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Autore: HawkShy    28/08/2012    5 recensioni
Collegio privato.
Una Brittany rispettrice dalle regole, una Santana ribelle. Due mondi così diversi, possono incontrarsi?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*Flashback*

Santana chiuse la porta dietro di sé guardandosi intorno con fare circospetto. Dopo aver constatato che non ci fosse nessuno si diresse tranquilla verso le scale, pensando all’ultima mezz’ora di quella serata. Doveva ammettere che stavolta la sua conquista non era stata niente male, anche se già cominciava a dimenticarsi il nome di quella ragazza (Mary? Marge? Mel?), ma non le importava più di tanto, l’indomani l’avrebbe salutata come una normalissima conoscente e nulla di più. Ovviamente avrebbe dovuto sopportare l’ennesima predica di Quinn su quanto la sua vita senza sentimenti non poteva fare altro che danneggiarla, che si sarebbe dovuta unire a qualcuno non solo fisicamente e altri mille discorsi inutili. Il fatto che fossero cose dette da una che aveva impiegato tre anni per rivolgere la parola all’inserviente addetto alla pulizia della piscina della scuola, lasciava qualche dubbio in Santana, ma in fondo sapeva che fossero solo prediche motivate dall’affetto della sua migliore amica. Stava giusto per inventarsi l’ennesima scusa per il suo ritardo, quando qualcosa attirò la sua attenzione.

-Santana Lopez!- sentì una voce chiamarla dall’altra parte del corridoio e, girandosi, si ritrovò davanti l’ultima persona che avrebbe voluto incontrare quella sera.

-Pierce..- la salutò senza allegria. Quella si avvicinò e si bloccò davanti a lei, incrociando le braccia e accigliandosi.

-Che ci fai qui?- le chiese con autorità. Santana avrebbe voluto mandarla al diavolo dicendole di farsi i fatti suoi, ma stranamente qualcosa la trattenne dall’essere la solita stronza.

-Stavo andando in camera mia- mentì indicando un punto a caso del corridoio dietro di lei.

-La tua stanza non è qui, ho fatto io stesso la lista delle camere di questo piano- disse, senza abbandonare la sua espressione indagatrice.

-E perché l’avresti fatto?- chiese la mora, più per cambiare argomento che per reale interesse.
Brittany si indicò la spilla sul petto.-Sono la rappresentante degli studenti- dichiarò con orgoglio-E in quanto tale aiuto gli insegnanti a controllare che nessuno violi il coprifuoco o tutte le altre regole.

Santana scoppiò a ridere e la bionda alzò un sopracciglio.-Vuoi farmi credere che non hai mai violato una regola in vita tua?- esclamò la latina allibita.

-Una volta sola, sono stata in biblioteca più dell’orario dovuto, ma soltanto perché ero troppo concentrata a studiare.

-Certo che sei ancora più noiosa di quello che credessi!

-Io sono obbediente e ispettrice delle regole, per questo motivo sono la studentessa più brillante della scuola e ho un futuro assicurato!- sbottò innervosita guardandola in cagnesco.

-Sai, non ho mai capito per quale assurdo motivo l’obbedienza sia considerata un pregio!

-Mi stai facendo perdere tempo, dimmi che cosa ci fai qui o farò rapporto al professor Schuester!- ordinò minacciosa.

Santana la guardò per un attimo. Non poteva fare a meno di pensare che nonostante sapesse essere veramente irritante, era senza ombra di dubbio una bella ragazza, e in quel momento, con quell’aria diligente e bacchettona, aveva anche un certo fascino.

-Sto aspettando!- continuò Brittany, ridestandola dai suoi pensieri.

-Mi sono persa!- dichiarò la latina con la prima cosa che le venne in mente e alzò le spalle.

La bionda sbuffò rassegnata.-E’ la cosa più cretina che avessi potuto inventare, ma è veramente tardi, quindi sparisci prima che cambi idea-. Si voltò e si diresse nella direzione opposta.

