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Autore: Light Blue    28/08/2012    3 recensioni
[One-Shot dedicata a Giò, ovvero The Gladiators_]
***
“Lasciati andare”
“Come?”
“Lasciati andare. Ci sono io che ti prendo, perciò non avere paura”

***
Pairing: Fidio ArdenaxOC
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Giò,
che non sta passando un bel momento.
Spero che questa one-shot possa un minimo risollevarti 

f
Just Let Me In


 

Com’era potuto succedere? Come?!
La sua squadra, l’imbattibile Bloody Devil, aveva pareggiato contro la Raimon.
Infatti quel pomeriggio si era disputata la partita e la squadra capitanata da Emily Black era sempre restata in vantaggio di due reti, 3 a 1.
Il loro gioco non permetteva ai ragazzi giallo-blu di poter prendere il sopravvento, anzi: erano succubi delle azioni della squadra avversaria.
Però, verso l’ultimo quarto d’ora, Endou come al solito tirò fuori uno dei suoi discorsi capaci di dare una carica incredibilmente grande ai giocatori.
E non dovettero aspettare troppo per arrivare al pareggio.
Amy non ci poteva credere: loro erano i campioni in carica del Football Frontier! Come avevano potuto permettere alla Raimon, la loro più temibile avversaria, di pareggiare?
Per lei, il pareggio equivaleva ad una sconfitta; solo la vittoria andava bene.
Per quel motivo, alle otto di sera, si trovava ancora stesa sulla panchina di quel parco.
Ci aveva passato l’intero pomeriggio, a riflettere e a rimuginare su quel risultato inaccettabile.
Lì, su quella scomoda panchina di legno, fissando, con gli occhi che passavano dal rosso scuro al giallo, il cielo che man mano diventava sempre più scuro.
E doveva ammettere che si stava anche bene: soffiava un leggero vento primaverile, né troppo freddo né troppo caldo, che talvolta con una folata più forte delle altre, le faceva svolazzare qualche ciocca di capelli neri.
Dovevano essere le otto di sera, si era fatto abbastanza tardi, così si alzò e si diresse verso casa, percorrendo la strada che costeggiava il mare.
Passeggiava assorta ancora una volta nei suoi pensieri, con un magnifico tramonto dai colori caldi che le faceva da sfondo.
Ad un tratto, una bicicletta le si affiancò e Amy automaticamente voltò la testa.
Rimase stupita nel vedere chi la guidava: Fidio Ardena.
Aveva conosciuto quel ragazzo l’estate prima, ad un torneo internazionale, e le era rimasto impresso sin da subito.
Ovviamente era troppo orgogliosa per ammettere che le piaceva.
Però appena lo vide i suoi occhi mutarono subito colore in rosa: era in imbarazzo.
“Ciao Amy!” La salutò l’italiano.
“Che vuoi?” Lei proprio non riusciva a parlargli con un tono più dolce; del resto, era pur sempre la spietata Emily Black: i toni mielosi e zuccherosi non le si addicevano per niente.
A Fidio non interessava di certo il tono della ragazza; lui sapeva come prenderla dato che aveva avuto modo di conoscerla a fondo.
“Sì, io sto bene, grazie per averlo chiesto! Il viaggio è andato magnificamente e ora mi trovo in un hotel abbastanza confortevole!” La frase del ragazzo trasudava ironia da tutti i pori, e questo fece irritare non poco Amy, i cui occhi cambiarono di conseguenza.
“Non m’interessa per niente ciò che ti riguarda. Ora se vuoi scusarmi, ho da fare.” Detto ciò, riprese a camminare a passo spedito.
“Aspetta, dai! Voglio solo parlare con un’amica che non vedo da tempo!”
Amica? Pensò Amy.
“E poi, ho saputo della partita di oggi. Mi dispiace per voi.” Continuò imperterrito.
Ciò che ammirava in quella ragazza era il suo carattere: non era come le altre, no.
Aveva un modo di fare e di essere tutto suo. Era diversa, originale.
E Fidio amava l’originalità.
“E allora? Sei venuto a congratularti? O a compatirmi? Non ne ho bisogno, grazie. Vattene.” Disse dura Amy.
Il ragazzo scese dalla bici e la fermò per un braccio, sorridendole.
“So quanto ti dia fastidio, perciò non ne parlerò, ok? Permettimi solo di accompagnarti a casa!” propose gentilmente.
"A che scopo?"
"Voglio soltanto fare due chiacchiere con te!"
"Io no."
"Oh, andiamo! Ho anche la bici! O preferisci fartela a piedi fino a casa tua?" Chiese Fidio ghignando "Da quel che ne so, non abiti vicino"
Adesso sa pure dove abito? Ma cos'è, uno stalker?!
Amy valutò bene la proposta: poteva rifiutare, così si sarebbe dimenticata di quell’italiano che tanto le ronzava in testa.
Oppure accettare, e tentare di buttarsi.
“Va bene, ma lo faccio solo perché hai la bicicletta e non ho voglia di camminare." Alla fine acconsentì .
Solo per la bicicletta, nient’altro. Continuava a ripetersi.
Salirono entrambi sulla bici: Fidio sulla sella ed Amy sul cannone.
La mora sentiva il respiro di lui tra l’orecchio e il collo, e ciò l’agitava parecchio.
Odiava sentirsi così vulnerabile, ma quando era con lui non riusciva a ragionare lucidamente, aveva la mente offuscata e il cuore le batteva a mille.
Perché? Cos'ha di speciale, lui?
“Lasciati andare”
“Come?”
“Lasciati andare. Ci sono io che ti prendo, perciò non avere paura”
Solo dopo qualche attimo di silenzio, la mora si decide a rispondere.
“Non… non ci riesco”
Lasciarsi andare era difficile per lei, aveva sofferto troppo.
Fidio non le chiese il motivo, infondo lui era a conoscenza del terribile passato di Amy. E poteva capire perché la ragazza si era costruita attorno un impenetrabile muro d’acciaio. Però, in quel momento non desiderava altro che starle vicino, aiutarla… amarla.
Si sentiva spinto a confessarle tutti i suoi sentimenti da una strana forza, la stessa che lo spronava a insistere per far breccia nell’insensibile cuore di Emily.
Che sia amore?
Ormai se lo chiedeva da un po’, ma finalmente aveva trovato la risposta.
Sì, io la amo.
“Emily Black.”
L’interpellata si riscosse dai suoi pensieri e un altro brivido le percorse la schiena, udendo la voce roca di Fidio decisamente troppo vicina.
Fu un po’ sorpresa del fatto che l’avesse chiamata col suo nome intero.
Ma fu ancora più sorpresa del modo brusco con cui inchiodò la bicicletta: se non avesse avuto dei riflessi così pronti, probabilmente avrebbe fatto un volo memorabile!
“Che…?” Amy non fece in tempo a finire la domanda, che l’altro continuò.
Sembrava posseduto, con la testa in un altro mondo.
“Non ti chiedo di diventare una ragazzina tutta rose, fiori e caramelle. So che odieresti anche solo l’idea di diventarlo, e probabilmente non mi piaceresti neanche”
Ma dove diavolo vuole andare a parare? Amy non rispondeva, anche perché lui non gliene dava la possibilità, quindi si limitava a pensare.
E in quegli istanti, per il suo cervello passavano così tanti pensieri che si chiedeva come mai non scoppiasse.
“Perciò, ti chiedo questo: apri uno spiraglio nel tuo cuore di pietra, per me…”
La ragazza si era voltata a fissare quel limpido mare blu che Fidio aveva al posto degli occhi, e suo malgrado ci si era persa dentro.
Sentiva come se stesse annegando, ma non necessitava di aria.
E intanto il viso di lui si avvicinava sempre di più al suo.
“… solo, permettimi di entrare.
Guardò un’ultima volta gli occhi arancioni con qualche sfumatura rosa della ragazza, poi spostò lo sguardo sulla sua bocca, ed infine chiuse gli occhi posando le sue labbra su quelle di una più che mai stupita Amy.
La mente di Emily si era totalmente svuotata, non riusciva a pensare a niente.
Staccatosi, Fidio rimase immobile a fissarla, con uno sguardo stracolmo di malizia e di divertimento, con una nota d’aspettativa… ma c’era qualcosa di più profondo e nascosto.
Amy sapeva di cosa si trattava, ammetterlo però non era facile.
Possibile che l’amore le faccia così tanta paura?
Riacquistata la facoltà di usare il cervello, Emily pensò a mille frasi e domande; nessuna era abbastanza giusta da uscirle dalla bocca.
Così, fece ciò che la vera sadica Amy avrebbe fatto: lo schiaffeggiò.
“Ti odio…” Disse poi.
Fidio, testa ancora leggermente piegata, rise di gusto.
Una risata che scatenò nel petto di lei un'esplosione, paragonabile solo al Big Bang.
“Perché diamine ridi ora?!” Amy s’infervorò e gli lanciò uno sguardo torvo, fiammeggiante di rabbia.
“Beh, hai detto che mi odi: è già qualcosa!”
“Eh?”
“Significa che almeno qualcosa lo scateno dentro di te!” Fidio riprese a pedalare, senza perdere il sorriso sulle labbra “E poi si sa: chi si odia, si ama.” Cantilenò lui, con fare poetico 
“Sì, certo: contaci.” Lo schernì la ragazza.
Per quel giorno, Fidio poteva anche accontentarsi: aveva ottenuto più di quel che si aspettava.
Però il bell'italiano non aveva visto quell’accenno di sorriso che apparve sul volto di Amy.
 

