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Autore: ZeroMcClane    30/08/2012    1 recensioni
Cosa succede se Ezio riesce a salvare suo padre Giovanni e i suoi due fratelli Federico e Petruccio? Come cambierà la sua vita?
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO I - Cospirazione
<< Vuoi parlare sì o no? >> gridava Giovanni Auditore a Jacopo de Pazzi, legato a una sedia nelle segrete del Palazzo dei Medici. Più Jacopo stava in silenzio, più la faccia di Giovanni diventava di un rosso paonazzo e più infieriva sul prigioniero, che gridava di dolore ogni qual volta i tizzoni ardenti che l'Auditore teneva in mano gli toccavano l'addome.
Lorenzo osservava la scena, insieme a Uberto Alberti e a don Maffei, fedelissimo del confaloniere. Il Magnifico, dopo svariati attacchi di Giovanni a Jacopo, disse:<< Ora basta Giovanni! Sembra non saperne nulla di questa corruzione. Ciò significa che lui non è la persona che stavamo cercando... >> Giovanni gettò a terra i tizzoni ardenti e si girò verso Lorenzo con area perplessa, mentre la sua faccia sprizzava rabbia e sadismo da tutti i pori. << Se Jacopo non è il nostro uomo, Francesco può essere il mandante. >> affermò il confaloniere Alberti, mentre annuiva insieme a don Maffei.

Lorenzo rimase pensieroso e osservò Jacopo per qualche secondo, per poi parlare:<< Liberate Jacopo. Fatelo seguire da qualche nostro soldato e date ordine di catturare Francesco o Vieri nel caso Jacopo li raggiungesse. Successivamente riportateli qui. >>
Uberto fece un accenno di inchino e uscì dalle segrete, seguito da don Maffei. Appena i due uscirono, Lorenzo disse:<< Giovanni, tu sei uno dei miei uomini più fidati. Ho visto che tuo figlio ha ereditato da te la veste da Assassino. Hai già provveduto ad allenarlo? >> << Ho intenzione di mandarlo da mio fratello Mario insieme a Claudia e Petruccio tra qualche settimana. >> << Ah, tuo fratello Mario... Sta a Monteriggioni, giusto?>> Giovanni annuì, e continuò, sorridendo:<< Monteriggioni e Firenze sono come il gatto e il topo. Un anno si amano, l'anno dopo si dichiarano guerra. Non vorrei che questo portasse a destabilizzare l'attuale situazione politica in Toscana. I Pazzi non aspettano altro che una vostra mossa sbagliata per tendervi un agguato e farvi fuori, per poi farvi rimpiazzare da un loro fantoccio. >> Lorenzo rabbrividì all'idea, e si diresse verso un angolo della stanza, dove teneva gli oggetti confiscati a Jacopo durante l'arresto. Aprì il baule e ne tirò fuori una veste da Assassino nera, che consegnò a Giovanni, insieme a due lame celate e una spada che erano nel baule.

Giovanni guardò stranito Lorenzo:<< Cosa dovrei farci? >> << Torni a lavorare per me. A tuo figlio servirà il tuo vestito. Tu usa questo. Che male potrà farti? >> L'espressione di Giovanni mutò in un ghigno maligno e disse:<< Farà più male a te che a me, questo è certo. >>

***

Ezio era indaffarato a riordinare la scrivania di suo padre, quando gli capitò tra le mani una lettera proveniente dal Vaticano: il sigillo di chiusura era rotto, e quindi Giovanni l'avrà sicuramente letta. Ezio se ne fregò e ci diede una lettura:

"A Giovanni Auditore,

visto che mi sono sdebitato? Tu ti unisci alla nostra causa, io salvo il collo a te e ai tuoi figli. Come scambio non è male, no? Comunque, il tuo prossimo compito è uccidere il Magnifico e far entrare le truppe del Vaticano in città. Io sarò in testa al battaglione. Insieme conquisteremo Firenze e all'unisono i nostri compagni rovesceranno i governi delle altre città italiane.

Non vorrei che tuo fratello si intromettesse però... Se hai intenzione di occupartene te mi sta bene, altrimenti dovrò mandare qualcuno dei miei assassini.

Rodrigo Borgia"


Ezio corse fuori di casa e iniziò a correre a più non posso in direzione del palazzo dei Medici, per evitare il peggio.

***

<< Come hai detto Giovanni? >> chiese Lorenzo, mentre l'Auditore si stava vestendo. Quando finì di vestirsi e armarsi, Giovanni si girò verso Lorenzo con un ghigno mostruoso e maligno:<< Firenze non è più dei Medici. Addio. >> Senza aver finito la frase Giovanni tirò fuori la lama celata e la conficcò nel torace a Lorenzo, che sputò sangue per terra. Il Magnifico fu poi colpito ulteriormente da un'altra coltellata alla gola e infine la sua testa gli fu mozzata con un colpo di spada.
Ezio, col fiatone, fu bloccato all'ingresso da padre Maffei e Uberto Alberti. << Cosa ci fai qui Ezio? Tuo padre è occupato! >> << Vuole uccidere il Magnifico! Devo fermarlo! >> A quelle parole, i due Templari placcarono il giovane e lo tramortirono, trascinandolo in un vicolo.
Giovanni uscì dalle segrete brandendo la testa di Lorenzo come trofeo, e uscito in strada, la mostrò ai due compagni, che rabbrividirono ma che risero subito dopo.

<< E' iniziata una nuova era per l'Italia! Che il padre della conoscenza ci guidi! >>


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**NOTA DELL'AUTORE**: vedrò di lavorare sui nuovi capitoli il prima possibile. Spero che vi piaccia.

   
 
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