Santana sospirò sollevata e fece per andarsene, ma le venne in mente un particolare che prima non aveva notato.


-Brittany!- la chiamò. Lei si girò e la guardò.-Il professor Schuester è il responsabile del quarto piano.

-Lo so!- disse la ragazza non capendo dove volesse arrivare.

-Come fai a sapere che la mia stanza si trova lì?- chiese Santana divertita. Brittany parve in difficoltà e cominciò a guardarsi intorno in cerca di una risposta, ma non riuscì a dire nulla.

-Lascia stare- ghignò la latina -Ci vediamo in giro, buonanotte rispettrice delle regole!- e uscì di scena con espressione soddisfatta.

*Fine flashback*
 
Brittany uscì dall’ultima ora di lezione con un’emicrania spaventosa. Aveva preso appunti tutto il giorno, compilato tutta una serie di moduli per la prossima assemblea degli studenti  e aiutato il corpo docenti a perlustrare i corridoi durante la pausa pranzo. L’unico suo desiderio in quel momento era quello di tornare in camera sua e affondare nel materasso fino ad ora di cena.

Fu affiancata da una Mercedes che aveva tutta l’aria di essere esaurita quanto lei, ma era abbastanza chiaro che il motivo era ben diverso.

-Fanno così da stamattina!- indicò con il pollice Mike e Tina che le seguivano abbracciati ridendo e lasciandosi teneri baci di tanto in tanto.

-Dai sono carini! E’ bello che abbiano fatto pace!- rispose Brittany sorridendo.

-Non lo metto in dubbio, ma dovevano scegliere proprio il giorno in cui abbiamo lezione insieme ogni singola ora? Come se non bastasse sono sempre stati nel banco vicino al mio, tranne per  matematica dove invece ho avuto la gran fortuna di capitare accanto al figlio del bancario!

-Intendi Jacob?- chiese la bionda massaggiandosi le tempie.

-Non lo so come si chiama, fingo di essere sorda quando parla… Oh no, ci mancava solo lei oggi!

Brittany alzò lo sguardo e vide Rachel Berry puntare dritta verso di loro con l’espressione più soddisfatta del suo repertorio. La bionda capì che quest’imprevisto non avrebbe giovato per niente al suo mal di testa.

-Ciao!- trillò entusiasta. Mike e Tina smisero di baciarsi, la guardarono e con nonchalance scapparono via. Rachel sembrò non accorgersene cominciò a sfregarsi le mani.

-Sentito la novità? Beh in realtà non è una novità perché sarebbe successo prima o poi, e a dire il vero non potete neanche averlo sentito perché dubito che abbiano già finito di parlare, la cosa doveva andare per le lunghe. Comunque sta di fatto che ho una notizia a mio avviso sensazionale da dirvi, vi prego di contenere la vostra felici…-

-Rachel per l’amor del cielo, taglia corto!- sbottò Mercedes esasperata.  Nel frattempo Brittany si maledisse per non aver seguito l’esempio dei due asiatici, il dolore alle tempie era diventato insopportabile e quel corridoio ormai deserto faceva agognare ancora di più il ritorno al dormitorio.

-Ok, in parole povere: è quasi sicuro che Santana e Quinn siano state sospese!- annunciò come se avesse vinto alla lotteria.

Brittany sbarrò gli occhi e dimentico il mal di testa, il dormitorio e qualsiasi altra cosa. Sospesa? Cioè..sospesE?

Mercedes alzò un sopracciglio –E in che modo dovrebbe rallegrarmi questa cosa?

Rachel era sconvolta.-Come sarebbe a dire? Sono anni che ci tormentano con le loro battute acide e ci prendono in giro per come parliamo o per come ci vestiamo, come se loro fossero le padrone della scuola!

