Capitolo
II
Cammino incurante per le
strade della città. Sono un po’ in ritardo ma non mi va di correre. Ho mandato
un messaggio a Naru chiedendole di occupare un posto anche per me. Naru. Lei è
un’altra amica. Un po’ meno amica di Minako, ma pur sempre un’amica. È solare.
Divertente. Allegra. Disponibile. È un animo gentile, ma sento che con Minako è
diverso, con la mia coinquilina ho più sintonia. Mi capisce al volo. Non è
invadente, mentre Naru… non è molto invadente ma pretende di sapere sempre cosa
non va. A volte non so neanche io da cosa è causato il mio cattivo umore mentre
lei pretende di saperlo.
Un’altra folata di vento mi fa stringere di
più nel mio giubbotto. Questo novembre è davvero freddo. I capelli mi finiscono
davanti agli occhi e per toglierli non mi accorgo di scontrarmi contro
qualcuno. Cado rovinosamente a terra. Il mio povero fondoschiena ne risente. Mi
rialzo prontamente e chiedo scusa alla persona che ho appena urtato.
- Mi spiace. È stata tutta colpa mia.
Spero che non si sia fatta male. –
Guardo la persona in viso e resto bloccata.
Un ragazzo poco più grande di me. Capelli argentei. Dove l’ho visto? Anche
l’altro resta sorpreso. Allora non mi sono sbagliata. Ci conosciamo.
- Serenity. –
Un nome. Mi ha chiamato con un nome
occidentale. Sembra molto più stupito di me. Io ho come la sensazione di conoscerlo,
lui ne è certo.
- Scusa come mi hai chiamata? –
Il ragazzo sembra ridestarsi dallo stato di
trans in cui è caduto. Sorride e fa per andarsene. Un attimo. Un tocco. Lieve.
Ci siamo sfiorati le mani ed allora l’ho percepita. Un’infinita tristezza. Lo
guardo allontanarsi. Adesso anche io mi sento triste. Intanto il vento sussurra
un nome: Serenity. Chi è?
Sono in aula. Oggi la professoressa è più
noiosa del solito. Ha quel tono monotono che fa cadere tutti in uno stato di
dormiveglia tutto sommato piacevole. Sbadiglio. Naru al mio fianco sorride.
Sarà il quinto sbadiglio nell’ultimo quarto d’ora.
- Bene ragazzi per oggi è tutto. La
prossima volta parleremo dei miti dell’antica Grecia. –
Le luci si accendono. La prof sta sistemando
i suoi lucidi vecchi mille anni. Io intanto ripongo il mio quaderno con gli
appunti della giornata. Davvero tanti! Il nome dell’autore: Omero. Il nome
dell’opera principale: Iliade. Poi tutta una serie di frasi che mi sono
scambiata con Naru nel corso della lezione. Fortunatamente ha trovato posto in
fondo all’aula. In alto a sinistra. Perché fortunatamente? Con la prof Hijakiy
si fa a gara per trovare posto in fondo all’aula così da dormire indisturbati.
Ed oggi noi abbiamo occupato il posto migliore: qui si dorme benissimo. Mi alzo
e mi stiracchio un po’. Le mie gambe sono intorpidite. Sono seduta dalle dieci
ed adesso è quasi mezzogiorno. Ho ancora un’ora di tempo prima
dell’appuntamento con Minako.
- Adesso che fai Usagi? Io ho
appuntamento con Umino tra quindici minuti. Oggi mi porta a pranzo fuori. –
La guardo e lei sorride felice. Per un
attimo posso percepire la sua contentezza anche senza aver necessità di un
contatto fisico.
- Io tra un’ora ho appuntamento con
Minako. Pranziamo in un locale qui vicino. Ci vediamo domani allora? –
Annuisce sorridente. Va via. Ancora un’ora.
Conoscendo Minako sarà molto più di un’ora, se tutto va bene saranno novanta
minuti. “Serenity.” Ancora quel nome.
