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Autore: Beba_Border    29/08/2012    1 recensioni
Cosa succede quando ciò che provi va in frantumi?
Quando credi che sia tutto perfetto ed invece ti crolla tutto addosso?
Questo è quello che è successo a Kate e l'unico modo per dimenticare è voltare pagina senza guardare indietro.
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Dal capitolo 15:
"Sono spaventata perchè la prima volta sono stata ferita seriamente. Sono spaventata perchè non so cosa succederà tra di noi, se saremo felici oppure se sarà una storia piena di ostacoli.
L'unica differenza ora è che sono più forte. Non lascerò che la paura mi impedisca di continuare a far fiorire il sentimento che provo per Matt e che mi porta un calore che scalda il cuore. Non rinuncerò al calore del suo corpo che in questo momento mi abbraccia, al suo sorriso dolce e sexy, ai suoi capelli morbidi, ai suoi occhi in cui mi perdo ogni volta che lo guardo e alla sua dolcezza e senso di protezione e possessione che mostra nei miei confronti.
Questa volta non mi farò abbattere.
Questa volta io sarò più forte."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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*trova qualcosa per proteggersi dalle occhiatacce omicide* perdonatemi per questo tremendo ritardo! non avevo la minima ispirazione... fino ad oggi! sono molto fiera di questo capitolo che sarà il più lungo scritto fino ad ora! Spero sia abbastanza per farmi perdonare! Buona lettura! =)



Una sciarpa? No è troppo prevedibile e poi gliene ha già presa una Maggie.

Una maglietta? Ma certo Kate cadi nella banalità più assoluta.

sonoo ore che sonoo in giro per il centro commerciale a cercare un regalo per il mio ragazzo, Matt.

Mi fa ancora strano poterlo definire il mio ragazzo ma mi ha fatto capire durante la nostra piccola vacanza sulla spiaggia che è accanto a me per restare e che non mi abbandonerà tanto facilmente.

È stata la mattina seguente a quella che avevamo passati abbracciati insieme che Maggie me lo aveva ricordato.

 

“Buongiorno Kate! Come hai passato la serata?” mi chiede quel piccolo diavolo sottoforma di amica.

“Benissimo grazie piccola e perfida macchinatrice!” la guardo con occhi seri che mantengo per poco prima di far sopraggiungere una risata sulle mie labbra.

“Ahahah dai seriamente raccontami! E voglio sapere tutti i dettagli più piccanti. Anche Evan è curioso” mi guarda ansiosa in attesa della risposta.

“Non è successo nulla di quello che può anche solo esservi passato per l’anticamera del cervello! Abbiamo deciso di aspettare, ci siamo baciati e ci siamo addormentati sul letto abbracciati. Nulla più, nulla meno.”

 Rispondo semplicemente.

Maggie mi guarda con occhi un po’ delusi ma poi sorride dicendo “Beh rimane comunque una cosa molto romantica e tenera! Sono felice per voi due.” E dal suo tono posso intuire la sincerità.

“Comunque spero che almeno tu abbia pensato ad un bel regalo di compleanno se non intendi concederti.” Continua seria.

I miei occhi sono così sgranati che penso possano uscirmi dalle orbite da un momento all’altro “C-c-COMPLEANNO?!” dico a voce alta entrando nel panico.

“Ma come lo so io e non la sai tu che sei la sua ragazza?! Dopodomani farà 18 anni!” dice Maggie stupita che io non me lo ricordassi.

“Oddio devo comprargli qualcosa! Dobbiamo organizzargli una festa! Non c’è tempo! Cosa posso fare?!” cominco a dire nel panico.

Maggie mi prende per le spalle “Calmati. Facciamo così: oggi quando torniamo vai al centro commerciale a comprargli il regalo e lasci a me e a Evan l’organizzazione della festa ok?”.

“Ok…”

 

Ed ora sono in uno stramaledettissimo centro commerciale per trovare un regalo per una delle persona più importanti che ho.

Pensa Kate, pensa…

Ed eccola che arriva. L’idea per il regalo perfetto.

