Film > Sherlock Holmes
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Autore: maggieredknight    29/08/2012    4 recensioni
Poi fu lo sconosciuto a parlare : "Dottor Watson?"
"Sì,sono io..."
"Sono l'ispettore Brooks,ci deve seguire. -una pausa- E' in arresto".
Mrs Hudson dietro di loro piangeva.
Watson guardò incredulo l'uomo e poi Lestrade : "In arresto??!...E con quale accusa??!"
Brooks -tutta un'altra cosa rispetto a Lestrade- lo squadrò con uno sguardo duro,che non ammetteva
repliche : "Sodomia".
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Love is our Resistance - capitolo primo

Disclaimers:

L'ispirazione per questa fic nasce durante lunghi pomeriggi di lavoro in scuderia ascoltando la meravigliosa "Resistance" dei MUSE che a mio parere è davvero struggente e adattissima a descrivere le emozioni e la complicata relazione tra i nostri due meravigliosi protagonisti.
Quindi, grazie Muse, e grazie Watson e Sherly,vi adoro!*__*
E ovviamente grazie a chiunque avrà il coraggio di leggere!Non so quanti capitoli salteranno fuori e prego di non andare troppo OOC, ma intanto la storia ha inizio, e spero venga decente. XD
I personaggi purtroppo non mi appartengono e io non ci guadagno niente e bla bla bla...buona lettura! :)

 

 

*

Is your secret safe tonight?
And are we out of sight?
Or will our world come tumbling down?

Will they find our hiding place?
Is this our last embrace?
Or will the walls start caving in?

 

Il tuo segreto è al sicuro stanotte?
e noi siamo fuori dalla visuale?
o il nostro mondo andrà in rovina?

Troveranno il nostro nascondiglio?
questo è il nostro ultimo abbraccio?
o le mura inizieranno a crollare?

 

 

Era un primo pomeriggio di una giornata autunnale,a Londra c'era stranamente uno spiraglio di sole,e il
dottor John Watson stava camminando tranquillo verso Backer Street.
Era di ritorno da una visita a domicilio,poichè un suo vecchio paziente aveva avuto una febbre molto
alta ed era costretto a letto.
Watson era sereno e fischiettava piano: le cose non sarebbero potute andare meglio, lui e Holmes
andavano d'amore e d'accordo - escludendo i soliti immancabili battibecchi ovviamente- e non si erano mai sentiti così felici e completi; lui aveva rotto il fidanzamento con Mary e Holmes per amor suo aveva addirittura ridimensionato alcune delle sue stramberie.
Ormai era strano stare lontani anche solo mezza giornata e Watson non vedeva l'ora che fosse sera per poter passare un po' di tempo insieme.
Era dalla mattina presto che non vedeva Holmes: incredibile ma vero,il detective aveva fatto una levataccia ed era sparito in tutta fretta per "seguire una pista" -testuali parole-
Watson ancora non sapeva di cosa si trattasse, ma era sicuro che Holmes non avrebbe perso l'occasione
di parlargliene a cena.
Era così perso nei suoi pensieri che non si accorse di un braccio che spuntò improvvisamente da uno stretto
vicolo, lo arpionò per la manica del soprabito e lo tirò bruscamente di lato.
"Ehi!" esclamò il dottore stupito.
"Dottor Watson!La facevo più scaltro!Parola mia, sono sconvolto!" ghignò lo sconosciuto in un misto di stupore e divertimento.
Watson lo guardò : "Holmes?!"
"Mister Collins per la verità!" disse Holmes con fare sostenuto.
Watson lo osservò,era irriconoscibile:portava una strana bombetta in testa,un paio di occhiali, e baffi e barba
posticci abbastanza lunghi ma ben curati;il tutto completato da un soprabito dello stesso improbabile colore
della bombetta e da un bastone da passeggio.
"Mi faccia indovinare Holmes -ancora,in qualsiasi momento che non fosse...intimo,si davano del lei- ,la sua pista?"
"Elementare Watson! (scusate,non ho resistito!chiedo venia! ;p nda)...stavo giusto proseguendo con le mie
indagini quando l'ho vista passare per strada con quell'espressione così sognante e non ho saputo resistere
alla tentazione di fermarla...A che pensava?".
Watson arrossì un poco,non poteva -o non voleva- dirgli che stava pensando a lui,Holmes era già presuntuoso
a sufficienza,così cercò di sviare il discorso:
"Di fermarmi?Io direi strapparmi un braccio più che altro!"
Holmes sbuffò, "Sì,certo,come preferisce dottore...In ogni caso deve scusarmi ma non posso trattenermi oltre,
le mie indagini di cui sopra potrebbero essere ad una svolta interessante..."aggiunse gesticolando.

