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Autore: reina86    28/08/2012    9 recensioni
Un futuro apocalittico, sogni infranti da uno scienziato assetato di vendetta nei contronti di un sayan dal cuore nobile, e relazioni spezzate da un destino crudele e beffardo...
Tutto ciò porterà il giovane Trunks, erede del grande guerriero Vegeta, a viaggiare indietro nel tempo e salvare i suoi amici, cambiando cosi le sorti dell'intera umanità una volta per tutte.
Amicizia, passione e lealtà, questi i sentimenti di cui tratterò tra flashback e ricordi di ogni tipo, dando particolare attenzione al rapporto che si è creato tra Bulma e Vegeta in questa dimensione, perchè a volte una struggente storia d'amore riesce a superare anche i vincoli della vita e della morte .
"Pensava di resistere Vegeta, ma i sentimenti a volte sanno essere maligni, aggrediscono alle spalle proprio quando si è più deboli e indifesi mentre tutto si consuma rapidamente; quando poi risorge il sole e compaiono i segni dell'aggressione, restano le ferite per le quali serve solo il tempo, spesso troppo, e lui quel tempo non l'aveva più".
Posso solo augurarvi buona lettura e ringraziare anticipatamente chi vorrà lasciarmi una recensione o un semplice commento.
Reina
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Gohan, Goku, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 15

 

Ciascuno di noi è dotato della propria personale macchina del tempo. I ricordi che ci portano nel passato e i sogni per proiettarci nel futuro. La macchina del tempo è sempre in funzione poiché il presente è il tempo che meno amiamo vivere.

(A. Degas).

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Da soli in camera e su di un letto disfatto...

Nudi e stanchi dopo aver fatto l'amore come facevano ormai da settimane, guardavano il candido soffitto in un silenzio irreale, ognuno con i propri pensieri e le proprie angosce.

Lui preso dai suoi sogni di vendetta, lei dal rimorso nei confronti di Yamcha e della sua ormai logora relazione con lui.

 

Avrebbe pagato tutto l'oro del mondo pur di conoscere i suoi pensieri più profondi, pur di sapere cosa provava Vegeta nei suoi riguardi.

Forse era solo attrazione, o più semplicemente uno sfogo sessuale a cui dedicarsi di notte quando anche il buio delle tenebre riusciva a calmare il suo animo ribelle e orgoglioso.

 

Proprio non riusciva a spiegarsi cosa potesse provare quel bastardo di un sayan nei suoi confronti, e più ci pensava, più il tempo trascorreva veloce senza la benché minima risposta.

Da quel primo bacio si erano trovati a letto insieme, dapprima fugacemente, poi sempre più in simbiosi, fino a trascorrere anche la notte nello stesso talamo, ma sempre e solo fino all'alba, quando ognuno di loro ritornava alla propria vita e ai propri impegni.

 

Si era coperta il seno con le lenzuola del letto, alzandosi sui gomiti e sospirando profondamente per smuovere una reazione da parte di Vegeta che naturalmente non arrivò.

 

Non poteva essere più bello e attraente di cosi...

 

Si chiedeva se mai un giorno si sarebbe potuta stancare di averlo accanto o anche solo di osservarlo di sottecchi come stava facendo in quel momento.

Vegeta lo sapeva, sentiva i suoi occhi indagatori su di lui, e quando ne aveva voglia instaurava brevi ma intensi dialoghi con lei, perché ormai anche quella era diventata un'abitudine a cui aveva lentamente ceduto.

 

Cosa hai da guardare”?

 

Bulma si era portata le lenzuola fino al mento come una bambina spaventata dal buio della sua stanza. Colta in flagranza di reato non poteva non negare quanto si fosse persa nei suoi pensieri anche solo guardandolo nudo e cosi attraente nel suo letto.

Si ricompose mettendosi a sedere con le gambe incrociate, la schiena contro il letto freddo e le mani che lentamente liberavano il viso dalle ciocche dei suoi capelli ribelli.

Non poteva saperlo allora, ma il suo imbarazzo in quelle situazioni era per Vegeta un afrodisiaco anche più potente del suo corpo e del suo profumo.

 

Nulla... stavo solo pensando...”

 

Non poteva bastare come risposta, non era sufficiente per uno come lui e non si sarebbe accontentato di una frase di circostanza.

Amava farla arrossire di vergogna oltre che di piacere, e quella era una di quelle situazioni che difficilmente gli si sarebbe presentata in futuro.

 

Era una donna preparata e tenace, era come l'acqua sorgiva che lentamente scavava un solco anche dentro la roccia più dura, lei era Bulma Brief, l'unica per cui stesse davvero rinnegando la sua intera esistenza.

Aveva lottato contro sé stesso e tutti i suoi principi prima di cedere alle sue braccia, ed ora si rendeva conto che anche il suo animo e la sua mente stavano lentamente crollando in un turbinio di emozioni e rimpianti.