-In realtà sei l’unica che tormentano, a me non hanno mai nemmeno rivolto la parola. Quindi non biasimarmi che questa notizia mi lascia del tutto indifferente, anzi quasi mi dispiace, il loro scherzo a Figgins durante il discorso di inizio anno è uno dei momenti più divertenti da quando sono entrata in questa scuola!- rispose Mercedes guardando Brittany che fissava le sue scarpe. –Ti senti bene?- chiese preoccupata. L’amica alzò lo sguardo confusa. –I..io..si! cioè no! In realtà ho un mal di testa terribile e vorrei andare a riposarmi se non vi dispiace. Con permesso..

Rachel le cinse un abbraccio e con l’altro acchiappò Mercedes trascinandole verso l’ufficio della Sylvester.

-No per favore, ho bisogno di voi, voglio che mi facciate compagnia mentre tento di origliare la conversazione tra la professoressa e le due piccole ribelli, così che potrò rinfacciarglielo a vita!

Le due ragazze protestarono e tentarono di divincolarsi dalla presa salda della piccola petulante, che nonostante la statura aveva davvero una forza impressionante, ma si bloccarono davanti l’ufficio decisamente vuoto.

-Strano…- fece Rachel, mentre dall’altro lato del corridoio si sentivano le urla di una discussione non esattamente pacifica –Ah ecco- riprese la mora ancora più contenta – sono in presidenza!- rise come se quello fosse il giorno migliore della sua vita.

Le voci si spensero improvvisamente e il cellulare di Brittany cominciò a squillare. La ragazza sbiancò guardando il nome sul display, temendo il peggio.

-Pronto?- rispose esitante.

-Pierce!- si sentì una voce furiosa dall’altro capo del telefono.

-P..professoressa Sylvester…mi dica…-esitò la bionda chiudendo gli occhi.

A Rachel e Mercedes per poco non cadde la mascella.

-La Sylvester ha il tuo numero?- chiese Mercedes shoccata.

-La Sylvester ha un telefono?- ribattè Rachel ancora più allibita.

-Vieni immediatamente in presidenza, abbiamo bisogno di te per risolvere una questione.- ordinò intanto la professoressa, riattaccando subito.

Brittany sbuffò sonoramente e chiuse gli occhi per invocare la pazienza. –Devo andare- speigò velocemente, lasciando le due amiche lì ancora sorprese.
 
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Santana era isterica. Continuava ad agitare la gamba sotto la sedia e a mangiarsi le unghia come una psicopatica. Quinn accanto a lei tamburellava le dita sulla scrivania e guardava Figgins mentre impostava le matite e le penne in ordine di lunghezza e di colore. Schuester guardava l’orologio nervosamente, controllando la porta in attesa del ritorno di Sue. Era chiaro che tutti avevano una voglia matta di andare via, tranne Figgins che si trovava felice nel suo mondo e una super sorridente Sylvester che rientrava nella stanza riattaccando il cellulare. –Sta arrivando- annunciò.

-E’ un’idea ridicola!- esclamò Santana alzandosi.

-Signorina Lopez, si sieda immediatamente e si calmi- rispose tranquillo Figgins continuando a giocare con le penne.

-Il preside ha ragione Santana, per favore rilassati.- disse Schuester pacatamente. –E poi non mi sembra che ti stia andando tanto male alla fine, potevi essere espulsa, invece hai una grande opportunità!

-Sinceramente non so cosa sia peggio!- sbottò Santana furiosa. Guardò Quinn che aveva preso a fissarsi le mani. – E poi perché LEI se la sta cavando con una punizione?- chiese indicando l’amica.

-Perché il suo fascicolo è spesso la metà di quanto sia il suo, Lopez. La signorina Fabray si limita a saltare le lezioni di tanto in tanto, lei invece mette in cattiva luce la scuola ogni volta che se ne presenta l’occasione!- esclamò Figgins alzando finalmente lo sguardo.

-Si riferisce al fatto che stamattina sono andata nel bosco?- chiese shoccata Santana- mi sembra che ci fosse anche lei con me!

