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Autore: Cilyan    29/08/2012    4 recensioni
- perché? Perché non me lo hai detto? Avremmo potuto fare qualcosa, insieme! -
Ma lo sguardo della ragazza era vuoto e pieno di tristezza al solo pensiero che lui ed i suoi idoli potessero vederla così. Nulla avrebbe mai cambiato la verità delle cose e cioè che ora era arrivata ad un punto di non ritorno.
[..]
- Ti prego non mi lasciare- e se avesse potuto sicuramente Melody gliene avrebbe dette quattro sulla sua dolcezza, ma poi avrebbe sorriso teneramente pensando al bene che gli voleva;
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“Ti aiuteremo” le aveva detto Zayn, asciugandole le guance con un fazzoletto e vedendo già l' appoggio dei compagni, che ,a turno ,la abbracciarono mormorandole rassicurazioni:
- Ora ci siamo noi- le aveva sussurrato sensuale Harry, con un tono che la avrebbe fatta sorridere se solo avesse potuto.
- Ti riprenderai- Niall accarezzandole le gote con uno sguardo di rammarico.
- Parleremo con il medico, vedrai- aveva detto Liam,con tono altamente responsabile.
- Ma prendi il lato positivo, no? Niente lavoro e solo riposo!- cercò di scherzarci su Louis e si poteva benissimo giurare che li Melody rise con gli occhi e che Louis ne fu talmente contento e stupito da abbracciarla di nuovo
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Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Wouldn't change a thing"


Era una giornata uggiosa come tante altre e Melody si ritrovava distesa sul suo enorme letto matrimoniale, in attesa di una qualche risposta che non sarebbe mai arrivata. Che poi non sapeva più nemmeno lei in cosa fosse in attesa: Un cellulare nuovo, un lavoro rinnovato, un vestito per qualche occasione importante, un amore impossibile, una famiglia che la amasse sul serio, non ne aveva la più pallida idea. Sapeva solo che si trovava in attesa di quel qualcosa che non la avrebbe mai toccata purché lei ormai era morta. Segregata in una camera buia era in attesa di andarsene il più lontano possibile. Forse al mare, in uno di quei posti da sogno che tutti descrivono nei libri: forse alle Hawaii, chi può dirlo, solo la sorte.
Le tende erano chiuse e le serrande abbassate. Solo un piccolo spiraglio di luce poteva essere intravisto attraverso le persiane e solo uno con una vista acuta e ben allenata avrebbe potuto vedere da fuori quel corpo che implorava pietà per se stesso. Neppure Melody sapeva il perché di tutto questo. Era solamente sicura che doveva finire e non sarebbe accaduto da solo il miracolo, perché i miracoli non si realizzano da sé, non si chiedono, si fanno. PERCHÈ  i miracoli non ti danno la vita, né te la tolgono. Essi ti donano unicamente la speranza di poter vivere e andare avanti, ma il lavoro più duro spetta a te non a ad un ente superiore e a te conosciuto solo per nome. La fede da la forza ed un valido appoggio alla mente umana, ma è la volontà l'unico mezzo  per sopravvivere. E fu così che una ragazza normale si trovò a dover lottare contro qualcosa piú grande di lei che non avrebbe potuto vincere neanche con tutta la sua volontà. E si che Melody aveva bisogno di aiuto, ma uno di quelli grandi e in chiedibili, uno di quelli in cui bisognava solo sperare. Lei aveva bisogno di tutto il bene che una persona può avere , se al bene c'è un limite,ovvio. Non sarebbe riuscita a superare quella situazione disperata da sola,no, non senza quel miracolo tanto agognato. Le sue parole non riuscivano, tuttavia, proprio ad uscire e non ne volevano sapere di essere buttate fuori neanche con la forza. Chi mai era colui che le impediva di dire e proclamare al mondo quello che aveva da comunicare? Che lei ce l'avrebbe fatta, che lei non avrebbe ceduto alla bocca impastata, e non a causa del sonno, che lei non avrebbe mai lasciato quel letto seppur tanto disgustato, se non fosse stato per tornare nella sua amata casa, quella situata in quel paesino di montagna, d'estate fresco, d'inverno innevato, a pochi chilometri da quel freddo giaciglio di ospedale. Lei non avrebbe mai ammesso ai suoi amori che non avrebbe mai lasciato la soluzione al tempo che passa, che la avrebbe condotta alla pace eterna, la sua; quella che lei non voleva ancora avere, perché ,in realtà, la sua vita era perfetta così e lei era l'unica che non lo aveva ancora compreso. E si quel retrogusto di amaro che le cominciava a salire in bocca la preoccupava, ma mai quanto il fatto di non poter più Parlare con i suoi adorati, stimati e amati amici, né con la sua famiglia o con tutte le persone a cui voleva bene e che ricambiavano. Rimpiangeva persino il non poter più comunicare con le sue insegnanti ,se pur per un'interrogazione, come faceva al liceo, o di non poter più muovere alcun arto per dedicarsi alla sua attività preferita: il ballo.
