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Autore: Yuki 31    29/08/2012    7 recensioni
Voleva solo che quello fosse un brutto sogno , e che una volta giunto il mattino si sarebbe risvegliata e tutto sarebbe tornato come prima.
Quella tuttavia era la realtà. Non c'era via di fuga , ciò che è fatto è fatto.
Peccato che gli errori vanno pagati , tuttavia non sempre a caro prezzo.
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Trafalgar Law, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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1)Cos’ho fatto.
 
Dormiva beata in quel letto a una piazza e mezza , rotolandosi fra le fresche coperte di seta , degne di quelle di una principessa.
La luce del sole filtrava nella stanza nonostante le tende color pesca erano chiuse e ben presto malandrini i raggi andarono a disturbare il suo prezioso sonno.
Stropicciò gli occhi , e portò l’intero viso a formare una smorfia di dispiacere.
Diede le spalle al sole , brontolando qualcosa senza senso.
Aveva ancora la bocca impastata e gli occhi si sforzavano di non riaprirsi.
Sobbalzò nel letto sentendo la sua sveglia iniziare a emettere fastidiosi rumori.
A tentoni la cercò con la mano sul comodino , spegnendola in un gesto di stizza.
Buttò la testa sotto il cuscino , mugugnando degli insulti contro  quell’arnese infernale.
Scombussolata si mise seduta , strofinandosi gli occhi con un braccio mentre fissava l’ora sulla sveglia digitale.
Le dieci e trentadue.
Sbuffò . Era di cattivo umore quella mattina , aveva fatto un sogno assurdo che le aveva modificato l’umore e la sbornia della sera prima non aiutava di certo.
Dannato rum e pera. .
Si massaggiò il collo e richiuse gli occhi.
Aveva un vuoto di memoria assurdo , e la testa le faceva un po’ male .
L’unica cosa che ricordava chiaramente era stato il suo sogno , anzi . Il suo incubo.
Scosse la testa e decise di alzarsi.
Si mise seduta ai bordi del letto , con le gambe penzolanti quando alla fine se ne rese conto.
Era nuda.
Nuda , senza vestiti , come mamma l’aveva fatta.
Si mise le mani fra i capelli rossi e si alzò di colpo , correndo nel suo bagnetto.
Trattenne a stento un urlo quando notò un arrossamento sul suo collo.
Lo toccò quasi spaventata , e decise di avvicinarsi sempre di più allo specchio.
- Oddio no .- Mormorò constatando che quello era un succhiotto.
Prese di fretta un asciugamano e se l’avvolse attorno al corpo , coprendo in qualche modo le sue grazie.
Tornò in camera sua , osservandola attentamente.
I suoi abiti della sera prima erano gettati al bordo del letto , comprese le sue mutandine e il suo reggiseno in pizzo.
Timorosa cercò qualche altro indizio , decidendo di passare anche in sala a verificare.
Sotto il tavolo trovò le sue scarpe nere col tacco , lasciate li alla rinfusa.
I cuscini del divano erano lasciati sul pavimento , lanciati probabilmente .
Tremante prese in man il suo cellulare , appoggiato su uno scaffale della cucina.
 
2 nuovi messaggi.
 
Si mise a sedere , prendendo un respiro profondo.
Aprì il primo , il suo migliore amico. Monkey D. Luffy.
 
“ Ehy ci sei ancora? Ieri eri su di giri ahahahah.
Strano :) . Ci troviamo oggi alla Sunny .
Ciao Nami :D
 
Deglutì a vuoto.
Decise di aprire anche il secondo.
 