Entro al Crown, sono le tredici spaccate.
Mi guardo attorno e di Minako, come previsto, neanche l’ombra. Il locale è
carino. Le pareti sono dipinte con un azzurro pastello. Un’ampia vetrata dà
sulla strada. Poi i tavolini. Il bancone con gli sgabelli a seguire. Ci sono
molti ragazzi. Saluto un gruppo di colleghe. Cerco un posto e lo trovo vicino
la vetrata. Poggio la borsa nel posto vuoto di fronte a me. Mi siedo ed aspetto
l’arrivo della mia amica.
- Ciao! Cosa posso portarti? –
Una voce maschile mi distrae dalle mie
riflessioni. Alzo lo sguardo verso il padrone della voce. Capelli castani,
occhi verdi. Gran bel ragazzo. Deve essere per forza il proprietario del
locale, Motoki. Sorrido cortesemente.
- Se non ti dispiace sto aspettando
un’amica. Potremmo ordinare dopo? –
-Certamente. Allora verrò quando non
sarai più sola. –
Il ragazzo sorridendo se ne va. Stavolta
Minako ha proprio ragione. Motoki è davvero un bellissimo esemplare di maschio.
Guardo fuori la gente che passa. Sono tutti
sorridenti. Allegri. Bambini stretti al collo dei loro padri felici di andare
al luna park. Madri a braccetto con figlie adolescenti che insieme guardano
estasiate le vetrine con i nuovi arrivi. Fidanzati stretti nei loro abbracci si
guardano con occhi innamorati. Ed io li guardo dal di fuori. Li invidio un po’.
Concentrandomi sento tutta la loro felicità, mentre io mi sento triste, sola.
Mi mancano i miei genitori. Vorrei anch’io passeggiare stretta al ragazzo che
mi fa battere il cuore. Ma non è così. A volte ho la sensazione che il mio
posto non è qui. Sembra che la mia vita sia incompleta. Mi manca qualcosa, o
qualcuno per ottenere la felicità assoluta. Ma cosa mi manca? Non so. Sospiro
frustrata.
- Tutto bene? –
una sensazione di dejà-vu attraversa la mia
mente. Alzo lo sguardo verso il proprietario di questa voce così sensuale. Un
brivido percorre la mia schiena quando incontro i suoi occhi color cobalto. Il
suo sorriso riscalda il mio cuore.
- Sì. –
Riesco a rispondere un flebile “sì”, e non
so neanche io come. I suoi occhi sono sempre fissi nei miei. Mi guarda. Mi
fissa. Penetra a fondo nella mia anima. Ho quasi la sensazione che mi stia
leggendo dentro. Non riesco a sostenere il suo sguardo e così abbasso gli
occhi. Che imbarazzo, non mi era mai capitato prima di arrossire così, come una
scolaretta delle medie! Intanto il ragazzo va via salutandomi con un semplice
“Ci si vede.” Non ho la forza di rispondere. Lo vedo uscire dal locale.
Stringersi nel suo cappotto e raggiungere un altro ragazzo. Lo stesso ragazzo
di stamattina. Improvvisamente mi sento più sola di prima. Per un attimo avevo
avuto come la sensazione di aver colmato quel vuoto che è presente nel mio
cuore, ma adesso. Come sono stupida. Come posso perdere la testa per un ragazzo
visto di sfuggita? Per altri due minuti continuo a fissare il punto in cui i
due giovani si sono allontanati.
Quindici minuti dopo vedo Minako arrivare
di corsa. Trafelata. Le guance rosse. Il fiatone. Il cappello di lana messo per
metà. Le sorrido non appena entra nel locale. Mi trova immediatamente. Si
fionda verso di me ed a mani giunte invoca il mio perdono.