 Melody amava la danza e tutto ciò che la riguardava: la musica. Rock, hip hop; jazz, per lei non faceva alcuna differenza. E c' era un gruppo , in particolare che aveva seguito fin dalla nascita, che lo aveva sostenuta nel combattere la sua malattia.
Era dall'età di quindici anni che le avevano diagnosticato una di quelle malattie degenerative di cui non ricordava nemmeno il nome, che ora, alla giovane età di ventuno anni la costringeva in un letto a stare paralizzata, incapace di dire o fare qualsiasi cosa. E solo un intervento al cervello avrebbe potuto migliorare la situazione, ma era rischioso e lei o la sua povera madre ,rimasta vedova, non potevano permetterselo. E così lei si ritrovava segregata in una stanza buia ed isolata, solo perché non poteva permettersi due misere cure , solo perché la sua famiglia era povera e non ostante ciò lei non voleva tutto questo, né lo aveva scelto, perché nessuno sceglie il proprio destino, ma se non si è neanche in grado di cambiarlo cosa bisogna fare? Rassegnarsi? E forse sua madre lo aveva fatto ormai da molto tempo , da quel giorno in cui aveva smesso si andare a trovarla ,per il troppo dolore che provava a vederla ridotta così e non per niente  era caduta in una depressione tale che l'aveva costretta ad allontanarsi dalla sua amata figlia. E Melody non gliene faceva un male, anzi avrebbe voluto non vederla così. Prima aveva perso il marito ed ora stava per perdere pure la figlia. Non poteva assolutamente fargliene una colpa. E l'unica soddisfazione che aveva nella sua situazione era proprio il miracolo di poterla ancora sentire per telefono, di poter sentire gli uccelli cinguettare la mattina e di poter ascoltare la sua amata musica. Una infermiera, Cloe, sua amica, le metteva sempre le cuffie nelle orecchie ,non appena, con uno sguardo complice, si fissavano, perché Melody non poteva parlare  con la bocca, ma i suoi sguardi sapevano comunicare più di mille parole.
E c'era quel gruppo ,in particolare, che l'affascinava: gli One Direction. Un tempo uno di loro, Zayn era stato anche il suo migliore amico, ma per uno strano caso del destino si erano ritrovati lontani .Lui a Londra e lei nello stesso luogo dove erano cresciuti. Col tempo era stata lei a ledere i rapporti, perché non sopportava l'idea che lui avesse potuto abbandonare o trascurare la carriera anche solo per starle vicino qualche ora, perché si sa che Zayn Jawaad Malik fosse fatto così, no? E Melody non amava essere di intralcio per nessuno. Forse fu per questo che aveva preferito chiudere i ponti. Non si sarebbe , infatti, aspettata di rincontrarlo dopo due anni per nessun motivo. Lei non sapeva che per uno strano scherzo del destino gli  One Direction  si trovassero nel suo stesso reparto, per beneficienza e che , mentre stavano andando a togliersi i vestito da clown, notarono una stanza in penombra ed isolata. E Zayn non avrebbe mai voluto credere a ciò che lesse sulla porta e a quel che vide all'interno di quella stanza. Aveva pensato di andarla a trovare e di presentarle i suoi amici,ai quali aveva parlato più volte di lei, magari per riuscire a capire per quale strano motivo non riuscisse più a rintracciarla.
