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Autore: semplicementeme     03/03/2007    24 recensioni
"...Quando la Luna, la Terra ed il Sole saranno sullo stesso piano, quando il grande pianete azzurro inghiottirà con la sua ombra la tua stella guardiana e questa, e si colorerà della stessa tinta del sangue, allora il tuo nemico si sveglierà..."
ATTENZIONE!!
Questa FF era nata come una mia rivisitazione della prima serie, ma col procedere della stesura dei capitoli mi sono resa conto che non è perfettamente così. Sto modificando per intero la serie, inserendo anche un nemico diverso da Beryl e Metallia. Credo piuttosto di scrivere una fanfiction in cui siano presenti quasi tutti i personaggi del manga o almeno, certi, quelli delle prime quattro serie (quindi le Outer Senshi, Helios e forse anche Chibiusa). Lo tengo a precisare per chi avesse letto per caso i primi due capitoli e si aspetti di trovare, nei prossimi, gli stessi personaggi della prima serie del manga o dell'anime. Mi scuso con quanti si siano aspettati una nuova versione ed invece leggeranno una storia completamente diversa. Mi auguro solamente di poter contare sulla vostra attenzione e suoi vostri giudizi. Scusate ancora per questo cambio di programma.
Come ha scritto una tra le autrici che più amo... strano ma vero... ***On line XXXVI capitolo!***
STORIA SOSPESA
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Helios/Pegasus, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny , Inner Senshi, Outer Senshi
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
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Sailor Moon

Capitolo I

“…Svegliati guerriera. Non puoi più riposare. Già in passato hai voltato le spalle alle tue compagne e loro sono morte per proteggere te e la tua stirpe. Adesso devi essere tu a proteggere loro e guidarle in questa nuova guerra. Lo ginzuishou ti aiuterà, tu ne sei la legittima custode. Tu sei la sola capace di utilizzarlo. Trova le tue compagne, solo così potrai vincere il tuo nemico. Lo stesso nemico che in un’epoca passata hai avuto paura di affrontare. Svegliati guerriera ed impedisci al male di trionfare sulla Terra. Vendica il tuo popolo, vendica il tuo amore perduto. Ricorda: quando la Luna, la Terra ed il Sole saranno sullo stesso piano, quando il grande pianete azzurro inghiottirà con la sua ombra la tua stella guardiana e questa si colorerà della stessa tinta del sangue, allora il tuo nemico si sveglierà. Adesso il mio tempo è finito, resta solo a te decidere se scappare ancora una volta oppure affrontare il tuo vecchio nemico…

Mi sveglio di soprassalto. Mi guardo intorno e riconosco la mia stanza. Sono seduta sul letto. Ancora lo stesso sogno ma stavolta è stato più inquietante. Ancora la stessa voce. La voce di una donna dai contorni sbiaditi, ma è una figura dai tratti familiari. La sua voce è triste. Lontana. Eppure, non mi è sconosciuta. Risveglia in me sensazioni assopite, come se appartenessero ad un tempo passato che ho dimenticato. No, adesso do retta alle voci che sogno, non è possibile. Sto diventando pazza. Guerriere. Nemico. Ginzuishou. Deve essere tutta colpa dello stress di questi giorni. Probabilmente sarà anche colpa di Minako che mi costringe a vedere quei suoi film assurdi. Sono tutta sudata. Guardo la sveglia e sospiro, sono già le sei. Anche stamattina sveglia prima del previsto, prendiamo il lato positivo di tutta la situazione: ho il tempo di alzarmi, fare una doccia e preparare la colazione per me e quella matta.

- E voi? Già in piedi? –

Uscendo mi ritrovo i due gatti della mia coinquilina: un maschio bianco ed una femmina nera. Sono accucciati davanti la porta chiusa della mia stanza. Entrambi hanno una macchia a forma di mezza luna proprio in mezzo gli occhi. Minako ha ben pensato di chiamarli Artemis e Luna, peccato che non si è resa conto di aver dato al maschio un nome femminile. Accarezzo i due mici, che restano a bearsi delle mie coccole, e mi dirigo in cucina, verso nelle loro ciotole del latte e poi ritorno sui miei passi diretta al bagno.

