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Autore: REAwhereverIgo    29/08/2012    6 recensioni
E se un ragazzino biondo di nome Roxas si ritrovasse per caso a casa del singolare scienziato Axel Flame?
Per scoprire che cosa succederà non vi resta che leggere!
La storia è OOC, quindi chiedo scusa per eventuali cambi di caratteristiche dei personaggi... Buon divertimento!
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Ammissioni

Passarono tre giorni prima che Larxene si decidesse ad andare da Demyx per parlare. Preferiva dire così, che andava a “parlarci” piuttosto che ammettere che andava a chiedere perdono. Anzi, che andavano a chiedere perdono. Sì, perché, non sapendo di preciso come doveva fare, aveva implorato Axel di accompagnarla e rimanere lì almeno per i primi venti minuti, giusto per darle una mano se si trovava in difficoltà.

E che è, il mio ragazzo?” aveva provato a ribattere lui.

No, ma io sono la tua migliore amica, quindi me lo devi” gli aveva detto.

Io non ti devo proprio niente!” si era ribellato.

Sì, invece! Dai, ti prego! Farò tutto quello che vuoi se vieni con me, anche se l’esito della discussione fosse negativo” promise. Il ragazzo la guardò male.

Tutto?” le domandò. Lei annuì

Qualsiasi cosa” ripeté.

Così, adesso, erano entrambi sul pick up di Axel che andavano da Demyx per chiarire la situazione. In realtà il rosso si sentiva piuttosto a disagio ad andare dal ragazzo della sua migliore amica con lei per farli riappacificare quando lui non era nemmeno in casa al momento della discussione. La sua presenza lì era paragonabile a quella di un gatto dentro un frigorifero, più o meno.

Ecco, sta qui, nella traversa sulla destra” lo istruì Larxene, indicando una stradina stretta e piena di automobili parcheggiate. Lui si fermò prima di entrare.

Stai scherzando?” le chiese.

No, perché?

Secondo te io rischio di rovinare il mio pick up infilandomi in quella sottospecie di corridoio un po’ più largo?” domandò retorico.

Cosa vorresti fare, lasciarmi qui e parcheggiare lontano?

 

 

Cinque minuti e cinquecento metri dopo, Axel chiuse la macchina e si diresse verso il vicolo in cui Larxene gli aveva detto abitava Demyx. Al numero nove, si era raccomandata.

Ma tu guarda cosa mi tocca fare per amicizia” si lamentò ad alta voce.

Ehi, adesso parli da solo?” lo prese in giro una voce dietro di lui. Si voltò di scatto, sorpreso di vedere lì Roxas, e sorrise.

Che ci fai tu qui?” gli chiese. Era felice di vederlo, davvero, davvero felice.

Sono venuto a fare la spesa con nonna e Sora” rispose, indicando le buste che aveva in mano.

Ah, in pratica fai la brava massaia” rise il rosso.

Disse quello che guarda tramonti sulle colline come Heidi” gli fece il verso.

Si avvicinò a una macchina da cui spuntavano un paio di gigantesche scarpe scure e passò i sacchetti all’interno, poi chiuse lo sportello.

Beh, li guardo solo quando sono in buona compagnia, in realtà” confessò, facendogli l’occhiolino. Roxas arrossì.

Me l’immagino. Per cui deduco che tu ci sia andato con qualcun altro negli ultimi tre giorni” disse, guardandolo un po’ arrabbiato.

Ehi, non sarai mica geloso, vero?” lo prese in giro Axel. Lui distolse lo sguardo e evitò di rispondere.

La verità è che non mi sono fatto sentire perché Larxene ha litigato con Demyx e non si parlano da quando io sono tornato a casa dopo averti riportato a casa. Sono qui perché l’ho portata da lui per chiarire la questione, ma ho dovuto parcheggiare in capo al mondo dato che il biondino ha avuto la brillante idea di abitare in una strada che è larga più o meno quanto l’ingresso di casa mia” spiegò, avvicinandosi a lui.

L’avrebbe baciato, sul serio, se non fosse arrivata sua nonna in quel momento, nascosta da due gigantesche buste della spesa.

