Capitolo 1; Una ragazza, 18 anni appena compiuti. Un uomo, all'incirca di mezza età. Aveva bevuto troppo. Un drink dopo l'altro e questa era la situazione in cui si ritrovava. La vide; alta, mora con gli occhi azzurri. Indossava un abito aderente a strisce grigie e rosa con un paio di tacchi del medesimo colore. La portò in disparte. Si rendeva conto di quel che succedeva nonostante i ripetuti bicchierini d'alcool. La sbattè nel bosco fuori, l'eccitazione cresceva in lui. Le strappò il vestito. Urlava, si dimenava ma nessuno la sentiva. L'uomo prese una siringa. il liquido prese parte del suo corpo, non era consapevole, non riusciva a prenderne possesso. Ero stata violentata forse. Drogata, vestiti strappati, siringhe per terra e sbattuta in una parte del bosco sconosciuta. Con ferite che mi coprivano il corpo. Cercai di alzarmi, dovevo chiedere aiuto, forse al mio ex ragazzo ormai migliore amico da allora. Ci conoscevamo da quando avevamo un anno, amavo tutto di lui, il suo modo di fare, la sua sicurezza. A volte volevo essere come lui, ma ero tutto il contrario. Si chiamava Louis William Tomlinson, anche il suo nome era perfetto, il mio Stephany Sandels. Arrivai lì, davanti a casa sua, davanti a quel portone dove tutti i ricordi mi tornarono in mente, forse lo amavo ancora, ma lui era fidanzato ed era per quello che decisi di allontanarmi da lui. Non avrei mai dovuto farlo ma era la cosa migliore per me. Suonai il campanello, le lacrime scendevano da sole. Risuonai. La porta si aprì, c'era lui davanti ai miei occhi. Il mio ex ragazzo, migliore amico che forse amavo ancora. -'O mio dio Stephany cosa ti hanno fatto? Cosa è successo?'- Mi mancava, mi mancava il suo calore, quella sua voce così perfetta. -'Lou, sono stata violentata, credo'- Le lacrime continuavano a scendere, come un fiume in piena che non si ferma per nessun motivo. -'Louis chi è?'- Una vocina odiosa invase quel momento. -'Cristin non rompere! Aspetta un attimo! Stephy, dobbiamo andare in ospedale. Ti accompagno io, poi andrò ad esporre denuncia'- Nonostante tutto lui c'era sempre, pur di aiutarmi ignorava la sua ragazza. -'Grazie Lou, grazie di esserci sempre, in qualsiasi momento'- Scoppiai in un pianto che non mi immaginavo nemmeno io. Arrivammo all'ospedale, mi visitarono dalla testa ai piedi , mi fecero di tutto e di più. Tac, esami del sangue... Sentii il dottore parlare con Louis, sentii un 'dobbiamo ricoverarla per una settimana' Ricoverarla? Una settimana? Okay, se è un sogno svegliatemi.