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Autore: Ro90    29/08/2012    4 recensioni
Dopo la presunta morte di Sherlock … un nuovo inizio, il mio.
Prima fiction, abbiate pietà.
"AAA cercasi coinquilina/o silenziosa/o, ordinata/o e soprattutto intelligente se è possibile."
Può un annuncio cambiarti la vita? Nel mio caso si. Sono Rebecca, vivo a Parigi da circa cinque anni. Dopo la morte di mia nonna avevo deciso di cercare un coinquilino, l’annuncio era abbastanza chiaro, malgrado le poche lettere che avevo a disposizione, non volevo trovarmi tra i piedi qualche idiota!
Ultima rettifica generale il 27/02/2012.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Avevo dormito “su di lei”, potevo sentire il battito del suo cuore, regolare e così rilassante a contatto con il mio orecchio.
Aveva abbattuto tutte le mie difese, una cosa insolita per me, come tutto quello che sentivo ormai da due mesi. Durante la notte avevo sentito le sue mani tra i miei capelli, sul mio collo, il suo respiro sulla fronte ed io non avevo potuto fare a meno di cingere la sua vita con le braccia. Non riuscivo a smettere di credere che lei avesse fiducia in me, che pazientemente stesse tirando fuori quei sentimenti che per anni avevo tenuto repressi.  
Alle prime luci dell’alba scivolai via da quell’abbraccio e uscì da casa come un vigliacco, non ero in grado di incontrare il suo sguardo nel caso si fosse svegliata. Era incredibilmente bella anche quando dormiva...
Feci il doppio turno in laboratorio, fortunatamente il lavoro non mancava mai.

Uscì dal laboratorio molto tardi, avevo lavorato più del solito, sulla strada del ritorno vidi una palestra aperta che catturò la mia attenzione.  Essa era molto antica ma tenuta benissimo nel perfetto Parigi-bohemienne- stile, all’interno in molti erano ancora in pantaloncini e guantoni, decisi di entrare, pochi sapevano di questa mia passione per il pugilato*, grazie ad esso avevo sviluppato parte della mia “tecnica visiva” imparando ad intercettare le mosse dell’avversario e a colpire al posto giusto, disciplina che poi avevo abbandonato ai tempi dell’università " non c’èmomento migliore per ricomiciare" pensai.
Comincia con degli allenamenti base, per fortuna non avevo perso le vecchie abitudini e decisi di sfidare il primo di turno per ingranare la marcia.
Avevo perso la cognizione del tempo, erano quasi le 3 del mattino, non solo a causa della mia stanchezza, i colpi ricevuti mi avevano messo a dura prova, il tutto accompagnato da una buona dose di whisky.
Tornare a casa non fu affatto semplice sebbene fosse nelle vicinanze, il mio unico pensiero era rivolto a Rebecca "non deve vedermi così".
 