Le aveva mandato anche molte lettere e regali, ma non aveva ricevuto risposta ormai da moltissimo tempo, da due interminabili anni. E lui non poteva vivere senza di lei, la ragazza che aveva sempre amato e alla quale, con rammarico, non si era mai dichiarato. Quando entrò li dentro, quindi, cadde in un pianto senza fine , perché, in fondo, facendo due piú due anche uno come Harry sarebbe arrivato a capire che si avvicinava la fine di quella giovane ragazza. E Zayn ricordava bene che il padre soffrisse di una malattia degenerativa e che gli rimanesse  poco da vivere, anzi era già morto e tra poco sarebbe toccato a lei. La guardava parlandole, da lontano, dalla porta, con gli occhi, come se non fosse passato neanche un’ istante dall’ultima volta in cui si erano visti, e le chiese:
 << perché? Perché non me lo hai detto? Avremmo potuto fare qualcosa, insieme!>>
Ma lo sguardo della ragazza era vuoto e pieno di tristezza al solo pensiero che lui ed i suoi idoli potessero vederla  così. Nulla avrebbe mai cambiato la verità delle cose e cioè che ora era arrivata ad un punto di non ritorno. La musica che le scorreva dentro le orecchie non sembrava alleviarle neanche un pochino la tensione che sentiva nell'aria, che non fu attenuata ,tanto più ,quando vide Zayn avvicinarsi al suo giaciglio in lacrime. Finalmente si poterono guardare direttamente occhi negli occhi e non da lontano come qualche istante prima. Lui decise di prendere in mano la situazione, così le posò delicatamente le labbra sulla fronte, per poi scendere sul naso ed infine sulla bocca di lei ,sussurrandole a fior di labbra un :
 << Ti prego non mi lasciare>> e se avesse potuto sicuramente Melody gliene avrebbe dette quattro sulla sua dolcezza, ma poi avrebbe sorriso teneramente pensando al bene che gli voleva; però, l'unica cosa che riuscì a fare fu percepire quel calore umano che non riceveva da molto , fatta eccezione per la sua amica in ospedale.
 E come se nulla fosse tutto ciò la portò indietro nel tempo durante le loro serate a due, dove non c'era nessun altro eccetto i loro respiri ed un libro,mentre piano piano lui le toglieva le cuffiette e, prima di spegnere il suo i-pad ,lesse il titolo della canzone: “Beautiful” di Cristina Aguilera.
Quella canzone, pensò Zayn, era perfettamente abbinabile a lei e alla sua bellezza, cosa che nessun aveva mai notato tranne lui. Così cominciò a cantargliela, mentre le prendeva la mano sotto gli sguardi attenti dei compagni che, silenziosi, dallo stipite della porta si spostarono attorno al letto della paziente ,unendosi alla voce del compagno. Calde lacrime cominciarono a scendere, copiose, sul volto di lei e furono prontamente accompagnate da quelle dei ragazzi, che a furia di sentire parlare di lei da Zayn ,già le volevano bene. Ma non era il momento giusto per piangere;serviva allegria e forza per aiutare quella povera ragazza.
“Ti aiuteremo” le aveva detto Zayn, asciugandole le guance con un fazzoletto e vedendo già l' appoggio dei compagni, che ,a turno ,la abbracciarono mormorandole rassicurazioni:
- Ora ci siamo noi- le aveva sussurrato sensuale Harry, con un tono che la avrebbe fatta sorridere se solo avesse potuto.
- Ti riprenderai- Niall accarezzandole le gote con uno sguardo di rammarico.
