Ehy, Merlino,
non è così che ti saresti immaginato il resto della tua vita, dopo avermi conosciuta, vero? Nemmeno io immaginavo di dover soffrire ogni volta che ti guardo e non sono lì con te.
Ma calma, sono calma. Sono troppo calma. Forse è stata quella la macchia della mia vita spezzata. Non sono riuscita a prendere in mano il mio futuro e quando tu mi hai offerto il tuo aiuto io .. l’ho rifiutato.
Declinato per paura di farti soffrire eppure so di aver fatto peggio non accettando ciò che mi stavi dando.
Sono morta sotto la spada di quello che adesso è il re di Camelot e ne sono fiera, forse.
Fiera? Ok, no, è un parolone. Ma va bene così.
Se non fossi morta avrei continuato ad arrecare sofferenze inutili, non credi? Freya la bestia, che divora gli umani e ne sparge le carni. Non è un bel quadro da immaginarsi per Camelot e i cinque regni.
Poi ti guardo e penso che per te vorrei fare di più. Di più che darti Excalibur, più che apparirti attraverso una pozza d’acqua per qualche minuto.
Tu mi ami, me lo merito? Io ti amo, tu lo meriti. Ma è da me che lo meriti?
Spero che troverai chi saprà renderti felice, chi riempirà la tua vita, come tu hai fatto per alcuni istanti con la mia. I più bei momenti della mia strana esistenza.
Non sono con te e non potrò esserlo più, forse, ma ricorda: sono la Dama del Lago. Sono dentro il lago.
Cercami, Merlino, raggiungimi.
Ricordati di me e vienimi a chiamare.
Per nome, sì, chiamami per nome. E io emergerò solo per qualche secondo. Solo per vederti e per lasciarmi scorgere da te. Mi senti Merlino? Oh, no che non mi senti.
Forse nel tuo cuore c’è rimasto qualcosa. Di me. Vieni e io ti accontenterò un po’, solo un po’.
 
Tua,
Freya.