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Autore: EleRoll    27/08/2012    3 recensioni
Tra paure, senso di inquietudine e fragilità, Hermione compie la scelta più importante della sua vita.
(Scena non descritta nel libro, ho voluto soffermarmi sul conflitto interiore di Hermione, e sul suo senso del dovere e dell'amicizia che la portò a compiere questa coraggiosa scelta).
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Stavano arrivando i mesi freddi, ancora una volta.
Aveva passato tutta l'estate ad immaginare quello che sarebbe accaduto nei mesi successivi, a pianificare ciò che conveniva fare e ciò che era piu giusto fare.
La razionalità e la determinazione del suo carattere non le aveva mai permesso di fantasticare troppo, di essere pessimista, e nemmeno essere ottimista.
Ha sempre visto le cose per com'erano e, mai come in quel momento, sarebbe voluta scappare dalla realtà e far finta che gli avvenimenti degli ultimi anni fossero stati soltanto un brutto sogno.
Eppure non era lei quella che meritava del sostegno,non questa volta.
In cuor suo Hermione capiva che nel trio, il ruolo di sostenitrice doveva essere il suo.
Non poteva permettere che i suoi migliori amici sentissero ancora di più il peso delle responsabilità sulle loro spalle, non se lo meritavano, avevano già sofferto abbastanza.  

La notte dormiva poco,si chiedeva se tutto ciò che stavano attraversando era destino, e se quest'ultimo avrebbe avuto un lieto fine oppure una fine amara e piena di sofferenza.
Quella sera aveva mangiato poco, non aveva fame, come per le sere precedenti, e sua madre cominciò a preoccuparsi:
'Tesoro, non hai toccato cibo' commentò. 'Non ho molta fame', le rispose Hermione con un filo di voce. Lei odiava essere il soggetto di preoccupazione per altre persone, specialmente per i suoi genitori. Desiderava il meglio per loro, e non osava dirgli una sola parola di verità sul mondo magico, non avrebbero potuto capire, ci sarebbe voluto troppo tempo.
Loro erano soltanto dei genitori normali, dei genitori Babbani, immersi nella materialità del loro mondo. Ed era proprio questo il punto. Perchè proprio lei?
Erano passati quasi 7 anni da quando i suoi genitori scoprirono che la loro unica figlia è una strega, e, nonostante l'incredulità iniziale, con l'amore e la comprensione che ogni genitore dovrebbe avere, loro accettarono immediatamente quest'idea.
Ma nessuno,nemmeno Hermione stessa,avrebbe mai potuto pensare che sarebbe stato così difficile.

Passarono altri giorni colmi di inquietudine, ed Hermione capì che doveva fare una scelta il più presto possibile.
Non avrebbe mai potuto abbandonare i suoi amici, i suoi unici amici, con cui era cresciuta durante l'adolescenza e con cui scoprì il valore della vera amicizia.
Ma allo stesso tempo, se qualcosa fosse andato storto, avrebbe procurato un dolore immenso alla sua famiglia, e non se lo sarebbe mai perdonato.
Così, cominciò a pianificare ciò che aveva intenzione di fare, lei si fidava del suo talento da strega, ma quell'idea le sembrava una pazzia, eppure era l'unica soluzione.

'Hermione' la chiamò sua madre dalla cucina. 'Si mamma?!' rispose Hermione con un sobbalzo, interrompendo i suoi pensieri bruscamente. 'Tesoro,la cena è pronta'.
Hermione capì che quello era il momento adatto, quello giusto. Aveva perso già troppo tempo.
Scese le scale lentamente, si accorse che le sue gambe tremavano, ma quello che stava per fare, era esclusivamente per il loro bene.
Hermione arrivò in cucina, e vide i suoi genitori di spalle che chiacchieravano e scherzavano come sempre, come qualunque coppia innamorata, ed è proprio così che lei desiderava vederli per il resto della loro vita.

Con le lacrime agli occhi sfilò la bacchetta dalla tasca e la puntò verso le loro teste, sussurrando 'Oblivion'.
Eseguì l'incantesimo più volte, affinchè potesse modificare e perfezionare i loro nuovi ricordi: l'unico modo per garantire la loro felicità, e non solo, la loro protezione, era quello di fargli dimenticare di avere una figlia.
Quando Hermione finì di eseguire gli incanti di memoria, un senso di colpa l'avvolse completamente, ma ormai era tutto pronto, era arrivato il momento di salutarli.
Ancora una volta, si scusò con loro, lo fece dentro la sua testa.
Li guardò per l'ultima volta, uscì dalla stanza, e chiuse la porta della cucina alle sue spalle.
Era arrivato il momento della partenza. Preparò la sua borsa, con tutto il necessario per la sua sopravvivenza e quella dei suoi amici.
Hermione diede un ultimo sguardo alla sua stanza e alla sua casa, uscì nel vialetto, sopra di lei un cielo grigio e nuvoloso.

*Chissà come andrà *, pensava, mentre camminava sull'asfalto. *Chissà se un giorno questa sofferenza finirà, chissà se un giorno potrò rivedere i miei genitori, riabbracciarli, chiedergli perdono, e raccontargli tutta la verità *.

Eh si, Chissà se lei , Hermione Granger, e Ronald Weasley, ed Harry Potter, sarebbero riusciti a trovare e distruggere gli Horcrux rimanenti.
Chissà cos'altro li attendeva di fronte a loro, chissà quant'altra gente sarebbe morta durante la battaglia, e chissà quant'altre difficoltà, disperazione e sangue li attendevano nella Seconda Guerra Magica.
  
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