- Scusa Usagi. Scusa. Scusa. Scusa. Non
è colpa mia. Il prof ci ha trattenuto sino a mezz’oretta fa. Perdonami. –
Parla a raffica ed io faccio fatica a
seguirla. Poggio una mano sul suo braccio per bloccarla.
- Minako calmati. Non è successo nulla.
Conoscendoti ero preparata ad un tuo ritardo. –
Lei mi guarda sconvolta come se avessi
detto una menzogna. Si alza e sbatte le mani sul tavolo iniziando ad urlare.
- Come puoi parlarmi così? Sai che
corse che ho fatto per essere puntuale? Tu neanche puoi immaginare. O povera
me. Sono sola. Incompresa. Mal trattata. –
Inutile dire che gli occhi di tutti sono
puntati su di noi. Arrossisco e mi guardo le mani. Che vergogna. Minako è la
solita melodrammatica. Si siede e rimane in silenzio giusto tre secondi poi
scoppia a ridere. Non resisto e dopo neanche due secondi la seguo a ruota. E
tutti restano a fissarci sconvolti.
- Allora era Minako l’amica che stavi
aspettando. –
Il ragazzo che poco fa era venuto a
prendere la mia ordinazione è tornato. Sorride divertito. Ho come l’impressione
che per Minako questo non è un posto tanto sconosciuto.
- Anche tu hai la sfortuna di conoscere
Minako? –
- Perché dici così? –
Il ragazzo mi guarda perplesso. Poverino,
non sa di cosa è capace Minako ecco perché non capisce il senso delle mie
parole.
- Quando l’avrai conosciuta meglio
capirai! –
- Grazie Usagi, sei proprio una vera
amica! –
Minako ha risposto un po’ inviperita, tra
un po’ avrà dimenticato tutto. Intanto ordiniamo ed il ragazzo che ancora non
conosco va via.
- Allora cosa ne pensi di Motoki? –
Come previsto: Minako ha dimenticato tutto.
Le sorrido ed inizio a parlare.
- Carino non c’è che dire. –
Minako mi guarda sconvolta, come se avessi
detto un’eresia. Scuote la testa shockata e porta due dita alla tempia destra.
- Usagi ma tu cosa vuoi? Motoki è
bellissimo. Non ho mai visto un ragazzo così bello in vita mia. Occhi verdi,
capelli castani. Alto. Fisico statuario… -
Minako sta parlando ed io cerco di farle
segno di tacere ma è inutile. Quando parte nessuno può fermarla. Le dico di
stare zitta portando il mio indice sulle labbra ma lei, imperterrita, continua.
Fa come vuoi! Perché non devi mai dare retta agli altri?
- Minako grazie ma così mi fai
arrossire. –
Ecco Motoki finalmente si è deciso a
parlare. Minako è diventata rossissima in viso. Credo che in questo momento la
sua pressione sia a livelli esorbitanti. Inizia a balbettare frasi sconnesse e
senza alcun significato. Frattanto Motoki posa le nostre insalate sul tavolo.
Ridacchio divertita. Solo con Minako si può ridere tanto.
Dopo un po’ il locale si è svuotato. Io e
Minako abbiamo consumato il nostro pranzo e adesso ci raccontiamo la nostra
giornata. Intanto Motoki si avvicina e prende posto accanto a Minako che quasi
subito riacquista un colorito rosso.
- Ragazze che impegni avete per
stasera? –
Minako è ancora un po’ imbarazzata per
parlare ed allora tocca a me portare avanti questa conversazione.
- Ancora nulla perché? –
Mi piace Motoki, sembra bravo ragazzo. Gentile,
educato e poi non è uno dei soliti tipi palestrati, tutti muscoli e niente
cervello. Sembra però. Ancora non ho avuto il piacere di fare conversazione con
lui. Intanto ha messo sul tavolo un volantino pubblicitario. Lo mette di fronte
a me ed alla mia amica e subito lo andiamo leggere.
