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Autore: REAwhereverIgo    28/08/2012    5 recensioni
E se un ragazzino biondo di nome Roxas si ritrovasse per caso a casa del singolare scienziato Axel Flame?
Per scoprire che cosa succederà non vi resta che leggere!
La storia è OOC, quindi chiedo scusa per eventuali cambi di caratteristiche dei personaggi... Buon divertimento!
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Proposta di matrimonio

Axel rientrò a casa con uno di quei sorrisi ebeti che solo l’amore può far nascere sul viso e parcheggiò nel vialetto, sulla destra, come sempre.

Tutti gli ospiti se n’erano andati, tranne Demyx, Xion e Luxord, che avrebbero ripreso la via di casa tra quella sera e la mattina dopo. O così credeva.

Non fece in tempo a tirare le chiavi fuori dalla tasca che un Demyx affranto e quasi in lacrime uscì di casa e lo sorpassò senza nemmeno salutarlo, salendo in macchina e andando via a tutta velocità.

Axel rimase un attimo sorpreso, poi sentì Larxene che parlava con il fratello e la cugina ed entrò. L’aria che trovò in salotto era piuttosto pesante: la ragazza stava camminando su e giù sul tappeto rosso che lui aveva comprato tempo addietro e si mangiava le unghie (non era mai un buon segno quando succedeva), mentre gli altri due erano seduti sul divano che la guardavano incerto. Luxord si illuminò quando lo vide.

Eccoti, finalmente!” lo accolse, sorridendo. Già questo lo inquietò.

Cos’è successo?chiese incuriosito. Il biondo fissò la sorella, insicuro sul da farsi, poi fu Xion a rompere quel silenzio.

Demyx le ha fatto una proposta di matrimonio” disse. Axel si mise una mano tra i capelli.

 

 

Un’ora prima.

Larxene stava facendo il bucato quando il suo fidanzato la prese da dietro, abbracciandola.

Salve, signorina. Che state facendo?” le chiese, baciandola sulla testa. Lei rise e si voltò, dandogli un vero bacio.

Niente, aspettavo te” rispose. Il ragazzo sorrise e la strinse a sé., sentendo il cuore battere forte pensando alla richiesta che stava per fargli.

Senti, po… possiamo parlare da soli?” le chiese, tremando. Lei si staccò e gli sorrise.

Ma siamo già soli” gli fece notare.

Intendevo in un posto che non fosse davanti alla lavatrice” le spiegò. La ragazza non capì, ma annuì e lo portò al piano di sopra, dove c’erano le stanze degli ospiti.

Qui va bene?” s’informò, entrando in una camera.

Sì, qui… qui è perfettorispose, insicuro.

Lei si sedette sul letto e lo fissò incuriosita, attendendo, ma Demyx non voleva saperne di iniziare e rimase zitto a fissare il pavimento, giocando con la scatolina dell’anello che aveva in tasca.

Allora? Che succede?” gli chiese, impaziente. Lui sobbalzò, quasi si fosse dimenticato della sua presenza, e rise imbarazzato.

Allora, io volevo… cioè, volevo sapere…” balbettò. Furono subito interrotti dallo squillo del telefono, e Larxene andò a rispondere velocemente.

Pronto?” disse. Si mise a parlare concitatamente con qualcuno a poi riattaccò sorridente.

Era solo Aqua, che mi chiedeva se stasera volevamo andare a cena da lei e Terra. Ti va?” propose.

Sì, certo” annuì Demyx, senza praticamente averla sentita.

Per cui possiamo riprendere il discorso più tardi” decise la ragazza, uscendo di camera.

Cosa? N-no!” si ribellò lui, andandole dietro.

Dobbiamo prepararci! Sono quasi le sette, e io devo cambiarmi” gli fece presente, entrando in bagno.

Ma è meglio se parliamo ora” ripeté il biondo da fuori la porta. Lei si affacciò e sorrise.

Allora lasciami fare la doccia, poi mi dici” ordinò, dandogli un veloce bacio sulla guancia. Il ragazzo si accasciò a terra, sconsolato.

 

Eccomi, sono pronta!” annunciò Larxene, entrando in salotto. Demyx era seduto sul divano con in mano un bicchiere di acqua e stava cercando di calmarsi.

Ah, benissimo. Quindi, dicevo…” iniziò, sorridendo ansioso. Lei lo fermò di nuovo.

Cambiati, abbiamo meno di un’ora per andare” disse, indicandogli le scale.

Che cosa? Ma mi avevi detto che…

Sta’ zitto e va’ di sopra a renderti presentabile!” ripeté con un tono che non ammetteva repliche. Il ragazzo era basito, ma ubbidì.

Mentre era in camera che si cambiava, si mise a prendere a pugni un cuscino per la frustrazione: possibile che non lo ascoltasse? Era così insignificante, per lei? Magari, invece, era colpa sua che ne faceva una questione di stato: se si fosse mosso, avrebbe potuto farle la proposta.

