Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: highfivekeats    29/08/2012    3 recensioni
Qualsiasi ragazza sarebbe gasatissima al fatto di avere Justin Bieber praticamente installato in casa, ma non me. Odio quel ragazzo. È antipatico, scorbutico e il peggio? Crede che tutte le ragazze – compresa me – cadano ai suoi piedi. Poco montato mi dicono.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati dieci giorni esatti dalla sera della discoteca. Justin è tornato a casa sua. Ho smesso di pensare al bacio? Certo che no.
Il cuore mi è esploso in mille piccoli pezzettini che ora non riesco più a riattaccare. Lo odio, eppure… quando penso a Justin le farfalle invadono il mio stomaco.
Il bussare insistente che proveniva dal piano di sotto interruppe i miei pensieri; andai ad aprire.
Oh, parli del diavolo e spuntano le corna.
Justin era davanti a me, sorrideva.
«Sei stato qui una settimana e non ti sei ancora scocciato di venire?»
Chiesi, fingendo irritazione.
«E tu mi hai baciato cinque volte e mi odi ancora.»
Ha contato quante volte ci siamo baciati?
«Touchè. Niall è di sopra.»
«In verità… io non cercavo Niall. Cercavo te.»
Sgranai gli occhi, il mio cuore prese a battere irregolare e le farfalle invasero per l’ennesima volta il mio stomaco.
«Me…?»
«Volevo chiederti se… ti andasse di uscire con me.»
Cosa? Vuole uscire con me?
«Oh… va bene. quando?»
«Che ne dici di stasera?»
«Stasera? Non…»
«Ho già prenotato.»
«Dove?»
«Da Straits. Allora, vieni?»
«Ok.»
Justin mi baciò la guancia.
«Alle otto da Straits.»
Disse, allontanandosi.
 
Arrivai da Straits alle otto in punto, con un mega sorriso in faccia, un dannatissimo vestito e dei dannatissimi tacchi di Hannah e il cuore che voleva sfondarmi la cassa toracica.
«Savannah Horan?»
Mi voltai, un uomo basso e cicciottello mi fissava.
«Uh… si, sono io.»
«Vieni, ti accompagno al tavolo. Justin sarà qui a momenti…»
Mi sedetti, aspettai Justin.
Passarono cinque minuti, manco l’ombra. Dieci minuti, ancora niente. Venti minuti, idem.
Mezz’ora, non era ancora arrivato.
«Da dove deve arrivare, la luna?»
«Sono certo che arriverà a momenti, Savannah. Avrà avuto un contrattempo.»
 

˜
Justin’s POV.

 
Guardai l’orologio, erano le otto e mezza. Adesso dovrei essere con Savannah, invece sono qui con Scooter che si improvvisa sarto e cerca di trovare un buco microscopico in una maglia.
«Lo vedi?»
«No… Scooter sono in ritardo, Savannah mi aspetta…»
«Ma dobbiamo tappare ‘sto buco.»
«Fatti aiutare da qualcun altro! Sono in un ritardo assurdo, Savannah mi ucciderà!»
Corsi fuori, saltai in macchina.
Guidavo a tutta velocità, quando… trovai TRAFFICO. NO.
«Cazzo no!»
Guardai dietro di me, non c’era nessuna macchina che arrivava. Potevo fare inversione a U e prendere l’altra strada… quella più lunga. Ma devo arrivare da Savannah.
Feci inversione, guidai più veloce che potevo.
Ora niente e nessuno poteva fermarmi… niente e nessuno apparte la polizia.
«Accosti, patente e libretto.»
Accostai, porsi la patente all’agente.
«Faccia in fretta, per favore.»

 
˜
Savannah’s POV.

 
Erano cinquanta minuti di ritardo, ormai s’era capito che mi aveva dato buca.
Mi alzai, lasciai dei soldi sul tavolo e mi allontanai. L’uomo cicciottello di prima mi fermò.
«Te ne vai?»
«Ormai… Justin mi ha bidonato. Si capisce.»
«Sono certo che arriverà… teneva molto a quest’appuntamento, sai?»
«Non posso crederci. Oh, se viene… può dirgli che non voglio parlargli mai più?»
«Va bene.»
Uscii dal ristorante, salii in macchina e misi in moto, ignorando le lacrime che stavano rigando le mie guance.
 

˜
Justin’s POV.

 
Bene, sono in ritardo di un’ora e mezza ma… ce l’ho fatta. Entrai nel ristorante, non c’era traccia di Savannah.
«Justin?»
Mi voltai; il mètre mi guardava dispiaciuto.
«Se n’è andata, vero?»
«Si. Era piuttosto scossa.»
Abbassai lo sguardo.
«Posso capirla.»
«E… mi ha detto che non vuole parlarti più.»
«Eh?»
«Te l’ho detto Justin, era piuttosto scossa. Piangeva.»
Ho fatto piangere Savannah?
«L’ho fatta grossa.»
Uscii dal ristorante, mi chiusi in macchina. Uno strano senso di nausea invase il mio stomaco, erano i sensi di colpa.
Decisi che bere qualcosa non mi avrebbe fatto male.



«Can I steal you one minute?
Sono tornata, shawties. (?)
Volevo postare prima ma... sono stata occupata con lo studio (debito di fisica, faccio l'esame l'otto çç)
E quindi... ecco il capitolo.
Inizialmente non avevo pensato di farlo finire così, però mi si è accesa una lampadina (?)
Voi che ne pensate? C:
A pressto.
  
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