Riempio la vasca con acqua calda, molto calda. Un bagno caldo non può che farmi bene. Lego i miei lunghi capelli biondi in una treccia che appunto in alto così da evitare di bagnarla. Tolgo il pigiama e finalmente m’immergo e lascio che l’acqua ricopra il mio corpo. Poggio la testa sul bordo della vasca e rilasso i miei muscoli tesi come corde di violino. Lascio vagare la mente lontana, inspiro ed espiro profondamente per liberarmi da questo senso d’oppressione che mi perseguita da un paio di mattine. Ho come la sensazione di aver dimenticato qualcosa d’importante e che questo sogno vi è legato in un modo o nell’altro. Ma non voglio continuare a torturarmi con questi pensieri. Cerco di pensare ad altro. E così mi soffermo a riflettere sui miei corsi universitari. I miei cari. Le vecchie amicizie e le nuove. Le nuove amicizie? Sono tutte molto superficiali, sinora solo con Minako sento di aver instaurato un’autentica amicizia.

Io e Minako dividiamo lo stesso appartamento da circa due mesi: in pratica poco prima che iniziasse l’anno accademico. Siamo iscritte in facoltà diverse, io frequento lingue e lettere occidentali, lei arti sceniche. Ci siamo incontrate proprio qui a casa e subito abbiamo fatto amicizia, anche perché abbiamo caratteri simili, io non sono matta come lei certo, ma ad entrambe piace divertirsi. A volte ci scambiano per gemelle, entrambe bionde ed occhi azzurri, alte, snelle, fisico tonico. Minako ha sempre fatto pallavolo, io adoro nuotare. La sento molto vicina a me, so di poterle raccontare di tutto perché, anche se è una ragazza molto eccentrica, so che è molto discreta. Ma ho come l’impressione che mi nasconda qualcosa di molto importante. In alcuni casi sembra che in lei convivano due personalità diverse: l’ho percepito sin dal nostro primo incontro, il giorno in cui le strinsi la mano. Subito fui attraversata da una forza ed una vitalità fuori dal comune, poi però un senso di pace e tranquillità mi invase.

Esco dalla vasca, metto l'accappatoio e torno in camera mia. Mancano quindici minuti alle sette, il mio bagno è durato un po’ più del previsto, ma sono ancora entro i limiti di tempo. Tiro fuori dall’armadio il cambio pulito e mi vesto. Mi guardo allo specchio e noto le profonde occhiaie che circondano i miei occhi. Non posso uscire così sembro uno zombie. Anche stamattina dovrò ricorrere al trucco per nascondere il mio pallore cadaverico e i cerchi violacei che circondano i miei occhi. Per un attimo mi fermo a guardare la foto della mia famiglia posta sopra la cassettiera.

La mia famiglia: mio padre e mia madre.

Mio padre, Kenji Tsukino. Il neurochirurgo più famoso di Kyoto, se non il più importante di tutto il Giappone. Ha ricevuto diverse proposte di lavoro che lo porterebbero a vivere negli Stati Uniti, ma le ha sempre rifiutate affermando che lavorerà sempre e solo nella sua città. Io so per certo che il suo rifiuto dipende da mia madre: sa che in America lei soffrirebbe di nostalgia. Sostengono che da lui abbia ereditato la perspicacia e l’intuito, oltre il sorriso contagioso. Per lui è stato uno shock scoprire che non avrei intrapreso la tradizione di famiglia, medicina, ma ha accettato la mia scelta ed è sempre pronto ad incoraggiarmi in ogni mia nuova avventura, come ha sempre fatto sin dalla mia infanzia.

Poi c’è mia madre, Ikuko Akaiyshimoto. Sì proprio la stessa Ikuko Akaiyshimoto sacerdotessa del fuoco conosciuta in tutto il Giappone. Affermano che sia la più grande sacerdotessa da oltre duecento anni; la gente viene da ogni parte dell’isola per parlare con lei. Da mia madre credo di aver ereditato la sensibilità e l’altruismo, e poi anche parte della sua forza spirituale, mi basta concentrarmi un po’ per percepire i sentimenti delle persone, per sapere se chi mi sta di fronte sia una brava persona oppure un poco di buono; ho scoperto questa capacità quando avevo solo quattro anni, e da allora mia madre mi ha aiutato a controllare ed ampliare le mie doti.