Purtroppo però,mentre parlavano fittamente,presi da quell'incontro inaspettato,non si accorsero di essere osservati.
Un uomo,seminascosto nell'ombra,li guardava attentamente.
L'uomo era Thomas Stowe, un reporter del Times,che stava passando di lì per puro caso,o per un destino crudele,
in cerca di uno scoop.
Il suo capo aveva minacciato di licenziarlo se non gli avesse portato qualcosa di davvero sensazionale,e diavolo,
l'uomo era disposto a tutto,non poteva permettersi di perdere il lavoro!
Riconoscendo improvvisamente il Dottor Watson,celeberrimo collega -o cane da guardia,come dicevano i maligni-
del grande investigatore Sherlock Holmes,si era nascosto ad osservare lui e l'altro uomo misterioso,che sembrava
un signore distinto,forse un Lord.
Magari stavano parlando di questioni segrete relative ad una qualche indagine...forse uno scandalo nelle alte sfere?
Lo sperava davvero!
Purtroppo però i due parlavano a bassa voce e dalla sua posizione non poteva sentirli,ma non voleva nemmeno
arrischiarsi ad avvicinarsi...
In ogni caso,stretta vicino al corpo,teneva pronta la sua macchina fotografica, e per sicurezza scattò un paio di foto,
anche se purtroppo il viso dello sconosciuto non si vedeva bene,mentre era inquadrato molto chiaramente il
dottor Watson...Stowe restò in attesa...era in una situazione tale che sarebbe stato disposto persino ad inventarsela,
una storia da prima pagina.

I due intanto erano ancora persi nei loro discorsi, quando iniziavano era impossibile smettere di battibeccare...
O amoreggiare, che dir si voglia...in fondo era la stessa cosa...a ben vedere,a volte sembravano una vecchia coppia
sposata, si ritrovò a pensare sorridendo Watson,che si risvegliò poi da questi pensieri, accorgendosi che l'altro era ancora
perso in uno dei suoi voli pindarici tra indizi e supposizioni, e cercò di tagliare corto.
"Bene Holmes,non voglio trattenerla,immagino comunque che stasera mi racconterà tutto con dovizia di
particolari, no?"
Al che Holmes,palesemente infastidito per essere stato interrotto, si avvicinò al suo viso e sorrise sornione : "Veramente
avevo altri progetti per la serata...ma se preferisce sentirmi parlare, piuttosto che essere posseduto passionalmente e
violentemente più e più volte sulla scrivania del mio studio cambierò i miei piani..."
"Holmes!!" Watson a momenti rischiò un infarto e diventò di tutti i colori,mentre forti brividi percorsero il suo corpo
al solo immaginare la situazione.
Holmes nel vedere la sua reazione fu oltremodo compiaciuto,infatti disse: "Bene,sono oltremodo compiaciuto!Sa quanto
io adori farla arrossire dottore...non è cosa da tutti i giorni,lo ammetto, ma pare che a me riesca piuttosto bene,
che ne dice?"
"Vada a farsi fottere Holmes!" esclamò Watson
"Ma come Watson?Questa era la MIA proposta per questa sera verso di LEI,l'ho detto prima io,non può
rubarmi le idee!!!"ghignò l'altro sempre più divertito.
"Holmes!!!Vada,è meglio!!!" , borbottò Watson demolito,ricordando troppo tardi che non avrebbe nemmeno dovuto
iniziare a ribattere e chinò la testa, sperando che il rigonfiamento sotto i suoi pantaloni non si notasse troppo.
"E stia attento,la prego" Aggiunse poi, "Non vorrei invece passare la serata a ricucirla! " disse cercando di recuperare
un po' di contegno.
"Ma certo,come vuole...magari potremmo giocare al dottore!" ammiccò Holmes.
Adorava provocarlo e vedergli fare quelle facce.
"Holmes!" Watson era disperato ormai...
Il detective rise : "Allora vado,mi aspetti per cena,spero di non tardare".
Poi si avvicinò ancora al viso di Watson e disse con tono suadente:
"Mentre mi aspetta, pensi con calma a cosa desidera...Quando torno cercherò di accontentare tutte le sue più
inconfessabili fantasie..."
E stavolta Watson non ebbe il tempo di arrossire nè di replicare,perchè Holmes gli aveva già chiuso le labbra con un bacio.
Dapprima Watson,stupito, fece resistenza, poi sentì il sapore di Holmes sulla sua bocca e il suo profumo,quel misto di
tabacco da pipa,acqua di colonia e strani liquidi per esperimenti, e perse la testa,lasciandosi andare, stringendo l'altro per
le spalle e socchiudendo leggermente le labbra in un muto invito che Holmes raccolse subito,cercando la lingua di Watson
con la sua e stringendolo più forte a sè.
Poi all'improvviso Watson si ricordò che erano in mezzo a una strada -vicolo va bè,poco cambiava- di Londra e si
staccò all'improvviso dall'altro
"Holmes!!E' impazzito per caso??!!"
Il detective rise : "Mister Collins,non dimentichi!...E comunque non mi sembrava dispiaciuto!"
"Ma Holmes,se qualcuno ci vedesse!...."
Holmes lo guardò, e capì la sua pena...Per una volta il dottore aveva ragione,non avrebbe dovuto rischiare tanto...ma con
Watson
gli sembrava sempre di non poter mantere il freddo controllo che lo contraddistingueva...
"....D'accordo Watson,ha ragione,le chiedo scusa,non succederà più,ma non ho potuto resistere.",ammise... E lo disse
con un' espressione sinceramente dispiaciuta,cosa che accadeva raramente,così a Watson passò subito il nervoso e senti
ancora di adorarlo...
"D'accordo,va bene,allora stia attento,ci vediamo a casa" sospirò.
"A presto Dottore!",sorrise Holmes sentendosi perdonato, e iniziò ad allontanarsi verso la luce della strada principale.
"A presto,Mister Collins" sorrise Watson alzando la voce perchè l'altro potesse sentirlo.
Lo guardò andarsene.
"Devo essere completamente impazzito,non c'è altra spiegazione" pensò,e sorrise,sentendo ancora il profumo di Holmes
che lo avvolgeva.