STASERA DALLE ORE 21,
NEL PARCO CITTADINO DI JOOBAN, SARA’ POSSIBILE AMMIRARE L’ECLISSI DI LUNA
GRAZIE AI TELESCOPI MESSI A DISPOSIZIONE DALL’OSSERVATORIO DI ASTROFISICA DI
TOKYO, INOLTRE SI TROVERANNO ESPERTI PRONTI A RISPONDERE ALLE VOSTRE
CURIOSITA’. INGRESSO LIBERO.
Guardo il volantino con aria scettica. L’eclissi di Luna. Ancora
quelle parole che tornano prepotentemente nella mia mente: “…quando la Luna, la Terra ed il Sole saranno
sullo stesso piano, quando il grande pianete azzurro inghiottirà con la sua
ombra la tua stella guardiana e questa, e si colorerà della stessa tinta del
sangue, allora il tuo nemico si sveglierà…” perché? Perché ancora quelle parole tornano vive nella mia
mente proprio adesso che ero riuscita a ricacciarle in un angolo buio della mia
mente? Nuovamente il senso di angoscia è vivo in me. Sto per rifiutare quando
Minako mi batte sul tempo accettando.
- Contaci. Ci
vediamo al parco allora. –
No. Io non voglio
esserci, non so perché ma so che stasera accadrà qualcosa di terribile.
- Io non vengo. Non mi interessa nulla di
questa stupida eclissi. –
La mia voce è
stridula, non sembra che mi appartenga. Motoki mi guarda incerto. Credo che mi
abbia preso per pazza, prima rido e scherzo, dopo divento una iena. Non sono
pazza, solo che non voglio esserci stasera.
- Usagi cosa ti
prende? Stamattina eri così interessata all’eclissi ed adesso invece non vuoi
saperne nulla? –
La voce di Minako è
inquisitoria. Ed ecco che ho nuovamente la sensazione che in lei convivano due
personalità diverse. Adesso non è più la Minako tranquilla che conosco io, no.
Adesso sembra agguerrita, ed io so cosa vuole. Me. Vuole che io stasera venga
con lei. Per evitare di dare una terribile delusione alla mia amica mi alzo e
metto il giubbotto, saluto Minako e Motoki e vado via. Attraverso la vetrata
vedo Minako che mi osserva andare via con sguardo triste. Scusami amica mia,
vedrai che domattina starò meglio, fa passare solo questa maledettissima
eclissi.
Un tepore estivo
pervade l’aria mentre il profumo della primavera riempie la grande sala del
castello. Sono rilassata. Serena. Felice. Anche se non dovrei esserlo. L’intero
regno è in subbuglio a causa della guerra. Dal grande balcone della sala da
ballo del palazzo osservo estasiata il grande pianeta azzurro che tanto amo.
Sento una musica dolce, anche se in realtà non c’è nessuna orchestra che suona.
Al contrario, sento il mormorio sommesso dei diversi generali degli eserciti
che parlano di strategie militari. Ed io intanto sono uscita dalla grande sala
del palazzo, poggio le mani sulla balaustra e socchiudo gli occhi immaginando
di danzare con lui. Improvvisamente percepisco la sua aurea. Forte e
malinconica allo stesso tempo. Perché? Mi avvicino a lui e sorrido. Ci
incamminiamo verso i miei giardini, solo io posso avervi libero accesso. Senza
il mio permesso neanche le mie guardiane possono entrarvi.
Lui mi porge la mano e
così iniziamo a danzare sulle note di questo bellissimo valzer che solo noi
riusciamo a sentire. Adagio il mio capo sul suo ampio torace, so che qui posso
farlo senza temere gli sguardi inopportuni degli altri abitanti del castello. È
lui ad interrompere la magia del momento.
