Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: saveyou    29/08/2012    6 recensioni
«Non capirò mai il divorzio. Come puoi stare vent’anni con una persona, amarla più di chiunque altro, passare con lei i momenti più belli della tua vita e poi finire per odiarla e non parlarle più? Sembra una cosa impossibile, ma è così. E' come crearsi una nuova vita. Nella vita precedente avevi tutto, amore, figli, casa, una famiglia e tanti momenti felici, nella tua nuova vita ti dimentichi di tutto questo e impacchetti la tua vecchia vita per non averla mai più, e la cosa più brutta è che neanche ti manca. Non ti mancano gli anni più belli della tua vita, li hai dimenticati e hai finito per odiarli. Le persone che ci avevano fatto parte ormai non ti parlano più e tu cerchi di evitarle, quando prima avevi tutto in comune con loro, ora non hai niente. E poi la tua nuova vita è più bella. Questo non lo capirò mai.»
Sono un'adolescente, sbaglio continuamente, voglio sempre avere ragione, preferisco passare il mio tempo con amici anzichè con la famiglia, faccio continuamente errori di cui mi pento ma sono troppo arrogante per ammetterlo. E la gente che mi sta intorno è sempre più complicata.
helis.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 1.

Ormai il sole stava scomparendo dietro le case del vialetto e io non mi decidevo ancora a rientrare a casa, non sarei riuscita a guardare in faccia mia madre. Avevo fatto l’ennesima cazzata, ma non volevo ammetterlo, volevo costantemente avere ragione.
Stavo seduta sulla soglia di casa con la testa poggiata alla porta mentre continuavo ad attorcigliare tra le dita la ciocca fucsia fatta poche ore prima e sentivo bruciarmi l’eyebrow, il piercing al sopracciglio che avevo tanto insistito per farmi fare di nascosto.
Vidi qualcuno dirigersi verso di me e riconobbi la postura, il taglio di capelli e l’orrendo golfino che indossava ogni giovedì sera dopo aver fatto visita alla nonna. Incrociò il mio sguardo e si fermò proprio davanti al cancelletto del giardino di casa mia. Non fui abbastanza forte da tenere gli occhi puntati sui suoi e abbassai lo sguardo verso le mie scarpe, mentre sentivo una lacrima che mi rigava il viso. Sentii i suoi passi avvicinarsi a me di corsa per poi fermarsi e inginocchiarsi prendendo il mio viso tra le sue mani.
Ormai si sentivano solo i miei singhiozzi e le lacrime mi impedivano anche di guardare negli occhi il mio migliore amico.

Non mi disse nulla per qualche minuto, rimase semplicemente a fissare il mio viso e sorridendomi con quel sorriso che solo lui sapeva fare. Era rassicurante, sì, ma io non riuscivo a stare meglio. Dopo un po’ si sedette vicino a me e mise un braccio intorno alle mie spalle.
«La mia vita è una merda, se non fosse per te e per Spike non aspetterei un altro secondo a lasciare questo mondo.» me ne uscii così e lo sentii sorridere, faceva sempre così, quando piangevo sorrideva sempre perchè sapeva che il suo sorriso sincero mi avrebbe sempre migliorato l’umore.
«Non devi pensarlo neanche per scherzo.» mi rispose serio.
«Perchè non dovrei? Da quando papà si è trasferito non ne combino una giusta, prima l’eyebrow, poi ho iniziato a fumare e ora guarda questa stupida striscia che mi ritrovo nei capelli. E questo è solo il cambiamento più evidente, c’è da ricordare che sono diventata la ragazza più acida della città, non riesco neanche a socializzare grazie a quello schifo di carattere che mi ritrovo. Liam sono cambiata, ma io non volevo cambiare. Vorrei che tutto tornasse come l’estate scorsa.» Mi passai un dito sotto gli occhi per asciugare il trucco sciolto, ma probabilmente peggiorai solo le cose.