Una caratteristica che però mia madre non possiede, e che neanche mio padre riesce a spiegarsi, è la mia capacità di leggere nel cuore delle persone. È una capacità che non utilizzo mai perché credo che sia ingiusto conoscere i segreti degli altri.

Ripensando ai miei, mi chiedo come sia possibile che due individui, come mio padre e mia madre, appartenenti a due universi così diversi possono amarsi tanto: mio padre è sempre molto logico ed i suoi ragionamenti sono sempre molto scientifici; al contrario di mia madre, molto riflessiva è vero, ma si lascia sempre trascinare dai sentimenti. Pur appartenendo a due mondi opposti si completano in maniera unica. Da loro ho preso il meglio: la logica e l’intelligenza di mio padre di contro la sensibilità ed il giudizio di mia madre.

Intanto si sono fatte le sette e la colazione è pronta. Vado in camera di Minako per svegliarla. Generalmente è un’impresa impossibile, questa ragazza ha un sonno pesantissimo e la mattina fa sempre tardi. Stavolta però la trovo già alzata che guarda triste fuori dalla finestra. Cosa le sarà successo?

- Minako qualcosa non va? –

Al suono della mia voce la vedo trasalire. Si volta verso di me ed un dolce sorriso compare sul suo bel viso, illuminandole lo sguardo.

- Niente di che Usagi. Magari un giorno te ne parlerò. –

Percepisco nella sua voce una leggera incertezza, potrei leggere nel suo cuore ma non lo faccio. Non voglio entrare prepotentemente nella vita della mia amica.

- Come vuoi. La colazione è pronta. Stamattina potremo fare colazione tranquillamente sedute a tavola. –

Sorrido anch’io. Voglio che lei sappia che potrà sempre contare su di me.

- Allora cosa aspettiamo? Ho una fame… -

- Scusa ma dove sta la novità? –

Minako mi fissa contrariata e poi scoppia in una rumorosa risata che ben presto mi contagia. Dopo alcuni secondi mi prende sotto braccio e così ci dirigiamo in cucina.

Accendiamo la televisione per ascoltare le notizie del notiziario. È vero che siamo due squinternate, ma ciò non toglie che ci piace essere informate. Ascoltiamo le diverse notizie e commentiamo sempre con ilarità ciò che accade, cerchiamo di mantenere un po’ di buon umore anche quando sembra impossibile, anche quando le notizie del mondo sono tristi. Minako sta coccolando Artemis ed è distratta, ma conoscendo la sua mania per l’astronomia non posso che farle notare l’ultima notizia.

- Senti questa Minako. Stasera ci sarà un’eclissi totale di Luna. Dicono che… -

- Alza il volume. –

La guardo esterrefatta. Ha un’espressione seria in viso che non le ho mai visto prima. Silenziosamente alzo il volume del televisore ed ascolto il giornalista che sta parlando.

- Stasera potremo assistere ad un evento eccezionale. La Terra si verrà a trovare interposta tra la Luna ed il Sole, così i tre corpi celesti si troveranno sullo stesso asse. La Terra, inghiottirà nel suo cono d’ombra la Luna e ciò farà sì che il nostro satellite assuma una tonalità vermiglia molto simile al sangue. L’evento… -

Non seguo più l’intervista. Il mio sangue si è raggelato nelle vene. Mi tornano in mente le parole della donna che da diverse notti disturba il mio sonno. “Ricorda: quando la Luna, la Terra ed il Sole saranno sullo stesso piano, quando il grande pianete azzurro inghiottirà con la sua ombra la tua stella guardiana, e questa si colorerà della stessa tinta del sangue, allora il tuo nemico si sveglierà… ” Resto a fissare la televisione senza badare a ciò che è trasmesso. È il tocco leggero di Minako a riportarmi in questa dimensione.

