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Autore: aki_penn    27/08/2012    2 recensioni
Ben ha ventidue anni, ha un papà tatuatore e un surrogato di figura materna piuttosto discutibile, frequenta la scuola d'arte e tutto sembra andare per il verso giusto, fino al ritorno inaspettato della sua prima fiamma.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Love, Peace & Piercing

Capitolo nove

Ben & Robin

Notting Hill Carnival, Notting Hill gate, London

26 agosto 2012

 

Robin saltellava accanto a lui, coperta di cioccolata e lui si sentiva maledettamente ubriaco. Felix ballava da solo a piedi scalzi e ormai l’avevano perso nella folla. Yuki e Bryan se ne erano andati a inizio pomeriggio, cercando un posto dove facessero gli hot dog, e non si erano più visti.

Si era tolto la maglia ed era solo la birra a mandarlo avanti, tra la folla e i carri. C’erano le fatine, con ali  grandi e ingombranti, ma Robin, con la maglia gialla strappata e macchie di cioccolata a pioggia, con il tatuaggio che raffigurava due pettirossi sulle anche in bella vista, era la più carina di tutte.

Aveva la faccia tutta macchiata a sua volta e si era tolto la maglia dal caldo, Robin gli aveva lasciato delle lunghe strisce di cioccolato verticali sulla schiena, con le dita, ed era corsa via ridendo. Non sapeva se sentirsi pulito o sporco, in mezzo a decine di persone ricoperte di cioccolato sentiva solo quel profumo dolce e gli sembrava di essere a Pasqua, nonostante fosse ubriaco e stesse ballando, mezzo nudo, seguendo un camion che mostrava su di sé parecchie bandiere Giamaicane.

Si avvicinò, a Robin, saltellando e, per un secondo,  pensò di star per perdere le scarpe da ginnastica.

Robin saltellò vicino a lui a sua volta, senza più badare al reale ritmo della musica. Rideva come una pazza, anche lei aveva bevuto un bel po’, ma in quel momento era tutto così ovattato e musicale che quasi la sua vista andava a scatti e la treccia lilla di lei si muoveva sconnessa e allegra come lo scodinzolare di un cane.

“Che figata!” strillò forte la ragazza con voce stridula e eccitata, ma non abbastanza da coprire il volume delle casse sul camion. Gli prese il viso tra le mani e lo baciò sulla guancia, premendo forte le labbra contro di lui, presa dall’emozione del momento. Erano le quattro del pomeriggio, era caldo, avevano bevuto e sudato oltre a essere entrambi ricoperti di cioccolata, il viso di Robin era rosso come un pomodoro e Ben non si sarebbe sorpreso di sapere che lui era altrettanto rosso.

Le passò un braccio dietro alla schiena quasi nuda e la sollevò un po’ stringendola contro di sé, forse fu l’alcol, ma gli sembrò senza peso. Attorno a loro tutti continuavano a ballare inguaiati in magliette gialle ricoperte di cioccolato, mentre Ben spostava la bocca e la metteva sopra quella di Robin.

Profumava di cioccolato, era calda e si lasciò baciare, stringendo le braccia attorno al suo collo.

Non era come se l’era immaginato, era meglio.

   
 
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