Thomas Stowe non potè credere ai suoi occhi.
Era rimasto così stupito che per un attimo quasi si era dimenticato di scattare una foto...
Ma era un professionista,e di cose strane e inaspettate ne aveva viste tante nel suo lavoro,così aveva ripreso subito
la lucidità mentale necessaria. E ne aveva scattate due.
Ora aveva in mano qualcosa di davvero scottante.
Purtroppo alla fine l'uomo distinto non si era mai voltato del tutto,ma ora aveva un nome, l'unica cosa che era
riuscito a sentire : Mister Collins.
E ovviamente sapeva chi era l'altro...
...Ora doveva giocare bene le sue carte...
Sorridendo malignamente,si avviò verso la centrale di polizia.
Quando arrivò all'ufficio che gli interessava e fu portato al cospetto dell'ispettore disse solo : "Ho una cosa
interessante da raccontarle,e le prove che ciò che dico è vero".
L'altro lo guardò sospettoso : "E cosa vorrebbe in cambio?".
Stowe rispose prontamente : "L'esclusiva su tutto il servizio.Foto, articoli, tutto...".
L'ispettore ci pensò un attimo,poi disse : "D'accordo,sentiamo..."
Il giornalista sorrise :decisamente,quel giorno non avrebbe perso il lavoro...
 

