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Autore: Eliot Nightray    26/08/2012    2 recensioni
Cosa accadrebbe se un orgoglioso e burrascoso italiano come Romano dovesse fronteggiare un triangolo amoroso di cui sua sorella è il vertice? Scopritelo in questa avventura scritta a quattro mani piena di risate e lacrime. Caterina vargas scritta da Eliot Nightray e Romano Vargas scritto da The awesome tomato
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Bad Friends Trio, Inghilterra/Arthur Kirkland, Nekotalia, Nuovo personaggio, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Florentia Ctaerina Vargas

Avrebbe voluto chiamare Romano e dirgli della sera precedente, ma che senso avrebbe avuto? Suo fratello si sarebbe arrabbiato , così tanto da far scoppiare una nuova guerra mondiale e poi se la sarebbe rifatta con lei. Il campanello suonò un paio di volte e le ci volle un po’ per riprendere fiato. Aprì la porta e lì trovò Bielorussia assieme a Belgio e Ungheria. Le osservò storcendo il naso mentre la belga già iniziava a saltellare e squittire. Sembravano essere a conoscenza di qualcosa di segreto, almeno a lei. Ungheria entrò trascinandosi dietro un grosso pacco e Caterina stesso, armeggiò un po’ con la televisione e alla fine se ne uscì con un paio di telecomandi. Già era sabato, era il giorno della grande riunione e per l’appunto il tema della giornata era stato scelto da Ungheria, la cosa era decisamente inquietante. Belgio la spinse verso il televisore stringendole la mano mentre continuava a saltare, Natalia invece se ne stava dietro con la mano tremante sul coltello. Di sicuro era arrabbiata, forse anche più di Caterina.

-          Ecco, ecco ora tu e Belgio dovete danzare
-          Cazzo hai detto?
-          Balla Caterina dai
-          Non ho intenzione… cos’è quella?
-          Una padella no?
-          …. Penso che qualcosa di lento andrà più che bene

Belgio accanto a lei la abbracciò e ci mancò poco che la strangolasse. Odiava muoversi di mattina, soprattutto senza aver fatto colazione, tuttavia la padella inquietante di Ungheria poteva essere molto convincente. Alla fine si fece trascinare e si divertì pure fino a che non notò qualcosa di luccicante dietro di lei. La canzone terminò e finalmente poté voltarsi e lì la vide. Ungheria presa da uno dei suoi filmini con la telecamera con tanto di Natalia addormentata sul divano. Caterina si sentì sbiancare, quella macchinetta poteva persino inviare messaggi ad altri e la cosa non andava bene. Ungheria le sorrise mentre , una volta terminata la sua operazione, se ne tornò a fissarle con un sorriso gioioso. Stava tramando qualcosa, lei ne era certa. Le domandò cosa avesse fatto e lei rispose che non era colpa sua se erano così sincronizzate. Belgio le fece cenno di sedersi, quasi fosse stata casa sua , e lei la seguì.

-          Spagna mi ha detto che oggi ti farà una sorpresa..
-          Ehm.. si ma non ho capito che cosa sia… perché ridi?
-          Niente, niente lascia stare.
-          Parlando di altro – aggiunse Ungheria con un mezzo sorrisetto stampato sulle labbra- parliamo di Arthur…
-          Io vorrei evitare
-          MA SI E’ CONFESSATO
-          Ma cosa urli a fare? Maledizione non è successo niente era ubriaco
-          Ma… quella è la sua camicia?
-          Si… e allora
-          DIO SI E’ SPOGLIATO A CASA TUA.

Seguirono una serie di urletti e squittii di svariato genere che si conclusero con un grugnito di Natalia, un segno evidente del suo nervosismo. Belgio sembrava quella più agitata tanto che fu costretta a chiamare Olanda per farle portare via. A quel punto rimase a casa da sola. Il telefono suonò ed a rispondergli fu Inghilterra.

-          H…h….hello
-          Oh. Arthur che posso fare per te?
-          Per oggi…
-          Tutto apposto ci vediamo dopo scusa ma devo andare da Roma…
-          Mi dispiace..  non ricordo che cosa ho fatto da ubriaco, ma mi scuso..
-          A…
-          A? cosa? Che ho fatto?
-          Niente di importante, dopotutto se lo fosse stato te ne saresti ricordato. Ciao a dopo
-          Italy!
Gli riattaccò in faccia e , prima ancora di sentire il suono del telefono, se ne uscì di casa per fare un giro.