 
Ero ansiosa di parlargli, “chi diavolo era questa Irine-cihoprovatoconSherlock-Adler?”, per di più era piombata in casa mia senza permesso, come una ladra, “la donna più affascinante che avessi mai visto” mi ripetevo, infatti l’opzione che potesse aver rubato qualcosa,messo una bomba o cose del genere non mi passò minimamente per la testa.
Tutto quello che provavo era un senso  di gelosia ed invidia senza eguali. La notizia che quella donna così attraente, ma diabolica allo stesso tempo , aveva avuto un precedente nella vita di Sherlock era stato un fulmine a ciel sereno e solo adesso mi rendevo conto di sapere poco a riguardo della sua vita passata, dettaglio che avevo ritenuto poco rilevante, considerando di maggior importanza la confidenza fisica che avevamo raggiunto in così pochi mesi che faceva di lui la persona di cui io avevo bisogno...
Sentire il rumore della chiave nella toppa  della porta mi riportò alla realtà, “come avrei dovuto affrontare l’argomento? Chiara e diretta?”
-Sherlock – urlai spalancando ancora di più la porta di casa permettendogli di entrare, fuori era completamente buio e il volto di Sherlock era parzialmente illuminato dalla luce del salotto. Quello che vidi non mi piacque per niente
-Ma cosa... – vidi Sherlock aggrapparsi alla maniglia della porta per poi scivolare contro di essa, mi avvicinai a lui per sorreggerlo in qualche modo, non riuscivo a mettere a fuoco la situazione
-Guardami Sherlock – era ricurvo su se stesso, non riusciva a reggersi in piedi, voltai il suo viso per osservarlo meglio, mi sentii gelare il sangue nelle vene : il suo volto era livido, aveva del sangue secco sulla faccia e il cappotto spiegazzato.
-Lasciami stare, sto bene ... – disse in un tono non molto convincente. A giudicare dal suo alito e dall’odore del suo cappotto doveva aver bevuto e fumato parecchio.
-Ma dove diavolo sei stato si può sapere?? – dissi non ottenendo nessuna risposta.
Con non poca fatica, reggendolo sulla mia spalla , lo portai al piano di sopra, poi lo aiutai a distendersi.
-Non mi hai ancora dato una risposta. Sherlock parla, dì qualcosa – dissi mentre cercavo di sfilargli le scarpe.
-Sto bene, sono in grado di mettermi il pigiama da solo- disse con un tono di voce evidentemente non da sobrio.
-Girati, allunga il braccio – sussurrai mentre con delicatezza cercavo di sfilargli il cappotto, inavvertitamente sfiorai il suo addome procurandogli una fitta di dolore che lo fece gemere.
-Fammi vedere, voltati – dissi mentre sbottonavo la sua camicia  mentre lui tentava di divincolarsi dalla mia presa.
-Ho detto che sto bene, non sono un bambino, lasciami stare. Sparisci !– disse urlando e scalpitando , per quanto il suo stato lo permettesse. Decisi allora di lasciare perdere, per il momento, finì così per sedermi sulla poltrona accanto al letto per vegliarlo.
Era passata una buona mezz’ora ed io ero rimasta per tutto il tempo su quella scomoda seduta  ad osservarlo attentamente, lui era evidentemente caduto nel sonno più profondo. Decisi allora di intervenire: prima disinfettai le mani e il viso,  poi mi occupai del suo torace, riuscendo a sfilargli del tutto la camicia e a mettere del ghiaccio sul suo corpo coperto di lividi ma tonico ed affascinante al tempo stesso. Non riuscivo a schiodarmi da quella poltrona, avevo bisogno di averlo vicino e sapere che in qualche modo sarebbe stato bene. Quella fu una notte insonne, ero preoccupata sulla natura delle sue ferite, “come se le era procurate? Chi è stato a ridurlo così? Se centra quella Irine, giuro che...”  controllai le medicazioni e la sua temperatura corporea e presa da tutti questi pensieri arrivò l’alba.
Lo vidi agitarsi nel sonno, disturbato dalla luce del sole, per di più era in una posizione scomoda. Poco dopo vidi i suoi occhi dischiudersi.
Quel momento mi parve interminabile, non ce la facevo più, aveva inclinato il capo nella mia direzione, attesi, attesi il momento in cui mise a fuoco la mia figura, poi flebilmente sussurrai :
-Chi è Irine Adler?
Era evidentemente ancora assonnato, sotto gli effetti della sbornia.
-Chi è Irene Adler? Centra con le tue ferite? – ripetei questa volta con un tono più deciso
-The woman, the only – disse trascinando le parole, con la voce impastata dal sonno, sembrava stesse sognando ad occhi aperti.
“L’unica donna”, il mio cervello era completamente andato, ero in una qualche crisi che neanche io sapevo definire, non sapevo se essere solo arrabbiata, triste o anche delusa.
Gelosa, credo che fosse la parola adatta per definire il mio stato d’animo. La rabbia mi spinse ad alzarmi e a dirigermi verso l'armadio con passo svelto, all'interno cercai la sciarpa e il cappotto, gli occhi iniziavano a pizzicarmi parecchio, avevo bisogno di uscire, di fare due passi...
Non ricordo come, ma mi ritrovai fuori dall’università, sotto una pioggia scrosciante, in preda a un pianto disperato.  Nemmeno la voce di Sherlock che urlava il mio nome era riuscita a fermarmi.




 *Mi sono informata, su wikipedia infatti è riportato che Sherlock Holmes (di Conan Doyle) era un "esperto schermidore col bastone, pugile e spadaccino".



Allora, non sono morta, dopo parecchio tempo sono ritornata, più confusa di prima! Non sono molto soddisfatta di questo capitolo ma è il meglio che sono riuscita a fare. Grazie a chi ha aggiunto la mia storia tra le seguite e chi nelle preferite ! Un grandissimo grazie a Lady of the sea che ha colto questo caso disperato e mi ha dato una mano! Spero di avere vostre notizie. Ciao ^^
  
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