«Io non ti vedo cambiata sai? Sei sempre bellissima e hai sempre quelle dolci fossette quando sorridi. E poi sei l’unica persona che riesce a mangiare un hamburger più grande della sua testa nel mentre che balla a Just Dance 3 per la wii.» mi uscì una piccola risatina, quelle parole mi riscaldarono il cuore.
Tirai su col naso e lo guardai negli occhi. «Solo tu non mi trovi cambiata Liam, perchè sei il mio migliore amico. Ti prego tirami fuori da questa situazione, fammi tornare al’estate scorsa.»
«Tipo quando indossavi ancora quella magliettina coi fiori in 3D?» Scoppiammo in una leggera risata entrambi, solo lui poteva riuscire a sdrammatizzare così le cose.
«Non farmici pensare guarda, che vergogna. Non ce la faccio più,  il mio mondo sta diventando uno schifo e mia madre non mi vuole neanche parlare finchè non mi tolgo questa ciocca fucsia.» gli dissi tutto d’un fiato.
«Che hai combinato?» rispose alzando il sopracciglio.
«Ho rovinato il mio biondo naturale con un ciuffo fucsia che a quando pare mia madre non digerisce.»
«E perchè l’avresti fatto?» mi disse sospirando.
«Mi andava di farlo okay? Volevo essere un pochino più originale, ormai tutte le sgualtrinelle della città si stanno facendo bionde per provare ad apparire più ‘sexy’ e io non voglio essere una di loro.»
«Liz, per essere originale non hai bisogno di farti una ciocca rosa. »
«Lo so, e se non te ne fossi accorto me ne sono già pentita. E non chiamarmi Liz ti ho già detto, quel soprannome non mi appartiene più, non lo voglio più sentire.» stavo esagerando, stavo di nuovo per scoppiare a piangere, e Liam non meritava che lo trattassi così ma era più forte di me, non riuscivo ad essere una buona amica per una volta.
«Per me quel soprannome ha il valore più importante della Terra, e sai che io continuerò a chiamarti sempre così.» vidi i suoi occhi rabbuiarsi, io l’ho detto che ero diventata una delle persone più scontrose della città e stavo facendo del male all’unica persona che teneva davvero a me.
Mi venne un groppo in gola e non riuscii più a parlare.
«Quel soprannome mi ricorda mio padre, non.. mi fa stare bene. Non voglio più ricordarlo.» riuscii a tirarmi fuori quelle parole con voce strozzata. Liam mi sorrise nuovo e mi abbracciò, lo stavo trattando di schifo e lui continuava a sopportarmi, io mi sarei già presa a schiaffi.
«Tu non devi ricordare nessuno, e quel soprannome non è per farti star male, ma per ricordarti che sarai sempre la mia bambina, ok?» mi diede un bacio sulla guancia e mi scese istintiva un’altra lacrima.
Rimasi a guardare la strada, non passava nessuno. C’erano solo gli alberi che ondeggiavano e si sentiva solo il fruscio delle foglie. A quell’ora non usciva nessuno di casa, la gente stava a casa e cenava allegramente con la famiglia, quella che io non avevo più.

«Liam, mi manca mio padre. Non mi interessa se ha sbagliato in un sacco di cose, se mi ha fatto soffrire e se ha fatto soffrire la mamma, mi manca. Non riesco a stare senza di lui. Io pensavo che avrei superato questa situazione a testa alta ma non è così, ogni ragazza ha bisogno dell’abbraccio di un padre al mattino e della sua buonanotte prima di andare a letto. Io non ce l’ho più. Da quando se n’è andato mi sono dovuta arrangiare, non posso più contare su nessuno, se non su di te, pensavo di riuscire a sopportare tutto e invece non è così. La mia vita sta cadendo a pezzi.» ogni volta che parlavo del divorzio provavo a trattenere le lacrime, ma piangere era inevitabile. «Non capirò mai il divorzio. Come puoi stare vent’anni con una persona, amarla più di chiunque altro, passare con lei i momenti più belli della tua vita e poi finire per odiarla e non parlarle più? Sembra una cosa impossibile a parlarne così ma è una delle cose più naturali del mondo. È come crearsi una nuova vita. Nella vita precedente avevi tutto, amore, figli, casa, una famiglia e tanti momenti felici, nella tua nuova vita ti dimentichi di tutto questo e impacchetti la tua vecchia vita per non averla mai più, e la cosa più brutta è che neanche ti manca. Non ti mancano gli anni più belli della tua vita, li hai dimenticati e hai finito per odiarli. Le persone che ci avevano fatto parte ormai non ti parlano più e tu cerchi di evitarle, quando prima avevi tutto in comune con loro, ora non hai niente. E poi la tua nuova vita è più bella. Questo non lo capirò mai.» parlavo con gli occhi lucidi e Liam continuava ad ascoltarmi senza interrompermi. Mi girai verso di lui e lo guardai negli occhi: «Perchè è tutto così complicato?»
«Evidentemente il mondo voleva che andasse così per farti arrivare il meglio più tardi.» mi rispose come un vecchio saggio.
«Io lo sto ancora aspettando, ma non arriva.»
«Arriverà, te lo prometto.»
Rimanemmo lì abbracciati a guardare come il paesaggio si rabbuiava col calare del sole. Tutto diventava nero, buio, pauroso e lui rimaneva lì ad abbracciarmi come se niente fosse.
Quella sera faceva un freddo cane e anche le nuvole cominciavano a coprire il cielo, era proprio una brutta serata. Ma tra poche ore sarebbe tornato il sole e sarebbe arrivata una bellissima mattinata.
Forse era vero, non puoi aspettarti che arrivi il meglio se non passi il peggio. Ma quello non era ancora il peggio.

 

 

 

Ciao bellezze,

Questa è la mia prima fan fiction su efp e vorrei precisare che non sarà incentrata solo su ‘i one direction la band’ ma sulla vita degli adolescenti, amore, amicizia, problemi eccetera.
Questo capitolo rende di più se lo leggete con sottofondo ‘When I Look at You’ di Miley Cyrus, so che non ha senso scrivervelo qui ma non importa.
Comunque scriverò il prossimo al più presto, mi farebbe piacere se recensiste, baci.

Helis.

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: saveyou