Quinn la guardò un attimo, avrebbe dovuto essere arrabbiata con lei per quel comportamento assurdo nei confronti di una sua amica, ma conosceva la vera ragione, quindi non disse niente.

-No chica caliente, ci riferiamo al furto dell’attrezzatura da baseball, all’intrusione notturna in piscina e alla vendita di alcolici in sala mensa, per non citare tantissimi altri avvenimenti successi nei mesi scorsi o negli anni passati!- elencò la Sylvester incrociando le braccia.

Qualcuno bussò alla porta e la professoressa l’aprì. Brittany entrò nella stanza con un timidissimo “Salve” mentre guardava con aria interrogativa i presenti.

Santana si sedette di nuovo velocemente e guardò fisso davanti a sé, cercando di mantenere la calma. Brittany dal canto suo, dopo averla vista si bloccò e incrocià le braccia fermandosi a distanza di sicurezza dalla scrivania.

-Signorina Pierce!- esclamò Figgins con affetto come avesse davanti sua nipote –E’ sempre piacere incontrare uno studente disciplinato!- continuò guardando Santana e scandendo bene le ultime due parole.

-Buonasera signor Preside- rispose educatamente Brittany. –Mi avevate fatto chiamare?- chiese conoscendo già la risposta, ma in quel momento il suo intelletto non voleva collaborare più di tanto, era troppo occupato a concentrarsi sulla schiena e della latina che aveva abbassato la testa come se non volesse farsi vedere e sullo sguardo divertito della bionda che la osservava con l’aria di chi la sapeva lunga.

-Veramente avremmo bisogno di te- spiegò Schuester indicando le due ragazze.

-Di me? Per cosa?- chiese Brittany pregando che non stessero per chiedergli quello che si aspettava.

-Dovresti darci una mano a risolvere una questione con la signorina Lopez. Vi conoscete?

-Di vista- mormorò Brittany guardando fisso negli occhi Schuester per non incrociare nessun altro sguardo.

-Perfetto, allora il discorso è questo: Santana si è cacciata in un bel po’ di guai, che solitamente prevedono una sospensione o, in casi estremi, un’espulsione, ma (non mi chiedere perché) la professoressa Sylvester ha convinto il preside a graziarla concedendogli un’altra possibilità- continuò a spiegare Schuester mentre Figgins annuiva e la Sylvester più euforica che mai guardava prima lei, poi Santana e poi Quinn.

-E cosa c’entro io?- chiese impaziente Brittany che cominciava a non capire. Aveva temuto che in quanto rappresentante avrebbe dovuto testimoniare contro Santana per una sua eventuale espulsione e la cosa l’aveva fatta preoccupare parecchio perché non aveva per niente voglia di prendere atto ad una cosa del genere.

Figgins intervenne.-Abbiamo deciso che Lopez avrà una settimana di tempo, si Lopez una settimana- guardò Santana che aveva sbarrato gli occhi- per preparare una tesi su un autore a sua scelta da esporre durante l’assemblea, ovviamente con una commissione di insegnanti che avrà il compito di interrogarla ed esaminarla. E tu- la indicò- in qualità di miglior studentessa della scuola, dovrai farci il piccolo favore di aiutarla a studiare in questa settimana- concluse felice.

-Capiamo che magari hai tanti impegni, ma abbiamo parlato tutta la mattina al telefono con i genitori di Santana che sono veramente mortificati e dispiaciuti per la loro figlia, chiedendoci di darle una possibilità.- disse Schuester guardando speranzoso la ragazza in piedi. –Per cui prendila come una buona azione verso una coppia di genitori esasperati- anche lui guardò
Santana evidenziando quest’ultima parola.

La latina nel frattempo aveva chiuso gli occhi e pregava che un dio qualsiasi scendesse in terra ad illuminare il cervello di quegli idioti, convincendoli semplicemente a sospenderla.

Brittany non parlò per qualche secondo, osservando la schiena della mora. Una settimana? Doveva restare una settimana con lei? Dopo quello che le aveva detto? Era una follia, sarebbe morta dall’imbarazzo…

-Accetti?- tutti aspettavano una sua risposta.

