Sbagliato
Nel mio mondo tutto
ora era sbagliato, e presto l’errore venne rivelato.
Senza pietà,
furiosamente e follemente.
Giorni di arida
solitudine colpirono e devastarono il mio cuore. Lacrime fredde come la morte e
taglienti come una lama di ferro dilaniavano la mia anima riducendola in
brandelli acuminati. Doloranti nell’assenza di vitalità.
Tutto ciò che
restava di me era pianto, grida, disperazione. E infine, di nuovo la vita.
Il fuoco
bruciava e la fenice sorgeva.
Il tempo
passava, il sole si alzava e il calore lasciava posto al tepore. Nell’immenso
di terra, acqua e dolce vento sulla mia pelle, tornò libero il bisogno di te.
Rifioriva nei
miei pensieri il suono della tua voce, il piacere delle tue parole, il caldo
desiderio di tornare fra le braccia rassicuranti del tuo profondo e violento
amore. Un fior di loto soffocato, inebriato, ingannato, ma mai morto.
In bilico sul
mondo, decisi di tornare. Non avevo più bisogno di odiarti, forse, nel caldo
fuoco del cuore, sapevo di poterti amare.