Sora, Roxas, venite ad aiutarmi, per faaaaaaah!” stava per scivolare con tutto ciò che aveva comprato, ma Axel fu più veloce e riuscì a farle ritrovare l’equilibrio, reggendo i sacchetti da sotto.

Grazie!” sussurrò, avvicinandosi alla macchina, sorretta dal rosso.

Si figuri” rispose lui. Nel sentire una voce che non era di nessuno dei due nipoti, si affacciò per vedere chi fosse il gentile ragazzo che l’aveva aiutata.

Ma lei è il signor Flame” esclamò, sorpresa. Il ragazzo rise.

Mi chiami solo Axel” le disse, aprendole la  portiera dell’auto. Lei posò tutto quanto sul sedile posteriore, vicino a Sora, e poi lo fissò sorridente.

Grazie mille per l’aiuto” ripeté.

Non lo dica troppe volte, non ho fatto niente di che” la rassicurò con un gesto della mano.

Sono seria, invece: se non fosse stato per lei sarei caduta portandomi dietro chissà quanti soldi di spesa. Mi ha salvata” disse con un tono quasi disperato. C’era qualche problema di cui Roxas non gli aveva parlato?

Non importa, io ho solo mosso un passo” minimizzò. Scese un silenzio imbarazzato, nel quale il biondino cercava di non parlare per evitare gaffe e la donna si teneva le mani al petto, respirando affannata.

Adesso vado, Larxene mi aspetta per andare da Demyx. Ci vediamo” li salutò voltandosi.

Aspetti!” lo fermò la nonna.

Sì?

Senta, le va di venire a cena da noi stasera? Preparerò la pizza e mi andrebbe di ringraziarla in qualche modo, visto che è stato gentile prima con mio nipote e poi con me” gli propose. Axel non se la sentì di rifiutare, nonostante Roxas gli facesse segno di no da dietro le spalle della signora. Sarebbe stato divertente.

Sì, perché no? Molto volentieri” accettò. Il ragazzino lo fissò, prima incredulo poi arrabbiato, e gli fece il segno di strozzarlo con le mani senza essere visto da nessuno.

Allora ci vediamo dopo. Chieda anche alla sua amica se vuole venire, vi aspettiamo” lo salutò, salendo in macchina. Il rosso mimò al biondo con le labbra un “ci vediamo dopo, piccolo Roxy”, ma lui gli fece la linguaccia, seguendo la nonna.

Quando partirono, lui si avviò verso casa di Demyx per raggiungere Larxene.

 

 

Sei solo un bambino!

Io? Il bambino sarei io? Sei tu che mi hai detto che non te ne frega niente di me!

Queste parole non sono mai uscite dalla mia bocca

Ma andiamo! Hai esplicitamente detto che le mie cose per te non sono importanti!

Solo alcune. Come i fumetti o i videogiochi! Cosa vuoi che me ne freghi a me se il tuo eroe dei manga è morto o se sei riuscito a superare un livello in uno stupidissimo gioco per la playstation?

Ma sono cose che fanno parte del mio essere così! Quindi se per te non sono importanti loro non lo sono nemmeno io

Tu devi avere il cervello di un cetriolo per fare questi discorsi

I cetrioli non hanno il cervello!

Precisamente! Ma ti ascolti quando parli?

Mi ascolto più di quanto non faccia tu, tranquilla! E non mi dire che non ho capito perché mi fai arrabbiare!

Tanto ora non lo sei, vero? Stiamo litigando, se non te ne sei accorto, e tu stai facendo discorsi senza senso

Senti da che pulpito

Axel trovò la porta aperta ed entrò senza chiedere il permesso, sicuro di non sbagliarsi: fin dalla strada si sentivano le loro voci arrabbiate gridare.

Salve” salutò. I due non parvero aver sentito niente.

Cosa vorresti dire, che io faccio discorsi senza senso?

Sì, brava, intendevo dire proprio questo

Mi fai quasi ridere, davvero. Ah-ah-ah, visto?

Smettila di fare la prima donna e scendi dal piedistallo, baby

Scusa, cosa hai detto? Ripetilo un po’ se ne hai il coraggio!

Stavano urlando come due matti, e Axel provò a inserirsi di nuovo.