“Amore mi manchi. Arriverò fra due settimane . Ti amo “.
Le venne da piangere.
Si portò una mano alla bocca mentre calde lacrime colavano sul suo volto.
L’aveva tradito.
Aveva tradito l ’uomo che avrebbe dovuto sposare.
Cercò di calmarsi , placando i singhiozzi che le scuotevano tutto il corpo.
Corse in bagno , quando il suo stomaco si contorse provocandole un connato di vomito.
Rimise buona parte dell’alcol che aveva ingurgitato la sera prima , mentre le lacrime continuavano a scenderle implacabili.
S’appoggiò alla vasca da bagno con le mani , mentre si accovacciò su se stessa , trattenendo il respiro.
Tremava , terrorizzata all’idea di quello che aveva fatto e soprattutto con chi.
Si rimise in piedi, fissando la sua immagine nello specchio.
I suoi capelli ramati si erano appiccicati alla sua fronte; l’allegra coda di cavallo si era deformata , sparpagliandoli  ovunque.
Il volto era pallido , le metteva ancora più in risalto il rossore del suo succhiotto.
Anche gli occhi erano arrossati a causa delle lacrime .
Aveva un aspetto orribile.
Aprì il rubinetto , unì le mani , permettendo all’acqua di fermarsi nei suoi palmi.
La schizzò sul suo volto , pulendosi velocemente.
Ansimante si riguardò allo specchio , il risultato era sempre lo stesso , solo che ora aveva i capelli zuppi.
In un gesto di stizza si tolse l’elastico per i capelli e lo getto ai piedi del water.
Prese lo spazzolino da denti e lo spalmò di dentifricio.
Sfregò con forza , togliendosi dalla bocca l’orrido gusto del suo vomito alcolico.
Si risciacquò più volte con il collutorio . Il tutto in un gesto di stizza , concentrata a trattenere le nuove lacrime che sentiva nascere sulle sue ciglia.
Concludendo l’igiene orlare quasi corse in camera sua , raccolse in fretta tutte le lenzuola , i vestiti , le fodere dei cuscini , tolse anche l’asciugamano che si era avvolto attorno al corpo quella stessa mattina.
Li gettò in lavatrice ,  dopo aver aggiunto un kilo di sapone mise in moto la macchina.
Corse in sala e raccolse le scarpe , le gettò nell’armadio nascondendole dietro ad altre paia .
Sbuffò , e tornò a guardarsi nello specchio , il suo aspetto peggiorava , oltre ad essere orrendamente spettinata ora aveva il viso mezzo rosso e mezzo bianco ancora.
Si passò una mano fra i capelli . Era orrenda.
Decisa tornò in bagno , entrò nella sua vasca-doccia e fece partire il getto.
Indietreggiò un poco al contatto con l’acqua fredda , ma si sforzò comunque di rimanere li .
Prese lo shampoo , spruzzandolo sul palmo della sua mano , un attimo dopo lo spalmò sui suoi capelli , iniziando a insaponarli con forza , facendo scorrere le sue dita sottile fra la sua chioma , mentre pian piano la temperatura dell’acqua saliva.
Passò il getto sulla sua testa , risciacquandoli con cura . Dopo prese il balsamo al mandarino  , e versò una dose abbondante ancora sul suo palmo.
S’aiutò a spalmare il prodotto utilizzando un pettine che teneva sempre nella doccia , riuscendo a eliminare ogni singolo nodo.
Spense un attimo l’acqua e prese il suo bagno schiuma.
Rovesciò mezzo barattolo sul suo petto e dopo averlo riposto prese la spugnetta arancione  , ed iniziò a sfregarlo con forza sul suo corpo.
Si sentiva così sporca per quello che aveva fatto.
Socchiuse gli occhi mentre le sentiva ancora le mani di lui accarezzarle il corpo , soffermandosi sul suo seno e prendere i suoi capezzoli come ostaggi.
Riaprì gli occhi , sciacquando immediatamente la sua intimità , che al ricordo si era inumidita , completamente eccitata.
Si morse le labbra , mentre quasi per punizione abbassò la temperatura dell’acqua .
Tremò a quel contatto , ma decise di finire di lavarsi in fretta.
Uscì completamente infreddolita e prese subito il suo accappatoio ocra , avvolgendosi al suo interno.
Prese un asciugamano più piccolo e raccolse i capelli .
Un lungo respiro e tornò a fissare lo specchio , il suo aspetto era tornato normale.
Sorrise timidamente .
Abbandonò il bagno, andò in cucina e mise su un caffè caldo .
Si mise a sedere su una comoda sedia attorno al suo tavolino ed appoggiò i gomiti .
Guardò il suo appartamento , era tutto in disordine e sapeva il perché.
Abbassò lo sguardo , perdendosi nelle sfumature marroncine del suo tavolino.
Erano stati anche li , lo ricordava chiaramente;  purtroppo.
 
