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Autore: _wallflower13    29/08/2012    2 recensioni
Inutile dire che le somiglianze con il primo di Hunger Games sono moltissime, sia a volte per situazioni, dialoghi, ecc.
La protagonista è Eloise, distretto 12 , che si trova a dover partecipare alla quarta edizione della memoria, sono passati 100 anni dai primi giochi.
Possa la buona sorte essere sempre a vostro favore. O almeno si spera.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gale Hawthorne, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9.

Mi sveglio con la stessa amara sensazione del giorno prima. Sveglio gli altri, oggi dobbiamo metterci in cammino per trovare l’acqua o non resisteremo un giorno di più. Raccogliamo le nostre cose e iniziamo la nostra lunga giornata di cammino. La pigrizia di Nate mi sciocca. In tre ore di camminata si è lamentato un milione di volte di avere fame, sete, sonno e di essere stanco, ad un certo punto Roxanne gli ha puntato contro il coltello e lo incita a chiudere il becco una volta per tutte. Alla fine della nostra lunga passeggiata troviamo finalmente un corso d’acqua, lo seguiamo per tutta la sua lunghezza e scopriamo delle cascate. Il che è molto strano, Juliet suggerisce che possa esserci un campo di forze e che la cascata sia solo una cosa decorativa. Prendo un ramo e lo butto giù dalla cascata ma finisce giù senza bruciare o tornare indietro, la cascata c’è davvero e non è di certo decorativa. Ci allontaniamo da lì e andiamo verso l’inizio del fiume e ci accampiamo lì, riempiamo le borracce e ci diamo una lavata perché facciamo davvero schifo, specialmente Roxanne che ha ancora metà della terra delle sabbie mobili attaccata addosso. Io sciacquo la ferita sul braccio e scopro che ne rimane solo una cicatrice. Ci dividiamo per andare a cacciare, io con Roxanne e Nate con Juliet. Ogni tanto guardo in alto sugli alberi per vedere se c’è qualche arma, ma presumo che i favoriti abbiano già fatto piazza pulita in quasi metà dell’arena. Piazzo qualche trappola e Roxanne riesce a prendere un uccello abbastanza grande. Mi metto a guardare tutte le piante che ci sono e vedo delle piccole bacche blu scuro, somigliano a delle more, ne schiaccio una e il succo ha il colore del sangue, mi convinco sempre più che siano more e quando sto per metterne una in bocca Roxanne mi costringe a sputarla. Mi dice che sono delle bacche mortali chiamate Morsi della notte, se l’avessi mangiata sarei morta subito, e immediatamente ricordo che è così che Peeta e Katniss si sono salvati nei loro primi Hunger Games. Continuiamo a cacciare e prendiamo tre conigli e scopro che due scoiattoli sono incappati nelle mie trappole. Roxanne e io ci sediamo un po’ sul ramo di un albero prima di tornare al nostro accampamento, mi perdo a guardare la foresta.

-Pensi a lui? – mi chiede Roxanne, non so perché le piaccia girare e rigirare sull’argomento di Louis, mi limito ad annuire, mi rendo conto che pensare a lui mi indebolisce, mi distrae, come ha detto lui durante il corso di addestramento, e l’ultima cosa che posso permettermi è la distrazione e la debolezza in un posto come questo. Lo sparo di un cannone interrompe i miei straziati pensieri amorosi. Guardo immediatamente Roxanne e scendiamo giù dall’albero ,sperando che il colpo di cannone non sia per Juliet o Nate. Qualcuno si muove tra le foglie, nascondo nello zaino il risultato della nostra caccia e tiro fuori la lancia. Una ragazza esile è davanti a noi, avrà circa 16-17 anni ma è molto magra e denutrita, cerca di aggredirci ma non è nelle condizioni, Roxanne mi strappa la lancia di mano e la trafigge. Si sente il colpo di cannone e Roxanne fa spallucce.

-Ho semplicemente alleviato le sue sofferenze.- dice lei, capisco che in quella ragazza c’è qualcosa di oscuro e truce. Torniamo al nostro rifugio e troviamo Nate seduto a terra, ma manca Juliet.

