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Autore: sopra_al_rumore    28/08/2012    3 recensioni
Demetria,per gli amici Demi,poi D. cadrà in un buio tunnel dove tra dolore e lacrime incontrerà un ragazzo con i capelli scuri come la pece,gli occhi color cioccolato e una sigaretta salda tra le labbra che le rilascerà un profumo di apparente serenità.
Il suo nome è Zayn.
Siete curiose? (:
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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I primi giorni al campo estivo volarono in fretta,così come la prima settimana.
Demi era una bambina che amava la natura e per questo ad ogni escursione mostrava sempre tanta grinta che gli altri bambini le invidiavano.

Ogni mattina si alzava,richiudeva il suo sacco a pelo ed usciva dalla tenda per fare colazione.
Bisognava accontentarsi di quei cibi sani e preincartati che gli scout Tom e Olivia le offrivano,e infatti a lei non importava,ingurgitava quanto bastava per affrontare la mattinata e dopo di ché,
andava lungo il fiume che costeggiava il loro accampamento.
Sciacquava il volto e si sedeva su un sasso che ormai era diventato il suo rifugio personale per pensare e osservare.
Così aspettava che ogni gocciolina si asciugasse sul suo volto e sulle sue mani prima di prendere i due elastici che portava sempre al polso e farsi due lunghe trecce.

Quelle piccole molle,anche se diverse erano estramamente importanti per la piccola Demi,una la conservava con amore in segno dell'amicizia con la sua migliore amica Kate che gliela regalò al suo 10° compleanno,mentre l'altra,quella color menta con le sfumature cioccolato,un po' buffa a vedersi,era il regalo di sua madre per il nuovo anno scolastico,quello che ancora la piccola non sapeva,avrebbe passato sola.

Le bambine le invidiavano il suo modo così accurato di portare i capelli,mentri i bambini le invidiavano la sapienza che giaceva inconsapevolmente in lei.
Ogni volta che Tom domandava: -Bambini,sapete a cosa serve questo?-,tutti tacevano,solo una mano era sempre alta pronta a spiegare tutto,era la mano della piccola Demi.

Demetria continuava a sentire i suoi genitori per telefono e per la maggior parte del tempo dialogava con suo padre.
Lei le raccontava di cosa avevano fatto in settimana,dov'erano andati e cosa aveva visto,e Will si dimostrava sempre attento alle spiegazioni della figlia.
A Maddie toccavano sempre i 5 minuti finali della telefonata,dove si limitava,tra una frase e l'altra a ripetere alla figlia quanto fosse orogogliosa di lei e alla fine trovava sempre il modo per 
fare una morale anche non diretta alla piccola Demi,magari mascherandosi dietro avvenimenti inventati di sana pianta,sulla vita.
Demi non capiva quei buffi discorsi di sua madre,si limitava a pensare che era una cosa normale. ''Tutte le mamme fanno così...'' diceva tra se e se.
Alla fine rispondeva con un semplice -Si mamma,sono d'accordo con te.-
Quella piccola frase per quando banale fosse,per Maddie significava molto e la sera riposava tranquilla sapendo che anche quella lezione era stata appresa dalla piccola Demi.

La seconda settimana di Agosto,Maddie lasciò tutti i suoi averi a sua figlia e le scrisse una lettera dove le spiegava il perché,al suo ritorno,lei non ci sarebbe più stata.

