Quanto si può amare una città? Ve lo assicuro, davvero tantissimo! Sono italiana di origini, ma da quando ho compiuto 17 anni (circa 4 mesi) mi sono trasferita con un piccolo aiuto finanziario da parte dei miei, a Londra. La città più bella che possa mai aver visitato. Ne sono affascinata da quando ero molto piccola. Non abito proprio a Londra centro. Lì, gli appartamenti costano circa il triplo. Io abito in una piccola casa singola a Holmes Chapel. Tutti i giorni, devo andare in metropolitana da casa mia, al mio lavoro. Lavoro da Starbucks, in pieno centro. Questa mattina, mentre stavo andando al lavoro, ho attraversato sulle strisce pedonali proprio sulla via di fronte a Starbucks. Ad un certo punto vedo una bicicletta che mi si avvicina sempre più velocemente. non riesce a finire il conducente che mi ha già presa sotto. dico rialzandomi Lui si tolse il casco e ne uscì un “casco” naturale di capelli riccissimi. Mi guardò con gli occhioni verdi profondi. Era chiaramente mortificato, glie lo si leggeva in faccia. Mi risistemai la camicetta stropicciata. Lui prese la mia borsetta che era cascata in mezzo alla strada. Mi misi a ridere. Smisi di ridere e cercai la calma Capì il motivo della mia risata e sogghignò. Iniziò lui. Mi sorrise dolcemente. Cavolo, che bel sorriso! Ti può far sciogliere! Arrivammo di fronte all’entrata sul retro di Starbucks. Presi le chiavi e aprii. Nel magazzino ci tenevamo tutte le nuove confezioni, le nuove macchine da caffè, i manifesti pubblicitari e cose simili. Presi la mia posizione e mi misi il grembiule dietro al bancone d’entrata. Eravamo arrivati un’ora prima dell’apertura, quindi c’eravamo solo noi due in tutto il locale. Gli offrii il caffè, e iniziammo a chiacchierare del più e del meno. Sbarrai gli occhi. Sorseggiò un po’ del suo caffè. Rise nuovamente. Dio, quanto amavo quella risata. Il tempo scorse velocemente, e mi resi conto solo poco dopo di quanto tempo fosse in realtà passato. Lui osservò l’orologio. Gli porsi un post-it. Lui prese una penna che era sul bancone e ci scrisse dei numeri. Gli sorrisi Uscì dal locale. Sentii un senso di vuoto. Come poteva un ragazzo che mi aveva quasi uccisa, essermi diventato così simpatico? Questo non lo sapevo, ma speravo vivamente che lui mi avrebbe chiamato nei mesi seguenti.