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Autore: courage_    28/08/2012    4 recensioni
Il grande e possente Thor che divide un appartamento con Steve Rogers, alias Capitan America. Cosa succederà?
Genere: Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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IV
 

Steve non aveva mai pensato alle abitudini degli Asgardiani, ma si rese conto che ne avrebbe imparate alcune, dovendo convivere con il dio del tuono.
Aveva appena finito di sistemare la sua stanza: i vestiti riposti ordinatamente nei cassetti, le scarpe anche loro ordinate nella scarpiera, le lenzuola del letto senza una grinza. Era così che gli avevano insegnato nella scuola militare. Così, contento del proprio lavoro, uscì chiedendosi cosa stesse facendo Thor.
Si affacciò senza far rumore alla porta della stanza dell’amico e lo vide intento a costruire uno strano appendiabiti con le grucce trovate nell’armadio.
Steve lo guardò stralunato.
 – Thor, che combini? –
Thor era molto affaccendato e, senza nemmeno guardare Cap, gli rispose di voler costruire un “porta elmo”, o qualcosa del genere. Steve non capì bene, ma si limitò a non rivolgergli altre domande mentre usciva strabuzzando gli occhi.
Si fece un giretto in casa e, vedendo che non c’era altro da fare, chiamò l’amico.
-          Io sto uscendo, ok? Vado a comprare qualcosa da mangiare e torno, il frigo è vuoto! – Steve udì il brontolio del suo stomaco.
-          D’accordo. – si sentì la voce del dio da lontano.
-          Preferisci qualcosa di preciso? –
La risposta tardò un po’ ad arrivare, o Thor era troppo impegnato in quella strana costruzione per sentire, o stava pensando.
-          Sai, ho apprezzato delle curiose frittelle qui su Midgard. – disse infine. – Avevano una specie di sciroppo marrone dolce sopra… Non ricordo il nome però. –
“I pancakes” pensò Steve con una risata.
-          Okay! – disse infine chiudendosi la porta alle spalle.
 
 **
“Thor è strano a volte!” pensò ridendo tra sé e sé Cap. “Anche più di a volte!”.
Preferì prendere le scale, non si fidava di quelle macchine futuristiche.
La strada non era molto affollata e decise di andare a piedi fino al supermercato più vicino. Non gli dispiaceva affatto camminare un po’.
 
**
Chiuso nella sua camera, Thor aveva un leggero languorino allo stomaco.
Il pensiero di quel cibo terrestre così buono gli aveva messo appetito. “Bene, motivo in più per sbrigarmi a finire.” si disse, mentre incollava gli ultimi pezzi della sua opera.
 
Dopo un po’, il suo capolavoro già portava su di sé il glorioso elmo dorato, con estrema fierezza del costruttore.
Lo appese al muro con un po’ di fatica, ma alla fine era soddisfatto del proprio lavoro.
Si girò intorno e capì di dover sistemare i propri abiti da solo, senza servitori che lo avrebbero aiutato a svolgere l’ingrato incarico.
Molte volte da piccolo, sua madre Frigga aveva insistito affinché anche lui imparasse ad ordinare la propria stanza, a rifare il letto, ma lui aveva sempre protestato. E ora lo rimpiangeva un pochino, dato che non sapeva da che parte cominciare.
 
 
**
-          Thor! – la voce di Cap interruppe il silenzio – Sono tornato! – e invase la casa di un delizioso profumino.
Thor da buttato sul divano qual era, si alzò di colpo e andò a salutarlo, prendendo il pacchetto caldo che lui stava porgendogli.
Così, si sedettero e cominciarono a mangiare il piatto terrestre preferito del dio del tuono: i pancakes, che lui divorava come niente.
-          Hai finito di costruire quello strano aggeggio? – chiese ad un certo punto Steve.
-          Sìsì! – affermò Thor con fierezza parlando a bocca piena, tra un pancake e l’altro. – Se vuoi te lo mostro! –.
-          Ahah, va bene se ci tieni! – .
 
Finita quella che avrebbe dovuto essere la cena, ma che bastò a malapena per Thor soltanto, il dio portò l’amico nella propria stanza e gli mostrò la sua creazione.
- Mmh, bella. – fece Cap alla vista di quell’assemblaggio di grucce incollate con sopra un elmo.  Non sembrava molto convinto. Ma Thor la riappese al muro e uscirono dalla camera, sorpassando il letto sfatto e disordinato che fece sorridere Steve.
 
**
I due si sedettero sul divano, era scesa la sera e si era fatto buio, e la voce di un assonnato Capitan America interruppe il silenzio.
      -    Che possiamo fare ? Ancora è presto per andare a dormire… –
-          Sai per caso fare funzionare quella scatola parlante che c’è in soggiorno? –
-          Eh? Perché me lo chiedi? –
-          Ne ho notata una uguale anche nella dimora del dottor Selvig, lui si avvicinava e ne premeva un pulsante accendendola, e improvvisamente apparivano all’interno delle voci e delle persone parlanti. – fece Thor, finendo la sua ben poco appropriata descrizione accompagnata da gesti alquanto esagerati, tutto convinto e concentrato.
-          …Si chiama “televisore”. –
-          Ahh.. -
 
 
 
 
 
 


***
Grazie di aver letto anche questo capitolo! Vorrei scusarmi per l'immenso ritardo con cui sto aggiornando, ma purtroppo in questi giorni devo studiare parecchio, perchè tra poco dovrò fare un esame importante T.T..
Non so quando pubblicherò il prossimo capitolo, ma sta di fatto che l'ho già scritto, e c'è davvero un bel colpo di scena! *ride sadica* :3
Cercherò di trovarmi un po' di tempo per continuare a scrivere e finire la storia, perciò ci rivediamo tra qualche giorno! (spero).

Baci! :*
 

 
 
 

  
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