 

…2 giorni dopo…

“TANTI AUGURI A TE, TANTI AUGURI A TE, TANTI AUGURI A MATT, TANTI AUGURI A TEE! WOOOO!!” cantiamo tutti insieme la canzone più infantile e stupida che ci possa essere per il compleanno di un 18enne ma noi in fondo siamo dei bambinoni.

Stasera ci sono proprio tutti. I genitori di Evan ci hanno permesso ancora di utilizzare la casa al mare per dare la festa. Ci sono loro, Angy e Mike (che ho scoperto essere grandi amici dei genitori di Evan), Jason, Justin (che è stato invitato da Evan e che è osservato dal medesimo dall’inizio della festa con la bava alla bocca), ovviamente Evan, Maggie ed io.

La festa è cominciata con un aperitivo in casa, la canzoncina con la torta panna e fragole (la preferita di Matt) e poi si è spostata in spiaggia per un falò con marshmellow e storie dell’orrore.

Dopo due o tre storie i genitori di Evan, Angy, Mike e Jason tornano a casa. A quel punto decido che è ora di dare a Matt il mio regalo e, facendo l’occhiolino a Maggie (che ovviamente sà tutto ed è mia complice), prendo Matt e lo conduco in casa.

“Dove mi stai portando?” chiede lui un po’ spaesato ma divertito.

“Tu seguimi senza fare storie!” gli dico ridacchiando e mettendogli una benda sugli occhi per poi assicurarmi che non possa vederci.

A quel punto lo prendo per mano e lo porto verso il suo regalo.

 

*pov Matt*

Mi ha bendato e mi sta trascinando chissà dove. Oramai saranno dieci minuti buoni che stiamo camminando.

Ecco ci stiamo fermando. Mi toglie la benda e per un attimo mi si mozza il fiato. Siamo su un piccolo molo dove ormeggiata vedo una barca con scritto “Matt’s Boat” a caratteri cubitali.

“Non ci credo. Ti sei ricordata…”

 

*pov Kate*

“Non ci credo. Ti sei ricordata…” sussurra lui leggermente.

E come poteva essere il contrario.

Quando ero al centro commerciale mi è venuto in mente che sull’aereo Matti mi aveva raccontato di aver sempre voluto una piccola barchetta con la quale poter andare al largo e leggersi i suoi romanzi preferiti cullato dalle onde dell’oceano. Perché se io sono un’amante dei tramonti e delle albe, lui ama l’oceano e la sua sconfinata bellezza.

“Certo che mi sono ricordata. Anche se non sembrava ero molto attenta a ciò che un ragazzo bello da mozzare il fiato incontrato per caso su un aereo mi stesse dicendo.” Dico sorridendo dolcemente.

Dopo aver ammirato la sua barchetta per un po’, mi si avvicina e mi stringe “Grazie… davvero. È un regalo stupendo.” Dice sorridendo.

“E non è ancora finito…” dico arrossendo leggermente al pensiero della seconda parte del suo regalo.

“Come non è ancora finito? Vuoi dirmi che c’è dell’altro?” chiede leggermente stupito.

“Seguimi” dico e come prima lo bendo per poi condurlo verso la fine del suo regalo e l’inizio della mia vergogna più totale.

 

…in casa…

Apro la porta per controllare se Maggie è riuscita a finire in tempo i preparativi e devo ammettere che ha fatto un lavoro meraviglioso.

Lo spingo dentro la sala chiudendo la porta. Esito.

Dai Kate fatti coraggio e fallo.

Comincio leggera a sfiorargli i fianchi fino ad arrivare ai bordi della sua maglietta che lentamente gli sfilo sentendolo per un momento sobbalzare per quel gesto inaspettato.

Rimane a petto nudo di fronte a me. Allungo una mano e delicatamente comincio ad accarezzargli i pettorali per poi scendere fino all’ombelico ed arrivare fino al bordo dei boxer. È bellissimo.

Lo sento fremere sotto il mio tocco e la cosa mi piace e da un certo lato mi eccita.

