Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: martygleek    28/08/2012    2 recensioni
Ecco un perfetto mix tra Lost e Glee. Un disastro aereo. Dieci sopravvissuti tutti con un proprio passato e dei segreti. Tra un mistero e l'altro nascerà anche l'amore. Storia soprattutto Brittana ma ci saranno anche delle sorprese.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 5 Eccoci con un breve capitoletto di transizione ancora riguardante Brittany
Voglio ricordare come sempre che questa storia è liberamente tratta dal telefilm Lost e non seguirà passo a passo gli avvenimenti della serie.
Detto questo, Buona Lettura!! :)
**************

CAPITOLO 5 (Brittany POV)

Ho le allucinazioni.. Brittany tu non stai bene!.. stai diventando pazza!” continuo a ripetermi.
Da due giorni non chiudevo occhio, da due giorni continuavo a vedere qualcosa che non poteva essere vero.
L’altro giorno è apparso mentre parlavo con Santana e adesso mentre osservo la spiaggia. Un uomo con dei capelli bianchi, in giacca e cravatta mi sta guardando.
Stavo decisamente impazzendo
-Hey Brittany!- Kurt mi guarda dall’alto in basso – sei sicura di stare bene?-
-Si non ti preoccupare- dico
-Senti abbiamo un problema..- mi porta in un posto lontano da sguardi indiscreti – abbiamo quasi finito le provviste e soprattutto le bottiglie d’acqua. Ce ne rimangono dieci. Ossia per due giorni massimo. Se la gente scopre che manca l’acqua scoppierà il panico. E poi io non voglio sentire brontolare la Berry, perciò io queste le nascondo così poi tu decidi..-
-No! Io non sono il capo non decido un bel niente- dico a Kurt mentre vedo avvicinarsi Quinn
-Esatto, chi ti ha nominato nostra salvatrice Barbie? Guardami!- mi urla Quinn
Ma io non l' ascolto. Eccolo di nuovo. L’uomo in giacca e cravatta. Comincio a inseguirlo mentre sento dietro di me Quinn che sta imprecando.
La figura mi porta dentro la radura. La riesco finalmente a raggiungere. E’ a pochi passi da me. Si gira.
Cado a terra dallo spavento. “Non può essere  
-Papà?-
 
Flashback Brittany
-Tuo padre se n’è andato Brittany!-
-Tornerà mamma, torna sempre lo sai-
-Non questa volta- disse con tono amareggiato
-Non vuole che lo riporti indietro mamma, lo sai che mi odia è da quando ero bambina che non ha fatto altro che dirmi che non sono come lui, che non sono un leader, che non ho gli attributi e sono la vergogna della famiglia Pierce. Mandaci un suo amico.- Risposi arrabbiata
-Lo sai che non ha più amici, ti prego Brittany vai a prenderlo, lo sai che non è in grado di badare a se stesso- come potevo deludere mia mamma.
-Dove si trova?- domandai
-In Australia-
Presi il primo volo per Sydney. Arrivata all’albergo dove risedeva mio padre mi feci accompagnare dal direttore in camera sua.
La stanza era tutta sottosopra. C’erano bicchieri sporchi, medicine rovesciate per tutta la camera e i suoi documenti erano lì ma lui non c’era. Il proprietario mi disse che tutti giorni usciva presto e rientrava tardi ubriaco e sempre in piacevole compagnia. Mi consigliò di rivolgermi alla polizia.
Passarono un paio di giorni quando ricevetti la telefonata. Mio padre era stato trovato. Il suo corpo era stato rinvenuto senza vita in un vicolo di Sydney.
Mi presentai in obitorio per riconoscere il cadavere.Non c’erano dubbi era lui.
Mio padre era morto. Chiamai mia madre e organizzai il viaggio per il ritorno. Tutto era pronto. Al mio arrivo a Los Angeles avrebbero prelevato mio padre e lo avrebbero portato subito al cimitero per la sepoltura. Peccato che non arrivammo mai al suo funerale…
 
