Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: federica_95    27/08/2012    1 recensioni
cara lara è una breve lettera che federica scrive alla sorellina purtroppo affetta da tumore...le rivolge parole troppo a lungo celate e che finalmente trovano il coraggio di uscir fuori. l'amore fraterno supera qualsiasi difficoltà : è questo che federica cerca di spiegare,con la dolcezza di una ragazzina fragile ed insicura,reduce da un periodo di sofferenza e spesso apparentemente distaccata nelle relazioni.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cara Lara

Mai come adesso ho apprezzato il gusto di osservarti mentre dormi. Sembri un angioletto e quei riccioli biondi ti scivolano sulla guancia accarezzandoti dolcemente come io non ho saputo fare. Quella manina sul cuscino sta per cadere giù dal letto ma con fastidio ogni volta la ritiri su accompagnando il gesto con un sospiro che gonfia il lenzuolo . Hai ragione fa veramente caldo e infatti con la gamba spingi ai piedi del letto la coperta di topolino che insistentemente hai richiesto per la tua nuova cameretta. Ricordo ancora quel giorno quando entrasti e non resistesti a mettere la mano sulla vernice ancora fresca lasciando una traccia involontariamente originale di te . Ricordo quando giravi in continuazione sulla sedia blu accanto alla scrivania fino a farti venire il mal di testa e quando saltavi per aprire la finestra del balcone e correre a vedere se la tua piantina di lenticchie finalmente cominciava a germogliare . Sai Lara quella piantina da quando non la curi tu si è appassita e sembra crucciata per la tua mancanza tanto che capricciosamente non ne vuole sapere di rinsavire . Come mi hai detto tu le ho versato un giorno si e un giorno no un quarto di bicchiere d’acqua e a volte anche sentendomi un po’ ridicola le ho fischiettato la canzone della natura, come la chiami tu. Sullo scaffale nello studio di papà hai lasciato Cellino e il suo nasino sta prendendo polvere perché non ci sei tu a fargli il bagno almeno tre volte a settimana. I tuoi colori sono ancora tutti sparsi sul tavolo in cucina e il pennarello rosso è l’unico ancora senza tappo … il disegno è alla rovescia e dallo scarabocchio all’apice del foglio mi fa intuire che non ne fossi molto fiera ma che avessi intenzione di rifarlo. Mamma oggi ha ripescato il tuo vestitino color confetto del battesimo .. ancora ricordo tutta la fatica che ci volle per infilartelo mentre strillavi e ti rotolavi nervosamente qua e là sul lettone mentre i nonni e gli zii cercavano di tenerti a bada con i pupazzetti strombazzanti che non ti sono mai piaciuti. Zia Grazia invece ha portato le frittelle con lo zucchero che di nascosto le rubavi nel forno in cucina e poi facilmente ti facevi scoprire perché non pulivi mai via tutto quello zucchero appiccicato sulle labbra. Le ha portate per te e quindi per questa volta non devi neanche fare lo sforzo di correre silenziosamente in cucina. Ora ti consiglierei di svegliarti perché credo che alla porta sia la maestra Nella e se scopre tutte le barbie di scuola che hai nascosto nella cassapanca ti mette in punizione almeno per un giorno intero. Perdonami se quando piangevi non ho capito che non era il solito capriccio ma che avevi qualcosa in più da dirmi … perdonami se ti ho promesso di giocare e poi appena ne ho avuto l’occasione sono scappata via in camera mia e ho girato tre volte la chiave nella serratura … non sono mai stata un’ottima sorella e forse non lo sarò mai ma sappi che questo non rinnega il bene inspiegabile che nutro per te. Quando sei nata ammetto che ti ho odiato perché mamma e papà avevano occhi solo per te … per quello scricciolo tutta chioma e quegli occhioni azzurri che spesso ti ho invidiato … mandavano la nonna a prendermi all’uscita da scuola perché avevi bisogno di mille attenzioni e ti tenevano lontana da tutto e da tutti come fossi un gioiello della più preziosa delle cassaforti. Non avevo mai tempo per guardare i miei cartoni preferiti perché con un cenno della mano mamma mi ordinava di abbassare il volume per non farti svegliare ed io puntualmente infastidita premevo forte il dito sul pulsante della tv e sbattevo con violenza la porta della cameretta. Ogni volta gli zii ti riempivano di giocattoli e si scusavano con me promettendomi che la prossima volta mi avrebbero portato qualcosa che mai ricevetti.. la sera mamma ti stringeva fortissimo tra le braccia e papà si alzava di notte a riscaldarti un po’ di latte quando cominciavi ad aprire gli occhi e ad accennare un lamento . saltava giù dal letto in maniera buffa ed era terrorizzato dal fatto che potessi scoppiare in uno dei tuoi rumorosissimi piagnistei. Oh quanto ti odiavo quando piangevi non capivo con che coraggio potessi lamentarti con tutte le attenzioni che ricevevi! Non lo sapevo ancora eppure già ti amavo. Dentro di me serbavo troppa rabbia ma mi era difficile mantenere il broncio quando ridevi ondeggiando aventi e indietro nel passeggino … infondo non vedevo l’ora che tu crescessi , che tu imparassi a camminare,a regalare parole a quella dolce vocina,ad andare in bicicletta,a lavarti il viso e dintentini minuscoli, a pettinarti e ad allacciare le scarpe … desideravo tanto poter trovare in te una compagna di giochi e l’idea che prima o poi avresti condiviso con me l’esistenza mi esaltava. Forse avrei dovuto dirti prima tutto questo e versare meno lacrime sul cuscino di notte. Quando hai cominciato a parlare ho finalmente tirato un sospiro di sollievo perché nella mia mente infantile mi sembrava che non crescessi più … troppo lunga quell’attesa dal pannolino al vasino, fino a che non hai riempito le nostre giornate con le tue chiacchiere a raffica, le tue canzoncine stonate e i tuoi silenzi rumorosi.  Sai da te ho imparato tanto … la caparbietà , la tenacia e la solarità sono doti che tu, pur così piccola , hai saputo insegnarmi … a volte mi chiedo cosa realmente abbia fatto io per te e che in fondo dovrei fare molto più che scriverti una stupida lettera … ma mi rendo conto che quel breve tratto di strada che abbiamo percorso insieme ci ha fatto crescere e ci ha insegnato a regalarci l’un l’altra, soprattutto nei momenti di sconforto. Rimanevo stupefatta quando accostavi il tuo fazzolettino alla mia guancia nei momenti in cui mi sentivo sola o incompresa da mamma e papà. Non te l’ho mai detto ma quel gesto mi sopprimeva tutta la rabbia che mi agitava e sapevo che c’era qualcuno che con amore incondizionato mi capiva. Non ho nulla da rimproverare ai miei genitori ,presenti nell’assenza, soltanto ho da ringraziarli per avermi dato la possibilità di essere tua sorella e di vivere al tuo fianco. Non so come tutto questo andrà a finire ma intanto ti dedico tutto il mio cuore e il mio amore, ti prometto che mai,e dico mai, nessuno potrà sostituirti … io ci sarò in qualunque momento che ti apparterrà , avrai una famiglia che ti ama al di sopra di ogni altra cosa al mondo e che non ti scorderà mai.
Tua sorella
Federica
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: federica_95