- Parleremo con il medico, vedrai- aveva detto Liam,con tono altamente responsabile.
- Ma prendi il lato positivo, no? Niente lavoro e solo riposo!- cercò di scherzarci su Louis e si poteva benissimo  giurare  che li Melody rise con gli occhi e che Louis ne fu talmente contento e stupito da abbracciarla di nuovo, sotto lo sguardo geloso dell'amico, per poi sussurrarle un :
- Va tutto bene, non ti porterò via dal nostro amico tranquilla, per Zayn tutto!- e se ne andò dopo averle rivolto un occhiolino ,mettendo un braccio sulla spalla di Zayn a cui passò la parola.
- Bene Mel, adesso che siamo solo io e te andrà tutto bene , come una volta ricordi?- cercò di dire lui, sembrando sicuro nella voce che, in realtà, stava tremando .
- Lo sai amore mio che ti ho sempre amata vero?- aggiunse cominciando a singhiozzare.
- E anche tu mi ami vero!?- aggiunse, stringendole, un poco la mano , ma con il timore di poterle fare male lasciò la presa e cominciò ad accarezzargliela. E Zayn avrebbe potuto giurare che lì lei avrebbe risposto subito di si urlando ed abbracciandolo, se solo avesse potuto. Ma nulla restava immobile e solo un leggero brivido la percorse tutta facendole venire la pelle d'oca. Era di certo per la presenza dell'amico e fu proprio grazie a quel brivido che lui captò la sua risposta positiva.
-Tu , tu,  mi ami?se si ti prego alza e abbassa gli occhi- disse allora lui speranzoso e ,non appena vide che lei aveva fatto quel movimento, si alzò di scatto lasciandole la mano e raggiungendo gli altri che erano già fuori. Una volta sulla porta ,però ,si girò nuovamente verso di lei, guardandola con occhi apprensivi.
- Torno subito,aspettami. Ora che ti ho ritrovata, non ti lascerò andare . - e così dicendo sparì dietro la porta , per poi ricomparire qualche istante dopo con due medici al seguito.
- vede come le ho detto la situazione è grave. L'unica speranza per la ragazza di sopravvivere è una rischiosa operazione al cervello.- disse uno dei due e
- Però è molto costosa - continuò l'altro. - se la paziente è d'accordo, tuttavia, possiamo avviare le pratiche dell'intervento dato che lei, come ha detto di chiamarsi?-
- Zayn,Zayn Malik - rispose il ragazzo che ,per non tremare ,stringeva i pugni freneticamente.
- Bene signor Malik , procediamo?-
- Signorina lei è d'accordo? Se lo è alzi ed abbassi gli occhi due volte, diversamente sbatta la palpebre due volte-. Disse uno dei due medici e, di conseguenza, rimasero tutti in attesa, specialmente il ragazzo. E quando lei mosse gli occhi su e giù per due volte , Malik quasi esultò dalla gioia, ma si dovette contenere dato il luogo in cui si trovava.
- Benissimo procediamo- dissero i medici ,sparendo dietro la Porta insieme al ragazzo e lasciando sola la povera Melody, che aveva acconsentito solo perché il suo amico la aveva guardata con uno sguardo supplichevole a cui lei non aveva potuto resistere. Dopotutto se fosse stato per lei , pur avendo la disponibilità economica, non si sarebbe mai sottoposta a quell'intervento per il semplice fatto di essere già morta da tempo, secondo la su ottica, quando lui era partito. E così rimase speranzosa nell'attesa di fare quel che era giusto, solo per il fatto che lui le avesse detto di amarla, ripensando al passato finchè non si addormentò sempre con quei suoi dolci ricordi in mente. Dopo qualche ora ritornarono , Zayn, seguito a ruota dai suoi amici e dai medici.
- È tutto pronto Mel.Io ti starò vicino, perchè i medici me lo hanno consentito, quindi andrà tutto bene intesi? Ci sono io con te.