-Dov’è Juliet?- chiede Roxanne

-Io..non ho potuto fare niente.- risponde lui, e quando mai lui può fare qualcosa per qualcuno!

-Cose è successo?- gli urlo prendendo per il colletto e sbattendolo ad un albero, comincia a piangere come una bambino a cui hanno appena strappato via un giocattolo

-C’erano i favoriti e l’hanno uccisa!- dice lui tra le lacrime, lo butto a terra amareggiata, Juliet presa dai favoriti e uccisa, e quell’idiota non ha fatto niente per aiutarla. Parlare con lui è inutile, per cui vado via, mi allontano per un po’ dal gruppo.

Roxanne mi raggiunge.

-So che ce l’hai con lui, ma guarda le cose come stanno, prima o poi sarebbe dovuto succedere, insomma, solo uno di noi vince.- parla lei

-Lo so..ma sono stufa di lui! Non aiuta mai e combina solo danni!- rispondo io

-Non preoccuparti, prima o poi moriranno tutti.- dice e va via. Mi stupisco delle sue parole, capisco che lo spirito del gioco è questo, ma lei esagera un po’.

Torno al nostro rifugio, Nate sta cuocendo la carne, spero che i favoriti vedendo il fumo non si avvicinino, Roxanne ha levato la giacca e l’ha buttata a terra. In effetti ha ragione, la temperatura si è alzata molto e comincia a fare caldo, così la tolgo anch’io.

-Mi dispiace per Juliet.- dice secco Nate

-Non importa, doveva succedere.- rispondo io fredda. Alzo gli occhi e vedo che Roxanne mi fissa in modo strano. –Beh?- chiedo.

-E..Eloise, c’è..c’è un..serpente sulla tua testa.- balbetta Roxanne, alzo la testa e non c’era solo un serpente, ma dieci o venti. Con movimenti lenti prendo un pezzo di legno e lo passo sul fuoco, non mi va di cambiare ancora rifugio. Agito il ramo infuocato davanti ai loro musi ma non si spostano. Guardo bene un serpente, non è normale, ha la lingua viola e gli occhi rossi, roba degli strateghi senza dubbio. Improvvisamente uno ci piomba addosso, striscia verso di me e si attorciglia sulla mia gamba. Riesco a tirar fuori il coltello e a tagliargli la testa. Un altro attacca Roxanne e la tiro via, prendiamo gli zaini e il cibo e riusciamo a scappare via, i serpenti ci inseguono per poco, ci siamo spostati a circa un’ora di cammino dalla cascata, per fortuna abbiamo ancora abbastanza acqua. Comincia a far buio, io, Nate e Roxanne siamo intorno al fuoco che ormai si è spento, attendiamo l’inno con i morti di oggi.  

Parte l’inno e cominciano a scorrere i due visi, prima quello di Juliet, e poi quello della ragazza che Roxanne ha ucciso, era del distretto 10, la compagna di Nate. Lo guardo e non c’è neanche un briciolo di tristezza nei suoi occhi. Pensiamo di poter andare a dormire ma improvvisamente la voce di Claudius Templesmith rimbomba nell’arena:

Tributi! All’inizio di questa quarta edizione della memoria, vi è stata annunciata la presenza di due modifiche per quest’anno. La prima, vi è stata già annunciata. La seconda è questa:

“Per ricordare ai ribelli che neanche il Presidente ha il pieno controllo dello svolgimento degli Hunger Games e dei suoi vincitori, quest’anno, un ragazzo e una ragazza, dello stesso distretto potranno vincere la 100esima edizione dei giochi. Possa la buona sorte essere sempre a vostro favore.”

Improvvisamente piomba il silenzio, ricordo quello che Katniss mi ha detto, la nuova regola non piaceva a Snow, ma doveva sottostare alle regole dettate da chi c’era prima di lui. Non riesco a formulare un pensiero concreto. Se non quello di urlare il nome di Louis e vedermi la bocca tappata da Roxanne, possiamo vincere, posso riportarci a casa entrambi, devo solo trovare Louis, devo solo lottare.

 

 

 

 

 

I know, vi ho fatto aspettare, 

non uccidetemi:)

Hope u like it:)

xx -g

   
 
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