Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: nickiminajgiastenarg    29/08/2012    2 recensioni
Un'altra sera passata nel mio letto a piangere.
Non lo sopportavo più, lo odiavo, giuro che l'avrei ucciso. Tutto questo è iniziato dopo la morte di mia madre. E' morta in un incidente stradale, e da qual momento mio padre ha iniziato a picchiarmi, prima non era così, prima io ero la sua principessa, lui era la mia forza, ma ora lo odio, vorrei ucciderlo, ogni sera, ogni fottutissima sera, beve.. si ubriaca e poi viene da me, in qualunque posto io sia lui mi cerca, poi inizia a picchiarmi, io non lo sopporto! E' insopportabile. Vorrei essere come tutte le altre, vorrei essere una semplice 17enne che si diverte con le sue amiche, voglio qualcuno che mi capisca, rivoglio mia madre, con lei stavo benissimo, lei era fantastica. Ma forse qualcuno mi ha salvata, forse qualcuno mi ha resa felice, forse lui ci è riuscito. mi serviva qualcuno da amare, e forse l'ho trovato, ora mi resta solo capire se lui mi ama davvero.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passammo il pomeriggio a fare le valigie e il giorno dopo sistemammo le ultime cose.
La sveglia mi fa sobbalzare e con me sobbalza anche Justin. Ci alziamo dal letto e corriamo a prepararci per poi prendere l'aereo, siamo diretti in Italia. Dopo esserci preparati entriamo subito in macchina, nessuno dei due parla, io sono troppo concentrata a pensare se ho preso tutto, e lui è troppo concentrato sulla guida. Arrivati in aeroporto prendiamo le valigie e dopo aver fatto tutti i controlli, finalmente saliamo. Io ho origini italiane, ma Justin non lo sa, precisamente mia mamma era di Napoli, infatti io so parlare due lingue grazie ai miei genitori. "Dove andremo, o meglio dove attereremo?" Chiedo curiosa. "Milano" Mi risponde freddo. "C'è qualcosa che non va?" Gli chiedo confusa. "No nulla, sono stanco." Cosa gli ho fatto? Mi giro verso la finestra e poco dopo mi addormento.

"Signorina.." Una voce mi sveglia. "Si?" Le chiedo ancora con un occhio chiuso. "Siamo arrivati." Mi dice con un enorme sorriso. "Ah grazie." Mi alzo prendendo la mia borsa, ma Justin non c'è. "Signorina mi scusi, lei sa dirmi dov'è andato il ragazzo che era accanto a me?" Le chiedo indicando la poltrona vuota. "E' uscito poco fa.. sembra che molte fan abbiano saputo del suo arrivo qui in Italia e sono arrivate in aeroporto per incontrarlo." Mi dice aiutandomi con la valigia. "Grazie per avermi aiutata." Le dico scendendo dall'aereo. Entro in aeroporto, non c'è traccia di Justin.. che fine ha fatto? Prendo il cellulare dalla borsa e compongo il numero "Justin ma dove sei?" Gli chiedo guardandomi intorno. "Mmh lo vedi quel ragazzo che agita la mano?" Mi guardo intorno e..bingo! "Eccoti!" Poso il cellulare e vado verso lui, poi usciamo dall'aeroporto ed entriamo in macchina. "Perché non mi hai detto che uscivi?" Gli chiedo guardando verso il basso. "Non volevo svegliarti." NON VOLEVI SVEGLIARMI? MA SE DOVEVO SCENDERE ANCH'IO DALL AEREO?! OK, DEVO RESTARE CALMA. "Ok" La macchina si ferma. Justin saluta l'enorme tizio che la guida e poi entriamo in albergo. Per noi Justin ha preso una suite, io sinceramente mi accontentavo anche di una semplice camera con letto a castello, ma evidentemente per lui non era la stessa cosa. Saliamo sopra, la nostra suite è sull'ultimo piano, o meglio penultimo, perché a quanto ho capito nell'ultimo non ci può salire nessuno, vorrei tanto sapere cosa c'è lì sopra. Justin si stende sul letto fissando il soffitto, io lo guardo e poi mi metto a cavalcioni su di lui. "Mi spieghi perché stai così? Non mi piace vederti così, mi fa stare male." Gli dico guardandolo negli occhi. "Non ho nulla, davvero." "Come fai a dire che non hai nulla? Non sono stupida Justin!" Mi fa scendere dal suo corpo e poi si chiude in bagno. Che cosa sta succedendo?