Chissà, un giorno magari potrei anche… permettergli di entrare.

 
 
 
 

Note:
Il nuovo metodo diserimento delle fanfictions è figo, ma complicato.
Giò, te l'avevo promessa ed eccola qui, anche se in ritardo...!
Spero che ti possa piacere che riesca a farti sorridere almeno un po'.
Per tanti è un brutto momento, chissà... forse per l'inizio della scuola, boh.
Insomma, nemmeno io me la passo bene ed infatti puoi benissimo vedere che la shot è brutta e banale.
Però, non sono riuscita a fare di meglio. Mi dispiace.
Se non altro, ridi per quanto è brutta! xD
Il titolo è preso dal film "Let Me In", con un significato totalmente diverso ma mi piaceva... e così l'ho riadattato!
Mentre per la trama è partito tutto da una foto che ho visto ieri di Fidio in bicicletta, e poi stamattina dalla parucchiera ci ho rimuginato su fino ad arrivare a... questo.
Di sicuro Amy non sarà IC neanche un po', mi dispiace anche per questo D:
Ti voglio bene Giò e sappi che se hai bisogno io ci sono, ricordalo 

Light Blue


Ps: spero che piaccia anche a tutti gli altri che la leggeranno!
Pps: per chi non conosce Amy, volevo dire che una sua particolarità sono gli occhi che cambiano colore.
Qui ne metto alcuni che ho inserito nella storia, e il rispettivo significato:
ROSSO SCURO: Rabbia
GIALLO: Nervosismo
ARANCIONE: Confusione
ROSA: Imbarazzo
   
 
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