Lezioni di Musica
Tsurugi era uno studente con ottimi voti. Ogni suo
compito in classe si aggirava intorno ai novantotto centesimi di giudizio e,
come se non bastasse, raggiungeva di questi risultati senza nemmeno impegnarsi
particolarmente.
C’era una sola, infima materia che proprio non gli entrava in testa.
Musica.
Kyousuke si chiedeva perché mai alle scuole medie si
dovesse insegnare musica. E più di questo, perché mai si
dovesse suonare il flauto. Nessuno aspirava a diventare il pifferaio
magico di turno. Non aveva senso.
In ogni caso, visto che lui e lo strumento non andavano molto d’accordo, aveva
dovuto rimediare.
Non che la scelta non fosse stata immediata, ma aveva
avuto bisogno di una scusa accettabile. Quindi: Matsukaze era peggio di lui, perciò non se ne parlava; Sorano lo inquietava parecchio, stava sempre lì a fissarlo,
quindi era stata scartata a priori; Shinsuke… bhe, per Shinsuke non aveva
trovato scuse, ma tanto non era importato a nessuno, e il resto dei suoi
compagni, di classe e squadra, aveva una fifa assurda di aiutare un tizio
inquietante come lui.
Insomma, alla fine, la scelta era casualmente
caduta su un certo Shindou Takuto
che, a quanto sembrava, con la musica ci andava più che d’accordo.
-Sai spiegarmi cos’è un punto di valore?- aveva accettato abbastanza di buon
grado (dopo un paio di occhiate perplesse e aver
ascoltato le scuse che Tsurugi aveva accuratamente
pensato) non chiedendo nulla in cambio, e aveva proposto di vedersi a casa sua
(che era una reggia e quindi si sarebbe stati comodi) un paio di volte alla
settimana fino al compito in classe programmato per quel trimestre.
Quel pomeriggio pioveva, e l’umidità era opprimente anche nella camera abnorme
dove Shindou dava
ripetizioni a Tsurugi –Non ne ho la minima idea.-
alzò gli occhi al cielo quest’ultimo, che se ne stava seduto sul pavimento (era
fresco).
Il castano, che invece essendo una persona educata sedeva ad una scrivania,
picchiettò esasperato una matita sul libro di testo di teoria musicale, che
nemmeno aveva bisogno di leggere –Una legatura di valore?- tentò nuovamente,
arricciando il naso.
L’espressione del tutto persa
dell’attaccante gli fece emettere un pesante sbuffo –Tsurugi, te l’ho spiegato l’ultima volta.- ammiccò,
contraendo le spalle e assumendo un’espressione seriosa.
L’altro roteò gli occhi. Se lo ricordava. E lui era stato attentissimo. Ma non a
quello che diceva Shindou, no, di certo non attento a
quello. Diciamo che era stato più preso
dall’insegnante, ma era meglio tenerlo per sé. E poi,
cos’era un punto di valore lo sapeva. Solo, vedere il castano tutto concentrato
a spiegarglielo gli faceva venire l’insana voglia di far
finta che non fosse così –E’ noioso.- replicò solo, secco, muovendo una mano
all’aria come a confermare la cosa. La giornata uggiosa non faceva altro che
mettergli addosso ancora meno voglia di fare.
-Vedremo se ti importerà quanto sia noioso, quando
prenderai un trenta al compito in classe.- inarcò un sopracciglio il più
grande. Poi però parve accorgersi anche lui dell’aria pesante che aleggiava
quel pomeriggio, perché prese dalla scrivania il flauto che Tsurugi
si era portato da casa e glielo lanciò –Proviamo con
la pratica.- propose quindi.
Il ragazzo dagli occhi gialli lasciò che il flauto cadesse a terra.
Buttò il capo all’indietro.
Si sdraiò sul pavimento.
-Non mi va.- disse solo.
A Shindou era preso un nervoso tic all’occhio
sinistro, e stringeva convulsamente tra le mani la
matita, rischiando di spezzarla in due.
Che persona irritante.
-Di grazia, io che cosa ci starei a fare, qui?-
domandò, sorridendo tirato.
-Uh?- l’altro alzò appena la testa, poi ghignò –E’ casa tua, capitano.- e tornò a fissare il
soffitto, un occhio chiuso e l’altro aperto, respirando profondamente come se
avesse intenzione di addormentarsi.
Oh. Che persona dannatamente irritante.
Il castano quindi decise di alzarsi. Si diresse verso il flauto e lo raccolse,
il tutto sotto l’occhio vigilmente aperto del più
piccolo.
Poi, si sedette sulla sua pancia di Tsurugi.
Gli occhi di quello divennero grandi come due dischetti da hockey –Che diamine fai?- sbottò, tossicchiando appena. Guardò Shindou come fosse un alieno,
alzando il busto per quanto l’altro glielo permettesse. Allargò
le braccia –Non sei mica leggero!- storse le labbra in una smorfia.
