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Autore: vul95    29/08/2012    7 recensioni
Tsurugi era uno studente con ottimi voti. Ogni suo compito in classe si aggirava intorno ai novantotto centesimi di giudizio e, come se non bastasse, raggiungeva di questi risultati senza nemmeno impegnarsi particolarmente.
C’era una sola, infima materia che proprio non gli entrava in testa.
Musica.

[Tsurugi/ Shindou]
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tsurugi era uno studente con ottimi voti

Lezioni di Musica

Tsurugi era uno studente con ottimi voti. Ogni suo compito in classe si aggirava intorno ai novantotto centesimi di giudizio e, come se non bastasse, raggiungeva di questi risultati senza nemmeno impegnarsi particolarmente.
C’era una sola, infima materia che proprio non gli entrava in testa.

Musica.
Kyousuke si chiedeva perché mai alle scuole medie si dovesse insegnare musica. E più di questo, perché mai si dovesse suonare il flauto. Nessuno aspirava a diventare il pifferaio magico di turno. Non aveva senso.
In ogni caso, visto che lui e lo strumento non andavano molto d’accordo, aveva dovuto rimediare.
Non che la scelta non fosse stata immediata, ma aveva avuto bisogno di una scusa accettabile. Quindi: Matsukaze era peggio di lui, perciò non se ne parlava; Sorano lo inquietava parecchio, stava sempre lì a fissarlo, quindi era stata scartata a priori; Shinsukebhe, per Shinsuke non aveva trovato scuse, ma tanto non era importato a nessuno, e il resto dei suoi compagni, di classe e squadra, aveva una fifa assurda di aiutare un tizio inquietante come lui.
Insomma, alla fine, la scelta era casualmente caduta su un certo Shindou Takuto che, a quanto sembrava, con la musica ci andava più che d’accordo.
-Sai spiegarmi cos’è un punto di valore?- aveva accettato abbastanza di buon grado (dopo un paio di occhiate perplesse e aver ascoltato le scuse che Tsurugi aveva accuratamente pensato) non chiedendo nulla in cambio, e aveva proposto di vedersi a casa sua (che era una reggia e quindi si sarebbe stati comodi) un paio di volte alla settimana fino al compito in classe programmato per quel trimestre.
Quel pomeriggio pioveva, e l’umidità era opprimente anche nella camera abnorme dove Shindou dava ripetizioni a Tsurugi –Non ne ho la minima idea.- alzò gli occhi al cielo quest’ultimo, che se ne stava seduto sul pavimento (era fresco).
Il castano, che invece essendo una persona educata sedeva ad una scrivania, picchiettò esasperato una matita sul libro di testo di teoria musicale, che nemmeno aveva bisogno di leggere –Una legatura di valore?- tentò nuovamente, arricciando il naso.
L’espressione del tutto persa dell’attaccante gli fece emettere un pesante sbuffo –Tsurugi, te l’ho spiegato l’ultima volta.- ammiccò, contraendo le spalle e assumendo un’espressione seriosa.
L’altro roteò gli occhi. Se lo ricordava. E lui era stato attentissimo. Ma non a quello che diceva Shindou, no, di certo non attento a quello. Diciamo che era stato più preso dall’insegnante, ma era meglio tenerlo per sé. E poi, cos’era un punto di valore lo sapeva. Solo, vedere il castano tutto concentrato a spiegarglielo gli faceva venire l’insana voglia di far finta che non fosse così –E’ noioso.- replicò solo, secco, muovendo una mano all’aria come a confermare la cosa. La giornata uggiosa non faceva altro che mettergli addosso ancora meno voglia di fare.
-Vedremo se ti importerà quanto sia noioso, quando prenderai un trenta al compito in classe.- inarcò un sopracciglio il più grande. Poi però parve accorgersi anche lui dell’aria pesante che aleggiava quel pomeriggio, perché prese dalla scrivania il flauto che Tsurugi si era portato da casa e glielo lanciò –Proviamo con la pratica.- propose quindi.
Il ragazzo dagli occhi gialli lasciò che il flauto cadesse a terra.
Buttò il capo all’indietro.
Si sdraiò sul pavimento.
-Non mi va
.- disse solo.
A Shindou era preso un nervoso tic all’occhio sinistro, e stringeva convulsamente tra le mani la matita, rischiando di spezzarla in due.
Che persona irritante.
-Di grazia, io che cosa ci starei a fare, qui?- domandò, sorridendo tirato.
-Uh?- l’altro alzò appena la testa, poi ghignò –E’ casa tua, capitano.- e tornò a fissare il soffitto, un occhio chiuso e l’altro aperto, respirando profondamente come se avesse intenzione di addormentarsi.
Oh. Che persona dannatamente irritante.
Il castano quindi decise di alzarsi. Si diresse verso il flauto e lo raccolse, il tutto sotto l’occhio vigilmente aperto del più piccolo.
Poi, si sedette sulla sua pancia di Tsurugi.
Gli occhi di quello divennero grandi come due dischetti da hockey –Che diamine fai?- sbottò, tossicchiando appena. Guardò Shindou come fosse un alieno, alzando il busto per quanto l’altro glielo permettesse. Allargò le braccia –Non sei mica leggero!- storse le labbra in una smorfia.
-Il peso della cultura.- dichiarò
quello, ghignando appena, battendogli piano il flauto in fronte un paio di volte. Poi glielo porse –Ho detto “proviamo con la pratica”.- ribadì, inarcando un sopracciglio.
Oh, dannato Shindou.
Kyousuke afferrò lo strumento, scoccandogli un’occhiataccia –Se lo faccio ti alzi?-
Il capitano, per tutta risposta, accavallò le gambe –Lo fai?-
-Lo faccio.-
-Bene.-
-Pesi.-
-Bene.-
Oh, dannatissimo Shindou.
-Che devo fare?- chiese contrariato il ragazzo steso a terra, posizionando le dita sui fori del flauto. Da quella posizione era un po’ complicato. Lo rese noto al suo senpai, che per tutta risposta scrollò le spalle –Significa che quando lo farai normalmente ti riuscirà più facile. Re alto.- ordinò, ammiccando.
Il “re alto” che uscì dallo strumento somigliava al lamento di un animale morente.
Ritentò –Sol?-
Un animale morente e agonizzante.
Ecco di nuovo il tic all’occhio –Mi basso?-
Un animale morente, agonizzante e con il mal di pancia
.
Shindou si tenne l’attaccatura del naso tra pollice ed indice per evitarsi una probabile emicrania –Tsurugi, come si deve soffiare in un flauto?- chiese, al limite dell’umana pazienza.
-Soffi e basta?- domandò retorico quello, allargando nuovamente le braccia.
Ma musica l’aveva mai studiata? I sei anni delle elementari li aveva fatti? O una botta in testa gliel’aveva impedito?
Il più grande, stizzito, gli tolse il flauto dalle mani e di nuovo glielo diede in fronte –Tu.- disse solo.