Watson arrivò a casa,salutò educatamente Mrs Hudson,le diede disposizioni per la cena e si ritirò al piano di sopra.
Salendo le scale vide Gladstone accasciato apparentemente senza vita sui gradini,il respiro meno percettibile del solito.
"Ancora!" sbuffò rumorosamente Watson "Aveva promesso che l'avrebbe finita!Quando torna mi sente,non è possibile!"
...pensando poi che se non ci fosse stato il cane, probabilmente Holmes avrebbe provato su di LUI i suoi strani intrugli
anestetici ,e pensò che tutto sommato gli conveniva stare zitto...
Rimase nel suo studio un paio di ore a sistemare alcuni documenti,dopodichè si recò in camera,si spogliò e fece
un bel bagno caldo.
Andò nella stanza di Holmes e,dato che era ormai sera accese il camino e preparò la tavola su cui mangiare,cercando
inutilmente di riordinare un po' quel disordine incredibile...Lui era l'unico a cui Holmes permetteva di toccare quell' assoluto
casino che era il suo studio. Anche questo faceva capire quanto tenesse a lui...
Lanciò uno sguardo intenso alla scrivania e rabbrividì di piacere ripensando alle parole di Holmes...poi,cercando di distrarsi
mentre aspettava, si mise in poltrona a leggere un libro...
Dopo un po' arrivò Mrs Hudson portando la cena ,ma di Holmes ancora nessun segnale...
"Speriamo vada tutto bene",pensò Watson sospirando...
Dopo poco, si sentì chiamare alla finestra e quando si affacciò e guardò giù vide Marc, un ragazzino che spesso
portava loro i messaggi o gli sbrigava qualche commissione.
"Dottore! Il signor Holmes mi ha detto di dirle che putroppo tarderà e di non aspettarlo...si scusa tanto...ha detto...
che si farà perdonare offrendole la colazione domattina al Royal !"
Watson fu dispiaciuto,ma l'importante era che Holmes stesse bene,quindi ringraziò il ragazzo e gli lanciò una moneta.
A quel punto era inutile aspettare ancora,mangiucchiò qualcosa poi si sedette in poltrona -in quella di Holmes- vicino
al camino, e si perse a guardare il fuoco scoppiettare,e a riflettere...
Non si era mai sentito così scombussolato per nessuno prima di allora...Non credeva nemmeno che fosse possibile...
ma da quando aveva incontrato Holmes...Tutte le sue certezze,le sue convinzioni...si era tutto ribaltato...
Come una vecchia coppia sposata, aveva pensato quel pomeriggio?
...in un certo qual modo lo erano,anche se la morale dell'epoca era assolutamente contro di loro...
Tutto ciò che gli era stato inculcato nella testa fin da bambino non sembrava avere più senso...niente aveva
un senso quando era con Holmes...e forse proprio per quello, per la prima volta nella sua vita TUTTO aveva senso...
Watson sapeva di non amare Holmes perchè era un "uomo"...lo amava perchè era...Holmes...E sapeva che non avrebbe mai amato nessun altro -uomo o donna- in modo così doloroso,e struggente,come se gli mancasse sempre
l'aria per respirare e solo Holmes potesse ridargliela...
Ma a cosa li avrebbe portati tutto questo?...Holmes sembrava non pensarci,non dargli un gran peso,invece Watson
era preoccupato e spesso,in silenzio, chiuso nella sua stanza si tormentava, e pensava se non fosse tutto sbagliato...
Aveva provato ad andarsene,a farsi una vita normale e tranquilla,una famiglia...ma non c'era riuscito...Ed era tornato...
Spesso gli risuonavano in testa parole come pervertiti,e disonore,e carcere,e lavori forzati...
Poi guardava Holmes che dormiva tranquillo,o che gli sorrideva con quel sorriso che riservava solo a lui...e Watson si sentiva completo,integro,forte come nemmeno in guerra si era mai sentito...
E per un po' ogni dubbio si dissipava...non esisteva più la morale...non esisteva giusto o sbagliato...non esisteva niente
che non fossero loro due...
Non poteva,NON POTEVA essere peccato amare a quel modo qualcuno...
Con questi pensieri,cullato dal rumore e dal calore del fuoco...Watson si addormentò.

 

*

(It could be wrong, could be wrong)
But it should’ve been right
(It could be wrong, could be wrong)
Let our hearts ignite
(It could be wrong, could be wrong)
Are we digging a hole?
(It could be wrong, could be wrong)
This is outta control...

(potrebbe essere sbagliato, potrebbe essere sbagliato)
Ma sarebbe dovuto essere giusto
(potrebbe essere sbagliato, potrebbe essere sbagliato)
Lasciamo che i nostri cuori si accendano
(potrebbe essere sbagliato, potrebbe essere sbagliato)
Ci stiamo scavando una buca?
(potrebbe essere sbagliato, potrebbe essere sbagliato)
E' tutto fuori controllo...