Fissò la porta , lasciando che la sua mente le ricordasse tutto quanto.
Era un po’ come rivedersi , l’aveva fatto  entrare lei , lo sapeva .
Era stata lei a farlo accomodare, certo,  ed anche ad offrirgli  un po’ di rum.
Guardò il lavandino. Al suo interno vi erano due bicchierini.
No , non era un sogno quello era l’ultimo chiaro segnale.
Si morse le labbra.
Lo sentiva ancora ansimare contro la sua bocca , lo percepiva ancora il suo peso schiacciarla , ed il suo petto contro il suo seno lo sentiva ancora.  
Sbuffò , ricordava tutto .
Anche quando l’aveva fatto sedere sul tavolino. Dopo aver consumato tutta la bottiglia in un batter di ciglia.
Nami riaprì gli occhi sentendo il caffè bollire.
Spense il gas e si versò una tazza abbondante , vi aggiunse tre cucchiaini di zucchero e riprese a mescolare.
Socchiuse gli occhi mentre soffiava per farlo raffreddare.
Ne bevve un sorso , e tornò a sedersi , nel mentre che la sua mente la riportava solo stesso tavolino , solo qualche ora prima.
Era lui , lo sapeva.
Guardò la sua immagine riflessa nel caffè.
Come aveva potuto fare una cosa tanto stupida? Con quell’idiota poi?.
Si sistemò meglio sulla sedia.
Doveva trovare una soluzione. Non avrebbe distrutto la sua storia d’amore per una bravata di una notte.
Si morse le labbra.
Chissà quando se n’era andato. Non lo ricordava , anzi . La sua mente se non cadeva in fallo ricordava l’esatto contrario.
Si era accoccolata al suo petto completamente nuda , ed aveva aderito perfettamente al suo corpo , in cerca di calore.
 Appoggiò i gomiti sul tavolino , sostenendo la sua testa con le mani .
Doveva negare. Nascondere le prove e convincere quel bastardo a non spifferare tutto.
S’alzò decisa , andò in camera sua ed aprì le ante dell’armadio.
Corrucciò le labbra , appoggiandosi  dubbiosa le dita affusolate sopra esse.
Avrebbe dovuto incontrare i suoi amici nel pomeriggio , mica poteva raggiungerli con il collo sfregiato e Dio.
Anche il suo seno era pieno di segni d’amore.
Scosse il capo . Prese dal suo armadio l’intimo pulito , una maglietta nera a maniche lunghe ed una mini gonna bianca.
Asciugò e raccolse i capelli in una coda bassa , lasciata ricadere a lato.
Stizzita fissò il suo succhiotto , lo toccò infastidita.
- Potresti essere un problema .- Gli sibilò minacciosa , imbrattandolo di correttore.
Il risultato non era dei migliori. Robin e Sanji l’avrebbero indubbiamente scoperta.
E questo non era un bene.
Non che non si fidasse ma per tutti i Kami.
Nessuno doveva sapere .
Le venne una brillante idea, frugò nei cassetti , lanciandosi alle spalle cianfrusaglie inutili ; finché non lo trovò. Nascosto in un angolino solitario.
Sorrise soddisfatta e rialzandosi fissò la sua immagine .
Sistemò il foulard  nero sul suo succhiotto , annodandolo con un fiocchetto.
Le stava bene in fondo.
Sorrise.
Nessuno l’avrebbe mai scoperto.
Nessuno sarebbe mai venuto a conoscenza del fatto che quella notte era andata a letto con quel bastardo di Roronoa Zoro.
 
  
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