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Autore: Sayra    30/08/2012    0 recensioni
Sara Destiny Cooper vive a Londra con la sua migliore amica. Non ha mai provato qualcosa per un ragazzo e credeva non fosse possibile, ma poi qualcuno riesce a capovoltare la sua vita e quella della sua amica.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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There's an angel


-Ciao Karen ci vediamo dopo!- dissi prendendo le cuffie dal tavolo.
-Ciao, non fare tardi. Mi raccomando.-

Esco di casa, chiudo il cancelletto alle spalle e, dopo essermi messa le cuffie nelle orecchie, inizio a correre verso una meta sconosciuta.

“I sit and wait…does an angel contemplate my fate
And do they know..”

Angel di Robbie Williams è la canzone che la riproduzione casuale dell’ Ipod ha scelto. Ottima scelta, è la mia canzone preferita. Canto in playback, non mi va che la gente mi ascolti, nonostante io abbia una bella voce, e intanto corro, mi piace tenermi allenata.

Corro, e nel inizia una leggera pioggia; L’Hyde Park si svuota delle persone che lo popolavano. Solo io continuo a correre, mi piace la pioggia anche se spesso mi mette a disagio.
Londra è così, prima c’è il sole e due minuti dopo piove. Ho fatto fatica ad abituarmici quando mi sono trasferita 13 anni fa.

Mi chiamo Sara Destiny Cooper ed ho 18 anni; mio padre si trasferì in Italia da giovane, precisamente a Torino, e fu lì che conobbe mia madre. Poi 4 anni dopo la mia nascita si trasferirono a Londra per via del lavoro di papà ed è all’asilo che incontrai la prima volta Karen Evans. Da allora siamo ottime amiche, ora viviamo insieme in una piccola villa da pochi soldi. Per mantenerci ogni tanto i nostri genitori ci danno dei soldi e poi sia io che le facciamo dei turni al bar “Da John”.

Continuo a correre nel parco e intanto smette di piovere. C’è l’odore della pioggia nell’aria e mi piace, poi dal terreno si alza un forte calore. Fa caldo, ma io continuo a correre non mi importa.
In lontananza vedo Louis, Louis Tomlinson il mio vecchio compagno di scuola, abbiamo frequentato le medie insieme, lui ha ripetuto un anno, ma non ci siamo mai rivolti una parola nonostante eravamo nella stessa classe.
Mi fermo un attimo, cerco di guardarlo. E’ un bel ragazzo, lo è sempre stato e Karen ha sempre avuto un debole per lui, solo che Louis non le ha mai degnato uno sguardo, lui stava con Rose, quell’oca, non l’ho mai sopportata.

Non mi andava di incontrarlo per cui faccio un altro giro.
Ora che mi tornano in mente i ricordi delle medie ricordo tutte le lezioni extrascolastiche che seguivo e che Louis frequentava insieme a me: canto, ballo, recitazione, chitarra. Abbiamo più o meno gli stessi hobbies. Non mi è mai andato a genio, a Karen si invece,  anche lei seguiva gli stessi corsi. Un sorriso da ebete mi si stampa sulla faccia quando ricordo cosa mi faceva fare per spiarlo. Io in più facevo anche il corso di nuoto, adoro stare ore nell’acqua mi fa sentire meglio, è il luogo dove affogo tutti i miei pensieri e li perdo in quell’enorme vasca blu.
Karen era proprio cotta, ma d’altronde devo ammettere che era…è un bel ragazzo. Io invece credo di non essermi mai presa una cotta, non ho mai…baciato un ragazzo. Forse Karen ha ragione quando dice che dovrei trovarmi una persona da voler bene, però  voglio aspettare quello giusto. Delle volte mi chiedo se sarò capace di innamorarmi, o se saprò riconoscere il ragazzo apposta per me e poi lui mi vorrà al suo fianco? Finora non ho mai ceduto alle avance di qualcuno, non ci ho mai …provato. Karen, invece, ha avuto un paio di esperienze e sono state tutte molto belle anche se sono finite male, ma intanto ne conserva un bel ricordo. Sono contenta che l’abbia sempre presa con questa filosofia, io non sono sicura di riuscirci.

Mentre cerco risposte alle mie domande mi accorgo di aver corso troppo e che è arrivata l’ora di tornare a casa, Karen sarà offesissima.
Questa sera le ho promesso che sarei andata alla festa con lei, non potevo tirarmi indietro dopo lo sguardo minaccioso con cui mi ha guardata, mi vengono i brividi a ripensarci.
Tze. In realtà sguardo minaccioso o no, a me piacciono le feste: le avrei detto di si ugualmente.
 
-Era ora! Ti sei persa per caso?-
-Scusami tanto! Non ho visto l’ora.-
-Sei sempre la solita ritardataria, vedi di non far tardare anche me.- mi disse sorridente.
-Ahahah! Certo contaci.- dissi con ironia, dovevo mantenere alto il mio primato.
Vado a farmi una doccia e, prima di entrare nella vasca con l’acqua calda e tanta, troppa schiuma metto la musica dalla radio.

La conduttrice radio annuncia il titolo della prossima canzone: Always di Bon Jovi.
Bon Jovi, è uno dei miei cantanti preferiti era un po’ che non si sentivano le sue canzoni per radio, quasi ne sono stupita, inizio a cantarla e nel mente mi prometto che finita la canzone devo aver finito di lavarmi, così Kary sarà contenta!
Esco dalla vasca e mi copro il corpo con un lungo asciugamano bianco e raccolgo i capelli in un altro; poi vado in camera per scegliere cosa indossare.
Siamo alle solite… Non so cosa mettere, l’armadio è colmo di maglie e pantaloncini, ma non si trova nemmeno un vestito da sera.

-Kary! Ti frego uno dei tuoi vestiti!- urlo.
-Fa pure, ma non chiamarmi Kary, sai che lo odio-
-Si scusa
- dico con un ghigno stampato sulle labbra. Tanto lo so che le piace quel nomignolo anche se non lo ammeterà mai, perché Karen è fatta così: orgogliosa fino alla fine.

Cerco tra i suoi vestiti, ce ne sono così tanti; poi ne trovo uno: è azzurro mare con una sfumatura blu verso il fondo, non ha spalline e non lascia intravedere il seno, sopra è più stretto fino alla vita poi una gonna corta copre le gambe fino alle ginocchia, anzi un po’ più in su.
Vado a specchiarmi, mi stava bene, per lo meno non faceva vedere quei coscioni che mi ritrovo!
Poi vado in bagno e mi trucco molto velocemente: un po’ di mascara e una matita azzurro glitter sotto l’occhio.

I capelli.
Bel problema. Li asciugo e decido di raccogliere quell’ammasso di ricci in una treccia laterale.
Come scarpe scelgo i tacchi color argento.
Scendo le scale e trovo Kary ad aspettarmi con le braccia conserte.

-Allora principessa, ci diamo una mossa?-
-Si arrivo. Ah emh…-
-Cosa?-
-Sei uno schianto!-
-Beh, grazie. Andiamo o perdiamo l’autobus-

La osservo mentre esce dalla porta di casa e la chiude a chiave, indossa un abito nero con un fiocco rosa pallido in vita e dei voulant sulla gonna, i capelli lisci le cadono perfettamente sulle spalle contornandole il volto. E’ sempre stata un esempio per me, la mia sorella maggiore nonostante io sia più grande di lei di due mesi.
  
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