Watson si svegliò all'improvviso sentendo dei forti colpi alla porta e qualcuno che lo chiamava.
Sbattè le palpebre ancora confuso,ricordando di essersi addormentato nello studio di Holmes,e si alzò dalla
poltrona un po' a fatica.
Non era il posto migliore in cui dormire per le sue vecchie ferite...
I colpi si fecero più insistenti e sentì la voce di Mrs Hudson che gridava: "No,aspettate,non potete!"
In un attimo fu lucido,subito si allarmò e corse ad aprire la porta -Che fosse successo qualcosa ad Holmes?!-
Aprì e davanti a lui c'era l'ispettore Lestrade,seguito da alcuni Yarders e da un uomo che non aveva mai visto.
"Che succede??!!"
-Oddio!E se fosse accaduto ciò che temeva ogni giorno della sua vita?!Che qualcuno venisse a dirgli che
Holmes era...? NO! Non poteva nemmeno pensarci...
Forse Lestrade per una volta intuì i suoi pensieri,perchè disse ."Non è ciò che pensa..."
Il medico sospirò di sollievo...ma allora che succedeva?
Poi fu lo sconosciuto a parlare : "Dottor Watson?"
"Sì,sono io..."
"Sono l'ispettore Brooks,ci deve seguire. -una pausa- E' in arresto".
Mrs Hudson dietro di loro piangeva.
Watson guardò incredulo l'uomo e poi Lestrade : "In arresto??!...E con quale accusa??!"
Brooks -tutta un'altra cosa rispetto a Lestrade- lo squadrò con uno sguardo duro,che non ammetteva
repliche : "Sodomia".
Watson si sentì mancare, gli si bloccò il respiro e impallidì. Per un attimo -forse troppo lungo-non riuscì a replicare.
Possibile che qualcuno sapesse...?
Subito cercò di riprendere il suo contegno e ,con un grande sforzo, di assumere un'aria quasi divertita e disse :"E' ovvio
che ci deve essere un errore!...Lestrade,lei non dice niente?"
"Dottore,mi spiace,ho le mani legate,questi...reati non sono di mia competenza",disse lui guardando in basso.
Watson cercava di pensare in fretta : non avevano nominato Holmes ma solo lui, perchè?Holmes era già stato arrestato?
Buon Dio,sperava di no...Chi lo aveva accusato?Forse era solo la vendetta di qualcuno che aveva dei conti in
sospeso con loro, e si sarebbe presto risolto tutto...
E se fosse stato...Il giorno precedente in quel vicolo?...Maledizione...
Brooks interruppe i suoi pensieri,perchè si avvicinò a lui e lo afferrò saldamente per una spalla :"Mi segua senza
fare storie dottore! Se è vero che si tratta di un equivoco lo chiariremo!" E così dicendo gli prese un braccio e lo
fece voltare in malo modo,ammanettandogli i polsi dietro la schiena.
Watson chiuse gli occhi...non poteva essere vero...
Mrs Hudson continuava a singhiozzare: "Non potete,non potete..."
Watson capì che ribellarsi sarebbe solo servito a peggiorare le cose e ammettere di essere colpevole -colpevole di
COSA poi??!- sentì la rabbia montargli dentro come una furia e si trattenne a stento dal prendere tutti a pugni e
cercò di stare calmo,mentre i poliziotti lo trascinavano giù per le scale.
Poi furono fuori,alla luce del sole,e Watson vide una carrozza che li aspettava per portarlo via,e già una folla di curiosi lì
intorno.

Si sentì i polsi bruciare sotto il freddo metallo delle manette,il sangue che gli pulsava nelle tempie,l'incontrollabile
voglia di correre,mentre cercava di respirare lentamente...
Poi tra la folla vide il flash di una macchina fotografica... Un uomo alto e moro lo guardava sorridendo soddisfatto...
Il medico lo osservò...non gli sembrava di conoscerlo...
Watson fu fatto salire sulla carrozza, Clarkie alla sua destra, un altro poliziotto alla sua sinistra, peggio di un
criminale omicida...
"Dove andiamo?" chiese a Clarkie,anche se sapeva la risposta...e sapeva cosa lo aspettava...
"Al commissariato" sussurrò l'altro,visibilmente a disagio: "Un testimone afferma di averla vista intrattenersi in
rapporti...contro natura,con un altro uomo".
"E' una menzogna.Chi è il testimone?Chi sarebbe l'altro uomo?" provò Watson.
"Il testimone è segreto,non ne ho idea. Riguardo l'altro uomo,abbiamo solo un nome,e una descrizione...Non è stato ancora
identificato".
Watson sperò che l'altro non si fosse accorto del suo sospiro di sollievo:era come pensava,Holmes era salvo,
non era stato riconosciuto grazie al suo travestimento.
Provò a chiedere qualcos'altro quando in carrozza entrò anche Brooks,che evidentemente aveva sentito il discorso:
"Ma... - si intromise questo con uno sguardo e un tono che non promettevano niente di buono - siamo sicuri che
in questo ci aiuterà lei dottore".
E a Watson il respiro morì sulle labbra : "Ma...-"
"Ora basta!Da questo momento le domande le facciamo noi!" tagliò corto Brooks.
...Watson si ammutolì,e mentre guardava fuori dal finestrino, capì che il viaggio che stava iniziando quel giorno
non sarebbe stato affatto facile, e non sarebbe finito presto,e pregò di avere la forza di affrontarlo.