- Presto
attaccheranno. Sono venuto per salutarti. –
Mi irrigidisco. Allora
avevo percepito davvero della malinconia in lui. Tengo il capo ancora sul suo
torace. Gli occhi si inumidiscono, ma non posso piangere davanti al mio
principe. No. Devo essere forte altrimenti partirebbe con il cuore pieno di
sofferenza. Sollevo il mio capo per incrociare i
suoi occhi color cobalto. Il suo sorriso riscalda il mio cuore. Vorrei che non
partisse, che restasse con me per sempre, ma non è possibile. Lui deve
difendere il suo popolo, la sua gente e me.
- Ho capito. Allora aspetterò il tuo
ritorno. –
Mi sforzo di essere forte. Di essere la
persona che tutti desiderano, ma io non sono forte. Sono tremendamente debole e
solo lui è riuscito a capirlo.
- Presterai attenzione durante la mia
assenza? –
Nella sua voce apprensione. È preoccupato
per me. Teme che possa accadermi qualcosa. Accarezzo lievemente il suo viso.
Sorrido per dare ad entrambi un po’ di speranza.
- Certamente. E poi tu mi hai insegnato
a difendermi. –
- Serenity prometti che resterai al
fianco delle tue guardiane. –
Vorrei poter fare di più che rispondere con
un cenno di assenso del capo, ma non posso. Le parole mi muoiono in gola. Lui
deve averlo percepito.
- Tutto bene? –
- Sì. –
Riesco a rispondere un flebile “sì”, e
non so neanche io come. I suoi occhi sono sempre fissi nei miei. Mi guarda. Mi
fissa. Penetra a fondo nella mia anima. Ho quasi la sensazione che mi stia
leggendo dentro. Non riesco a sostenere il suo sguardo e così abbasso gli
occhi. Lui non è dello stesso avviso. Prende il mio viso tra le mani e lo
solleva. Il mio cuore inizia a battere all’impazzata. Socchiudo gli occhi
aspettando di gustare il sapore delle sue labbra. Lievi e soffici. Sento un
calore invadere il mio cuore. I battiti del mio cuore sono ancora più veloci
rispetto prima. Lentamente ci separiamo. È stato un bacio dolcissimo. Ho
percepito tutto il suo amore. Arrossisco nel momento in cui incrocio il suo
sguardo, lui sorride dolcemente. Credo che gli piaccia questo mio disagio. Sono
ancora stretta tra le sue braccia. Inspiro il suo profumo. Lentamente sciolgo
il nostro abbraccio e slaccio la collana con il ciondolo a mezzaluna che porto
al collo. La porgo a lui.
- Me la riporterai quando tornerai da
me. –
Sorrido per mascherare la mia disperazione.
Sta per partire per una guerra cruenta. Dovrà lottare contro coloro che fino a
ieri erano i suoi amici. Sento la sua tristezza ed il suo dolore. Lo abbraccio
fortemente e cerco di amplificare i poteri del mio ginzuishou. Cerco di
regalargli un po’ di pace. Deposita un lieve bacio tra i miei capelli e
sussurra un leggerissimo “grazie”.
Improvvisamente mi stacco da lui. Inizio a
tremare. Avverto la sua aurea maligna vicina, molto vicina. Inizio a tremare
senza potermi fermare. È arrivata improvvisa, silenziosa. È riuscita ad
arrivare sino alle porte del mio regno senza che io o mia madre riuscissimo a
percepirla. È molto forte. È crudele. Lui mi scuote più volte per farmi tornare
in me. Tra le lacrime riesco a rispondere alla domanda muta che mi sta ponendo
da quando mi ha visto impallidire e tremare.
- Sì è lei. È arrivata sino a qui. –
Poi un’immane esplosione…
- No! –
Mi sveglio di soprassalto. Sono nella mia
stanza, stavolta mi sono addormenta china sui libri. Un altro sogno, ma diverso
dagli altri. Era come se stessi vivendo i ricordi di una vita passata. Tremo
ancora al ricordo dell’esplosione. Sento le guance bagnate, sto piangendo.
