Era una giornata come tutte le altre e,come sempre,dovevo andare a scuola. Ah,piacere: mi chiamo Alice e ho diciassette anni. I miei sono separati,ed io vivo con mia mamma in Italia e mio padre con la sua compagna a Londra. Suonò la sveglia alle sette di mattina,scesi dal letto mi vestii (canotta rossa,jeans e converse). Scesii in cucina e mia madre era molto pensierosa..
Io:'Mamma,che succede?'
Mamma:'Ehm,tesoro...ti devo dire una cosa'
Io:'Mi dica.'
Mamma:'Ti devi trsferire a Londra con tuo padre.'
Io:'Cosa?Scherzi?'
Mamma:'No,sono seria.Non ho mai avuto il coraggio di dirtelo e quindi te l'ho detto solo ora,mi dispiace amore.'
Io:'Mamma!Lo sai che io odio quell'uomo! Come puoi farmi questo?'
Mamma:'Ho trovato lavoro a Roma e non possiamo trasferirci insieme.'
Io:'Tu lo sai che lo odio.'
Mamma:'Non puoi odiarlo,è pu sempre tuo padre.'
Io:'Quando parto?'
Mamma:'Stamane alle undici,va' a preparare le valige.'
Andai a preparare le valige,ancora incredula di quello che mi disse mamma pochi attimi prima.Non credevo l'avrebbe potuto fare.Erano già le nove e io e mamma ci dirigemmo verso l'aereoporto poiché,alle undici,avevo l'aereo. Salutai mia mamma con un abbraccio e un bacio e lei se ne andò. Alle undici salii sull'aereo e dopo solo un'oretta e mezza ero a Londra e chi mi aspettava in aereoporto? Papà con la suo compagna. Mi avvicinò subito a loro.
Papà:'Ciao,mi sei mancata!'
Io:'Anche tu'. Dissi mentendo.
Papà:'Lei è la mia compagna,Luisa.'
Luisa:'Piacere.'
La guardai male e le risposi con un semplice 'ciao'.
Andammo a casa e papà diceva che il giorno dopo saremmo andati in un college e li mi avrebbe lasciato per proseguire i miei studi,dice anche che c'è il figlio di un suo caro amico. Dice che è gentile,carino e generoso. Mmh,iniziamo bene. Arrivammo finalmente a casa e mi addormentai subito. 
Fui svegliata il giorno dopo dalla voce di papà che diceva:'Andiamo.'
Mi vestii e salii in macchina,valige pronte e partimmo. Arrivammo davanti a scuola e mi lasciò augurandomi buon proseguimento (?).
Ero nel cortile della scuola con il mio I-Pod in mano e si avvicinò un ragazzo: alto,moro,occhi azzurri e sorriso da favola. 
X:'Ehi,ciao. Tu sei quella nuova,vero?'
Io:'Sì e odio essere chiamata 'quella nuova'.