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Autore: a cello song    29/08/2012    2 recensioni
Andrà tutto bene! Tornerai, puoi vincere. Fallo per noi, supplicavano.
E se non fosse andato tutto bene? E se non fossi tornato? Che ne sarebbe stato di loro? Erano la tua famiglia. Erano tuo padre, tua madre, i tuoi fratelli. E ti erano concessi un pugno di minuti per salutarli.
Non fidarti di nessuno, era stato il tono imperioso di tuo padre. Quelli aspettano solo di vederti cedere. E tu non puoi cedere.
Sapevi che lo diceva solo per non sembrare lui quello debole, sapevi che lo diceva solo per non esplodere. Perché quella farsa era durata fin troppo, perché quelli non erano giochi, erano rifiuti di distorte menti umane.
Ma faceva male comunque.
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(I pensieri di un qualsiasi partecipante agli Hunger Games.)
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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And it's a cold, and it's a broken Hallelujah. 

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Ci sono poche probabilità che estraggano il tuo nome, ti dicevano. Vedrai.
E invece l’avevano fatto. Ti avevano portato via da tutto e da tutti. Strappato da tutto e da tutti. Colto come un fiore destinato a perdere ogni petalo, a stropicciarsi, forse addirittura da disintegrarsi; un fiore di cui sarebbe rimasto niente più del gambo reciso alle radici, vano ricordo.
 
Andrà tutto bene! Tornerai, puoi vincere. Fallo per noi, supplicavano.
E se non fosse andato tutto bene? E se non fossi tornato? Che ne sarebbe stato di loro? Erano la tua famiglia. Erano tuo padre, tua madre, i tuoi fratelli. E ti erano concessi un pugno di minuti per salutarli.
 
Non fidarti di nessuno, era stato il tono imperioso di tuo padre. Quelli aspettano solo di vederti cedere. E tu non puoi cedere.
Sapevi che lo diceva solo per non sembrare lui quello debole, sapevi che lo diceva solo per non esplodere. Perché quella farsa era durata fin troppo, perché quelli non erano giochi, erano rifiuti di distorte menti umane.
Ma faceva male comunque.
 
Possa sempre la fortuna essere dalla vostra parte.
“Bell’augurio”, è l’unica cosa che ti riesce di pensare. Continuano a ripeterlo come uno slogan, un motto, una tortura. E tutto ciò che pensi è che sia un bell’augurio, ironicamente. È la prima cosa che hai pensato assistendo ai primi Hunger Games di cui hai memoria, quando non avresti mai creduto di poterne far parte.
Bell’augurio.
 
Devi fare colpo sulla gente. Altrimenti non andrai mai avanti.
Dovrebbe essere il tuo mentore, il tuo maestro. E sì, ci sta provando, ad aiutarti. Eppure ti sembra così inutile, così surreale: tutti sanno bene che non riuscirai a vincere.
 
Ci saranno delle armi, appena si darà il via ai giochi. Non prenderle: sarai scoperto, e sei troppo debole.
Ma non devi fidarti di nessuno, non puoi: è stato l’ultimo desiderio di tuo padre.
Così avanzi, lentamente, puntando a quell’ascia che sembra così pratica.
 
Andrà tutto bene!
Dicevano, mentivano.
 
Andrà tutto bene!
Riesci solo a sentire una freccia sibilare.
 
Andrà tutto bene!
Vedi qualcuno intorno a te ridere; non senti più niente.
 
Andrà tutto bene!
All’altezza dello stomaco hai qualcosa di caldo, molto caldo.
 
Andrà tutto bene!
È una ragazza dalle spalle enormi, quella che si avvicina. Ha in mano un coltello, riesci a distinguerne i contorni sfocati.
 
Andrà tutto bene!
Andrà tutto -


Ho citato "Hallelujah" di Leonard Cohen (<3), all'inizio, ma non c'è un vero motivo.
Come non c'è un vero motivo per cui abbia deciso di scrivere di Hunger Games - ho questa fanfiction pronta da mesi e mesi e mesi, ma mai pubblicata.
Mi è capitato di pubblicare, nel fandom di HP, flashfic del genere, dove chi parla è un personaggio fuori dal comune o nessuno in particolare, uno per tutti, e spesso mi sono arrivate recensioni del tipo "bella, ma chi parla?" Bene, lo specifico ora di nuovo, non parla nessuno. Nessuno di conosciuto. Un qualsiasi ragazzo o ragazza che si trova di fronte agli Hunger Games. Uno troppo debole per la sua sorte.
Grazie di aver letto!

   
 
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