Ehilà, mi sentite?” disse, e fu ignorato di nuovo.

Sei una prima donna e vuoi essere sempre al centro dell’attenzione. Egocentrica!” ripeté il biondo. Infuriata, Larxene prese in mano un libro dal tavolo e lo tenne sopra la sua testa.

Demyx, non sfidarmi!” lo minacciò.

Non mi fai paura!” la sfidò. Il rosso vide l’amica prendere la rincorsa con il volume e cercò di mettersi in mezzo.

FERMA!” gridò. Sentì il colpo fendere l’aria, ma ormai era già a metà percorso e fu preso in piena testa da un libro contenente ottomila canzoni diverse con annessi accordi. L’ultima cosa che pensò fu che avrebbe dovuto farsi gli affari suoi, invece di farsi convincere a dispensare favori idioti a delle persone idiote.

 

 

Axel? Mi senti?” una voce femminile lo stava chiamando. Cercò di mettere a fuoco, ma non riusciva nemmeno ad aprire gli occhi.

Spero per te che non sia morto, sennò uccido anche te

Ma no che no è morto! È solo svenuto. Mi sa che ci sono andata troppo pesante con quell’affare

Trovi?

Giuro che se non la smettete di litigare vi prendo per il collo e vi butto giù dalla finestra” furono le prime parole che il ragazzo riuscì a dire prima di focalizzare la stanza attorno a sé.

Axel! Dio mio, stai bene!” esclamò Larxene, smettendo di passargli uno straccio bagnato sulla testa.

Più o meno” rispose, aprendo del tutto gli occhi e mettendosi a sedere con un gemito. Si toccò la ferita sulla sommità del capo e ritrasse subito la mano, sentendo bruciare tutto.

Non sanguina, vero?” domandò preoccupato.

No, no, hai solo un gigantesco bernoccolo” lo tranquillizzò Demyx.

Ah, allora tutto a posto” ironizzò lui. Li guardò male entrambi.

Mi spiegate che diavolo stavate facendo? Sono entrato in casa con soli dieci minuti di ritardo rispetto a lei e ho trovato la terza guerra mondiale, con annessi bombardamenti –che, naturalmente, ho subito solo io- . Ma vi sembra un comportamento da persone mature?” domandò. I due abbassarono gli occhi, imbarazzati.

Non è colpa mia” esclamarono insieme.

Ma guardatevi! Sembrate due bambini che litigano per un giocattolo! Ma vi rendete conto?” li sgridò.

Se continuate così giuro che picchio entrambi” minacciò. Rimasero zitti tutti e due per un minuto buono.

Mi dispiace” disse Demyx.

Anche a me” affermò Larxene, imbarazzata.

Eravamo venuti qui per risolvere, non per peggiorare le cose. Io rimarrò qui a fare da arbitro, quindi voi ora mettetevi a tavola e parlate da persone civili” ordinò, alzandosi.

La stanza gli girò intorno per un secondo, poi riuscì a stabilizzarsi e li prese per i gomiti, facendoli sedere con la forza su due sedie.

Iniziamo dalle donne” annunciò.

Che cosa? Perché?” si ribellò Larxene. Lo sguardo di Axel non ammise repliche e lei abbassò lo sguardo.

Cosa devi dire al tuo ragazzo?” le chiese come un padre che dice al figlio di scusarsi con la vicina perché le ha rotto i fiori con una pallonata.

Scusami” sussurrò lei, arrossendo.

Non ti abbiamo sentita

Scusami! Va bene ora? Sono stata un’idiota, perché non dovevo dirti quelle cose offensive, e mi dispiace!” esclamò quasi gridando. Il rosso fece una faccia soddisfatta e si avvicinò a Demyx.

Tu, invece, devi dirle qualcosa?” domandò. Lui scosse la testa, guadagnandosi un colpo sulla nuca.

Te lo chiedo ancora: hai niente da dirle?

Non sono io che devo dire qualcosa! È lei che mi ha offeso” fece presente. Altro colpo.

La smetti di picchiarmi?” lo implorò, massaggiandosi la testa.

No, finché non le dici che ti dispiace e che la perdoni

Ma…” provò a ribattere, ma Axel alzò di nuovo la mano e lui si bloccò.