 

E allora sentiamo, cos'è questo nulla a cui stavi pensando”?

 

Scivolò di nuovo sotto le lenzuola stringendosi contro il suo petto, stavolta senza lasciargli il tempo di reagire.

 

Stavo solo pensando a quanto è bello il silenzio insieme a te...”

 

 

Si era svegliata di soprassalto, inquieta e sconvolta da quel sogno cosi realistico da farla star male.

Era da poco arrivata l'alba e seduta sul suo letto non riusciva a credere a quello che le era appena successo. Da molti mesi ormai Vegeta non le veniva più a fare compagnia nei suoi sogni, e quando raramente accadeva, non era certo piacevole svegliarsi in quel mondo senza la sua presenza.

 

Nelle volte in cui era successo, non le era mai capitato di aver sognato un reale scorcio di vita accanto a lui, perché per quanto gli anni fossero trascorsi, Bulma portava quei momenti sempre vividi nella sua memoria e nel suo cuore.

La sua mente le aveva giocato un brutto scherzo e visto che riaddormentarsi sarebbe stato impossibile, decise di lasciare la sua stanza e andare a controllare che Trunks stesse ancora riposando nel suo letto.

 

Aperta la camera del ragazzo vi trovò solo una gran confusione e tute da combattimento sparse per tutto il pavimento. Suo figlio doveva già essersi alzato e di certo aveva raggiunto Gohan per cominciare gli allenamenti.

 

Da quando aveva imparato a volare la sua compagnia era del tutto inutile, sapeva cavarsela da solo e poi c'era Gohan a vegliare sulla sua incolumità.

Il piccolo sayan si era affezionato a lui come a nessun altro, nemmeno con i suoi nonni aveva instaurato un rapporto cosi profondo e sincero, nemmeno con lei che per quanto gli fosse sempre accanto con tutte le attenzioni del caso, non poteva arrivare ai livelli di comprensione del suo maestro.

 

Erano come fratelli, e cosi sarebbe stato per l'eternità.

 

L'incomprensione dei loro padri sarebbe stata cancellata dal rapporto esemplare di due guerrieri a cui era stato affidato il destino dell'intera umanità.

Sorrideva tra sé pensando a quanto il destino fosse stato alquanto strano in quell'epoca di dolore, perché unire cosi tanto due figli di nemici giurati come lo erano stati Vegeta e Goku, era stato troppo anche per lei che aveva sempre creduto in un mondo di perdono e di compassione.

 

Cosi sospirò e cominciò lentamente a prepararsi, chissà che durante i loro allenamenti non ci fosse stato posto anche per lei sempre cosi curiosa di sapere cosa stessero facendo durante tutte le loro ore insieme.

 

A volte pensava a Gohan e alla promessa fatta a suo padre. Lei la stava mantenendo con tutte le sue forze e mai e poi mai avrebbe avuto la benché minima esitazione nel prendersi cura di quel ragazzo nonostante i vari pericoli e le brutture del mondo circostante.

 

Se fossero stati in un periodo di pace avrebbe potuto aiutarlo di più nei suoi studi e nelle sue ricerche, perché alla sua età lei era già un promettente ingegnere meccanico, ma gli studi erano importanti se si decideva di votare la propria vita per amore della scienza.

Gohan studiava nei ritagli di tempo, a volte per corrispondenza o nei brevi periodi in cui si trasferiva in casa Brief per seguire meglio Trunks negli allenamenti.

 

Bulma gli era accanto e a volte si faceva aiutare nei suoi esperimenti, ma le lacune del ragazzo erano tante e il tempo cosi poco che a volte lei stessa gli procurava dei libri dove potersi esercitare da solo, all'ombra di qualche quercia vicino casa sua e sotto la cura della sua sempre presente madre.

 

Goku aveva avuto ragione su di lui molti anni prima perché Gohan era diverso da lui e non avrebbe mai voluto diventare un guerriero a tutti gli effetti. Non solo non poteva esprimere al meglio il suo amore per lo studio e per la ricerca, ma doveva anche prendersi cura di un piccolo sayan come Trunks.

 

Nessuno di loro aveva avuto ciò che meritava e nessuno aveva potuto realizzare i propri sogni.

La felicità in quell'epoca sarebbe stata solo una flebile e sottile speranza a cui aggrapparsi ogni singolo e maledetto giorno in cui avrebbero avuto il privilegio di vivere...

 

*****

 

 

Su di un dirupo altissimo, Gohan e Trunks si godevano i tiepidi raggi di un sole già alto nel cielo da qualche ora. Avevano cominciato ad allenarsi all'alba ed ora si prendevano un po' di meritato riposo rilassando i muscoli tesi per lo sforzo e per la fatica.

