Appena
tornammo a casa, la sera, Brittany fece una corsa in camera sua e
iniziò a
piangere nel cuscino. Volevo andare a consolarla, ma capii che gli
avrebbe
fatto bene sfogarsi un po’.
Nel
frattempo, io preparai qualcosa da mettere sotto i denti. Avevo una
fame da
lupi e poi avrebbe fatto bene anche a Brittany. Con un po’ di
chiacchiere
insieme, l’avrei fatta distrarre un po’. Magari
parlandogli degli unicorni, che
sembravano piacergli tanto.
Non ero un
portento in cucina e questo era noto a tutti, ma cercai di cucinare
comunque
qualcosa. Avevo trovato un libro di ricette al bar (anche se non avevo
capito
che ci facesse lì) e così lo avevo letto, quando
non avevo nulla da fare.
Peccato che non mi ricordassi nulla, così cucinai degli
spaghetti, che piacciono
a tutti.
Raggiunsi
Brittany in camera sua. Mi faceva male vederla piangere. Era
così debole e
indifesa. La feci sedere sul letto e la abbracciai dolcemente. Lei mi
disse tra
le lacrime che gli mancava la sua Santana e sentii gli occhi
inumidirsi. Dovevo
farmi forza, non potevo piangere anch’io.
- Sono sicuro che adesso ti starà
pensando.
Starà pensando a quanto ti ama. – le
dissi, per consolarla. Lei si
allontanò da me e mi guardò speranzosa.
- Davvero? – mi chiese ed io le
sorrisi e
annuii. La abbracciai di nuovo e rimanemmo così, per qualche
minuto. Poi mi
decisi a parlarle.
- Hai fame? Ho preparato qualcosa da
mangiare. – le dissi. Lei mi guardò e
annuì piano. La feci alzare dal letto
e andammo in cucina insieme. Sperai che si distraesse un po’.
****
Gli spaghetti
sembravano essere buoni, infatti, Brittany li
divorò in un attimo.
Sembrava
essersi ripresa. Aveva parlato molto. Avevo scoperto
che anche lei e Santana erano nel Glee club di Sam. Avevo scoperto che
erano
cheerleader, di quando avevano capito di essere innamorate. Avevo anche
scoperto che Brittany aveva ricevuto una borsa di studio per una scuola
di
ballo, ma aveva rifiutato perché non si riteneva
all’altezza.
Io seguivo
tutto quello che mi diceva e c’eravamo fatti anche
qualche risata. Mi distrassi solo quando pronunciò un nome:
Kurt. Mi stava
raccontando di quando per una settimana erano stati insieme, ma io
stavo
pensando solo a quello che era successo quel pomeriggio.
Mi aveva fatto
un semplice complimento. Avrebbe potuto farlo
a chiunque, ma io ero diventato subito rosso come un peperone e avevo
quasi
paura di ringraziarlo.
- Blaine? Blaine? –
la voce di Brittany mi distrasse dai miei pensieri. Io le rivolsi lo
sguardo,
che precedentemente era perso nel vuoto.
- Io vado a farmi una
doccia. Ho tanto sonno. Ciao. – mi disse la
ragazza, facendomi un cenno con
la mano. Io la salutai e la vidi dirigersi verso il bagno.
Io mi sedetti
sul divano e feci zapping in tv, ma tutto ciò a
cui pensavo era quel complimento di Kurt.
****
Il mattino
dopo, Brittany era uscita con una sua amica. Mi aveva detto che si
chiamava Rachel.
Comunque, io andai al bar, come mio dovere. Già
c’era Sam ad aspettarmi.
Costrinsi
Sam a restare con me, stavolta. Quella mattina, per un paio di volte
venne la
ragazza dai capelli rosa. Continuava a guardarmi irritata, ma io facevo
finta
di niente.
Verso
l’ora
di pranzo, vennero Brittany, Kurt e quella che avrebbe dovuto essere
Rachel. Ma
io quella ragazza già l’avevo vista. Ah,
già. La ragazza della reception dell’hotel
dove sono stato. Allora quella era la famosa Berry.
- Ciao, Blaine! – Brittany
saltellò verso
di me, seguita dalla ragazza e da Kurt, che mi fece un cenno con la
mano. Io
salutai la bionda, che per poco non mi saltava al collo. Ancora mi
sorprende
quanto sia affettuosa Brittany.
- Blaine, lei è una nostra irritante
amica:
Rachel Berry. – disse Sam, mentre la ragazza mora
gli scoccò un’occhiata
scettica. Io ridacchiai e le porsi la mano. Solo in quel momento,
sembrò che mi
avesse riconosciuto.