Va bene, d’accordo, lo faccio. Larxene, scusa se sono fuggito via in quel modo brusco e sì, ti perdono per quello che mi hai detto” declamò, tenendo d’occhio il braccio teso del rosso.

Davvero? Insomma, torniamo… torniamo insieme?” chiese lei, speranzosa. Demyx vide nei suoi occhi che era sincera e annuì.

Rimasero tutti in silenzio per un po’, poi i due fidanzati si gettarono l’uno nelle braccia dell’altro.

Amore!” “Tesoro!” esclamarono all’unisono, abbracciandosi e baciandosi.

Axel uscì di casa lasciandoli soli prima di venire preso da vomito convulso e si avviò verso la macchina.

Mentre camminava, si toccò il bernoccolo e rabbrividì.

E il problema è che non posso nemmeno tornare a casa. Piccolo Roxy, aspettami” disse.

 

 

Perché sei così agitato? È solo una cena!” chiese Sora al fratello. Il biondo non aveva fatto che camminare su e giù per la stanza da quando erano rientrati, aspettando con ansia e timore il momento in cui il rosso fosse arrivato.

Non mi fare domande a cui non ti posso rispondere!” rispose, mordendosi un labbro. Il gemello sbuffò e incrociò le braccia.

Certo che sei proprio uno stronzo” disse. Roxas si immobilizzò.

Cosa?” domandò, sperando di non aver sentito bene.

Sei uno stronzo!” ripeté Sora.

Nonostante tu abbia giurato e spergiurato fissandomi negli occhi che non mi avresti mai nascosto niente, stai evitando di dirmi i tuoi segreti e questo mi fa arrabbiare” spiegò.

Ma non ti nascondo nulla” provo a ribattere lui. Capì subito che non serviva a niente e che mentire stava solo facendo soffrire il gemello, così respirò profondamente.

Ok, forse qualcosa che non ti ho detto c’è, ma…” esitò un attimo, col cuore a mille. E se non l’avesse accettato? Se si fosse schifato? Decise di rischiare nonostante tutto.

Promettimi che non mi giudicherai male, ok?” implorò.

Promesso” rispose Sora.

Va bene, ecco, il fatto è che… insomma, Axel mi… Axel mi… mi…

Piace?” suggerì il castano, incrociando le gambe sul letto. Lui annuì e si aspettò un commento di disgusto o disprezzo, ma l’altro rimase zitto.

Non… non dici niente?

Che devo dire? Sto aspettando che tu mi dica cosa mi nascondi” rispose. Roxas spalancò la bocca, incredulo.

Te l’ho detta!” esclamò.

Ah, davvero? Probabilmente non ero attento. Ripetila

Mi piace Axel!

Sì, questo l’avevo capito da me, ora dimmi il segreto

Ma è questo!

Cioè che sei innamorato del porcospino? Oh, e io che pensavo chissà che

C-che significa? Tuo fratello ti dice di essere gay e tu reagisci così?” si stupì il biondo. L’altro alzò le spalle.

E come dovrei reagire? Sei una persona innamorata di un’altra persona. Non ci vedo il problema” rispose. Poi ci ripensò.

Aspetta, ma tu ti sei fatto tanti problemi per dirmi una cosa del genere?” domandò incredulo. Sentendosi un idiota, Roxas annuì arrossendo. Sora rise forte.

Ma non ce n’è bisogno! Non vedo come mai vergognarsene! Solo perché siete due maschi?

Beh… sì!

E allora? Il mondo è bello perché è vario, sei sempre mio fratello, mica cambia qualcosa!” esclamò. Il biondo ci penso su un attimo e sorrise.

Hai ragione. E io ti voglio un sacco di bene!” disse abbracciandolo.

Passarono l’ora successiva parlando un po’ di tutto: dall’amore allo skate, senza preoccuparsi di essere giudicato l’uno dall’altro.

Alle otto Axel arrivò con il suo pick up e scese, vestito con una camicia bianca e un paio di pantaloni neri strappati sul ginocchio.

Roxas si sentì felice come non mai e scese di corsa per andare ad accoglierlo.

 

  
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