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Autore: The Awesome Tomato    28/08/2012    1 recensioni
Romano si trova costretto dal fratello ad andare in Germania per il fine settimana, qui incontra una persona che conobbe secoli fa, Prussia. I due durante il soggiorno degli italiani, diventano amici ma a Romano questa situazione non sembra bastare...
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Dove andiamo?” gli chiesi dopo una decina di minuti che camminavamo
“Sei impaziente eh? Hahaha!”
“Non è che mi vada di girare a zonzo per la città senza avere una meta precisa, per di più con uno come te!” ok, questo non è propriamente vero ma chi se ne frega
“Stiamo andando alla fiera~”
“…” ad un tratto Prussia perse il suo entusiasmo
“Non ti piacciono le fiere?” chiese, nel suo tono si sentiva una punta di delusione
“Non quelle piene di crucchi”
“Hahaha! Non preoccuparti Sud, ci sono qui io a farti divertire!” aveva ragione, gli feci uno dei miei rari sorrisi
“Si, andiamo” e ci avviammo, non so perché ma con lui mi sentivo al sicuro, sapevo che mi sarei divertito… povero illuso “AAAAAAAAAAAAH! CAZZO!” come prima cosa andammo su una giostra infernale, saliva lentamente per poi scendere di scatto, quel bastardo volle pure fare più giri, si divertiva un sacco ed io non potevo fare altro che urlare, imprecare ed aggrapparmi saldamente a lui… quest’ultima parte non mi dispiaceva affatto.
Una volta finito il nostro quinto giro, finalmente, mi ascoltò “Maledizione, non possiamo cambiare giostra? Non ne posso più e mi fa male la gola a forza di urlare , cazzo!”
“Hahaha! Nessuno ti ha detto di farlo, comunque hai ragione, mi sono stufato di questa giostra al terzo giro” gli lanciai uno sguardo omicida
“Allora perché diavolo hai insistito per altri giri?”
“Perché era divertente vederti strillare ed aggrapparti a me! Hahaha!” quel bastardo, gli diedi un pugno nello stomaco e me ne andai in direzione delle panchine, non potevo di certo tornare a casa da solo non sapendo la strada, no? “E dai Sud, ti sei divertito anche tu!” ma è deficiente?
“No che non mi sono divertito!” si sedette accanto a me, in quel momento scoprii che non fu per il pugno che gli avevo dato che ci mise dieci minuti buoni a venire da me ma perché, invece di venire subito, si era fermato ad una bancarella a prendere delle caramelle… fottiti!
“Non sei felice di aver passato tutto il tempo aggrappato al magnifico me?” guardai altrove, non potevo certo dirgli di si, dovevo pensare a qualche cosa “Sei arrossito, allora ho ragione! Kesesese!”
“Z-zitto maledizione! Ora è il mio turno di scegliere la giostra” si appoggiò allo schienale della panchina, accavallò le gambe e con il suo solito sorrisetto, mi fece un ampio gesto con un braccio per invitarmi a scegliere “B-bene, andiamo in quella” senza nemmeno guardare di cosa si trattasse, ne indicai una, l’unica cosa che mi importava era che non dipendesse dalla gravità
“Wow Sud, non pensavo che scegliessi una cosa simile!” più preoccupato che incuriosito guardai cosa avevo ‘scelto’… la casa degli orrori
Cazzo!” sono un cretino
“Come vuoi, sappi che sono sempre disponibile se dovessi avere paura, Kesesese!” almeno un lato positivo c’era, mi cinse le spalle e ci dirigemmo verso la casa, intanto mi maledicevo in tutti i modi possibili. Il resto della mattinata passò in modo più o meno piacevole.
Purtroppo non durò a lungo, la stanchezza si faceva sentire ed anche il cellulare, guardai chi fosse
“Che diavolo vuole ora mio fratello?”
“Si saranno accorti che te ne sei andato”
“Dopo due ore?”
sorrise “Magari erano molto presi, non rispondi?”
“Bastardo… Pronto?”
“WAAAH Fratello! Finalmente hai risposto, è da ore che cerco di chiamarti, pensavo ti fosse successo qualcosa! WAAAH!” mi stava assordando con tutte quelle grida
“Zitto idiota sto bene, non rispondevo solo perché non sentivo il cellulare”
“Ci credo, dal tanto che urlavi! Hahaha!” questa volta un pugno in testa non glielo toglieva nessuno
“Veeh? C’è Prussia con te?”
“Non preoccuparti Nord, bado io a tuo fratello!” ci fu un rumore in sottofondo
“Bruder?”
“Si, West?”
“Che hai intenzione di fare?” che cazzo sta dicendo questo qui?
“Niente, non vedo cosa ci sia di male nell’uscire un po’ con un amico”
“Un momento, voi due siete amici?”
non riuscii a fermarmi, mi dava sui nervi “Problemi brutto patata-macho? Poi che cazzo te ne frega?”
rispose Veneziano “Ma è una cosa bellissima! Siete diventati amici così in fretta~ Germania, non è fantastico? Veeh~” il bastardo ci mise un po’ prima di rispondere
“S-si… credo”
“Allora un giorno potreste diventare amici anche voi~”
mi misi ad urlare “Chi diavolo vuole diventare amico del patata bastardo?”
“Andiamo Romano, ti ho già detto che è meglio di quello che sembra ” ero davvero arrabbiato
“Non me ne fotte un cazzo, idiota! Io non-” Prussia mi prese il cellulare di mano
“Ok, scusate ma dobbiamo andare, mi è venuta fame”
“Ma-”
“Ciao!” e riattaccò.