Cara Demi,
ogni parola su questo foglio è scolorita da una lacrima che l'accompagna.
Sei ancora troppo piccola per capire quest'ingiustizia,
o forse no,sei abbastanza grande da accettarla e rimanere forte,
io preferirei la seconda.
Io e tuo padre ti abbiamo mandata al campo estivo,
non per problemi economici,
ma per non farti vivere la realtà di una mamma in fin di vita.
Sei così piccola.
Probabilmente quando leggerai questo pezzo di carta,
io non ci sarò già più e so quanto nel dolore mi odierai per non averti permesso di starmi vicina.
Mi scuso anticipatamente,
quello che mi porta via da te è una malattia che i medici mi diagnosticarono subito dopo Natale.
Comunemente chiamato 'Cancro',dovrebbero scrivere 'malattia del tutto involontaria che ti riduce all'infanzia in meno di sei mesi...',
è il mio malessere. Questi tre mesi estivi sono stata sottoposta a chemio terapia e tante altre cose strazianti che non ti rivelo,
ma sta tranquilla,tuo padre si è preso cura di me in maniera impeccabile.
Vorrei con tutta me stessa che tu trovassi un uomo esattamente come lui,
per quanto grande è il nostro amore,non credevo che mi avrebbe supportata anche ''in malattia..'' come recita il prete al matrimonio.
Invece lui l'ha fatto e Dio solo sa quanto mi senta in colpa per averne dubitato anche per un solo momento.
Mentre scrivo mi passano per la mente le immagini di tutti questi anni di matrimonio,
la tua nascita,la tua crescita,e mi arrabbio con l'innocente mondo,perché non potrò vedere il tuo futuro e
starti accanto nei momenti in cui ne avrei bisogno.
Gli incidenti capitano e la gente pensa che siano brutti perché non ti lasciano il tempo di salutare i tuoi cari,
dicono che le malattia siano meglio,quelle ti danno il tempo per fare tutto ciò che avresti sempre 
voluto fare e che non hai mai fatto.
Forse è vero,tuo padre mi ha portata in tutti i luoghi in cui sognavo di andare,
mi ha comprato ogni cosa che da ragazza non ho potuto avere e che col matrimonio ho dimenticato,
però c'è una cosa brutta nelle malattie,
dover fare i conti con il tempo,
inizi a vedere una clessidra che ti perseguita con l'intento di arrivare all'ultimo granello di sabbia per completare il suo richiamo.
Ho salutato tua nonna,che con la fotografia del nonno tra le mani ripeteva:
-Prenditi cura di lei!-
e le lacrime che tentavo di nascondere sono esplose quando mi ha abbracciata come non faceva più da anni.
Tua nonna che mi abbraccia! Ti rendi conto?
Aveva ragione John Lennon allora:
''Tutti ti amano quando sei morto!''
Perdona l'ironia,
volevo solo sdrammatizzare.
Tuo padre,non sa nulla di questa lettera,è una cosa che ho deciso di fare per mio volere.
Volevo salutarti in questo modo bambina mia.
Ora ti prego,non piangere,portami nel tuo cuore ed io vivrò per sempre.
Dal cielo veglierò su di te e se potrò,ti manderò un segno per farti vedere che ci sono.
Se non arriva,ricorda comunque che io ci sarò sempre per te! 
E sorriderò dall'alto quando incontrerai l'amore della tua vita,
quando andrai al ballo della scuola,
quando diventerai donna,
quando avrai un bambino e una casa tutta tua.
Io ci sarò in ogni bel momento della tua vita,
non parlo di quelli brutti,perché dopo questo,non né avrai,ne sono certa Demetria.
Questo sarà il tuo primo ed ultimo momento brutto.
Ti amo tanto,sopra ogni cosa,per sempre.
Ti bacio.
-La mamma-

 

Si spense qualche giorno dopo lasciando a tutti l'amaro ricordo di una vita vissuta per la famiglia che tanto amava.
Tom era uno straccio e Demi sarebbe tornata solo una settimana dopo.
Tutti erano in lutto sapendo ciò che era accaduto e tutti erano pronti all'arrivo della bambina per poterla consolare.
Suo padre odiava questo volersi immischiare degli estranei e così andò alla ricerca di una nuova casa,
dove la presenza di Maddie non sarebbe stata così viva in ogni angolo.
Trovò un piccolo appartamento in un quartiere più tosto isolato e degradato della città,
ma per il momento pensò che fosse perfetto,almeno fino a che non si sarebbero calmate le acque.

Al suo ritorno,la piccola Demi si trovò in un mondo che non apparteneva affatto alla sua realtà e qualche ora dopo aver posato i bagagli nella sua nuova stanza,
priva di colori,affetto e cose personali,si decise a chiedere a suo padre dove fosse la mamma,e perché non l'aveva accompagnato.
-Papà,dov'è la mamma?-
A suo padre scivolò il bicchiere che stava lavando,nel lavello.
Sapeva che quella domanda sarebbe arrivata ma non così imminente.
Tom si asciugò le mani e prese dall'ammasso di scatoloni uno scrigno contenente tutta la verità.
La bambina lo guardò turbata,poi si sedette sul pavimento con le gambe incrociate e ci frugò all'interno.
C'erano tutti i gioielli di sua madre che luccicavano attorno ad una ballerina che girava su se stessa a suon de ''Il lago dei cigni.'' sul piedistallo,come nelle favole.

Demi capì che qualcosa non andava,ma in silenzio prese lo scrigno e andò in camera sua,
per riflettere su cosa di tanto brutto fosse accaduto da spingere sua madre a donargli tutti i suoi averi a cui sapeva,tenesse tanto.





 


 




  
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