-Tu?- l’altro parve non capire.

-Si deve soffiare “tu” dentro al flauto, per suonarlo correttamente.- spiegò, con una calma glaciale che metteva inquietudine.
Oh. Bhè, si, Tsurugi ricordava qualcosa del genere –Tu.- ribadì.
-Già. Dai, ripeti.- Shindou mosse una mano, in attesa.
-Perché devo ripeterlo?- che senso aveva? Per tutta risposta il capitano piantò le mani a terra e spinse verso il basso. Si beò del mugolio di dolore che uscì dalle labbra del suo kohai, che dopo avergli lanciato un’occhiata in tralice socchiuse gli occhi –Tu.- disse –Tu.- ripetè. Poggiò i palmi a terra e si alzò appena –Tu, tu, tu.- continuò ad alzare il busto fino a che non si ritrovò con il volto a qualche centimetro da quello del castano –Tu, tu, tu, tu.- i loro nasi praticamente si sfioravano. Ghignò -Basta, capitano?- chiese, inclinando appena il capo di lato.
Shindou non si ritrasse, le guance lievemente arrossate.
Rimase in silenzio qualche secondo, le labbra semiaperte e lo sguardo che non accennava a smettere di sostenere quello del più piccolo. Inarcò un sopracciglio.
Poi, si alzò di qualche centimetro dalla pancia di Tsurugi, tanto quanto bastava per fargli male una volta ricadutoci sopra –Benissimo.- si complimentò, ammiccando.
Quindi si rimise in piedi e tornò alla scrivania, ignorando i lamenti del ragazzo che si teneva il ventre rotolandosi sul suo pavimento –Ora, me lo dici cos’è un punto di valore?-
Kyousuke rantolò.
Dannatissimo Shindou.
Ma la prossima volta, oh, la prossima volta sarebbe finita diversamente.

-Allora?- il più grande gli sorrise amabile.

-Allora dovresti metterti a dieta.-
E Tsurugi si beccò di nuovo il flauto in fronte.



*

Va bene.
No, davvero, cioè.
Io li amo--
Ok, a parte ciò. La fic mi è venuta in mente stanotte. Non riuscivo a dormire, e quando non riesco a dormire la mia mente si fa parecchi viaggi. Questa notte… Bhè, questa notte se li è fatti all’insegna della KyouTaku.
Ho saputo da una mia amica che nel Chrono Stone (che ancora non ho visto), Shindou e Tsurugi ad un certo punto devono suonare il flauto, e che Tsurugi si lamenta di non esserne capace. Ecco, l’ho saputo che praticamente avevo già finito di scrivere questa fic.
Sono dio *modesta mode: off*
Spero che la fic vi sia piaciuta <3
Ringrazio tutti coloro che hanno letto, recensito, inserito tra le preferite/ ricordate la mia precedente fic Avevamo un legame, noi. Grazie mille *porge torte (i biscotti sono passati di moda)*
Alla prossima fic <3

Greta.





  
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