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Autore: ECHludo    28/08/2012    0 recensioni
Severus, un ragazzo complicato intrappolato dal suo destino.
Lily il suo vero amore, ma qualcosa ferma Severus, il suo animo è troppo oscuro... cosa accadrà?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Nell’aria pesante e metallica di una notte di luna piena, Severus stava seduto sotto le radici della grande quercia.
Era protetto da quelle grandi braccia possenti della natura, ad osservare una sfera di pallidi colori  che contornava la luna, perfino l’oscuro astro  aveva  intorno a se delle sfumature di serenità. Restava ore a fissarla godendo il panorama che aveva di fronte fatto di una vallata argentea,  lasciandosi accarezzare dal venticello che muoveva le fronde dell’albero causando un dolce fruscio delle foglie, Tutto era perfetto, tranne lui.
Severus non aveva mai provato la sensazione  di un abbraccio,di una parola dolce o di una carezza consolatrice.  Voleva soltanto stare lontano dalla realtà che lo attendeva, impaziente.  
 
Il giorno prima Severus, uscito da Hogwarts, avava deciso di andarsene un po in disparte per trovare il suo caro albero, ma siccome il giorno dopo aveva un importante esame di Difesa Contro Le Arti Oscure doveva portarsi dietro i suoi bei libri e studiare sotto l’ombra della quercia.
 Pianificata la giornata Severus , soddisfatto, si diresse verso l’arcata che conduceva  al ponte.
Camminando sopra le assicelle semoventi sotto i suoi piedi, il vento freddo dell’incombente inverno gli sparpagliarono i capelli corvini e a quel punto Severus si fermò di colpo.
 
Saliva con fatica le scale, il piccolo Severus,  saliva con asma, il cuore in defibrillazione,  sopra di lui  una assordante e disperata richiesta d’aiuto.
Vide il verdognolo e  oscuro  raggio  della morte che lo colpì in pieno petto e il corpo inerme venne scaraventato per terra, nel freddo marmo, con una smorfia piena di chi ha visto il diavolo negli occhi.
Il padre ucciso. Da un Mangiamorte.
Quel giorno gli era rimasto impresso dentro come una cicatrice causata da una scottatura, indelebile.
 
Con questi fastidiosi pensieri distolse lo sguardo dall’oblio, sotto i suoi pedi, e prosegui tentando di coprire le proprie ansie con la tranquillità che avrebbe provato da li a poco, sotto la sua dimora.
Bisbigli, risa dietro di lui, ormai non ci faceva piu caso, proseguiva con il suo solito ombroso volto abbassato., Aveva come un buco nero intorno a se nel quale tutto e tutti  venivano risucchiati prima di essere da un dito da lui.
Alle sue spalle, quel gruppo di ragazzi lo sapevano bene, infatti all’inizio dell’anno avevano provato  a renderlo partecipe nei loro discorsi, nei loro giochi riuscendo,infine,  a costruire un buon rapporto ma un bel giorno Severus sorprese tre dei suoi amici che sparlavano di lui definendolo un disadattato e un perdente e l’unico motivo per cui se lo avevano avvicinato era per sfruttare le sue doti a loro favore, il loro obiettivo era usarlo e gettarlo via.
Ma tra quella cerchia di bestie c’era lei, forse l’unica che importasse veramente di lui, infatti fin dall’inizio, nei suoi confronti aveva provato un profondo senso di sicurezza, di serenità interiore, ogni volta che lo vedeva, che parlava con lui i suoi occhi si riempivano di una luce immensa, la stessa che vedeva in lui quando incrociava il suo sguardo.   Stavano ore a parlare, piu delle volte del nulla ma piaceva a tutti e due tanto da far pensare agli amici ch fossero una coppietta in via per essere affermata, ma Severus odiava sentirlo dire o leggerlo negli sguardi della gente così il piu delle volte cercava di allontanarsi.
Severus provò  sempre un profondo risentimento per  non aver passato piu tempo con lei, così con gli altri dolori, anche questo lo gettò nel fragile dimenticatoio.
Si era fermato ancora ma neanche se ne accorse, il gruppo di amici passo affianco a lui e con gli occhi li seguì fino alla fine del ponte dove si divisero.
Con lo zaino in spalla si diresse a destra verso Colle Bruto, ai confini con la Foresta Proibita, ma un suono dolce come il verso di un usignolo lo sorprese, sobbalzò:  -Scusa.
 I piedi inchiodati nelle secche foglie d’autunno, un’ondata di calore che dalle punte dei piedi salì fino alla testa, poi brividi gelidi si arrampicarono come rami di un’edera nella schiena fino alla nuca. Il volto divampò anche esso nelle fiamme e gli occhi si riempirono di lava incandescente, come se stettero per eruttare da un momento all’altro.
-Io… 
Lily cominciò a sudare cercando nella sua mente le parole esatte. Chinò la testa, sospirò: - Non so se mi puoi mai perdonare ma prima che tu mi dica di andare voglio dirti quello che penso e che non ti ho mai detto.  –E credi che adesso conti qualcosa? Disse Severus con uno sbuffo.
-Non lo so ma per me conta che tu stia a sentite. Per favore.  –Certo! prima  ho dovuto vedere che ti allontanavi senza dirmi un motivo, una giustificazione o una qualsiasi altra parola e adesso … adesso dopo tutto questo tempo! Non voglio stare ai comodi tuoi Lily! Mi dispiace se lo avessi fatto mesi fa ti avrei lasciata parlare! 
Severus fece per andarsene. Due passi e Lily cominciò a sentirsi nascere dentro  una creatura furiosa che man mano che cresceva  occupava tutto lo spazio del suo ventre e iniziava a scalciare, a graffiare e, con i suoi artigli, ad arrampicarsi fino al torace come se volesse uscire dalla bocca. Non poteva resistere e infine la creatura uscì con tutta la sua rabbia.
-Ho dovuto sopportare quei silenzi, quelle parole a metà, ho passato tutto questo tempo a pensare cosa pensavi e cosa provavi, se tutto quello che abbiamo fatto era una menzogna, una finzione se tu eri veramente innamorato di me e mi chiedevo ogni sera, prima di chiudere gli occhi, che se non mi avevi cercata forse mi odiavi. Severus ti prego non sapevo cosa fare! Ed ora sono qui! TI PREGO!  E’ vero non ho pensato con la mia testa, dovevo venire prima da te ma quando è successo quella cosa con James… mi sono resa conto che era tutto uno sbaglio capisci? Quello che amavo non era Lui, Sev, eri e sei tu! TI PREGO GIRATI!  LA COLPA NON E’ SOLO LA MIA, SEI STATO ANCHE TU!
Lily si piegò in avanti, dopo aver pronunciato l’ultima parola scoppiò in un pianto singhiozzante e finì per terra inginocchiata con la faccia sulle umide foglie.
Severus dopo averla ascoltata chiuse gli occhi, chinò il volto,  bloccò le lacrime e il magone, li riaprì, rialzo la testa e proseguì indifferente.
Passo dopo passo il disperato pianto di Lily si dissolse nel vuoto della sua mente.
 
   
 
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