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Autore: Glowen    11/03/2007    3 recensioni
Remus Lupin siede sull’espresso per Hogwarts; Remus Lupin sta tornando a casa.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Coming back home

Remus Lupin siede sull’espresso per Hogwarts;

Remus Lupin sta tornando a casa”

“ Sto tornando, Hogwarts; sto tornando a casa”

Remus Lupin si lascia cadere su un sedile, nel treno vuoto e silenzioso.

“ Ti ricorderai di me, Howarts, quando mi vedrai? Sono passati 16 anni….ti ricorderai?

Forse no; sono cambiato da com’ero allora. Quando ci siamo conosciuti io ero un’adolescente che voleva solo divertirsi coi suoi amici, un ragazzo che si sentiva un re. Il re del mondo. I re del mondo. Eravamo noi…i Malandrini.

Ti ricordi di noi, Howarts? Quante ne abbiamo combinate nei tuoi corridoi, nelle tue aule! Ti abbiamo fatta ridere tante volte e abbiamo rovinato le tue armature e i tuoi quadri e duellato coi tuoi fantasmi e tinto di rosso e oro la Sala Comune di Serpeverde.

Sembrano passate vite da allora.

Ti ricorderai di me quando mi vedrai?”

Remus fissa fuori dal finestrino, il paesaggio monotono della periferia mentre l’Espresso si avvicina a King Kross.

“ Sto tornando a casa, Howarts.

Ma potrò ancora chiamarti casa? Stavolta non ci sarà l’allegria di James, la sfacciataggine di Sirius e non ci saranno le ramanzine di Lily Evans. I duelli con Rodolphus Lestrange saranno solo uno dei tanti ricordi racchiusi tra le tue mura e Gazza probabilmente non mi riconoscerà nemmeno.

Non ci saranno Lumacorno, Mocciosus, Benjy, Marlene, Emmeline, Sam e nessun Sir Cadogan a fare da guardia al corridoio degli Incantesimi; l’hanno spostato in qualche torre abbandonata.

Non ci sarà nemmeno Peter. Peter. Ti ricordi, Hogwarts, di Peter Minus?

Quando l’hai conosciuto era un ragazzo paffutello e biondo, sempre al seguito di James. Peter Minus; e lui che ci ha fatti sprofondare tutti ed è rimasto a guardare.

Tornare da te, Hogwarts, significa affrontare questo e tanti altri fantasmi del passato.

Ce la farò?”

Interrompe di nuovo le sue riflessioni, Remus Lupin, e sprofonda un po’ di più nel sedile.

“ C’è ancora il Platano picchiatore nel tuo giardino, Howarts?

Sicuramente, orami è parte di te. Immortale guardia di uno dei tuoi segreti.

Andrò a salutarlo, quando arriverò da te Hogwarts; per sette anni è stato l’unico testimone delle nostre fughe sotto la Luna Piena.

James era convinto che erano gesta immortali, che sarebbero per sempre rimaste racchiuse tra le tue pietre.

È così?

Ci eravamo promessi di tornare tutti da te un giorno, io lo sto facendo e sono contento di poter mantenere la promessa. Il fatto è che non pensavo di doverlo fare da solo…”

Si passa una mano tra i capelli lisci, l’uomo seduto da solo nello scompartimento 8.

“ Non avrebbero dovuto andare così le cose, Hogwarts.

Non avrei mai pensato che i Malandrini potessero morire…sai, come tutti quelli che amano la vita, ci sentivamo immortali! Ma la morte è la fuori, e qualche volta ti chiama per nome!

E a chiamato James, poi Peter ed è come se già avesse chiamato anche Sirius.

Ma ora non voglio pensare alla loro morte…mentre torno da te, Hogwarts, voglio solo pensare alla loro vita!”

Remus appoggia la fronte sul finestrino, i sobbalzi regolari dell’Espresso lo cullano dolcemente.

“ Sai cosa, Hogwarts? È come se tra le tue mura, i Malandrini non fossero mai morti; forse davvero, non abbiamo mai lasciato quel posto”

Il paesaggio di Londra corre fuori dal finestrino, Remus Lupin posa distrattamente lo sguardo ambrato sulle case a schiera che l’hanno sempre caratterizzata.

“La prima volta che ti ho vista, Hogwarts, mi sono sentito il cuore colmo di emozioni, così colmo che avrei voluto gridare.

Eri bellissima, Hogwarts, la più bella di tutte le dame.

Quanto ti ho amato, quanto ti abbiamo amato; ho amato tutto di te: i corridoi che hanno ospitato infiniti duelli e la tua maledetta SalaTrofei, con miliardi e miliardi di inutili stemmi che ho dovuto pulire almeno 100 volte. Ho amato i tuoi giardini immensi e la nostra Sala Comune.

Ero a Grifondoro io, Hogwarts, te lo ricordi?

Ero uno dei re del Grifondoro.

Lo sarò ancora, mia Hogwarts, ora che ho perso la corona?”

Sospira e chiude gli occhi, Remus Lupin, e un ultimo sussurro gli esce dalle labbra secche

“ Sto tornando, Hogwarts, sto tornando a casa”

***°***

Ecco qui una ficcina senza pretese;

volevo metterci i sentimenti di Remus, mentre torna a casa, mentre torna ad Hogwart;

spero di esserci riuscita ;-)

Lady Glo

  
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