-Il peso della cultura.- dichiarò quello, ghignando appena, battendogli
piano il flauto in fronte un paio di volte. Poi glielo porse –Ho detto
“proviamo con la pratica”.- ribadì, inarcando un
sopracciglio.
Oh, dannato Shindou.
Kyousuke afferrò lo strumento, scoccandogli
un’occhiataccia –Se lo faccio ti alzi?-
Il capitano, per tutta risposta, accavallò le gambe –Lo fai?-
-Lo faccio.-
-Bene.-
-Pesi.-
-Bene.-
Oh, dannatissimo Shindou.
-Che devo fare?- chiese contrariato il ragazzo steso a terra, posizionando le
dita sui fori del flauto. Da quella posizione era un po’ complicato. Lo rese noto al suo senpai, che per
tutta risposta scrollò le spalle –Significa che quando lo farai normalmente ti
riuscirà più facile. Re alto.- ordinò, ammiccando.
Il “re alto” che uscì dallo strumento somigliava al lamento di un animale
morente.
Ritentò –Sol?-
Un animale morente e agonizzante.
Ecco di nuovo il tic all’occhio –Mi basso?-
Un animale morente, agonizzante e con il mal di pancia.
Shindou si tenne l’attaccatura del naso tra pollice
ed indice per evitarsi una probabile emicrania –Tsurugi,
come si deve soffiare in un flauto?- chiese, al limite
dell’umana pazienza.
-Soffi e basta?- domandò retorico quello, allargando nuovamente le braccia.
Ma musica l’aveva mai studiata? I sei anni delle
elementari li aveva fatti? O una botta in testa
gliel’aveva impedito?
Il più grande, stizzito, gli tolse il flauto dalle mani e di nuovo glielo diede
in fronte –Tu.- disse solo.
-Tu?-
l’altro parve non capire.
-Si deve
soffiare “tu” dentro al flauto, per suonarlo correttamente.-
spiegò, con una calma glaciale che metteva inquietudine.
Oh. Bhè, si, Tsurugi
ricordava qualcosa del genere –Tu.- ribadì.
-Già. Dai, ripeti.- Shindou mosse una mano, in
attesa.
-Perché devo ripeterlo?- che senso aveva? Per tutta risposta il capitano piantò
le mani a terra e spinse verso il basso. Si beò del mugolio di dolore che uscì
dalle labbra del suo kohai, che dopo avergli lanciato
un’occhiata in tralice socchiuse gli occhi –Tu.- disse –Tu.- ripetè. Poggiò i palmi a terra e si alzò appena –Tu, tu,
tu.- continuò ad alzare il busto fino a che non si ritrovò con il volto a
qualche centimetro da quello del castano –Tu, tu, tu, tu.- i loro nasi praticamente si sfioravano. Ghignò -Basta, capitano?- chiese, inclinando appena il
capo di lato.
Shindou non si ritrasse, le guance lievemente
arrossate.
Rimase in silenzio qualche secondo, le labbra semiaperte e lo sguardo che non
accennava a smettere di sostenere quello del più piccolo. Inarcò un
sopracciglio.
Poi, si alzò di qualche centimetro dalla pancia di Tsurugi,
tanto quanto bastava per fargli male una volta ricadutoci sopra –Benissimo.- si complimentò, ammiccando.
Quindi si rimise in piedi e tornò alla scrivania,
ignorando i lamenti del ragazzo che si teneva il ventre rotolandosi sul suo
pavimento –Ora, me lo dici cos’è un punto di valore?-
Kyousuke rantolò.
Dannatissimo Shindou.
Ma la prossima volta, oh, la prossima volta sarebbe finita
diversamente.
-Allora?-
il più grande gli sorrise amabile.
-Allora
dovresti metterti a dieta.-
E Tsurugi si beccò di nuovo
il flauto in fronte.
*
Va bene.
No, davvero, cioè.
Io li amo--
Ok, a parte ciò. La fic mi è venuta in mente stanotte. Non riuscivo a dormire,
e quando non riesco a dormire la mia mente si fa
parecchi viaggi. Questa notte… Bhè, questa notte se li è fatti all’insegna della KyouTaku.
Ho saputo da una mia amica che nel Chrono Stone (che ancora non ho visto), Shindou
e Tsurugi ad un certo punto devono suonare il flauto,
e che Tsurugi si lamenta di non esserne capace. Ecco,
l’ho saputo che praticamente avevo già finito di
scrivere questa fic.
Sono dio *modesta mode: off*
Spero che la fic vi sia piaciuta <3
Ringrazio tutti coloro che hanno letto, recensito,
inserito tra le preferite/ ricordate la mia precedente fic Avevamo un legame, noi. Grazie mille *porge
torte (i biscotti sono passati di moda)*
Alla prossima fic <3
Greta.