NIALL ha chiamato tua madre e sarà anche lei qui tra poco, quindi niente potrá andare male- le sussurrò il suo lui  nell'orecchio, cercando di trattenere le lacrime e sarebbe rimasto così per sempre, se non fossero arrivati gli altri e , specialmente quell'Harry impiccione che si mise a saltellare allegro per la stanza, mormorando qualcosa di vagamente familiare, forse l'inizio di uno slogan:
- Hi- si sentiva ripetere per tutta la stanza, mentre i medici sopraggiungevano e Zayn usciva spedito insieme a loro ed il letto della sua Mel.
- Hi- si sentì piú forte e dopo uno sguardo di intesa della famosa coppia Larry Stylinson, in cui Melody aveva sempre creduto cecamente, iniziò la presentazione a cui, poi, speranzoso e con le lacrime agli occhi, si aggiunse anche Zayn:
- Hi ! We are One Direction and we love You and we want to be your friend!- esclamarono tutti in coro, abbracciandola, prima che Zayn la seguisse all'interno della sala.
L’intervento durò dieci lunghissime ed estenuanti ore, dieci ore in cui Zayn le tenne ininterrottamente la mano, perché si sa che negli interventi al cervello non si usa anestesia, non in quel caso almeno e, con il consenso dei medici, le cantò tutto il tempo canzoni diverse, canzoni che la facessero distrarre e sentire bene, per poi finire con la loro “What makes you beautiful”, una canzone stupida, scontata, forse, ma una delle più vere in quel momento.
E fu li, all’ultima nota della canzone, che lui perse la voce e, fortuitamente, fu lei a parlare:
- Grazie Zayn, grazie di tutto-
Gli disse. Furono le prima parole che riuscì a dire dopo tanto tempo dopo l’intervento. Certo doveva riposare ora, ma l’importante era  che fosse andato tutto a posto, No?
Sempre che tutto a posto fosse andato, ma purtroppo non fu così e non ci fu risposta da parte dei nervi degli arti inferiori, che la costrinsero sulla sedia a rotelle a vita, ma almeno aveva l’amore del suo Zayn no?
Infatti, dopo l’intervento, seguì un lungo periodo di terapia e riabilitazione per la ragazza, durante il quale lui la dovette lasciare sola, ma , non appena ripresasi, lui la portò con se in tour e le chiese la mano che lei, una volta” rinata”, si sentì grata di poter ricevere.
Ed era bellissimo vedere la madre, finalmente felice, al loro matrimonio e quegli stupidi di Hazza e Tommo ,rincorrersi per la chiesa, in cerca di qualsiasi cosa da poter buttare addosso agli sposi, per non parlare di Nialler che si era messo a fare facce buffe per fa ridere il figlio di Liam che, di contro, correva da “zio Za” e lo riempiva di baci, o ,dello stesso Liam che si guardava attorno incredulo, rimembrando di quando lui stesso si era sposato con la bella Loren,  e di come in poco tempo avevano avuto il piccolo Mat.
- Anche io vorrei tanto un figliolo così – aveva detto Zayn, poco prima di guardare la sua lei e di sentire una di quelle sue tanto amate risposte sarcastiche, una di quelle che lei tirava sempre fuori, proprio come ai vecchi tempi:
- Vedremo, vedremo …poi che facciamo? Lo porti in grembo tu nove mesi? –
E fu così che, tra le risate generali arrivò il fatidico momento del “si” e , si potrebbe giurare, che persino Louis avesse le lacrime agli occhi, quando lui si inginocchiò e baciò, finalmente, le labbra rosse della sposa, imperfetta secondo molti Haters, ma più umana e viva, dentro il suo cuore.

HELLOMYSPACE!!
Ok , qualcuno si starà chiedendo perchè mai pubblichi tutte queste os, invece di aggiornare,beh perchè le ho lasciate incompiute da un po' ed ho deciso di concludere tutto quello che ho a metà.
Detto questo spero che qualcuno recensisca.
UN bacione
CIlyan
p.s. spero non ci siano molti errori
  
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