 

Quindi hai chiesto a mio padre di allenarti, non è vero Gohan”?

 

Il sayan aveva sorriso portando le mani dietro alla nuca e stendendosi su quella roccia impervia.

Ancora si meravigliava di quanto Trunks non fosse mai stanco di sentire quella storia.

Ogni qual volta veniva anche solo sfiorato l'argomento, i suoi bellissimi occhi azzurri cominciavano a brillare, e gli si riusciva a leggere in faccia la voglia di conoscere sempre più dettagli riguardanti suo padre e il suo modo di essere.

 

Gohan rispondeva sempre paziente, non lasciava mai trapelare quel senso di malinconia che spesso gli faceva sanguinare il cuore ricordando quei giorni dolorosi.

Andava avanti con quell'episodio della sua vita come se stesse raccontando al bambino di favole e racconti fantastici, non sottolineando mai la morte di Vegeta, né tanto meno del suo amico Junior, piuttosto metteva in luce le parole di speranza che i due combattenti gli avevano lasciato in eredità.

 

Si Trunks, gli avevo chiesto aiuto proprio perché tuo padre era il più forte di tutti noi. Avevo fatto una promessa e volevo mantenere la parola data”.

 

Il piccolo sayan pendeva dalle sue labbra. Si mise a sedere composto e garbato, ascoltava Gohan come se dalla sua bocca uscisse oro colato, come se le sue parole valessero più della sua stessa vita.

-Gli adulti non si interrompono mai- cosi gli aveva detto sua madre, e allora aspettò che finisse di parlare prima di porgli una nuova domanda.

 

Come ha fatto? Dai raccontamelo ancora...”

 

Gohan non esitò a rispondergli e non lo avrebbe mai fatto, perché lui aveva avuto la fortuna di amare e conoscere suo padre, mentre Trunks no.

Né lui né tanto meno Bulma avrebbero mai scoperto gli ultimi pensieri di Vegeta prima di andare incontro alla morte, ma per quanto ne sapesse, aveva capito che di loro importava e come, solo non lo avrebbe mai ammesso apertamente.

Uno come lui non avrebbe mai potuto accettare di concedersi ad una donna umana ed avere un figlio se non fosse stato solo per amore.

 

Ha dato voce ai miei sentimenti provocandomi. Il super sayan è un guerriero invincibile, tuo padre me lo ha ripetuto fino all'ultimo momento. Non eravamo molto simili e questo te l'ho già detto... ma vedi, Vegeta è cresciuto in un mondo troppo diverso dal nostro, e lui doveva essere il garante della sua stirpe, a suo modo è sempre stato d'esempio a tutti noi. Se oggi posso raccontarti delle nostre origini è anche merito suo”.

 

Forse lui la pensava solo in modo diverso da noi...”

 

Trunks non conosceva nemmeno il suo volto eppure sentiva sempre il bisogno di dolerlo giustificare in qualche modo.

 

L'orgoglio sayan è di certo una caratteristica che ci rappresenta, ma quando si combatte non bisogna mai dimenticare di essere umili e di avere sempre rispetto per l'avversario. Ricorda che tuo padre non si è battuto solo per i suoi ideali, ma anche per te e tua madre. Quel giorno mi ha aiutato a maturare e a mantenere la promessa che avevo fatto ad un mio carissimo amico, gli sarò sempre grato per questo”.

Si lo so Gohan, tu parli di Junior, il tuo primo maestro”.

 

Già, proprio lui... si era sacrificato per tutti noi, e mi aveva lasciato con la promessa che io continuassi ad allenarmi con forza e costanza”.

 

Ma tu potevi seguirlo e andare con lui... forse insieme ce l'avreste fatta”!

 

Era quello decisamente il lato materno di Trunks.

Era sempre stato ottimista proprio come sua madre, ma troppo piccolo e ingenuo per capire quanto potessero essere forti i loro nuovi nemici.

 

I bravi maestri conoscono sempre i limiti dei propri allievi. Lui sapeva che all'epoca non ero pronto per quella battaglia, e ad essere sincero credo di non esserlo nemmeno ora. Ha voluto proteggere la mia vita e darmi la possibilità di sconfiggerli in futuro, ma sai Trunks, io non sono più triste perché Junior è sempre qui con me”.

 

Gohan si indicò il cuore battendosi il petto con la mano aperta e notò subito una vena di tristezza che occupò il viso grazioso del proprio allievo.

Forse aveva detto troppo, forse aveva esagerato nel raccontargli nuovamente quella storia, era pur sempre un bambino e doveva dosare bene le parole.

 

Cosa c'è che non va Trunks, sei forse triste”?

 

Il bambino lo guardò in viso con fare preoccupato, rivolgendo a Gohan una domanda che avrebbe sciolto le sue barriere di difesa.