 
Romano lovino Vargas 
Quando aprì la porta, si aspettava fosse Spagna ma non fu così, era quell’idiota di suo fratello Veneziano, come sempre aveva stampato in faccia il suo sorriso da ebete e faceva strani versi, Romano lo guardò un po’ confuso.

-          Che ci fai qui?
-          Veeh sono venuto perché l’ha detto il fratellone Spagna!
-          Quindi fa sul serio quel bastardo – mormorò guardando altrove poi si spostò per far entrare il fratello che invece, gli saltò addosso
-          Fratello! Sono così felice di vederti, è da tanto che non vengo più a trovarti!
-          V-va bene, levati! – arrossì al contatto con il fratello, ovviamente era felice anche lui ma non poteva certo dirglielo! Lui era il fratello maggiore!
-          Veeh non è cambiato niente! – si staccò da Romano e se ne andò un po’ in giro per la casa.
-          Certo che non è cambiato niente! Mica faccio come un idiota qui presente che compra cose nuove se le altre sono ancora utilizzabili!
-          Tralasciando i vestiti, sei sempre stato conservatore tu!
-          Tsk!
-          Non fare così fratello!
-          MUOVI IL CULO E VATTENE IN CUCINA!
-          EEK! Va bene, non ti arrabbiare così! – corse in cucina
-          Aiutami a preparare da mangiare, come minimo quel fottuto bastardo arriva giusto per mangiare.

Si misero a cucinare e dopo una decina di minuti, suonò nuovamente la porta, questa volta era davvero Spagna.

-          Holachicos!
-          Ciao fratellone Spagna! – saltò tra le braccia dello spagnolo e l’altro ovviamente, lo accolse più che volentieri
-          Ita, sei già arrivato? Che bello vederti, sei sempre così carino!
-          Ciao brutto bastardo.
-          Ciao Roma! È bello vederti! – era felicissimo, probabilmente non sapeva ancora che il meridionale sapeva già tutto e che avesse intenzione di ammazzarlo.
Iniziarono a chiacchierare un po’ mentre tutti e tre si davano da fare per preparare il pranzo. Mentre Veneziano parlava di cazzate che aveva fatto con il suo amico crucco, arrivò un messaggio a Spagna che uscì per guardare cosa fosse e quando tornò in casa era completamente bordeaux.
-          Tutto bene? Veeh
-          S-si Ita, non preoccuparti
I due si sorrisero e tornarono ai loro compiti mentre Romano, voleva vederci chiaro sulla faccenda del messaggio, non era normale far arrossire così quell’idiota, decise che avrebbe scoperto cosa nascondeva.

 
Caterina Florentia Vargas 
Il telefono suonò e Caterina fu costretta a bloccarsi improvvisamente, era Belgio. Spippolò con i tasti fino ad aprire uno stupido messaggio con tanto di video annesso. Chiaramente era il video registrato da Ungheria. Lo osservò attentamente e sorrise nel notare come la gonna le calzasse a pennello. Tornò al messaggio e a quel punto collassò quasi. Chiaramente ho dovuto ripeto DOVUTO mandare il messaggio al boss ed anche a Scozia, mi aveva chiesto qualcosa con cui ricattarti, sai può essere molto convincente. Se il suo cellulare avesse potuto parlare avrebbe di certo urlato dal dolore, mentre le unghie di Italia si conficcavano dentro di esso. Non poteva fare a meno che ripetere parole come uccidere, distruggere, massacrare sotto gli sguardi inorriditi dei passanti. Si sentì chiamare e dietro di lei video Nathan con tanto di telefono in mano ed un sorriso beffardo stampato sul viso. Prese la rincorsa e travolse quasi una bambina , ma alla fine riuscì a colpire Scozia con tanta forza da farlo barcollare. Cercò di prendere il telefono e quello invece indicò il marciapiede opposto. Arthur se ne stava su una panchina, sembrava pensieroso. L’inglese si bloccò tuffando la mano nella tasca alla ricerca di qualcosa. Osservò il macchinario con quella tipica espressione di chi non vuole ricevere messaggi da una certa persona. Armeggiò con i tasti e poi sbiancò reggendosi alla panchina prima di scappare via rosso in viso. La sua vita era ufficialmente rovinata. Se prima si sentiva triste adesso era solo infuriata, come solo un russo davanti ad un americano sarebbe potuto essere.

