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Autore: Seroquel54    29/08/2012    0 recensioni
Molti anni fa incontrai una donna. Seguì un evento insolito, con uno strano strascico molti anni dopo.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  Da molti anni ormai, il solo fatto di ingoiare quotidianamente grosse pasticche, mi consente di vivere una qualche parvenza di salute mentale.
  La conoscenza di questo particolare sul mio conto, vi permetterà di evitare di ogni eventuale conflitto tra quanto sto per raccontare e le vostre convinzioni più radicate circa la struttura del mondo. Eviterete, inoltre, ogni contrasto tra la conclusione di questo racconto e le vostre credenze religiose. Io, per primo, sarò lieto se per voi le cose andranno così.
  Del resto, non posso neppure escludere che il tutto non sia altro che un’illusione diabolica.
 
  Allora avevo quindici o sedici anni e facevo parte di un’associazione giovanile.
  La sede di quell’associazione si trovava a pochi passi da casa mia, in una salita umida e scura.
 Quel giorno, probabilmente, uscii prima da scuola e andai all’associazione. La porta era chiusa e, ovviamente, non trovai nessuno.
  Uscito dal portone, mentre mi accingevo a tornare a casa, vidi, in cima alla salita, una donna vestita di nero.
  L’abito che indossava era modesto e la cosa che più mi colpì in lei fu la presenza  di una folta peluria sul labbro superiore: sembrava avere i baffi.
  Per qualche ragione che non so spiegare, provai nei  confronti di quella donna una forte ostilità.
  Lei dovette accorgersi di questa mio sentimento, credo attraverso qualche mio segnale corporeo.
  Dai suoi occhi partirono una sequenza di onde d’energia che mi fecero vacillare.
  Le onde che si riversarono su di me erano di un colore giallino chiaro, quasi trasparente, con dei riflessi azzurrognoli.
  Gli impulsi che mi colpirono conservavano la forma degli occhi della donna che li aveva emessi.   Avevano l’aspetto di due cerchi intersecantisi tra loro, come i contorni che, nei fumetti, circondano le immagini che sono viste attraverso un binocolo.
  Partivano dagli occhi della donna e s’ingrandivano man mano che mi raggiungevano.
  L’effetto che provocavano su di me può essere vagamente paragonato a quello della corrente elettrica.
  Dopo qualche secondo la cosa finì, guardai in direzione di quella donna e non vidi nessuno, né mai più la rividi.
 
  Qualche giorno dopo, riandai alla sede dell’associazione di cui facevo parte e incontrai Lorenzo.      
  Lorenzo era un giovane di qualche anno più grande di me, persona intelligente e brillante, con cui collaboravo, facendo soprattutto ricerche in biblioteca.
  Una sua peculiarità insospettata era di conservare un forte radicamento nella cultura contadina.
  Gli raccontai ogni cosa e, con la voce più tranquilla di questo mondo, mi rispose:
  “Hai incontrato una strega”.
  Riflettendoci, nel corso degli anni, mi resi conto che la cultura contadina, che Lorenzo conservava in qualche recesso del suo animo, gli forniva uno spazio mentale in cui collocare un’esperienza, per me, così destabilizzante.
 
  Dopo molti anni e varie vicissitudini, anche psichiatriche, mi capitò di ripensare più volte a quello strano episodio.
  Mi apparve chiaro che, dato il tempo trascorso, quella donna doveva essere morta.
  Un pomeriggio, nella più quotidiana delle situazioni – mi accingevo a fare la cyclette – mi colse, di nuovo, il pensiero di quella persona.
  Pur conservando la consapevolezza di dove mi trovassi e di cosa stessi facendo, vidi, con una plasticità e realismo incredibili per una semplice fantasia, quella donna legata a una sorta di banco di sofferenza. Mi parve, anche, di sperimentare la sua rassegnazione a trascorrere l’eternità in quella condizione di pena.
 Io, senza minimamente riflettere sulla cosa, mi sforzai, con tutto il mio essere, di trasmetterle il pensiero che il suo stato e qualunque altra realtà non fosse altro che illusione.
  Di colpo, la donna parve staccarsi da quel luogo di sofferenza, che scomparve alla mia vista, e lanciarsi verso un altro destino. La mia impressione fu che era stata ripresa nel vortice del karma.
 
Se qualcuno è arrivato a leggere la fine di questa storia, accetti un consiglio, non ci stia a pensare su.
 
 
 
 
 
  
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