- Usagi, c’è qualcosa che non va? –

Stavolta è lei a pormi la domanda che neanche quindici minuti prima le ho fatto io. Nella sua voce avverto un po’ d’apprensione, come se dalla mia risposta dovesse dipendere qualcosa che la riguardi da vicino. Ma cosa dovrei risponderle? “Sai Minako è da un paio di notti che una donna misteriosa entra nei miei sogni e mi parla di guerriere, ginzuishou e nemici. Di eclissi di Luna e battaglie future. La notizia di questa eclissi mi ha fatto tornare in mente le parole della donna del mio sogno e sono un po’ agitata. ” Si potrei dirle così, solo che dopo mi scoppierebbe a ridere in faccia.

- Tutto a posto non preoccuparti. A che ora hai lezione? –

Cambio discorso sperando di liberarmi dell’angoscia che si è impossessata di me, ed anche del senso di colpa nei confronti di Minako. Non mi piace mentire agli altri, ma non so perché ma stavolta mi è venuto quasi naturale farlo con lei. Minako di contro, sembra aver capito il mio tentativo di cambiar discorso e dopo un sospiro di frustrazione, oserei dire, risponde alla mia domanda recuperando all’istante il suo buon umore.

- Alle dieci. Se vuoi metto io in ordine. Tu va pure a lezione. Che ne dici se magari pranziamo insieme? C’è un bar vicino alla tua facoltà dove ci sono dei camerieri davvero carini. –

Sorrido a Minako, ammiro la sua capacità buttarsi tutto alle spalle in un batter d’occhio.

- Mina ma la mia facoltà è situata dalla parte opposta rispetto alla tua. Come hai fatto a conoscere questo posto? –

Mi guarda con il suo sorriso birichino, alza le spalle e risponde.

- Ho i miei servizi segreti, cosa credi! Comunque si chiama il Crown, il figlio del proprietario si chiama Motoki Furuhata, ha venticinque anni e frequenta l’ultimo anno della facoltà di giurisprudenza. Di solito lavora al locale al posto del padre perché anziano. Occhi verdi e capelli castani, se lo vedi te ne innamori all’istante. Ma la cosa più importante è che è single. Ti rendi conti un esemplare simile solo. Ma sono certa che non potrà resistere al mio fascino, in poco tempo cadrà ai miei piedi e m’implorerà d’essere la sua ragazza… –

Intanto io indietreggio spaventata. Quando Minako ha questi attacchi di follia diventa molto pericolosa. Annuisco debolmente e sempre indietreggiando mi dirigo verso la mia stanza. Sono riuscita a scappare da Minako per fortuna, nel corridoio incrocio Luna che graffia dietro la porta della mia stanza. La guardo e la prendo in braccio. Apro la porta e la lascio andare sul pavimento.

- Certo che la tua padrona è davvero strana. A volte mi fa paura. Tu cosa ne pensi Luna? –

La gatta mi guarda e si struscia ai miei piedi miagolando divertita. A volte ho come l’impressione che questa gatta sia capace di capire ciò che le dico. Le sorrido ed esco di corsa. Sono in ritardo. Fra trenta minuti iniziano le lezioni.

- Mina ci vediamo alle tredici in questo locale, mi raccomando non farmi aspettare altrimenti mi fidanzo io con il tuo bell’avvocato barista. Ci vediamo dopo. –

Sono davanti la porta di casa con il giubbotto già messo, la sciarpa in mano.

- Usa? Sicura che vada tutto bene? Se per caso ti è capitato qualcosa e non sai con chi confidarti sappi che io sono qui pronta ad ascoltarti. Ti voglio bene e per me sei come una sorella. –

Minako mi abbraccia stretta. Questo suo slancio mi sorprende parecchio. Ricambio il suo abbraccio e le rispondo con un sorriso. Esco di casa ed il freddo pungente di novembre m’investe in pieno.

Mi stringo nel mio giubbotto e sospiro. Forse stasera racconterò a Minako dei miei sogni.

Eccomi qui con una nuova storia. Si tratta della prima versione di Sailor Moon vista e ricorretta da me. Spero di non commettere nessun plagio né reati d’altro genere. Vi anticipo subito, e v’informo, che la descrizione di battaglie ed incontri epici non sono il mio forte quindi siate clementi. Spero che mi seguiate numerosi com’è accaduto per le altre mie FF, soprattutto spero di riuscire a non deludervi. Adesso vi saluto a presto con il secondo capitolo

   
 
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