“Lo odi proprio West eh?” iniziammo a dirigerci verso uno stand dove vendevano del cibo
“Non lo sopporto proprio, prima fa il lavaggio del cervello a mio fratello, poi invade casa spaventando me ed i turisti, infine esce insieme a mio fratello, mi sta rovinando la vita!” fece un sorrisetto
“Però grazie a lui, ci siamo rincontrati” non risposi e guardai dritto davanti a me per evitare i suoi occhi. Ordinammo qualche schifezza e trovammo una panchina dove poter mangiare tranquillamente “Senti Sud, che ne dici di tornarcene a casa dopo? Non abbiamo dormito ieri notte e tu hai anche fatto un viaggio, inoltre credo che i due non ci lasceranno dormire nemmeno questa sera”
“Costringerò Veneziano a dormire in camera con me”
sorrise “Non credo che accetterà, in fondo è l’ultima sera che passate qui, domani pomeriggio tornate in Italia, no?” aveva ragione, il giorno dopo saremo tornati a casa e non l’avrei più rivisto per un bel po’
“Già, non ci avevo pensato…” mi rabbuiai, non volevo andarmene così presto, non dopo essere riuscito a rincontrarlo!
“Che c’è che non va Sud? Sei triste perché il fantastico me non ti farà più compagnia? Beh è logico, chi non sente la mia mancanza? Hahaha!” mi strinsi nelle spalle e feci un timido sorriso
“In fondo ci siamo appena conosciuti, mi sarebbe piaciuto sapere un po’ di più su-” sbadigliai
“Questa è una risposta più che adeguata, ora finiamo di mangiare ed andiamo, se non sbaglio la coppietta non sarà a casa prima di due ore circa” ignorò completamente la mia risposta! Il tragitto per casa fu molto silenzioso, io perché ero estremamente triste, lui… che cazzo ne so io, se ne stava zitto e basta! Entrammo in casa e ci dirigemmo entrambi nelle rispettive stanze, chiusi la porta, tirai le tende e mi buttai sul letto
“Coglione!” ci ero rimasto male, comunque mi addormentai quasi subito, ero fin troppo stanco.
“Hey Sud, svegliati” mi sentii scuotere dolcemente ed aprii gli occhi per trovarmi davanti lui
“Prussia, ma che-” mi mise un dito sulle labbra e parlò con voce molto bassa
“Shh, non dire niente altrimenti gli altri due ci scoprono” fece un sorriso compiaciuto ed i suoi occhi brillavano illuminati dalla poca luce che passava dalla finestra “Scusa se prima non ho fatto caso a ciò che hai detto, non volevo… Sei arrabbiato?”
me lo chiede pure?! “Certo che lo sono, idiota!” si avvicinò a me
“Se le cose stanno così, so come rimediare. Hehehe” venne sempre più vicino a me, avevo la faccia in fiamme ed il cuore batteva all’impazzata, si fermò a pochi centimetri dal mio viso… mi stai prendendo per il culo? pensai, lui non accennava a muoversi ed io diventavo sempre più impaziente, alla fine coprì la distanza che mancava e ci baciammo. Cazzo, era ora! Le sue braccia mi stringevano all’altezza delle vita, le mie invece lo cingevano al collo, eravamo entrambi desiderosi di farci sempre più vicini l’uno al corpo dell’altro. Come interrompemmo il bacio, mi lasciai sfuggire un sospiro scontento, lui rise ed infilandosi sotto le coperte, mi baciò di nuovo… era una sensazione bellissima, non mi ero mai sentito così bene, iniziò ad accarezzarmi il viso ed i capelli e mi sussurrava parole romantiche che se non fossi stato così preso, le avrei considerate schifosamente dolci
“Prussia, io non credo che… mio fratello-” mi guardò
“Non preoccuparti, non torneranno molto presto, abbiamo tutto il tempo che vuoi” può sembrare strano ma mi convinse, riprese ad accarezzarmi e strozzarmi… COSA?! “Che diavolo?” mi svegliai col fiato corto, mi ritrovai con le coperte tutte aggrovigliate intorno ed appiccicato al cuscino che avevo abbracciato come se fosse una persona “Un sogno? E che cazzo!” mi dispiaceva parecchio che fosse solo un sogno ma perché mi dispiaceva? “Non sarò mica… no, impossibile, di quel coglione? No!” però non potevo ignorare ciò che provavo quindi mi misi ad analizzare i miei sentimenti “Dunque, ogni volta che lo vedo sono felice, ci rimango male se mi ignora” però questo succede con ogni amico, vero? Dovevo cercare alto “Con lui arrossisco spesso ma non per la vergogna, mi rattristo se non lo vedo felice, lo cerco se non c’è…” arrossii ma cercai di continuare “L-lo sogno praticamente ogni volta da quando sono qui, lo difendo se qualcuno lo insulta ed infine, preferisco uscire con lui che cercare di allontanare quella patata bastardo da mio fratello…” l’ultimo punto mi fece aprire gli occhi “Cazzo, lo amo” la parola mi ronzò in testa per un po’ di tempo, era la prima volta che mi capitava e questo sentimento non mi dispiaceva affatto. Realizzato ciò, mi riaddormentai impaziente di scoprire come la mia mente mi avrebbe presentato di nuovo la confessione di Prussia, con tutto quello che ne avrebbe conseguito.
  
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