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Autore: Giu1996    27/08/2012    1 recensioni
Carol ha appena compiuto 11 anni e non crede ai suoi occhi quando vede il gufo, quando vede la lettera con quel sigillo. Il sigillo di Hoqwarts. Quasi non crede all'esistenza di Hoqwarts, dopo aver letto tutti i libri della Rowling non crede che sia vero, e quasi non crede che lei sia sola una comune babbana. E allora di chi è quella lettera?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Petunia Dursley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Feci attenzione a non svegliare nessuno, alzandomi da letto. Piano piano mi vestii e presi un libro dalla mensola.
Chiusi la porta di camera e lasciai Jennifer a dormire tranquillamente per un altro paio di orette almeno. Scesi le scale fino alla cucina e aprii la porta di casa.
Era una piacevole mattina di inizio agosto, il sole era sorto da poco e non si scorgeva nemmeno una nuvola in cielo. Mi misi a sedere nella panchina del nostro giardino.
Assaporai ogni singolo istante di pace, ancora non sapevo che la mia vita sarebbe cambiata da quel giorno.
La panchina si trova sotto la finestra del salotto ed è circondata da aiuole perfettamente curate dalle mani esperte di mia madre.
La nostra casa era posizionata in mezzo alle tante villette tutte uguali che si trovavano nella periferia di Londra.
Non succedeva mai nulla di strano e leggermente fuori dalla norma, il massimo spettacolo che si poteva avere era vedere una ragazzina di appena 11 anni alzata così presto. Ma era raro che qualcuno mi notasse, sia per l’ora durante la quale tutti dormivano ancora beati nei loro letti, sia perchè da un anno a questa parte era un po’ una mia abitudine estiva e i pochi che ne facevano caso ormai si erano abituati a vedermi seduta lì.
Mi sono sempre ritenuta una bambina strana. Mi sono sempre sentita fuori dalla norma. Il motivo principale per cui mi sento così estranea è perché sono completamente diversa da mia sorella.
Lei è solare, socievole ed apprezzata da tutti. Appunto, io sono stata sempre messa in ombra da lei. Tutti l’hanno sempre osservata come se fosse un talento prodigio.
Mia sorella Jennifer. Eravamo gemelle e quel giorno avremo compiuto 11 anni.
Volevo godermi un po’ di pace. Odiavo essere circondata da gente, soprattutto da gente che mi guarda storto per i miei modi. E quel giorno avremo avuto così tanti ospiti.
Aprii il libro e mi ricordo dell’amore immediato che provai la prima volta che presi in mano uno di quei libri tuti polverosi che occupavano gli scaffali dei miei genitori.
Ero molto avanzata nella lettura ed era la mia passione più grande. I libri per bambini piccoli mi annoiavano, altra differenza con Jen. Così mia madre mi consiglio questi libri.
Erano sette in tutto e mi raccontò di quanto lei li ha amati a sua volta. Era la centesima volta che li rileggevo, non mi stancavano mai. Spesso li leggevo anche a mia sorella. Ormai anche lei sapeva per filo e per segno ogni riga di ogni singolo libro ma non li ha mai saputi apprezzare tanto quanto me.  
Quella mattina mi mancava solo da rileggermi l’ultimo e così feci. Mi immersi completamente nella lettura.
Avevo appena iniziato a leggere il secondo capitolo ‘Harry sanguinava..’ che mi accorsi di un piccolo gufo appostato sul davanzale.
I miei occhi andarono subito alla lettera che aveva legata al collo. Quanti gufi portano lettere? No, non era possibile. Deve essere uno scherzo della mia mente. Chiusi gli occhi e quando li riaprii il gufo era ancora lì, lettera compresa. Mi avvicinai cauta e cercai di sfilargliela. Appena la presi tra le mani il gufo volò via. Tremavo da capo a piedi e non credetti ai miei occhi quando vidi il sigillo.
Quel sigillo che ha sempre popolato i miei sogni.
Urlai con quanto più fiato avevo in gola. Corsi in casa e svegliai mia sorella e i miei genitori. Erano tutti mezzi addormentati quando mostrai loro la lettera. Vidi lo sconcerto nei loro occhi.
Girai la lettera e così come era arrivata, la felicità nei miei occhi sparii in un attimo.
Allungai la lettera a mia sorella e corsi via. Corsi via da tutti quanti. Mi rannicchiai sulla mia panchina e non seppi dare freno alle mie lacrime. Ero pur sempre ancora una bambina. I miei provarono svariate volte a farmi rientrare in casa ma con scarso successo.
Rimasi lì per tutto il resto della mattinata ma appena vidi una figura spuntare dal nulla al nostro cancello sgusciai via e fino a sera vagai per le via del paese.
Sapevo che i miei genitori erano preoccupati, lo notai subito quando rientrai in casa alle 10 di sera. Non dissero nulla. Vidi mia sorella aprire bocca due o tre volte per poi richiuderla immediatamente.
Andai a letto, mi rintanai sotto le coperte nonostante il caldo e davanti ai miei occhi apparve quella scritta.
‘Jennifer Stenberg’
Ebbene sì, la lettera era indirizzata a mia sorella e non ci volli credere fino alla mattina del primo settembre quando lei entro nel muro tra i binari 9 e 10. I miei genitori erano tutti orgogliosi di lei.
E così la Rowling non si era immaginata nulla, era tutto vero. Hogwarts esisteva. Esistevano i maghi e le streghe. Esisteva il mio amato binario nove e tre quarti. La magia era reale. Così come erano reali i babbani. E io ero Carol Stenberg, una comune e inutile babbana.
Sentii la gelosia pervadermi ogni singola parte del corpo e la rabbia si fece ogni anno più forte. Non lessi mai più uno di quei libri e piano piano, via via che crescevo mi allontanai da tutti.

Superati i 30 anni non potei fare a meno di pensare a Petunia, adesso che mi trovavo in salotto con mio marito obeso e con un bambino di appena due anni che prometteva di diventare identico al padre.
Ero contenta almeno di non aver ricevuto un neonato in una cesta davanti alla mia porta di casa.

Ero sola e per quanto rifiutavo ancora di credere alla magia non potei fare a meno di pensare a mia sorella. Ero stata per tutta la mia vita in collera con lei, piena di invidia e gelosia. Mi mancava e sapevo già che mi sarei odiata per tutta la vita, sapevo già che non avrei fatto nulla per riavvicinarmi a lei. Tutto ciò che ho sempre desiderato era capitato a lei. Ma in fin dei conti che colpa ne aveva lei?

Quella sera mi lessi di nascosto ‘Harry Potter e la pietra filosofale’.


Spazio autrice:
Ecco qua! Spero vi sia piaciuto. Spero che ci sia anche solo una singola persona a cui sia piaciuto.
Grazie a chiunque lo legge, grazie a chiunque spende un minuto per lasciare un commento e grazie anche a chi non lo farà mai.

Grazie a Elisita e a Gea96. Senza di loro probabilmente sarei persa. Mi hanno dato fiducia e sono sicura che loro saranno sempre al mio fianco.
Sono le mie perle in questo mondo di sassi.

Grazie!

  
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