Perché questi sogni? Perché non mi lasciano in pace? Mi alzo e giro intorno per
la stanza. Sembro un leone in gabbia. Guardo il mio riflesso alla finestra e
per un attimo vi vedo riflessa un’altra immagine. Quella di un ragazzo dagli
occhi dello stesso colore della notte. È sera. Guardo l’orologio. Sono le
22:40. Minako non c’è, alla fine è andata da sola. I miei occhi si alzano verso
il cielo ed allora la vedo: la Luna. Almeno per metà è stata già cancellata dal
cono d’ombra della Terra. L’inquietudine, la paura, l’angoscia mi stanno
divorando. Senza pensarci più afferro il giubbotto lasciato sul letto e corro
via di casa…
Ed eccomi tornata con il II capitolo. Lo
ammetto è un po’ noioso solo che mi è servito per introdurre due personaggi. Vi
anticipo che gli aggiornamenti saranno molto lenti. Spero di pubblicare un
capitolo ogni fine settimana, ma non assicuro nulla.
RINGRAZIAMENTI
-
DOLCEBUNNY:
temevo che la mia Usagi destasse qualche antipatia, non so noi siamo cresciute
con una Usagi infantile e piagnucolona, questo poteva starmi bene sino a che
avevo 15 anni, ma adesso che ne ho 25, non so. Credo di averla rapportata di
più alla mia età, in pratica l’ho fatta crescere con me!
- BLUE 1989:
ti ringrazio per tutti questi complimenti. Forse è vero, dopotutto sono un
pochino brava nel fare le descrizioni, ma ancora devo scrivere davvero molto
per arrivare al successo che riscuotono certe FF!
- MIKI90: sono
una delle tue autrici preferite (forse?), sai allora cosa ti dico che questo
capitolo è dedicato a te! Per il discorso che riguarda Usagi ti invito a
leggere ciò che ho risposto a dolcebunny. E spero che questa storia possa
entusiasmarti come le altre.
- SAILORMOON81: spero
vivamente che anche questo secondo capitolo sia riuscito a suscitare il tuo
interesse. Per l’eclissi sai com’è? Se c’è perché non approfittarne? Aspetto
con ansia un tuo giudizio, sono pronta a tutto, purché mi lasci in vita!
- USAGI_84: mi
spiace ma Mamoru non c’è stato come tu avresti voluto , dai prossimi capitoli
vedremo… io intanto ti faccio i complimenti per la tua FF e spero di leggere
presto un secondo capitolo. Per i sentimenti, io ci provo, sta a voi dire se ci
riesco o meno.
-
KIRBY:
speriamo che la storia riesca ad essere scritta così come io l’ho immaginata.
Sai è un po’ una sfida, voglio vedere se scrivendo FF “d’azione” riesco a
trovare l’approvazione di chi le legge, fino adesso è andata discretamente,
speravo in qualcosa di più ma vedremo nei prossimi capitoli.
- SAILOR83: meno
male che le ragazze più mature piacciano anche a te. Ribadisco il concetto
espresso nel ringraziamento a dolcebunny. Io ho 25 anni e non mi va di
descrivere le sailor come delle ragazzine di 15 anni, anche loro sono
cresciute, non credi?
- STREGA_MOGANA:
grazie per i complimenti che puntualmente mi fanno arrossire. Per Luna e
Minako… aspetta ancora un altro capitolo, va bene? Cos’altro posso dirti? Mi fa
piacere ritrovare il tuo commento alla fine di un mio capitolo, è una sorta di
premio, dopotutto tu sei l’autrice di FF bellissime che hanno quasi tutte come
protagonista la mia guerriera preferita.
Vi saluto e vi do appuntamento al prossimo
capitolo, che dovrebbe essere pubblicato il 18 marzo, ma nulla è certo.
Un bacio a tutte
SEMPLICEMENTEME, ovvero la vostra Carmen…