Nibbio
irraggiungibile il sonno,
irrespirabile l'odio
in cui, sudicia, avanzo
scacciando come insetti,
lampi di morte affamata.
[vorrei dimenticare
vorrei sdimenticare]
Caduta, senza più voci
in una notte nuda -
smettere di sentirti, vita,
di essere affollata
dei tuoi desideri
che mi svegliano come crampi
ma nelle palpebre,
piantarla di rimbombare
di echi di avvoltoi
da baratri sconosciuti
di diamanti torbidi.
Vita, non intasarmi.
Morte, non blandirmi.
Cuore, non tradirmi,
chetati un'ora, un giorno,
non abitare ogni suono -
non ti buttare sul cielo -
a farti squarciare dalla luce,
non farti rubare dai grilli -
non scappare nell'immondizia -
non tornare a casa
sempre così malridotto di sogni
come un ubriaco da risse,
non spezzarti ogni giorno, ogni ora,
ogni minuto, ogni secondo.
La musica
è una brama instancabile
nascosta nel respiro,
ghermita dall'arsura.
Mi rende ancor più inutile -
mi accende di delirio.
Cuore, non abbuffartene fino
a morire
soffocato in vomito
d'oblio.
Cuore,
le ho già dato
tutto quello che ho.
Sulle mie labbra, estate,
il tuo veleno
è marcito, fino a diventare dolce.