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Autore: Martarfv    29/08/2012    1 recensioni
La mia prima Flashfic. Non sono brava a concentrare i miei mille pensieri in poco più di 500 parole, ma accetto la sfida. Spero vi piacerà :)
Viola è una bambina ed ha un amico molto speciale.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' la mia prima flashfic e come vi ho già anticipato nell'introduzione non credo che riuscirò efficentemente a dar vita a una storia con poco meno di 500 parole. Spero vi piaccia e che seguiate attentamente il filo della storia. Grazie per la lettura :)

"Viola, ehi piccolina sono qui!"

La bambina, di soli sei anni, percorse correndo gli scalini che conducevano alla sua stanza. Aveva un grosso sorriso sulle labbra e quegli enormi occhioni verdi esprimevano una felicità immensa.
"Viola, dai ti sto aspettando! Voglio giocare con te"
Lui la stava aspettando lì, dolce come al solito. Aveva preparato un nuovo gioco, che avrebbe trattenuto la piccola per l'intero pomeriggio.
"E' un gioco davvero divertente. Ti nasconderai all'interno di questa stanza e io, dopo aver contato ti verrò a cercare. Tutto chiaro?-
Con un evidente segno del volto, Viola accettò le poche regole del gioco e si preparò per questa nuova avventura. Si girò intorno, cercando un posto in cui nascondersi senza esser vista da Ivan.
Scelse il suo armadio e per rendere più conforme il suo aspetto al resto del nascondiglio, pose svariati vestitini sopra di sé e si accucciò.
Ne uscì vincitrice.
Aveva capelli biondi che le arrivavano alle spalle. Aspettò che il suo amico la trovasse.
"Viola, so dove sei, non puoi nasconderti, io vedo tutto e soprattutto so sempre dove tu sei!"
Dopo pochi minuti la trovò, sotto una resistente muratura di vestiti che quasi non le permettevano di ricevere ossigeno dall'esterno. Aveva ragione.
Continuarono a giocare tutto il pomeriggio, fin quando i genitori non la chiamarono per la cena.
Ora Viola aveva capelli biondi, ma che con il tempo le erano arrivati alle natiche. Possedeva dei bellissimi capelli biondi, con i quali la mamma si divertiva a creare svariate acconciature.
La ragazza si preparava per andare a scuola, ma prima salutò il suo antico amico, "andrà tutto bene piccola, ricorda che io ci sarò sempre, ora goditi i tuoi nuovi compagni."
Proseguì così l'anno scolastico, come del resto il successivo e il prossimo ancora. Lui le stava accanto, come promesso. Come sempre.
"Piccola qualcosa non va?"
Era sempre riuscito a comprenderla guardandola solamente negli occhi. Ogni problema era individuato dalle fondamenta, e come una battaglia navale riusciva ad affondarlo dopo pochi tentativi.
Aveva problemi e anche grossi. Si era innamorata. Un ragazzo vero, in carne ed ossa. Non sapeva come comportarsi. "Qui viene il bello, dovrai aiutarti da sola, io qui non lavoro più"
Era maturata molto. Non giocava più. Scherzava con i suoi nuovi amici. Ma spesso, sotto un pesante strato di polvere tirava fuori il suo Ivan. A distanza di dieci anni ancora non l'aveva perso.
"Piccola, sto invecchiando eh!" e tossendo - sempre scherzando, pensava lei - proseguì "hai nuovi amici, non giochi più con me a Monopoli, guardia e ladri, a nascondino... Erano i tuoi giochi preferiti!"
Era geloso era chiaro, ma ora lui aveva bisogno di lei per vivere e non più il contrario. Ma come può, un'amico immaginario, morire?
Passarono gli anni così.
"Ehi piccolo, mi senti?". Ma le risposte non arrivavano.
Aveva trent'anni ed Ivan non c'era più.

   
 
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