Dopo poco, nemmeno un'ora, Sherlock Holmes rincasò al 221b di Backer Street.
Era soddisfatto del lavoro di quella notte,e non vedeva l'ora di incontrare Watson per raccontargli tutto e
farsi perdonare davanti ad un'abbondante colazione. Stava morendo di fame, non toccava niente dal giorno prima.
Appena mise piede in casa però,senti provenire dei singhiozzi dalla porta chiusa della cucina e capì subito
che si trattava di Mrs Hudson.
"Ecco,cos'avrò combinato stavolta!...Non mi va di sentire la solita predica,spero non mi abbia sentito rientrare..."
Stava già salendo zitto zitto le scale,ma i singhiozzi si fecero più forti...
Holmes tutto sommato non era senza cuore...sospirò e tornò indietro...
Entrò in cucina: "Nonnina,le assicuro che l'esplosione nel salotto era perfettamente controllata e - ma le parole
gli morirono in bocca perchè la donna gli si buttò quasi al collo, singhiozzando ."Oh,signor Holmes!!!meno male è qui!!!
Faccia qualcosa,il povero Dottor Watson-
"Watson??!!cos'è accaduto a Watson??!" esclamò il detective cambiando subito espressione.
"La polizia l'ha arrestato!! L'hanno portato via!!!"
"COSA??! Perchè?!! Che è successo??!"
"Oh,Signor Holmes,l'hanno accusato di essere...di essere uno di quei pervertiti contro natura,ma il dottore
è un brav'uomo,glielo vada a dire lei!!!"
Holmes si sentì morire...non era vero...per un attimo vide la stanza vorticargli intorno...
Si diede mentalmente dell'idiota....era stata colpa sua?!Erano seguiti forse?Come aveva potuto non accorgersene??!!
Pensò a tutte le volte che Watson lo aveta aiutato,gli aveva salvato la vita...in tutti i sensi...John Watson aveva salvato
Holmes in tutti i modi in cui un uomo può essere salvato...E lui cosa aveva fatto ora??!!!
Non riusciva nemmeno ad immaginare un'esistenza senza di lui...
Attraversò un momento di assoluta confusione mentale,in cui non riuscì a formulare pensieri o a proferire parola, poi
fortunatamente riprese controllo di sè e gli fu assolutamente chiaro cosa fare :toccava a lui stavolta salvare Watson,
doveva correre da lui, sistemare le cose e tirarlo fuori da quel disastro che aveva combinato!
Dio,come aveva potuto essere così irresponsabile verso la persona a cui teneva di più al mondo?!!
Mrs Hudson intanto ancora lo scuoteva, dicendo qualcosa sul fatto che il dottore fosse una brava persona.
Holmes si scosse, la guardò duramente e disse:"Nonnina,una persona deve essere giudicata in base a ciò che
compie ogni giorno, al suo senso dell' onore, alla sua onestà, a come si comporta verso gli altri...non in
base a chi ama!Ognuno a suo modo,siamo tutti dei pervertiti!!Ora mi scusi, vado a salvare Watson!"
...e corse via lasciandola a bocca aperta senza che avesse compreso del tutto cosa le era stato detto.

Holmes uscì in strada, e senza nemmeno cercare di chiamare una carrozza si mise a correre verso il commissariato,
e chi lo vide in quel momento per le vie di Londra,col viso rabbioso e sconvolto, giurò che sembrava un terribile
demone, venuto direttamente dagli inferi per punire gli uomini della loro malvagità...

*

(It could be wrong, could be wrong)
But it should’ve been right
(It could be wrong, could be wrong)
Let our hearts ignite
(It could be wrong, could be wrong)
Are we digging a hole?
(It could be wrong, could be wrong)
This is outta control...

(potrebbe essere sbagliato, potrebbe essere sbagliato)
Ma sarebbe dovuto essere giusto
(potrebbe essere sbagliato, potrebbe essere sbagliato)
Lasciamo che i nostri cuori si accendano
(potrebbe essere sbagliato, potrebbe essere sbagliato)
Ci stiamo scavando una buca?
(potrebbe essere sbagliato, potrebbe essere sbagliato)
E' tutto fuori controllo... 

  
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