- Io ti conosco. Sei quel ragazzo che è
stato
in albergo per due giorni. – mi disse,
stringendomi la mano. Io annuii
sorridente e anche lei mi sorrise. A quanto pare New York era molto
piccola,
per quanto sembrasse grande.
I tre
ordinarono ed io, visto che Brittany voleva una brioche ed erano finite
al
bancone, andai nella stanza lì vicino per prenderne uno.
Però, la mia
attenzione fu attirata da Kurt che nominò il mio nome a Sam.
Mi nascosi dietro
la porta e origliai. Sì, lo so che non si fa, ma io sono una
persona molto
curiosa.
- Sam, sai se Blaine è libero stasera? –
gli chiese. Non voleva mica chiedermi un appuntamento. Oddio,
aiutatemi!
- No, non lo so. Perché? –
gli chiese
Sam, pulendo un bicchiere. Io stavo per urlare “digli che
sono libero, idiota”,
ma poi avrebbe scoperto che li stavo origliando.
- Beh… - Kurt si
toccò il collo,
imbarazzato – Il padre di un mio
collega
ha un bar e cerca disperatamente qualcuno che canti. Ho sentito Blaine
cantare
ieri ed è molto bravo. Volevo chiedergli se gli andava di
cantare lì. – ed io
mi pietrificai. Rimasi un po’ deluso, ma nello stesso tempo
tirai un enorme
sospiro di sollievo.
- Oh. Beh, chiediglielo. – gli
disse
semplicemente Sam. Finalmente, decisi di uscire da quella stanza.
- Di che parlavate? – chiesi,
cercando di
essere convincente. Vidi subito Kurt imbarazzarsi. Volevo risparmiargli
l’imbarazzo,
ma dopo mi avrebbe scoperto. Oh, ma chi se ne frega!
- Comunque, sì. Mi andrebbe di cantare. –
dissi e Kurt sgranò gli occhi, ma subito dopo mi sorrise.
Cavolo, quando
sorrideva lui, sorridevo anch’io.
- Grazie! Grazie molto. Ma come facevi a
saperlo? – mi chiese, lanciandomi di nuovo
quell’occhiata che mi faceva
tanta paura. Io feci un sorriso criptico e risposi.
- Ho origliato. Scusatemi, ma quando mi sono
sentito nominare, non ho resistito. – risposi e lo
vidi fare un sorriso
esasperato. Poi, lo vidi tirare qualcosa fuori dalla tasca della sua
giacca.
- Questo è il biglietto. Io ti aspetto
lì
alle 21:00. Ok? – ed io sorrisi, annuendo. Presero
i loro ordini, ci
salutarono e andarono via.
Sam mi diede
una pacca sulla spalla, sorridendomi.
- Ottimo lavoro, amico. – mi disse ed io
gli sorrisi, anche se nella mia mente c’era un misto di
confusione.
Spazio
dell’autrice
Salve!
Sì, lo so che in questo momento volete linciarmi per il
mio ritardo, ma spero che mi perdoniate. *occhi da cucciolo di Blaine
in “Who’s
Chandler?”*
La nostra cara
San è partita e Britt è in una depressione
cronica, che va via con l’arrivo di Rachel Berry. A
proposito, volevo fare gli
auguri alla nostra bellissima stella Lea Michele, che oggi compie 26
anni.
Auguri!!
Blaine ha una
specie di appuntamento con Kurt. Cioè, non è
proprio un appuntamento, ma poi nel prossimo capitolo vedrete questa
specie di
appuntamento. Vabbè, oggi sono buona e vi dico che dopo aver
cantato, Blaine e
Kurt berranno un caffè insieme.
Come vedete, le
dimensione della scrittura è aumentata. Ora vi
spiego il perché, anche se non v’importa un
ciufolo: la mia vista va giorno
dopo giorno scomparendo e il mio caro oculista londinese è
in vacanza e non si
decide a tornare, così io mi ceco ogni giorno per leggere e
scrivere. Se vi dà
problemi, ditemelo pure ed io provvederò a rimpicciolirla.
Adesso, volevo
ringraziare tutte le persone che hanno messo
questa storia tra le seguite/preferite/ricordate. Grazie tantissimo. E
ringrazio un mondo anche quelle anime pie che recensiscono.
Sappiate che le
recensioni sono sempre gradite, oppure potete
dirmi quello che volete sul mio account Facebook: http://www.facebook.com/francesca.volpe2.
E, visto che me lo avete chiesto, questo è il mio account
Twitter: https://twitter.com/.
E, visto che va tanto di
moda, ultimamente, questo è il mio profilo Ask: http://ask.fm/KekkaFox.
Potete farmi qualsiasi domanda, anche la più idiota.
Bene, ora mi
eclisso.
Gay Bye.
Cioè, volevo dire Bye Bye.