Sospirò. –Va bene-
 
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Santana uscì dall’ufficio di Figgins più furiosa che mai, seguita a ruota da Quinn che cercava di tenerle testa. Brittany le guardò allontanarsi e andò via rassegnata e col morale sotto le scarpe.

-Santana fermati!- la chiamò la bionda.

La latina nel frattempo sussurrava insulti rivolti ad ogni singolo insegnante di quella scuola e del resto del mondo, camminando velocemente senza meta. Quinn l’afferrò per un braccio a la voltò verso di sé, solo allora si accorse che erano arrivati quasi davanti ai dormitori.

-Hai finito di fare questa scena idiota? Ti rendi conto che ti stanno salvando il culo? Potevano riportarti a casa tua col prima treno del pomeriggio, invece ti stanno aiutando!- la rimproverò Quinn cercando di farla ragionare.

-Cercare di umiliarmi davanti tutta la scuola, interrogandomi come ad un esame di laurea su un autore idiota della letteratura che dovrò studiare in una settimana? Questo è aiutarmi?- quasi urlò Santana, poi si sedette stancamente sul muretto adiacente la strada.

Quinn le andò vicino e aspettò che entrambe riprendessero fiato.

-Sai benissimo che non è questo il reale problema- sentenziò Quinn qualche minuto dopo.

-E quale sarebbe?- chiese Santana con finta noncuranza.

-Che sei costretta a restare da sola con lei!

-Lei chi?

-La regina Elisabetta, idiota! Smettila di fare finta di niente e guardami.- le prese il voltò e la costrinse a girarsi verso di lei.- Perché non vuoi ammettere che ti piace Brittany?

Santana impallidì, poi si alzò di scatto e cominciò a fare avanti e indietro nervosamente. –Che idea assurda! A me non piace proprio nessuno! Soprattutto Miss Perfettina Biondina Ballerina!

Quinn sorrise. – Come fai a sapere che balla?-

-Ha fatto uno spettacolo l’anno scorso a Natale..

-E da quando tu segui gli spettacoli natalizi?

-Da quando si può mangiare gratis durante l’intervallo!

-Quindi hai resistito fino all’intervallo di uno spettacolo natalizio? Caspita, sei davvero cotta!- esclamò Quinn sorpesa.

-Senti piantala con questa storia ok? Ti dico com’è per me un rapporto perfetto: ti conosco, andiamo a letto e ti saluto! Fine della storia. Se si vuole proprio renderlo un rapporto speciale ci si può anche presentare, ma mi è capitato pochissime volte!

-Le hai detto questo quando ti ha detto che ha una cotta per te?- chiese a bruciapelo Quinn.

Santana rimase spiazzata.


*Flashback*

Brittany si stava asciugando la fronte seduta sugli spalti della palestra, con Tina accanto a lei che si stava scolando la seconda bottiglietta d’acqua di fila.

-Non ricordavo che fossimo arruolate nell’esercito!- esclamò l’asiatica guardando la Sylvester mentre ordinava a un paio di ragazzini del primo anno di fare venti flessioni per aver lasciato cadere la palla a terra durante la partita di pallavolo.

-Già…- rispose Brittany completamente distratta. Dall’altro lato della palestra, su un tappetino una di fronte all’altra, Santana Lopez e Quinn Fabray si stavano riscaldando per la prossima ora di lezione.

-Pensi che le rivolgerai mai la parola?- chiese Tina.

-Come?- si risvegliò la bionda.

-Si insomma…da quanto tempo va avanti questa storia? Un anno?

-Quale storia?- chiese Brittany arrossendo.

-Mi riferisco al fatto che vi scrutate da lontano mangiandovi con gli occhi, ma che nessuna delle due si sia mai effettivamente dichiarata.

-Tina, che stai dicendo! Come potrei mai essere interessata ad una playgirl da strapazzo che sa solo mettersi nei guai e saltare le lezioni?