-          Tu… tu..
-          Si?
-          Tu… morirai…
-          No io sono un genio tesoro, vedi cosa succede a fare ubriacare mio fratello?
-          EH? Che c’entro io?
-          La tua situazione mi lascia indifferente, fatto sta che solo io posso picchiarlo, comprendi?
-          Ma…
-          Ciao ciao Italia

Non se la sarebbe capitata così facilmente. Prese la rincorsa e questa volta sbatté la testa contro quella di Scozia che cadde a terra intontito. Adesso era il turno di Inghilterra. Lo cercò con lo sguardo, ma sembrava scomparso o comunque non era più nel suo raggio d’azione. Se ne tornò sui suoi passi , verso la moto , ma il ricordo della gonna la fece indietreggiare dirigendosi alla macchina. Salì e partì, poco più avanti vide Inghilterra ancora in corsa. Accelerò e gli lanciò contro una bottiglia da un litro di Fanta.

-          Imbecille!!!
Probabilmente non la sentì perché era troppo preoccupato ad abbracciare il marciapiede. Adesso ne mancava uno solo, Antonio. Forse non lo aveva ancora visto, forse Belgio aveva sbagliato numero, no lei non sbagliava mai. Armeggiò con il cellulare fino a sentire la voce di Nord dall’altro capo.

-          VENEZIANO
-          Eek! Che ho fatto?
-          Dov’è Spagna?
-          Con noi… perché?
-          NOI?
-          Eek! Io e Roma..
-          NO ODDIO ROMANO NO
-          AAA!! Perché urli?
-          TU AMMASSO DI POLENTA PRENDIGLI IL TELEFONO E BUTTALO VIA ORA.
-          Oo…o…ok..
-          Bravo arrivo subito.
Veneziano una volta riattaccato prese il telefono di Romano  e lo buttò via come gli era stato ordinato. Chiaramente per buttare via intendeva nascondere accuratamente. Attese l’arrivo della sorella che si ritrovò imbottigliata nel traffico.
-          Bene adesso ho del tempo ah ah posso ancora farcela.. si..

 
Romano lovino Vargas 
La loro conversazione fu interrotta da una telefonata a Veneziano il quale si mise ad urlare e piangere nel più totale panico, ad un certo punto poi, prese il cellulare dalle mani di Romano che, tranquillamente, si stava leggendo un messaggio mandato da Prussia.

-          MA CHE CAZZO FAI?!
-          EEK! M-mi dispiace, mi dispiace! Ho fatto solo quello che ha detto Caterina! Non picchiarmi!
-          Che c’entra nostra sorella adesso? – anche Spagna si era incuriosito
-          Ha detto che sta arrivando
-          Hai invitato anche lei?! – chiese rivolgendosi allo spagnolo che sembrava moto agitato
-          Si, devo parlare a tutti e tre!
-          Veeh deve essere qualcosa di importante!
-          Non me ne fotte un cazzo se è importante o no! Tu potevi benissimo avvertirmi che saresti venuto e tu… RIDAMMI QUELLO STRAFOTTUTISSIMO CELLULARE!
-          Fratello! Mi fai paura! – scoppiò in lacrime
-          Se mi ridai il cellulare, smetto di farti paura!
-          Ma non posso! Me lo ha detto Caterina!

Romano si avventò sul fratello ma fu fermato da Spagna, se non ci fosse stato lui, probabilmente Veneziano sarebbe morto. Il campanello suonò di nuovo e questa volta si sperava che fosse l’ultima.

-          Ah! È arrivata finalmente! Veeh – corse alla porta per accogliere la sorella
-          Finalmente! Ora il Boss è davvero contento, è con tutti e tre i suoi bei italiani! – seguì Veneziano
-          Fottetevi tutti e due! Tsk! – camminando, andò anche lui a rispondere
La scena che si presentava, era di Veneziano che saltò subito al collo della sorella tutto felice, Romano che salutò con un piccolo cenno del capo fingendo indifferenza e Spagna che parlava a vanvera di quanto fosse felice di vederla.

 
 
  
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