Per tutto il pomeriggio non parlammo, ed era ormai sera, nel letto lui era di spalle, non parlava, non capivo perché aveva questo comportamento con me. "Justin qualche volta prima di tornare a casa, mi porti a Napoli? Sai, io ho origini italiane, e vorrei incontrare mia nonna, visto che non la vedo da quando è morta mamma." Si gira verso me, e mi guarda negli occhi. "Tu hai origini italiane? Figo! Certo che ti accompagno." Oh finalmente mi ha rivolto la parola. "Grazie Justin, sei il migliore." Gli dico abbracciandolo e baciandolo. "Marisol, io dovrei dirti una co.." Il mio cellulare interrompe il nostro discorso "Scusa Justin, ma è mio padre, parliamo dopo." La chiamata dura circa un'ora e al mio ritorno Justin dorme. Vado in bagno a lavarmi, e aprendo la borsa mi accorgo di essermi dimenticata il pigiama, perfetto! Mi arrangerò con qualche maglia di Justin. 
"Marisol.." Cerco di aprire gli occhi. "Si, Justin..dimmi." Gli dico mezza addormentata. "Ti va di andare a fare una passeggiata? Sono le nove!" Mi dice accarezzandomi il viso. "Mmh va bene, dammi il tempo di fare una doccia e vestirmi." Scendo dal letto ma poi Justin mi blocca. "Marisol, ma perché hai la mia maglia?" Scoppio in una risata fissando la maglia. "Ho dimenticato il pigiama a casa." Scoppia a ridere anche lui, finalmente è tornato il mio Justin. Dopo esserci preparati ci dirigiamo verso il Duomo di Milano, che è poco distante dall'albergo. "Facciamo una foto?" Gli chiedo prendendo l'iphone dalla borsa. "Certo." Mi risponde lui sorridendo. Scattiamo la foto e poco dopo una voce ci interrompe. "Hey ciao Bieber!" Ci giriamo di scatto e alle nostre spalle c'è una bella ragazza, magra, mora, ma io l'ho già vista da qualche parte. "Ciao Selena.." Risponde Justin, ecco chi era! "Volevo solo ringraziarti" Perché lo sta ringraziando? "Per cosa?" Intervengo io. "Ma come non te l'ha detto?" Dice accennando un sorriso. "Selena fatti i cazzi tuoi, è stato un errore, ma sopratutto è stata colpa tua." Interviene Justin innervosendosi. "Insomma, quella che dovrebbe arrabbiarsi qui sono io! Mi spiegate cosa sta succedendo?" Dico guardandoli negli occhi. "Marisol..l'altra sera quando ero nervoso, era perché dovevo dirti questa cosa. Il giorno prima di partire, quando io uscii per andare a comprare le ultime cose, incontrai Selena, e stava piangendo, quindi la accompagnai a casa, e lei per ringraziarmi mi fece salire sopra, per bere qualcosa, e alla fine abbiamo fatto sesso, ma era solo sesso..non accadrà mai più." In un attimo il mio viso si riempe di lacrime. "Mi fai schifo." Lo spingo e poi vado via, verso l'albergo. "Ti prego Marisol aspetta!" Lo sento gridare, ma non voglio più vederlo, mi ero fidata, e mi ha delusa un'altra volta. 
Salgo sopra e prendo la valigia, butto tutto dentro senza perdere tempo. 
"Se le dovessero chiedere di me, non le dica nulla." Dico all'uomo dietro al bancone. "Va bene, faccia buon viaggio."
Entro nel taxi che mi porterà in stazione, andrò da mia nonna per un po' e poi tornerò a casa. "Grazie, tenga il resto." Dico all'uomo che guida il taxi, prendo subito il biglietto, poi entro nel treno, cerco il mio posto, poi mi siedo. "Marisol?" Mi chiede la persona accanto a me. Mi giro di scatto, e mi accorgo che la persona accanto a me è Jared. "Oddio Jared, cosa ci fai qui? Perché sei in Italia?" Lo abbraccio, e poi asciugo le lacrime. "C'era un'offerta, e quindi.. e tu? Cosa è successo? Perché stai così?" Mi chiede accarezzandomi il viso. "Ho litigato con Justin. Lui ha fatto sesso con Selena, mentre io ero a casa a preparare le valigie." Jared mi abbraccia e mi stringe a se, mi mancavano i suoi abbracci. "Dove sei diretto?" Gli chiedo cercando di cambiare discorso. "Roma, ho prenotato lì, tu?"  "Napoli, vado da mia nonna per qualche giorno e poi ritorno a casa." 
Parlammo per tutto il viaggio, fin quando lui però non arrivò a Roma. "Mi raccomando, non essere triste, passerà." Mi dice abbracciandomi. "Speriamo" Gli dico io salutandolo con la mano. Ritorno al mio posto, passano le ore e finalmente sono arrivata anche io. Scendo dal treno e prendo un taxi, ringrazio l'autista e poi busso il campanello di quell'enorme villa. Quando ci venivo da piccola, mi divertivo tantissimo, perché questa villa è immensa. Si apre il cancello ed io entro dentro, tutto è rimasto come prima. La porta si spalanca e intravedo mia nonna. "Nonna!" Grido correndo verso lei e abbracciandola. "Ciao piccola." Mi sussurra all'orecchio. Entriamo dentro, lei mi offre i suoi biscotti, mentre io le racconto la mia vita. "Ascolta piccola mia, queste cose capitano, se lui ti ama davvero, ora ti starà cercando dappertutto, quindi se ti troverà significa che allora lui davvero ci tiene a te, ma se non ti troverà lui allora ti avrà già dimenticata." Adoravo i suoi consigli, lei sapeva aiutarmi. Mi mancava da morire, mi ricorda tanto la mamma, come vorrei che lei fosse qui.


Hoooooooola, sono tornata dalle vacanze, quindi ora potrò continuare la storia.
Non so se ci sono errori, non l'ho riletto, perché l'ho scritto oggi, e non ho avuto tempo, insomma spero vi piaccia, e come sapete, lasciate una piiiiiiiiiccola recensione. siete fantastiche, ciau.
Facebook: Claudia Jdb Schettini
Twitter: xoswaggiebelieb
-Claudia
  
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