, anche se non te ne rendi conto. I tuoi amici ti vogliono bene, e poi c'è quella ragazzina che ha il potere di farti perdere la testa. So quanto ti sia costato lasciarla, e so perchè lo hai fatto. E ciò mi rende ancora più fiera di te. Ma sono certa che, quando tutta questa brutta storia si sarà conclusa, avrai anche tu quello che ti spetta dalla vita. Quello che io e tuo padre abbiamo avuto. Anche per te esisterà la felicità, vedrai.

Ci sarà, e forse esiste già aldilà dell'orizzonte, una poesia anche per te. Solo per te

Adesso, e finché non sconfiggerai Voldemort, l'amore sarà la tua arma. Ma un giorno sarà la tua gioia, e la tua consolazione. Te lo prometto, mio piccolo Harry.

FINE

Le altre mie fics di Harry Potter:

-Avrei voluto...: one shot su Harry e i suoi rimpianti.

-Sono qui con te: long-fic ancora in corso, con protagonisti Harry e Piton (non slash).

  
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