-Ma è una bella ragazza!- osservò Tina.

-Il fatto che a me piacciano le ragazze, non significa che mi debbano piacere TUTTE le belle ragazze! Sono di gusti molto difficili e lei….- si distrasse un attimo mentre Santana si alzò in piedi e cominciò a riscaldarsi le gambe, mettendo in bella mostra il suo sedere- …sicuramente non ci rientra!

-No no infatti, si vede….-osservò ironica Tina.

-E poi non facciamo altro che battibeccare ogni volta che ci rivolgiamo la parola, non ricordo neanche una volta che una qualsiasi frase non sia finita con commenti acidi da una delle due!- continuò Brittany.

-Questo perché c’è tensione sessuale!- esclamò Mercedes spuntando da dietro le ragazze che sobbalzarono.

-E tu da dove esci fuori?- chiese Tina tenendosi il petto.

-Dormivo nascosta dietro i sedili per non farmi beccare dalla prof, ma tornando a noi…- si rivolse a Brittany- dovresti fare un tentativo.

-No.

-Dai, almeno invitala a prendere un caffè..

-No.

-A darle una mano con i compiti..

-No.

Sbuffarono entrambe.

-E poi..- cominciò Brittany alzandosi e guardando di sfuggita verso l’altro lato della palestra –probabilmente neanche le piaccio!- poi uscì velocemente dalla palestra seguita dalle sue amiche che sapevano di aver colto nel segno.

Non sapevano però che dall’altro lato, Santana e Quinn avevano avuto la stessa identica conversazione.
 
 
Un paio di giorni dopo Brittany stava facendo la fila al bar della scuola per prendere un cappuccino. Quando finalmente fu il suo turno tirò fuori il portafoglio per pagare, ma si accorse che era vuoto.

-Oh no..- si maledisse. Il barista la guardò scettico. –Mi scusi, ho preso il portafogli sbagliato e ora…- Un braccio la sorpassò e degli spiccioli caddero davanti a lei. Si voltò per ritrovarsi faccia a faccia con una sorridente Santana.

-E’ tutto apposto, pago anche un caffè- agitò il bicchiere e si allontanò. Brittany si riprese dalla sorpresa e la seguì.

-Ehi- la chiamò.

-Ciao- rispose la latina sorridente bevendo il caffè.

-Grazie mille per prima, appena posso ti restituisco i soldi- la ringraziò imbarazzata.

-Figurati, non ce n’è affatto bisogno! Per una bella ragazza questo e altro- disse facendole l’occhiolino. Brittany arrossì e distolse lo sguardo, poi si sedette al tavolino con Santana.

-L’altra sera mi hai definita una noiosissima rispettrice delle regole, se la memoria non mi inganna.- chiarì la bionda, giocherellando con il cucchiaino.

Santana incassò il colpo, ma sorrise.- Beh, ciò non toglie il fatto che resti una bella ragazza.

Brittany la guardò per un lungo istante, raccogliendo tutto il coraggio necessario. –Hai da fare?- chiese infine.

La mora alzò il capo dal caffè –Come?

-Ti ho chiesto se hai da fare…adesso.- ripetè la bionda, imbarazzata al massimo, ma decisa.-Così magari potremmo, non so, passare un po’ di tempo insieme e forse potrei farti cambiare l’idea sbagliata che hai di me, e tu potresti farmi cambiare la mia su di te- propose alzando le spalle.

-Cioè quale?- indagò Santana.

-Di un’insensibile rubacuori che fa la ribelle per attirare l’attenzione- rispose di getto, pentendosene immediatamente.

La latina resto un attimo seria, poi scoppiò a ridere sotto lo sguardo sorpreso della bionda.

-Scusa- disse dopo essersi calmata- ma è la prima volta che mi chiedono di uscire insultandomi!

Brittany si tranquillizzò e ridacchiò anche lei, ma poi chiese impaziente –Allora? Accetti?