Rincuorato, si cambiò il più velocemente possibile, e si precipitò di sotto dove, con suo grande scorno, trovò Luxord e Xion, che erano appena rientrati da una passeggiata. “E che cazzo!” pensò.

Oh, finalmente sei pronto. Prendiamo un aperitivo tutti insieme e poi andiamo” annunciò Larxene, alzandosi e andando in cucina.

Non è che potremmo… parlare?” le chiese Demyx, iniziando a spazientirsi.

Tesoro, abbiamo tutta la notte per parlare, che fretta hai? Adesso prendiamo l’aperitivo” gli rispose. Lui strinse i pugni.

Perché, nonostante ti abbia detto che è una cosa importante, non vuoi ascoltarmi?” domandò irritato.

Perché le tue cose importanti sono stupide” spiegò la ragazza, pentendosene un momento dopo. Il biondo spalancò gli occhi, incredulo.

Ah, ma davvero? Sono troppo più importanti le tue, ovvero lo shopping, la stupidissima chimica e Aqua!” le rinfacciò, gridando.

Scusami, non volevo dire che sono stupide in generale… intendevo dire che sono stupide per me” cercò di correggersi lei, facendo peggio.

Ma senti, senti che cosa viene fuori da una mia semplice richiesta” si stupì Demyx, ridendo isterico. Larxene si arrabbiò.

Ascolta, ora basta. Non volevo dire ciò che ho detto, ho sbagliato a formulare la frase. Non farne un dramma” esclamò.

Forse per te non è un dramma, ma per me si” le fece presente l’altro.

Se per me non è un dramma, non vedo perché dovrebbe esserlo per te” ribatté lei.

Perché mi hai ferito!” esclamò il biondo.

Ma non volevo!

Eppure l’hai fatto! E non trovare scuse idiote, tu pensavi ciò che hai detto

No che non lo pensavo!

Sì, sì lo pensavi, altrimenti non lo avresti ripetuto una seconda volta” la accusò. Larxene strinse le labbra e poi esplose.

Ok, forse lo penso sul serio, però sul serio, amore, ci sono cose che tu reputi importanti e non lo sono affatto!

Non chiamarmi amore, NON LO FARE!gridò, isterico, Demyx. Non era mai andato fuori di testa, non una volta che avesse perso la pazienza, ma si sentiva ferito e deluso. La ragazza rimase allibita da quel comportamento, e capì che forse aveva esagerato.

Va bene, mi dispiace, ma calmati!” disse.

No! Non mi calmo, e non dirmi di farlo! Sei una… un… sei una stronza!” esclamò infine, quasi sull’orlo delle lacrime.

Non ti interessano le cose che reputo importanti perché per te esisti solo tu! Sei un’egocentrica bambina viziata che non sa fare altro che guardarsi allo specchio e volere tutto ciò che può come i bambini!

Ehi, vacci piano con le offese!

Ma dico ciò che penso, no? Come hai fatto tu, per cui non è sbagliato! E sai cos’altro penso? Penso che ho avuto una fortuna sfacciata a non riuscire a parlare, tutto sommato!

Ma che diavolo dici? Di cosa avrai mai voluto parlarmi di così importante?

Di questo!” urlò, tirando fuori di tasca l’astuccio con dentro l’anello. Quando lo vide, Larxene si immobilizzò e il cuore prese a batterle forte in petto.

T-tu volevi…

Sì, volevo chiederti di sposarmi, ma è stato meglio così! Se non sono abbastanza importante per te, allora tanto vale che me ne vada!” gridò, rimettendosi in tasca il gioiello e andando verso la porta.

Fermo, Demyx, non ho mai detto che non sei importante” si ribellò lei, aggrappandosi al suo braccio per farlo rientrare.

Hai detto che non ti interessano le cose che per me sono importanti, quindi non mi reputi importante. È un ragionamento che anche io riesco a fare!

Ragiona un secondo! Se non fossi stato importante per me non starei con te da anni!

Non mi interessa. Non voglio più sentirti dire niente” disse, facendola staccare da sé. Lei si ritirò e lo fissò arrabbiata.

Benissimo, allora vattene! Sii felice con qualcuno stupido tanto quanto te!” gli augurò.

Bene!” esclamò lui.

Bene!” ripeté lei, volendo avere l’ultima parola.

Il ragazzo uscì e sbatté la porta, cercando di non piangere fin quando non fu abbastanza lontano perché nessuno lo sentisse.

 

 

Axel era rimasto zitto mentre Xion parlava, a guardare Larxene camminare nervosamente in su e in giù per la stanza. Teneva le mani stese lungo il corpo, con i pugni chiusi strettissimi, e la bocca strinta.

Poi sei arrivato tu” concluse la mora. Lui la fissò, poi tornò con gli occhi all’amica.

Sei un’idiota, lo sai?” le chiese, senza mezzi termini. Lei si bloccò con lo sguardo furioso.

E’ colpa sua, non mia! È lui l’idiota, è lui quello che se n’è andato!” ribatté, infuriata. Il rosso si alzò e la fronteggiò.