Mio padre non dice niente, mi guarda e comincia di nuovo a camminare verso la boscaglia. Comincio a correre. Solo adesso mi accorgo che sono sola in mezzo alla radura.
Dalla troppa foga inciampo in un arbusto, comincio a rotolare per terra e finisco giù in un precipizio. Riesco ad aggrapparmi a delle radici. Nessuno sapeva dov’ero. Era la mia fine. Comincio a pensare. È questo quello che fanno i condannati a morte no? Ripensano a tutto quello che hanno fatto nella loro vita e tutto quello che avrebbero voluto fare. Penso a lei, ai suoi occhi scuri come la notte, al suo sorriso, a quanto avrei voluto baciare quelle labbra morbide. Penso a Santana. Non la rivedrò più.
Le mie mani cominciavano a cedere, fortunatamente vedo una mano sporgersi dal dirupo. –Afferra la mano!- dice Mike che poco dopo mi porta in salvo.
Mi porge la sua bottiglietta d’acqua–stai bene? Come mai sei qui da sola? Dovresti essere alla spiaggia. La gente si aspetta che qualcuno gli dica cosa fare-
-Io? Io non sono un leader. Non posso aiutarli. Non ho gli attributi- ammetto
-Perché sei qui Brittany?- mi domanda
-Sto diventando pazza!-
-no non sei pazza! I pazzi non ammettono che stanno diventando pazzi. Non lo sanno. Perché sei qui veramente?- mi richiede, io sorrido a quell’affermazione
-Inseguo qualcosa… qualcuno!- dico
-Il coniglio bianco. Come Alice nel paese delle Meraviglie.- dice ridendo Mike
-Esatto come Alice, perché quello che inseguo non può essere reale. Da medico direi che ho le allucinazioni dovute al forte stress e alla mancanza di riposo-
-e se non l’avessi? Questo posto e magico. Nessuno lo vuole ammettere ma siamo capitati qui per una ragione quindi..- dice alzandosi -..adesso tu continui la tua missione. Devi finire quello che hai iniziato.. trova il coniglio bianco Brittany!- e a quelle parole mi lascia
Cammino per un breve tratto finché arrivo in una grotta dove al suo interno sgorgava una piccola cascata di acqua purissima. Mi guardo intorno mentre bevo un po’ d’acqua. C’erano dei resti dell’aereo. E insiemi a quelli trovo la bara di mio padre. Era ancora li. Intatta come quando la misero nella stiva. – Ciao papà, grazie!- sorrido e me ne torno al campo, era scesa la sera ormai e non ci penso minimamente a rimanere nella foresta di notte.
Arrivo al campo che ormai era già buio. Delle urla giungono a me. Stavano litigando di nuovo.
-Ora basta- grido facendo girare tutti. Scorgo Santana da un lato la guardo mentre mi rimetto a parlare – Sono ormai sei giorni che aspettiamo che qualcuno venga a salvarci, ma se non venissero? Non possiamo più aspettare dobbiamo iniziare a guardare in faccia la situazione. È il momento di organizzarci dobbiamo capire come vivere qui. Ognuno si deve dare da fare. Una settimana fa eravamo estranei ma adesso siamo qui e solo Dio per quanto ancora dobbiamo rimanerci. Ma se non riusciamo a vivere insieme moriremo da soli- dico questa ultima frase guardando Santana che mi guarda con le lacrime agli occhi. Anche gli altri sembrano colpiti dal mio discorso. Sono stanca prendo un po’ di frutta e mi siedo in riva al mare.
Poco dopo Santana, come ogni altra sera, si siede accanto a me porgendomi un bicchiere d’acqua che accetto volentieri.
-Dove sei andata oggi? Ero preoccupata- mi dice
-Dovevo occuparmi di alcune cose- rimango vaga.
- non mi dirai di più vero?- dice cercando i miei occhi
La guardo e le sorrido – Mio padre è morto a Sydney una settimana fa –
-Mi dispiace – mi dice
-già.. dispiace anche a me- ammetto mentre lei mi prende la mano e me la tiene stretta con la sua.


*******
Naturalmente non poteva mancare il più famoso discorso di Lost e Brittany ha avuto l'onore di citarlo anche in questa FF.
Che dite? fatemi sapere come sempre cosa ne pensate e vi avverto che anche il prossimo è ancora un capitoletto di transizione.
Ringrazio come sempre quelli che leggono il mio delirio. a presto!!
https://twitter.com/MartyGleek 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: martygleek