Senza dire una parola, Santana si alzò e si diresse fuori dal locale sorridendo, poi si girò notando Brittany ancora ferma al suo posto e la chiamò-Andiamo!
La bionda sorrise e la seguì fuori.
 
Qualche ora dopo si ritrovarono al quarto piano, davanti la porta della stanza di Santana. Erano arrivate all’imbarazzante momento del saluto della buonanotte, precisamente nell’istante di silenzio prima che una delle due decidesse di congedarsi.

-Sono stata bene oggi-iniziò Brittany, guardandola fissa negli occhi.

-Già, anch’io.-  rispose Santana che si sentiva stranamente nervosa. Non le era mai successo niente di simile prima, non con una ragazza almeno. Dovevano essere stati i tacos.

-Allora, buonanotte- salutò la bionda.

-Buonanotte- ricambiò la latina.

Si guardarono ancora per qualche secondo, prima di arrendersi all’istinto e ritrovarsi l’una sulle labbra dell’altra.

Santana aprì la porta della sua camera e spinse Brittany dentro. La bionda guardò i due letti vuoti, colta da un dubbio.
-La mia compagna di stanza non c’è, è tornata a casa per il weekend- disse la latina intuendo le preoccupazioni dell’altra.

Brittany sorrise e ricominciò a baciarla, trascinandola sul letto. Santana cominciò a baciarle il collo, scendendo sempre più giù, poi ad un tratto si bloccò.-Aspetta- sospirò spostandola leggermente.

La bionda la guardò preoccupata. –Che succede? Ho sbagliato qualcosa?

-No, no assolutamente, ma devo dirti una cosa prima di…ecco…cominciare.

Brittany si sistemò sul letto e la guardò in attesa.

-Ecco..io..- iniziò Santana- Io non sono esattamente la ragazza della porta accanto.

L’altra ragazza si accigliò –Che vuoi dire?

-Oggi sono stata bene, davvero…ma..vedi…dopo questa sera…non cambierà niente per me. Mi sembra giusto avvisarti.

-Avvisarmi?- ribattè incupendosi.

-Si…ecco..io sono un tipo da una notte e via, non voglio legami con nessuno..quindi non aspettarti che da domani cominceremo ad uscire insieme o qualcos’altro…Non voglio offenderti.

-Non vuoi offendermi?- ripetè Brittany quasi urlando –Mi stai dicendo che mi stai per trattare come un qualsiasi oggetto sessuale e pretendi anche che io non mi offenda? Cosa dovrei fare, ringraziarti?- chiese ironica.

-In verità non ho mai avvisato nessuno prima d’ora, ma non so perché sento che devo essere chiara con te fin dal principio- ammise sinceramente Santana.

Brittany la guardò per un istante, poi la spinse via e si fiondò verso la porta.

-Aspetta- cercò di chiamarla inutilmente la mora.

-Buonanotte Santana- sputò acida- E, per la cronaca, la mia idea su di te non è affatto cambiata!

Uscì sbattendosi la porta dietro.

Santana portò le mani sui capelli e sbuffò.

Da allora non si rivolsero più la parola, nemmeno per insultarsi.


Note

Dei del cielo, ci sono riuscita!! Questa seconda parte è stato un parto! L'ho scritta tra ieri sera e ora non appena mi ritrovavo un minuto libero!
So benissimo che avevo promesso solamente due capitoli, ma purtroppo ho dilungato troppo le cose e la seconda parte mi stava venendo esageratamente lunga! Quindi ci vediamo domani per la terza e, si spera, ultima parte!
Coooooooooooomunque ci tenevo tantissimo a ringraziare chi ha letto la prima parte, ad abbracciare chi l'ha messa tra le seguite, baciare chi l'ha messa tra le preferite e mi sto attrezzando per mandare un mazzo di fiori a chi ha recensito! Grazie grazie davvero!!
Ci vediamo domani con l'ultima parte!
Kiss,
Fede










  
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