No, la stupida sei tu che non fai altro che vedere te stessa, e sei così orgogliosa da non riuscire ad ammettere che hai ferito l’unica persona sulla faccia della terra in grado di starti accanto!” la sgridò.

Senti, se sei qui per farmi la paternale puoi andare al diavolo!” urlò Larxene, in preda a una crisi nervosa.

Non voglio farti la paternale, lo sai! Ma non posso usare vie traverse per dirti che, se non torni indietro sui tuoi passi e gli chiedi scusa, perderai la cosa più bella della tua vita!

Che cosa ne sai, tu? Che diavolo ne sa uno come te, che ha amato una volta sola?” lo accusò la bionda, iniziando a dargli pugni sul petto. Axel non disse niente, ma la strinse a sé, aspettando che si calmasse.

Che ne sai di che significa?” domandò di nuovo, più flebilmente. Si appoggiò a lui e si mise a piangere.

Voleva sposarmi… voleva sposarmi” ripeteva come impazzita.

Shh, va tutto bene” le assicurò il rosso, accarezzandole i capelli. Lei si aggrappò alla sua maglietta e rimase lì in lacrime per i venti minuti successivi.

 

 

Se stai così male perché non vai da lui?” le chiese il rosso, quando si fu calmata. Xion e Luxord li avevano lasciati soli per gentilezza e ora erano al piano di sopra a fare le valigie.

Perché non posso” rispose Larxene, tirando su col naso.

Che diavolo significa che non puoi?

Che… che non…

Non balbettare, mi fai venire i nervi” la riprese. Lei arrossì e si contorse le mani.

Io non so farlo” sussurrò infine.

Cosa?

Io non so chiedere scusa!” ammise. Axel rise forte e la guardò divertito.

Non sai chiedere scusa? Santo Dio, Larxene, lui è il tuo uomo! Non deve interessarti se sai farlo o no, ma solo quanto tieni a lui e al vostro rapporto. È questo che importa” le disse.

Lo so, ma non l’ho mai fatto, non ho idea di come funzioni. E se non mi riprendesse?

Ma chi? Demyx? Quello è così idiota che ti prenderebbe con sé anche se tu gli spaccassi in testa un vaso e lo tradissi contemporaneamente” le rispose.

Non parlare così del mio Demyx, capito?” s’infiammò la ragazza. Il rosso la fissò e le prese le mani.

Tu vuoi che lui torni con te, giusto?le chiese serio. Lei annuì.

E allora alza il culo, prendi la macchina e vai a implorare perdono in ginocchio” le consigliò, facendole l’occhiolino. La bionda guardò fuori dalla finestra e ci pensò su un attimo.

Stasera non posso” disse infine. Axel era già pronto a sgridarla, ma lei lo fermò.

Anche se io non me ne ricordavo, prima di avere un impegno con me, Aqua e Terra, Demyx doveva andare da sua nonna. Era per questo che se ne doveva andare prima di Luxord e Xion” spiegò.

E se lui è da lei io non voglio certamente disturbarli. Si vedono così poco che non mi sembra giusto” concluse.

Va bene, questa scusa te la posso anche passare, ma domani la prima cosa che farai sarà alzare codeste chiappette da modella che ti ritrovi e portarle dal tuo amore. Memorizzato?” ordinò. Lei annuì, sorridente.

Bene. Vuoi un abbraccio?” le propose. Larxene lo fissò disgustata.

Mai!” esclamò, ridendo. Lui la strinse comunque e lei lo ricambiò, felice di avere un amico così.

Tirò su col naso e poi ci pensò.

Adesso parliamo di te e del piccoletto” decise, staccandosi. Il rosso arrossì.

Di quale piccoletto?” chiese, facendo finta di niente.

Axel” lo riprese lei, con un tono da mammina.

E va bene, scusami. Che cosa vuoi sapere?

Non ne ho idea. Che cosa è successo? Come ti senti?

In realtà, per il momento è successo molto poco. Ci siamo baciati quando ho trovato la formula per la prima volta e oggi pomeriggio la seconda, ma nient’altro” raccontò.

Ma per te è già importante, vero?” gli chiese. Conosceva quello sguardo di trasporto che aveva.

Non so dirti quanto o perché, però sì, ne sono già preso da morire. Roxas è… non te lo so spiegare nemmeno io! Il fatto è che mi sembra di aver trovato qualcuno diverso rispetto ai soliti scemi con cui sto. È intelligente, è simpatico, è carino e… non lo so!” spiegò, un po’ confuso. Larxene rise e gli mise una mano su una guancia.

E vuoi rischiare? Sì, vuoi impegnarti sul serio?” domandò, preoccupata. Axel ci pensò su un attimo.

Penso di sì. È il momento di dimenticare Saix e andare avanti” rispose sorridendo.

Allora ti auguro tutta la fortuna possibile” concluse la ragazza, alzandosi e andando a salutare Luxord e Xion.

Già –pensò il rosso- me la auguro anche io

 

  
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