Velocemente e senza darmi il tempo di continuare Matt si sfila la benda e il mio sguardo rimane incatenato al suo. Non riesco a staccarmi da quegli occhi blu oceano che emettono passione e bramosia.

Allunga una mano che mi appoggia piano sul viso comincia ad accarezzarmi la guancia, il collo, per poi fare lo stesso gesto eseguito da me pochi istanti prima, ritrovandomi solo con il reggiseno del completo compratomi da Maggie viola e nero.

 

*pov Matt*

Mi ha condotto in una stanza. Sento un po’ di umidità nell’aria ma non ci faccio molto caso in quanto Kate appoggia le mani sui miei fianchi e mi sfila la maglietta. Rimango leggermente scosso da quel gesto così improvviso. Cerco di capire le sue intenzioni quando sento la sua mano poggiarsi delicatamente sul mio petto per poi accarezzarmi la pelle fino al bordo dei miei boxer.

Dannazione… impreco dentro di me perché con quella dannatissima benda tutte le altre sensazioni sono amplificate e non posso fare altro che tremare sotto le sue dite morbide e lunghe.

Non resisto più. Mi sfilo velocemente la benda e la guardo intensamente sentendo la passione bruciarmi dentro.

Non mi sono mai sentito così bramoso di qualcuno in vita mia. Voglio toccarla, voglio sentirla fremere sotto il mio tocco come io ho appena fatto sotto al suo, voglio che sia MIA.

Allungo una mano per toccarla e dopo qualche carezza decido di ripetere il suo gesto e sfilarle la maglietta.

Maledizione! Impreco nuovamente. Stava indossando il completino che avevo solamente visto sul letto l’altra sera, quello viola e nero che era già abbastanza provocante steso sul letto,figuriamoci addosso a lei!

Solo quando decido di slacciarle il reggiseno e mi avvicino a lei noto che siamo nel bagno e che la vasca è piena e circondata di candele accese per creare l’atmosfera.

Ora capisco le sue intenzioni e decido di prendermi il mio regalo.

Le slaccio il reggiseno e lei rimane con il petto nudo di fronte a me. Tenta di coprirsi “No” le dico afferrandole le braccia e portandole vicine ai suoi fianchi. La ammiro per un attimo che pare infinito “Sei bellissima.” Dico sussurrando.

 

*pov Kate*

Mi ha slacciato il reggiseno. Mi vergogno a farmi vedere da lui e così mi copro ma lui me lo impedisce guardandomi e dicendo semplicemente “sei bellissima”.

A quel punto si avvicina ancora di più a me e mi bacia cominciando ad accarezzarmi il petto come io avevo fatto poco prima con lui. E come lui anche io fremo sotto al suo tocco. Ovunque le sue dita si poggiano sembra che un fuoco si propaghi dentro me.

Continuando a baciarmi comincia a slacciarmi gli shorts quando la voce di Maggie fuori dalla porta richiama la nostra attenzione “Kate mi dispiace disturbarvi ma è successa una cosa tremenda!”

Sentendo la sua voce davvero turbata ci rivestiamo alla svelta ed usciamo dal bagno per arrivare in salotto e trovare Jason.

“Jason ma cosa ci fai qui?” domando spaesata.

“Kate ci ha appena chiamato il commissariato di Miami. Non so come dirtelo… io non voglio neanche credere che sia vero” dice mentre le lacrime solcano il suo viso.

Miami?! Cosa centra Miami?!

“Jason…” dico, la voce spezzata dall’ansia creatasi.

“I tuoi genitori. Sono stati coinvolti in un incidente d’auto. Il conducente del camion era ubriaco e loro si sono ritrovati semplicemente a passare nel luogo sbagliato al momento sbagliato. Non c’è stato nulla che i medici hanno potuto fare.” Le lacrime continuavano a scendere copiose sul viso di Jason.

Il mio cuore aveva smesso di battere.

Tutto il mondo attorno a me si era fermato.

L’ultima cosa che mi ricordo è che dopo aver sentito un amaro sapore di malinconia salato tra le mie labbra, c’è stato il buio.

  
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