Pioggia, tuoni.

Il suo sguardo accusatiorio su di me.

C'era acqua anche anche dentro casa, sentivo le gocce sul mio viso.

Ero ranicchiata nell'angolo, le mani poggiate sulla mia testa, le gambe strette a me.

'Per favore, basta'

Lui si avvicinò.

'Non ancora'.

Prese il mio polso e costrinse ad alzarmi, con l'altra mano fece in modo che guardassi dritto nei suoi occhi.

No, quegli occhi no.

Voleva spogliarmi e ferirmi, scorticare via ogni singola traccia di felicità.

Come io avevo fatto con lui.

Rimorso, tristezza, pentimento, vergogna: ecco cosa sarebbe dovuto appartenermi.

Lo allontanai via con la forza: lui non cambiò espressione.

Eravamo nella nostra camera da letto, in quella che era la nostra casa.

Un appartamento non molto grande, avevamo sacrificato tanto per averlo.... 

Mi poggiai al letto. :"Non ne è ancora abbastanza?"

"Ancora abbastanza? Ti rendi conto di ciò che hai scatenato? Quali erano le belle parole che mi dicevi? 'Non lasciarmi mai, sei tutto ciò che mi manca, ho bisogno di te e bla bla bla' dicevi di amarmi, puttana!"

"Non..."

"Non cosa? Non sei una puttana? Ah, sì giusto! Sono andata io a letto con Louis, con il mio migliore amico!"

"Ti ho spiegato già tutto..."

"Vero! Poveri! Eravate stanchi per aver studiato tutto il giorno per un esame difficilissimo che ci sarebbe stato due giorni dopo e, così, avete pensato di prendervi una bella sbornia e scopare nel nostro letto!" disse in tono ironico.

"Io.... io... "

"Tu cosa? EH? Cosa Rose? Non avevi intenzione di scopare nel nostro letto? Forse avresti preferito andare a casa di Louis così avresti nascosto meglio il vostro schifoso tradimento?! Non riesci neanche a guardarmi negli occhi..."

"Ho sbagliato, lo so ma.... ma ti prego! E' stato solo un errore, un..."

"Cos'è che ho sbagliato, eh? Cos'è che ti ha fatto tanto voler andare a letto con qualcuno che era tanto importante per me, eh? Vendetta per qualcosa? Cosa? Dammi una ragione, una sola, maledetta ragione..."

Scivolò sul muro a cui era appoggiato e si sedette per terra, lo sguardo ormai triste in cerca di una risposta.

Che non c'era.

Una risposta che io non avevo.

Perché lo avevo fatto? Non lo sapevo. Io amavo Harry più di qualsiasi altra cosa. 

I suoi capelli, i suoi occhi, le sue labbra, le sue mani, i suoi lineamenti...

Amavo quando la mattina in cui entrambi non avevamo lezioni mi portava la colazione al letto; amavo quando vedevamo un film e lui mi faceva accoccolare tra le sue braccia; amavo quando per un istante, prima di baciarmi, mi guardava dritto negli occhi; amavo quando eravamo con gli amici, si sedeva accanto a me e mi accarezzava i capelli; amavo quando mi prendeva la mano; amavo quando pioveva e mi riparava con l'ombrello a costo di essere lui esposto alla pioggia. Amavo ogni piccola parte di lui, ogni imperfezione o difetto.

Lo amavo con ogni singola parte del mio corpo, ma non sapevo perché lo avevo tradito.

Vergognoso? Può darsi.

Spregievole? Assolutamente.

Alzai lo sguardo su di lui, rassegnata. Lui mi guardò per un singolo instante e si alzò.

E uscì, sbattendo la porta.

Spazio autrice:
Ok, sì, forse la fine non è come ve l'aspettavate ma è stata una scelta. E' alquanto inconcludente ma potete facilmente dedurre come andrà, il tutto è nella storia. Spero che vi piaccia, mi sono un po' discostata dalle mie solite trame "sdolcinate" e ho voluto creare qualcosa di diverso. Questa one-shote, poi, si ispira lontanamente alla canzone 'New Divide' dei Linkin Park, infatti il titolo è una frase estratta proprio da lì. Insomma, spero che recensiate perché ho davvero bisogno di sapere cosa ne pensate.
Aspetto i vostri commenti.