 

Anche se quei cyborg dovessero attaccarci, io verrei con te e mi batterei al tuo fianco. Tu non mi abbandoneresti come ha fatto Junior, vero Gohan”?

 

Aveva scandito le ultime parole con una cadenza particolare, dando maggiore importanza e tono alla sua voce già profonda come quella di suo padre.

Era rimasto stupefatto da quella domanda a cui davvero non sapeva cosa rispondere.

Se un giorno vicino o lontano si fosse accorto che Trunks non era pronto alla lotta, lui gli avrebbe salvato la vita senza ombra di dubbio anche a costo della propria.

 

Doveva difendere sua madre, la sua famiglia e l'intera umanità, lui aveva le capacità per farlo e cosi sarebbe stato.

Anche Vegeta avrebbe voluto cosi, di questo ne era certo.

 

Trunks aveva letto troppo spesso nei suoi occhi, cosi come in quelli della madre, il dolore dell'abbandono, ed era proprio questa la cosa che temeva di più. Aveva paura di rimanere solo e senza guida in un mondo fatto di paura e di angoscia.

Gohan era per lui un maestro, un fratello ed infine un padre, tutto ciò che il piccolo sayan non avrebbe mai avuto, lo aveva trovato in un quel ragazzo coraggioso.

 

Non ti abbandonerò Trunks sta tranquillo, ma hai ancora tanto da imparare e forse è ora che ricominciamo gli allenamenti, che ne dici”?

 

Si era alzato ubbidendo subito al consiglio dell'amico, ma gli si leggeva chiaramente in viso che non era ancora soddisfatto di come avevano trattato l'argomento.

Gohan lo aveva capito, cosi come aveva intuito il motivo della sua tristezza.

 

Trunks ascolta... per quanto possa raccontarti di lui, non potrei mai farlo meglio di tua madre. E' con lei che devi parlare e confidarti perché lo ha conosciuto come nessun altro su questa terra”.

 

Il bambino aveva socchiuso gli occhi rassegnato, sapeva benissimo che Gohan aveva ragione, ma la realtà era più difficile del previsto. Sua madre soffriva ogni qual volta tornava alla mente un suo flebile ricordo e Trunks lo aveva compreso con il passare degli anni.

La zona silenziosa dove si trovavano in quel momento venne rotta dal rumore assordante dei motori ombreggiandosi all'improvviso. Entrambi i sayan alzarono gli occhi al cielo vedendo chiaramente il mezzo di Bulma volare a pochi metri dal suolo.

 

Il piccolo osservando il suo maestro con uno sguardo serio ed un cipiglio degno solo di suo padre, gli rivolse poche parole prima di correre incontro a sua madre che lentamente li raggiungeva con ogni tipo di cibarie.

 

Sai Gohan, quando lo faccio lei diventa triste e i suoi occhi sembrano vuoti, io intanto perdo la voglia di parlare di lui e mi affido a te per ogni minimo particolare. Hai ragione tu e lo capisco, forse un giorno troverà la forza di raccontarmi di mio padre di sua spontanea volontà ed io sarò lì per ascoltarla, ma fino ad allora posso solo aspettare”.

 

Gohan lo vedeva andare incontro a sua madre con un sorriso gioviale nonostante il discorso appena affrontato, mentre Bulma lo accoglieva con un abbraccio pieno d'amore stringendolo al proprio petto. Gli aveva preso dolcemente la mano avvicinandosi a lui che nel frattempo guardava la scena colpito dal comportamento del piccolo sayan.

 

Trunks aveva compreso il dolore della madre nonostante la sua tenera età e anche a costo di soffrire, non le avrebbe fatto tornare alla mente altri ricordi su cui piangere.

Sfoggiava il più bello dei sorrisi pur morendo dentro dalla rabbia e dal rimpianto di non aver mai conosciuto un padre importante, principe della stirpe a cui apparteneva.

 

Era pronto a tutto pur di difenderla e renderla serena.

Forse un giorno Bulma avrebbe trovato la forza di raccontargli tutto di sua spontanea volontà e lui sarebbe stato lì per ascoltarla, ma fino ad allora avrebbe solo potuto aspettare...

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NOTA DELL'AUTRICE

La seconda immagine in realtà non è delle più adatte perché Gohan ha già perso il braccio durante una battaglia contro i cyborg, episodio di cui tra l'altro tratterò prossimamente, ma mi sembrava talmente bella e appropriata a questo capitolo da volerla pubblicare comunque, perciò perdonatemi. Non vi ringrazierò mai abbastanza per l'affetto che mi dimostrate ad ogni capitolo, voglio solo che sappiate che vi seguo con lo stesso ardore che avete per me, quindi se volete ricambiare il mio affetto per voi, aggiornate e pubblicate sempre nuovi capolavori.

Dona.

   
 
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